Mezzo milione di morti sulle strade

Lo sapeva che la più frequente causa di morte fra i giovani è la strada? So che i vostri giornali si battono da tempo contro le cosiddette stragi del sabato sera. Ma il fatto è che si muore anche di domenica, di lunedì, martedì e via dicendo.
Penso che al di là degli appelli, dell’orario delle discoteche, della maggior sorveglianza su strade e autostrade, delle auto più sicure, ci voglia una campagna di educazione nelle scuole. E’ da bambini che si imparano a rispettare le regole della civile convivenza, fra le quali in primo luogo considerare la strada per quello che è: un mezzo per spostarsi e comunicare e non una pista per gare, esibizionismi, prepotenze.
Armando Tirelli

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Sì, caro Tirelli, lo sapevo. Ma sono rimasto sbalordito quando, dopo la sua lettera, sono andato a guardarmi le statistiche della World Health Organization, una delle poche organizzazioni dell’Onu che svolge un lavoro meritevole. Ho scoperto che ogni anno in incidenti stradali muoiono quasi mezzo milione di persone e che 150 mila hanno fra i 10 e i 24 anni.
La strada è al primo posto in questa fascia di età, come causa di morte. Al secondo l’Aids, al terzo complicazioni respiratorie, al quarto i suicidi, al quinto la violenza, al sesto la tubercolosi, al settimo annegamenti, all’ottavo incendi, al nono la guerra, al decimo la leucemia.
Il rapporto è recentissimo, ma ne ho avuto anticipazioni. Sarà presentato alla stampa a Washington entro la settimana. E con esso saranno chiesti interventi alla World Bank: i Paesi poveri e in quelli in via di sviluppo dovranno impegnarsi a investire il 10 per cento degli aiuti economici in impianti di sicurezza stradale, come guardrail, barriere, corsie protettive per motociclisti (il 75 per cento dei morti in Cambogia) e ciclisti, illuminazione, bump. La strada – è stato calcolato – ha anche una ricaduta economica: il costo annuale per cure mediche, invalidità permanenti, danneggiamenti, cause legali è di 518 miliardi di dollari. Quanti ospedali, quante scuole, quante infrastrutture si potrebbero costruire? E quanti milioni di persone sarebbero ancora vive?

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