Tre uomini, tre destini

C’erano tre uomini sani e con una certa aspettativa di vita, furono rapiti dai ribelli e temettero per la loro sorte, rimpiansero l’abbraccio della famiglia ed aspettarono la liberazione. Uno venne soffocato e decapitato perché finisse all’inferno, uno rimase prigioniero, ma uno fu salvo.
Per fortuna quello salvo era il bianco, ricco, colto e famoso.
Destra e sinistra fecero festa, governo ed opposizione si abbracciarono.
E gli altri due?
Il loro nome è difficile da ricordare sarà per questo che non li nominiamo?
Sono più abituati di noi a morire, sarà per questo che non ci commuoviamo?
Saluti cordiali
andrea romagnoli
*** *** ***

No. Se non li ricordiamo, non è per i loro nomi esotici o perché, vivendo in una terra lontana martoriata da eterni conflitti, sono abituati più di noi a morire. Non li ricordiamo per un altro motivo: sono gli ostaggi inutili, quelli per i quali nessuno Strada si mobiliterà mai in nome di questa Italia piagnona, buonista e disimpegnata. E nessuno Stato pagherà mai un riscatto. Complimenti per la sua parabola.

Collegamenti sponsorizzati


Scrivi un commento