Buon calcio e patriottismo
Egr. dr. Cesare
le invio il racconto con le foto di una particolare
incontro di calcio da me organizzato. Sono la dottoressa Furlano, consigliere
comunale di Cosenza e presidente squadra di calcio dei consiglieri
comunali. Mi farebbe piacere che venisse pubblicato proprio perchè di
buon calcio ancora si può parlare.
Grazie
Mercoledì 14 novembre 2007 il Cosenza calcio arriva nella caserma “LUIGI SETTINO” per incontrare il 1° reggimento bersaglieri. Una amichevole organizzata con uno scopo importante, avvicinare realtà diverse per lavoro, con diverso colore di divisa ma con identici valori cioè la solidarietà, la pace, l’onore, il rispetto e l’orgoglio di essere definiti esseri umani sotto la stessa bandiera. Alle 14.30 il pulman del Cosenza, seguito dalle auto della dirigenza, arriva puntuale all’ingresso prinicipale e come accaduto già in penitenziario io – Carmensita Furlano – salgo per il saluto di buon auspicio per l’incontro a tutta la squadra. E ritrovo sempre – anche se per l’occasione in divisa sociale, tute e cravatte - quegli stessi occhi e sorrisi di un gruppo giovane e serio che ha voglia di vincere.
La prima presentazione al comandante Maurizio Angelo Scardino seguito dal personale di fiducia – mar. Tatoli, maresciallo Torre in veste di allenatore, maresciallo Montefusco - padre anche dell’arbitro Montefusco Anna - è quella del mister Toscano come ex bersagliere, poi seguono tutte le altre, il presidente Paletta, l’AD Chianello, il DG Mirabelli, il resp. Org. Spadafora ed il resto del team.
Dopo la calda accoglienza bersaglieresca, i rossoblù prima dell’incontro hanno ascoltato con grande interesse le spiegazioni fornite dai militari tra armi e cingolati, bersaglieri in mimetica, mitragliatori, parata di movimenti e la visita al cc dardo v 80, il carrarmato in dotazione all’esercito italiano presente unicamente nel 1° reggimento lo stesso visitato all’interno da Altomare che ha poi raccontato con stupore la sua prova ai colleghi, e come Vincenzo Cosa al mitragliatore di alta precisione. Si è proseguito con la visita al museo storico tra i ricordi di eroi e battaglie, divise e medaglie dando una occhiata a tutti i comandanti succedutesi iniziando dal generale Pallavicini che nel 29 agosto del 1862 con 3500 bersaglieri bloccava e feriva l’avanzata di Garibaldi nelle montagne dell’Aspromonte. Racconto che il comandante mi ha permesso di fare non come consigliere Furlano ma come studiosa, e ancora le varie missioni, Kossovo, Nasseria, Iraq, Afghanistan; e poi in visita della bandiera Italiana la più decorata dell’esercito italiano, ben 15 medaglie che ricordano la storia di vita del reggimento tra battaglie vittorie perdite, gioie e dolori, ma anche soddisfazioni; e proprio nella stanza del comandante dove è custodita la bandiera, lo stesso mi ha ceduto la parola e stavolta come organizzatrice dell’evento e come istituzione presente all’incontro.
È stato un momento particolare, erano tutti là, calciatori e dirigenti, bersaglieri e la terna arbitrale, giornalisti e quanti sono invitati. Non mi è stato difficile salutare la giornata e dire loro che questo incontro è stato voluto fortemente per motivi precisi, non una partitella qualunque, ma incontro tra due istituzioni che portano alto il nome della città. I bersaglieri non sono solo soldati, ma uomini e donne che lavorano si per lo stato ma anche per noi per i cittadini e che danno lustro alla città di cosenza. Il reggimento è una grande squadra capitanata da un comandante che è il primo ad uscire e l’ultimo a rientrare, e così deve essere anche la squadra del cosenza calcio che già in parte sta dimostrando di essere un corpo unico tra calciatori e dirigenti dove alla base di tutto c’è serietà e voglia di fare. “Oggi, voi ragazzi del cosenza calcio per l’occasione sarete accompagnati a cambiarvi nella prima compagnia che è la compagnia storica del reggimento, dove dalle immagini sui muri vi accorgerete di quanta vita è passata anche dolorosa, cose che si raccontano e altre che non si vorrebbero mai raccontare. Ma i bersaglieri sono là, pronti ad accorrerre in qualunque istante”.
Ho continuato ancora: “vi auguro ragazzi di poter cantare un giorno in un terreno di gioco particolare l’inno di Mameli, ma riuscendo a capire cosa significa specialmente quando si pronunciano le ultime parole “siam pronti alla morte l’Italia chiamò”, ebbene i bersaglieri perdono davvero in alcuni casi la vita per quella bandiera che state ammirando, voi dovete perderla in forza e fatica sul terreno di gioco. E allora comandante mi permetto di chiederle di fare oggi un gemellaggio, di suggellare questo incontro in modo tutto particolare. Il motto del 1° reggimento è ictu impetuque primus cioè primo nel colpire e nell’assalire, perché si da prima il colpo per stordire e poi si assale per vincere. Ebbene che questo motto - se lei dice si comandante - possa diventare anche il motto del cosenza calcio sul terreno di gioco. E infine un augurio al 1° reggimento che possa sempre portare avanti il lavoro svolto sino ad oggi e al cosenza calcio di continuare a vincere, e ad entranbe queste squadre speciali di tenere alto il nome della città di Cosenza”.
E così è stato e per suggellare questo momento c’è stato lo scambio di doni in targhe e crest tra il comandante Scardino ed il presidente Paletta e l’ad Chianello, mentre al dg Mirabelli proprio in merito del gemellaggio è stata donata la giacca a vento con il motto del reggimento ed il numero uno che lo distingue. Quindi tutti in partita dove il tifo da vero stadio è stato tenuto alto dai bersaglieri presenti intorno al campo, bersaglieri combattivi come sempre e in divisa amaranto, colore dei bersaglieri, il comandante Scardino ha capitanato la squadra, foto di rito e via al fischio d’inizio.
Due tempi, uno da trenta e uno da venti. Il Cosenzacalcio vince per 4 a zero con i gol di Petrucci, Danti, Nicoletti, Fabio. Non è mancata grande giocata dei bersaglieri con un tiro da fuori aria quasi nella porta del portiere Cosenza. E poi bel gioco da parte di Chianello, e Ciccio De Rose. Ma l’intero incontro è stato un bel vedere nonostante fosse una piccola ma grande amichevole per contenuto e contesto. Alla fine dell’incontro il comandante Scardino salutando i dirigenti li ha ringraziati per la presenza esclamando: “è davvero la squadra che merita di essere, prima in classifica”. La società rossoblù ha regalato divise da gioco alla squadra del 1° reggimento e al comandante. A fine partita tutti insieme per gustare la buona crostata preparata appositamente da un militare addetto, e tutta per l’occasione.
Cosa rimane della giornata?
Il respirare vero sport, respirare il buon calcio giocato con cuore intelligenza e gambe, un incontro istituzionale tra uomini fieri e orgogliosi di rappresentare una città che merita di sedere sullo sgabello più alto. Una squadra di calcio che è andata via con il motto del reggimento in cuore e nella mente da applicare da questa domenica in poi in tutti gli incontri, ed un reggimento, il primo che ha aperto le porte non solo alla squadra della città ma all’intera città di Cosenza che ancora non conosce la grande ricchezza che esso è.
Il mio grazie alla società del Cosenza-calcio che ha compreso l’importanza di questo incontro con la classe e la serietà che la distingue e al 1° reggimento nella persona del suo comandante che ogni giorno ci insegna cosa significa soprattutto essere persona ed essere veri.
Questa squadra di calcio e questa dirigenza meritava di diventare parte di questo reggimento : il Primo.