Musulmani in America e in Europa

E’ un fatto che il peggiore attentato islamico mai eseguito,è stato
compiuto negli USA ,non in Europa.
E’ un altro fatto che ,negli USA,i mussulmani sono molto meno che in
Europa, sette milioni come Lei dice,contro quasi trenta milioni.Quindi,si
potrebbe sospettare che stiano buoni perchè non hanno ancora raggiunta
la massa critica.
Bisogna poi considerare che ,visto che è più difficile
attraversare l’Atlantico in gommone rispetto allo stretto di
Sicilia,l’immigrazione araba negli USA è quasi tutta legale,cioè
selezionata all’origine(infatti la maggioranza degli arabi americani sono
cristiani,non islamici) mentre da noi viene la parte più disperata ed
inassimilabile.
Infine, ma non meno importante, bisogna considerare che l’ostilità dei
mussulmani nei confronti degli USA è una faccenda più mediatica che
reale.
E’ dalla fine della seconda guerra mondiale che gli USA appoggiano
gli arabi per scalzare i vecchi imperi coloniali europei ed insediarsi
al loro posto (vedi guerra di Suez del 1956).In Afghanistan si sono
schierati con i talebani ,quando c’era l’Unione Sovietica.
Hanno sistematicamente appoggiato la derussificazione (cioè,la
deeuropeizzazione)dell’Asia centrale ex sovietica appoggiandone la
reislamizzazione.
A Cipro,si sono schierati fino all’indecenza con
l’esigua minoranza turca, appoggiando la pulizia etnica compiuta dai
turchi .Nel Kossovo, invece, si sono schierati con i mussulmani albanesi
appoggiandone la puliza etnica contro i serbi del Kossovo(e lì non si
parla di spartizione ,tutto il kossovo deve andare agli Albanesi ed ai
serbi solo un metro per due di terra kossovara).
Fin da subito, dopo il crollo dell’Unione Sovietica, gli USA si sono
appoggiati agli islamici, in funzione anti russa ed antieuropea.
Si può ben dire che, se si eccettua l’appoggio totale degli USA allo
stato di Israele. è sempre esistita una totale concordanza fra USA e
mussulmani, CONTRO l’Europa (voglio sperare che Lei considera i Russi
europei,almeno quanto i nostri “amici”turchi).
Dott. Giuseppe Cipolla, Siena

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Sarò schematico come lo è stato lei.
E’ un fatto che gli attentati dell’11 Settembre furono pianificati ad Amburgo dalla cellula di Al Qaeda ed eseguiti da terroristi provenienti tutti, ripeto tutti, dall’Europa e dal Medio Oriente.
E’ un fatto che negli Stati Uniti risiedono sette milioni di musulmani e che stanno buoni non perché non abbiano raggiunto la ‘’massa critica’’, ma perché si sono americanizzati. Come notavo nel mio faccia a faccia, hanno un livello culturale e un reddito individuale superiore alla media. E non prestano orecchio ai predicatori dell’odio, che comunque non potrebbero incitare alla guerra santa senza rischiare l’espulsione e tanto meno reclutare ‘’martiri’’ destinati a diventare bombe umane.
E’ un fatto che negli Stati Uniti non ci sono ghetti musulmani. Ci sono ancora quelli neri. Ci sono quelli cinesi. Ma musulmani no, come non esistono più e da tempo le Little Italy. Anche gli italiani sono saliti nella scala sociale. Hanno fatto i soldi e votano al 90 per cento per i repubblicani.
E’ un fatto – e qui sono d’accordo con lei – che gli Stati Uniti si sono cacciati nei pasticci a causa di Israele. Sino agli anni Sessanta erano considerati gli alleati naturali degli arabi.
E’ un fatto che gli Stati Uniti hanno guidato gli interventi internazionali in Bosnia prima e Kosovo poi a difesa delle popolazioni musulmane ma non in funzione antirussa e antieuropea, come lei sostiene. A quel tempo alla Casa Bianca sedeva Bill Clinton e al Dipartimento di Stato c’era Madeleine Albright, apostola dell’interventismo umanitario. Se non fosse stato per loro, in Bosnia e Kosovo continuerebbero a massacrarsi.
Intendiamoci, non condivido affatto le motivazioni che condussero alla guerra nei Balcani. La questione kosovara andava considerata strettamente in un’ottica di politica interna. Gli Usa, l’Europa e la Nato avrebbero dovuto rimanerne fuori. Ma l’Europa in quel momento aveva capi di governo di sinistra. Il buonismo internazionalista imperversava.
La guerra contro la Serbia fu una guerra di aggressione, senza nemmeno uno straccio di autorizzazione Onu (in nome dello sbandierato multilateralismo). Ma è un fatto che l’allora presidente del Consiglio italiano D’Alema non se ne curò inviando i nostri aerei a bombardare Belgrado.
Fu come se la Lombardia avesse dichiarato la secessione e la Nato fosse intervenuta contro il governo di Roma. Non le pare?

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