‘’Tesoretto'’: di chi il merito?

Gent.mo signor DE CARLO dott. Cesare.
Per un bel po’ di tempo ha tenuto banco nel mondo della politica e sui mass media, l’imprevisto gettito extra (e non extra gettito, come solitamente viene definito), prima per quantificarne l’ammontare e poi per cercare di definirne la destinazione.
Fino a qua tutto bene, dove sono cominciate le manfrine, è stato sul chi avesse il merito di tali maggiori entrate, più di qualcuno in maniera plateale, ha cercato di metterci il cappello sopra, con il solito seguito di cassa di risonanza dei mass media compiacenti.
La realtà come sempre è un’altra, trattandosi alla fin fine di nuove tasse, si fa presto a capire da dove arrivino: C’è una ripresa in corso, in campo economico, sia in Europa che nei paesi di maggiori possibilità finanziarie e quindi anche in Italia, con il doppio risultato (per il nostro paese) di stimolare i consumi interni e le esportazioni; il tutto ha determinato maggiori produzioni e quindi maggiori fatturati, che in parte si traducono in tasse (dirette ed indirette). Come si vede i meriti della politica, se ci sono, non sono facilmente attribuibili, quindi i mancanza di padri certi, gli aspiranti padri proliferano.
Quanto sopra rientra nella normale dialettica politica: a me i meriti, agli altri le eventuali manchevolezze, penso che nessuno ci faccia più caso. Sul piano lessicale, invece, qualcosa mi ha dato fastidio, ed è stato quando in maniera ammiccante, si è indicato la parte residua del gettito extra (il 25%), come il “Tesoretto”, ignorando volutamente che trattasi di proventi inaspettati, non attribuibili a serie azioni governative, ed in più usciti dalle tasche dei contribuenti, e non di risparmi di cassa dovuti ad azioni del governo e/o a comportamenti virtuosi delle varie amministrazioni pubbliche.
Anche per la distribuzione dei 2,5 miliardi di euro, siamo alla posa dei cappelli, infatti, vari ministri hanno indicato le possibili direttrici di spesa, ovviamente ognuno tirando l’acqua della propria ideologia. Se si facessero i conti delle varie indicazione date, non solo non basterebbe l’intero gettito extra, ma per accontentare tutti, servirebbe una nuova manovra fiscale correttiva.
Visto che anche in Europa si sono adeguati e lo chiamano Tesoretto anche loro, allora verrebbe da pensare che la cosa possa anche essere seria; vediamo quindi, in termini quantitativi di cosa si tratta: Quando, finita la prossima tornata elettorale amministrativa, il governo potrà “spartire” il Tesoretto, senza aver paura delle eventuali ripercussioni sul voto; con quanto ha a disposizione, sarà in grado di esaudire le aspettative di una sparuta minoranza di persone; infatti i 2,5 miliardi di Euro (che possono anche sembrare una bella cifra), rappresentano lo 0,17% del PIL nazionale, quindi poco più di un brodino da ammannire ai famelici (di giustizia socioeconomica) portatori delle più svariate istanze della società civile.
A ben guardare quindi, viene da pensare ad una ben riuscita operazione promozionale basata sul poco, fatta dal governo, dai partiti e dai mass media che lo sostengono.
Se riparametriamo infatti il Tesoretto su una famiglia tipo di quattro persone, con un reddito di circa 40.000 € annui, la disponibilità di spesa dello Stato è equivalente, ad una maggior disponibilità per quella famiglia, di € 68, quindi per ogni componente una gratifica annua, di una pizza e di un gelato, od altro di pari valore.
Proviamo a pensare quanto tempo e quante discussioni, verrebbero fatte in quella famiglia sul come spandere quei non previsti 68 €: se per la suddetta pizza e gelato, se per un libro (procapite), o per i biglietti di un concerto di musica classica in loggione, od altro? Penso molto poco vista l’irrisorietà del disponibile ….. e la sicura serietà della famiglia stessa.
Alla fine di tutto, mi sento di dire, con poca tema di smentita: QUANTO RUMORE PER (quasi) NULLA!
Ringraziando per la cortese attenzione, distintamente saluto.
Romolo Rubini
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Diceva Kennedy (più o meno): il successo ha molti padri, l’insuccesso è orfano. Ebbene nel caso del ‘’tesoretto’’ non sarebbe il caso di ringraziare o almeno di ricordare l’azione del precedente governo?

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