Un appello da Sassuolo

Sassuolo (Mo) li, 31-08-2007

Titolo:servono risposte, non sogni , per sconfiggere la delinquenza: iniziamo dai problemi di minore importanza per poi risolvere quelli di grande importanza.
C’era una volta il fiore all’occhiello del distretto ceramico, Sassuolo. Quello che il cittadino considerava l’araba fenice per eccellenza sotto il profilo sociale ed economico. Una sorta di “terra promessa” da cui sarebbe spuntato il polo piu’ competitivo a livello di produzione di piastrelle ceramiche dal quale sarebbe dovuto scaturire ricchezza e prosperita’ collettiva destinata a soddisfare tutte le aspettative socio-economiche.
Oggi Sassuolo è pur sempre l’epicentro dello sviluppo economico , ma a giudicare dell’esito della situazione sociale , c’è da chiedersi il perche’ della violenza e del degrado, dei ghetti , delle periferie deturpate, degli ambienti in cui l’arte di arrangiarsi significa attitudine predatoria, dell’emarginazione, per inoltrarsi al di là della linea di confine con quella che, con una semplificazione eccessiva, ma inevitabile, chiamiamo la controsocietà illegale.
Il vento di Sassuolo oggi è cambiato , è il vento della micro-macrocriminalita’ , tira forte e spazza via con più frequenza l’aria di normalità che si vorrebbe respirare…
L’equazione Sassuolo-delinquenza è diventata nel distretto un pensiero unico un dato di fatto. Il primo indiziato è sempre il cittadino non con origine sassolese. Questa sensazione, vera o falsa che sia, il sassolese la vive sulla sua pelle, tutti i giorni. Ai semafori con il lavavetri e il mendicante. Nei centri cittadini con i bambini per terra a chiedere l’elemosina. Nei viali con le ragazze e i ragazzi minorenni costretti a prostituirsi, una vera pedofilia di massa. Con i furti dei minorenni Rom alla luce del sole. L’illegalità del povero, dello sfruttato, di chi non ha niente da perdere, dello schiavo bambino è sempre più evidente. Sempre più pesante, più opprimente. In qualunque conversazione in piazza quando si parla esce dal cilindro l’uomo nero o il feroce slavo. La cronaca quotidiana è un bollettino di guerra. Stupri, scippi, furti, spaccio, incidenti stradali ecc. ecc….
L’esperienza insegna che le zone che per qualunque motivo restano disabitate e non utilizzate cadono fatalmente nell’abbandono e nel degrado sociale, diventando meta di balordi e zona di traffici illeciti. Spesso anche la vigilanza non è sufficiente. Oppure aree con palazzoni con numerosi appartamenti di piccole metrature attraggano spesso la collocazione di organizzazioni malavitose.
Dobbiamo illuminare meglio la nostra città, sia nel centro che in periferia: strade, vicoli, piazze, parchi e giardini. Una città meglio illuminata non è solo più bella e più godibile. E’ anche più sicura. Questa azione ci permetterà inoltre di razionalizzare la spesa utilizzando nuove tecnologie a costi minori e a basso impatto ambientale.
Dobbiamo essere, inoltre più severi nei confronti dell’accattonaggio e molto duri contro chi sfrutta i bambini e li costringe a lavorare senza diritti, a delinquere. Anche nei confronti dei tanti extracomunitari presenti nella nostra città, dobbiamo da un lato offrire a chi è in regola e si comporta onestamente tutte le opportunità di integrazione possibile, ma dall’altro lato dobbiamo combattere il fenomeno dell’immigrazione clandestina, e della delinquenza…
Le tante telecamere oggi usate unicamente per elevare multe contro cittadini e turisti confusi da una viabilità impazzita vanno invece utilizzate come strumenti di dissuasione contro i malintenzionati.Nuove operazioni devono essere dunque avviate per contrastare il fenomeno dei reati meno gravi con la presenza piu’ diretta sul territorio, con la presenza di un maggior numero di forze impiegate e domandando un chiaro quadro legislativo perche’ questi investimenti non risultano un semplice palliativo temporaneo…
I cittadini hanno diritto alla sicurezza e alla tranquillità contro il crimine e la violenza di strada, ma anche contro gli abusi e le inefficienze. Bisogna mantenere alta l’attenzione e puntare soprattutto sulla prevenzione e sul controllo del territorio.
La sicurezza è un bene comune, indispensabile per rendere possibile il rilancio della città.
Piccinini Dott. Ivano
(Presidente del Comitato Conto anch’io a Sassuolo)

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