Ancora sui lavavetri e su…Berlusconi
Egr. Sig. De Carlo
ho letto domenica scorsa il “faccia a faccia” su La Nazione
sull’argomento dei lavavetri.
aldila’ di chi puo’ avere torto o ragione sulla faccenda in questione, al suo posto non accetterei un dialogo con chi, alle sue garbate affermazioni, risponde con offese e spazia su argomenti che non hanno niente a che vedere con l’oggetto.
Cosa c’entra, ad affermazioni come le sue, rispondere con “faziosi come voi ed il vs. codice morale” o “razzisti sociali”. Fortunatamnte la voglia di stupire, di trasgredire, di dire sempre il contrario del normale, alla lunga non paga.
Il comportamento del sig. Fini e’ simile a quelli che io definisco seminatori d’odio e, si sa, la stampa e’ potente, qualcuno che raccoglie si trova sempre. Berlusconi poi c’entra sempre anche quando non c’entra (come in questo caso). Fa sempre colpo. Forse che qualcuno dei suoi “compagni” non ha scheletri nell’armadio come li ha Berlusconi?
R.B.
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Gentilissimo Dottore.
Io sono dell’opinione che lo sceriffo Graziano Cioni intervenedo con una rapidità alla Valentino Rossi nello scacciare i lavavetri delle vie di Firenze, sia dipeso da una risciaquata avuta dalla moglie. Si scrive in un articolo su questo giornale di pochi giorni fa che la consorte del suddetto assessore sia stata importunata in modo non corretto da un lavavetri e quindi suppongo che tornata a casa abbia riferito il tutto al marito e questi abbia sfoderato la pistola dicendo: da ora ci penso io.
Poi per quanto riguarda la risposta fatta a Lei dal Dr. Massimo Fini oggi stesso che dice: “Lo scippo ad una vecchietta è odioso, ma una bancarotta fraudolenta significa mille vecchiette sul lastrico”. Le dico Dr. De Carlo, chi Le scrive, è uno che ha passato da poco la settantina e quindi mi sento appartenere a quei vecchietti citati da Fini, facendo i dovuti scongiuri, mi auguro che sia lo stesso, meno giovane, Dr.Fini Massimo il primo a restare sul lastrico!…..
Saluto e complimenti per i Suoi articoli sempre molto interessanti.
A.F. - Pisa.
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Nel “faccia a faccia”del 3.9.2007 ,battibeccando con Massimo Fini,quest’ultimo ha detto che la tolleranza zero è tale solo se lo è per tutti,ed ha citato Previti e Berlusconi.
Colgo l’occasione datami da Fini per farle una domanda che esula dal discorso dei lavavetri.Previti e Berlusconi sono stati processati per corruzione nei confronti di alcuni giudici,riguardo al lodo Mondadori.
Se non erro, Berlusconi ha sostenuto, anche in sede processuale, che il governo, presieduto da Prodi, voleva svendere la Mondadori a De Benedetti, per una frazione del suo reale valore. Sarebbe stata l’azione promossa da Berlusconi a bloccare questa truffa ai danni dello stato e dei contribuenti.
Non voglio certo sostenere che Berlusconi abbia fatto tutto ciò solo per l’interesse della collettività, ma è certo che, se le cose erano come lui sostiene, è riuscito a coniugare il suo interesse con quello dello Stato.
E’ innegabile che corrompere un giudice è sempre un reato, però ammetterà che una cosa è la corruzione per ottenere un ingiusto vantaggio, una cosa è la corruzione per EVITARE che altri danneggino ingiustamente te (e la collettività).
Se realmente Prodi stava svendendo la Mondadori, Berlusconi e Previti,anche se avessero realmente corrotto dei giudici, non avrebbero esercitato che una forma di legittima difesa.
Il biasimo dovrebbe essere solo per i giudici che vogliono essere pagati per fare il loro dovere, non per chi è costretto a pagare per avere giustizia.
Quindi,la valutazione POLITICA del processo per il lodo Mondadori dipende solo dal fatto che sussistesse o meno questo tentativo di truffa ai danni dello Stato.
Se la svendita c’era allora, colpevoli o meno di corruzione dei giudici, Berlusconi e Previti erano dei benemeriti della collettività.
Non mi risulta che i giudici di Milano abbiano degnato di alcuna attenzione la denuncia fatta da un presidente del consiglio, Berlusconi appunto.
Senakaos@comune.siena.it
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Il collega Massimo Fini è un abilissimo provocatore e come tale prezioso nell’accendere la discussione, la quale – a sua volta – è indispensabile per chiarirsi le idee. Quanto a Berlusconi, ha ragione quel che scrive il lettore R.B.: per i suoi oppositori il Berlusca c’entra anche quando non c’entra. E quanto alla Mondadori trovo meritevole di riflessione la tesi pragmatica del lettore di Siena.