Più vincente McEnroe o Muster?
“Vincente”…che vuol dire?

 
21 Dicembre 2007 Articolo di redazione
Author mug

N. di UBS: il post in genit e figli, “Come aiutare tuo figlio a diventare campione” che ha superato oggi 1298 commenti (!) ed è diventato un must (degno di un libro bianco?) per chiunque abbia un figlio o una figlia con qualche aspirazione, abbraccia spesso anche altri argomenti stimolanti.Qui Pibla ne ha affrontato uno…che mi ha incuriosito e forse incuriosirà anche voi. Così l’ho trasferito anche sulla Home-page del blog (come mi riprometto di fare in futuro per i vostri commenti più stimolanti, d’interesse generale e/o meglio scritti.  Segnalatemeli anche voi,  siate stretti collaboratori come blogger occasionali. Grazie (anche a Pibla…) Ehi, avete visto il sondaggio qui accanto? Mi aspettavo che vi scatenaste…ma si vede che avete già un partner per San Silvestro. Io, e so di aver fatto una scelta per certi versi discutibile, ho messo la Jankovic. E’ la ragazza che mi  intriga di più, pur essendo meno bella di altre. Ho aggiunto in ritardo Flavia Pennetta, Filippo Volandri, Potito Starace e Fabio Fognini su richiesta di alcuni interessati. Se non arriviamo a 200 risposte siete…degli smidollati!

di PIBLA
Ciao Stefano,
le tue riflessioni sono molto interessanti e profonde, l’unica cosa che mi permetto di osservare è che a mio avviso l’idea che tu hai dell’essere vincente non è l’unica possibile; io ad es. sono dell’opinione che non necessariamente il vincente non deve saper perdere (ovviamente non stiamo parlando di bambini in questo caso, ma nemmeno tu lo stavi facendo quando hai tirato in ballo Mac), anzi io credo che il saper gestire nel giusto modo la sconfitta sia una delle principali qualità di un vincente, chi soffre oltre misura quando perde ti assicuro che non è poi un gran vincente.
Entrando nel soggettivo, secondo me essere vincenti significa, approssimativamente parlando, entrare in campo disposti a tutto e con la piena consapevolezza che quando ne usciremo avremo dato veramente tutto e forse anche qualcosa di più e che se anche avremo perso l’altro non avrà molta voglia di incontrarci un’altra volta, mentre per te non sarà assolutamente un problema incontrarlo di nuovo.
Tu come esempio di vincente mi citi Mac, io ti cito Muster e credo che Mac, che di sicuro un vincente lo è stato, era però, se mi passi l’espressione, un vincente fragile che vinceva anche perché era terrorizzato dalla sconfitta, ecco io non credo che quella sia l’unica strada per essere vincenti ed anzi non credo nemmeno che sia la migliore…
Muster entrava in campo ed era pronto a tutto, anche a giocare con una mazza da baseball al posto della racchetta se fosse stato necessario e sapeva già che, se anche avesse perso, il suo avversario avrebbe pregato di non incontrarlo di nuovo tanto presto, mentre lui ci avrebbe potuto giocare di nuovo anche dopo dieci minuti…
Lasciamo perdere che Mac giocava a tennis cento volte meglio di Muster, ma chi era il vero vincente tra i due??
O, sia ben chiaro che ho usato Mac e Muster solo per fare un esempio tra due diversi tipi di vincenti, non certo per far paragoni improponibili….

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45 Commenti a “Più vincente McEnroe o Muster?
“Vincente”…che vuol dire?”

  1. Berdych scrive:

    Sicuramente muster è stato il più grande lottatore di tutti i tempi anche meglio di nadal ma mcenroe era più talentuoso quindi dico mcenroe

  2. max scrive:

    posso dire solo che mia figlia la vorrei caratterialmente come muster (quello visto sui campi)…

  3. roberto commentucci scrive:

    A mio avviso un vincente è colui che, grazie alle proprie capacità mentali e motivazionali, riesce ad estrarre da se stesso il 100% del proprio potenziale tecnico e fisico. Da questo punto di vista, tra Mac e Muster io prenderei Muster, molto meno dotato da madre natura di quanto non fosse stato Mac, e anche sfortunatissimo, avendo avuto quel tremendo incidente che sappiamo nel parcheggio di Key Biscaine. Eppure, nonostante il suo poco talento e un fisico si eccezionale, ma minato da un durissimo infortunio, (che tra l’altro lo costrinse a giocare quasi solo sulla terra rossa, per proteggere il ginocchio) Muster è arrivato ad essere numero 1 del mondo.
    Continuando sulla scia della mia definizione di vincente, credo che nella storia del tennis uno dei giocatori più “vincenti” sia stato Mats Wilander, uno degli atleti più intelligenti della storia di questo sport, in grado di spremere da se stesso risorse fisiche incredibili e soprattutto di lavorare costantemente sul suo tennis sino a diventare un giocatore a tutto campo, in grado di giocare praticamente in tutti i modi, e di adattarsi ad ogni avversario. Mats poteva stare tre metri dietro la linea e tenere scambi di 30-40 colpi(come a Parigi contro un rampante Agassi e un disperato Leconte) o fare serve & volley e chip & charge con il rovescio in back (come quando vinse 2 volte gli Open d’Australia sull’erba) o, a tratti, come quando battè Lendl in una splendida finale dell’US Open 1988, sopperendo al gap di potenza con una continua variazione di schemi e tattiche.
    Mats in quell’anno fece 3/4 di Slam, e raggiunse i quarti a Wimbledon. E non era un baciato dalla natura, tutt’altro.

  4. Fabio P. scrive:

    Borg … grande fisico, capacita’ tecniche non eccelse, FEROCE volonta’, ENORME capacita’ di gestire i momenti topici di un match

  5. stefano grazia scrive:

    il piu’ vincente e’ federer, ovviamente,ed e’ l’esempio da seguire…se non fosse che da piccolo era anche peggio di SuperBrat…Io pero’ non dicevo che MacEnroe era un vincente e l’unico vincente, dicevo comunque che in genere i Campioni hanno un egosmisurato,anche Roddick e Agassi tornavano negli spogliatoi e spaccavano tutto o piangevano…altrimenti non sarebbero stati Roddick e Agassi…Il problema di Mac,semmai, e’ che lo e’ ancora ma con tutto il talento che aveva mi sa che lui abbia vinto ttto quello che ha vinto anche perche’ era luciferino di testa…Altrimenti avrebbe vinto molto anche Scott Draper. Ma quello che mi da l’idea del vincente contro ogni pronostico semmai sarebbe la Henin (che pero’ ha e aveva delle fragilita’ improvvise che a mio avviso la rendono anche piu’ ammirabile per il modo in cui e’ riuscita a dominarle) e Hewitt… per rimanere a Muster e Mac essendo piu’ talentuoso Mac, al contrario di Berdych, ovviamente dovremmo scegliere Muster…Troppo facile essere vincenti se sei gia’ il piu’ forte di tutti…

  6. marco.napo scrive:

    grande muster l’antesignano di nadal ,ho grande ammirazione per chiunque dimostri sul campo da gioco il suo valore a 360 gradi ,che riesce ad estrarre il 110% da se stesso .
    non faccio paragoni ne prendo posizione sul valore tecnico e di talento,ma anche mac era uno che a suo modo non voleva mai perdere a qualsiasi costo facendo ricorso anche a comportamenti scorretti ed antisportivi da star holliwoodiana piu che da atleta e sportivo per la verita.
    il vincente per me è colui che non ha paura di soprattutto di vincere ovvero uno che sopporta la tensione,la pressione e responsabilita in ogni incontro mettendo l’anima e dando il meglio nei momenti topici .
    se poi alla fine si perde ,allora si fara megli la prossima volta imparando qualcosa dagli errori fatti.
    un saludos

  7. kill bill scrive:

    il vincente è quello che esce dal campo soddisfatto con se stesso.
    non importa se ha vinto o ha perso.
    Vincente è chi si guarda dietro e si sente bene e sa che domani dovrà migliorare ancora.

  8. tilden scrive:

    Come avrebbe detto il grande Boskov “Vincente é chi vince partita” e come aveva ben sottolineato Panajotti ” E’ la sola cosa che conta”

  9. Fabio P. scrive:

    @kill Bill
    Il tipo di atteggiamento che tu descrivi dipende in gran parte dal carattere di una persona.
    Personalmente se perdo ne’ mi diverto ne’ sono soddisfatto … anche se ho dato il massimo.
    Per dirla tutta penso che l’essere soddisfatto dopo una sconfitta sia l’atteggiamento di un vero perdente … ma e’ un’idea mia …

  10. alessandro scrive:

    http://www.tennisteen.it/editoriali/scritti-da-marcos/le-regole-del-circo.html

    post molto criptico,della serie “vorrei dire ma non si puo dire,anzi non so cosa dire xche in realtà niente so, immagino solo”

    insomma all’ATP cosa partoriranno??

  11. stefano grazia scrive:

    vorrei essere d’accordo con kill bill,e ho impostato la mia vita cosi’, ma la realta’ vera e dura e’ che ha ragione,ahime’,paolo p…ed e’ qui il nodo cruciale quando si e’ genitori & coach…Io non posso insegnare a mio figlio ad essere troppo cattivo ma se lui lo e’ gia’, devo insegnargli a diventare piu’ buono e…perdere?
    Poi il papa’ del bambino buono e perdente dira’ sempre che lui mai avrebbe permesso al propriofiglio di comportarsi come JohnnyMac ma il padre di Johnny, avvocato, ottimas persona a detta di tutti, e che di figli campioni ne ha avuti due, uno educato e uno no, e’ l’unico che potrebbe dirci qualcosa di illuminante…

  12. pibla scrive:

    Ringrazio Ubaldo, perché considero un vero onore che un mio commento sia divenuto un articolo all’interno di questo blog che adoro e del resto la quantità e la frequenza dei miei interventi parlano per me…
    Per il resto direi che l’intervento di Roberto è l’ideale completamento del mio ragionamento iniziale e che sposo in pieno la sua definizione di “vincente”.
    Ribadisco che i concetti di vincente e di vincitore non necessariamente coincidono e sopratutto che non è un vincente chi fa una malattia delle sue sconfitte e che anzi, una tra le qualità di un vero vincente è quella di saper accettare la sconfitta, che tanto prima o poi arriva, e di essere in grado di gestirla facendo tesoro dell’inevitabile insegnamento che ti lascia. Per usare un paradosso si potrebbe dire che per essere dei veri vincenti non si deve aver paura di essere dei perdenti!
    Ciao a tutti!!

  13. alenar scrive:

    Intrigante l’argomento: per me la definizione di “vincente” è difficile da applicare in uno sport come il tennis, perchè, come insegna il grande Tommasi, la struttura stessa del gioco e del punteggio danno ampi margini al più forte per imporsi.
    Alla distanza bravura e talento emergono al di là delle capacità caratteriali o psicologiche in maniera superiore ad altri sport.
    Tanto per fare un esempio, nel golf l’essere “vincente” spesso consente di ribaltare la scala dei valori del puro talento: Tiger Woods è immenso ed incarna anche lo spirito del vincente, cosa che gli consente di essere già una leggenda, mentre lo spagnolo Sergio Garcia ha perso il British Open di quest’anno in maniera incredibile, proprio perchè non è un “vincente”.

    Nel tennis non trovo casi simili o ecclatanti. Mi permetto però di affermare che secondo me Muster e Supermac sono esempi di grande personalità e di forza caratteriale, al punto che spesso intimorivano gli avversari, rappresentando categorie opposte: il grande lottatore da una parte, genio e sregolatezza dall’altra.
    Ma “leggendo” le loro carriere non credo possano essere additati come esempio di “vincenti”.
    Muster è cresciuto lentamente sino ad arrivare alle vette della classifica con grande determinazione, lotta e…superallenamento. Diciamo che ha sfruttato al meglio i suoi momenti migliori.
    Supermac è stato dotato da madre natura di un talento eccezionale. Personalmente è il giocatore che mi ha dato più emozioni. Ma, come è stato sottolineato, il suo atteggiamento in campo spesso dicutibile e negativo gli ha fatto perdere anche partite che avrebbe dovuto vincere.

    Se dovessi stilare una personale classifica dei vincenti nel tennis penso al Nadal capace di vincere tutto e subito sulla terra rossa e di sfidare alla grande Federer anche a Wimbledon.
    Penso al Borg e alla sua striscia pazzesca tra Parigi e Londra.
    Ma forse l’esempio di ciò che intendo io per “vincente” applicato al tennis è il Becker 17enne che vinse a Wimbledon: un mix di spavalderia, sicurezza, voglia di andare oltre ostacoli che affrontava per la prima volta.

    Come esempi invece negativi, ovvero di tennisti afflitti da nikefobia, credo che negli anni recenti il simbolo può essere la Mauresmo, che per molti anni si è fermata a un passo dalla vittoria nei tornei degli slam pur avendo talento da vendere. Sempre restando al femminile la Sharapova è una vincente, mentre tra le sorelle Williams, Serena lo è più di Venus al di là del palmares.

    Mi accorgo di aver citato esempi di vincitori di tornei di slam in età molto precoce, proprio perchè secondo me nella natura di essere vincenti risiede la capacità di imporsi subito, senza farsi influenzare dal grande palcoscenico.
    Si potrebbe anche notare che spesso questo spirito, questa mentalità che da giovanissimi è parente anche dell’incoscienza, tendono ad affievolirsi nel corso della carriera: i vincenti si devono sentire anche “invincibili”, quando perdono la sicurezza nei propri mezzi (penso a Borg, alla sua capacità totale di concentrazione) spesso inizia una parabola discendente in alcuni casi anche traumatica.

    Anche se sono stato lungo e forse noioso, permettetemi di fare tanti auguri di buone feste a tutti quelli che contribuiscono a questo blog, che ormai rappresenta per me dieci minuti di piacevole distrazione quotidiana; auguroni soprattutto a Ubaldo il convalescente, che mi sembra tornato con ancora più passione e dedizione dopo i suoi acciacchi!

  14. Fabio P. scrive:

    Cosa significa nel tennis essere buono o essere cattivo ?
    McEnroe non era solo cattivo, era maleducato ed ignorante …
    Facendo un esempio … cattivo nel tennis e’ colui che arrivando facilmente su una palla corta seguita a rete la colpisce mirando alla pancia dell’avversario invece che cercare un piu’ difficile passante ? Si, secondo me.
    Ma e’ di un “cattivo” giusto, corretto, che fa parte del nostro sport.

  15. Fabio P. scrive:

    Oddio, che ho scritto ???
    “Palla corta seguita a rete” ???
    Eresia, eresia :-)
    Si vede ancora in giro un colpo del genere ? :-)

  16. max pachora scrive:

    Non aver inserito la Kirilenko nel sondaggio è un grosso errore…

  17. kill bill scrive:

    Fabio P,
    hai ragione ad un agonista non fa mai piacere perdere anche se ha dato il massimo.
    Per contro se vinci giocando male non puoi essere soddisfatto.
    Quello che volevo dire è che se vuoi andare avanti devi accettare la sconfitta con serenità e per serenità intendo essere in pace con se stessi per aver dato il massimo e da quello rimboccarsi le maniche il giorno dopo per migliorare.
    Io almeno cerco di insegnare questo a mio figlio.

    Stefano Grazia,
    in campo per vincere devi essere cattivo e crudele.
    Conta solo vincere. Come sai lo sport ricreativo non mi interessa.
    Spesso però leggo sul bloog che spaccare racchette o non accettare la sconfitta ( addirittura ho letto rubare le palle ) siano atteggiamenti da condannare ma comunque un segno positivo, segno di grande grinta e personalità.
    A mio parere non è così.
    Per me sono sempre debolezze sopratutto quando sono solo atteggiamenti fatti per darsi un tono.
    E’ vero dipende dal carattere, non tutti sono uguali, e a volte certi atteggiamenti vanno assecondati ma non li ritengo un segno di forza, nemmeno se li fa Mc Enroe.
    Per contro infatti posso tirare in ballo il solito Federer che guarda caso , come lui stesso ha detto, ha iniziato a vincere quando ha smesso di spaccare racchette.
    E’ Federer meno vincente di Mc Enroe ?

  18. luca scrive:

    Anche Lendl non scherzava; men che meno Connors.
    Quella di Borg con capacità tecniche non eccelse è da incorniciare.
    Peccato che giochino tutti come lui. O meglio, tentino

  19. Fabio P. scrive:

    @Luca
    Insisto nel dire che il bagaglio tecnico di Borg non fosse eccezionale. Sono altre le qualita’ che hanno fatto di lui un grande campione.
    Che poi oggi quasi tutti giochino molto peggio con me sfondi una porta aperta …

  20. Fabio P. scrive:

    @Kill Bill
    Gli insegnamenti che dai a tuo figlio sono, a mio avviso, assolutamente corretti.
    Fermo restando che accettare la sconfitta con serenità non è certo uscire dal campo soddisfatti, ma piuttosto con la voglia di farlo “nero” la prossima volta quell’avversario :-)

  21. luca naitana scrive:

    mi sembra che parecchi confondano l’essere grintosi con l’ essere un vincente.edberg per fare un esempio, sinonimo di educazione e fair play, era soprannominato da qualcuno (?) “tacchino freddo” proprio perchè il suo non lasciarsi andare con gesti o urla in campo era spesso visto come una mancanza di aggressività.poi ha iniziato a tirare fuori il pugnetto (il famoso timido pugnetto di edberg) e ha vinto un us open rimontando quarti,semi e finale sotto di un break nel 5 set…ma (mi spiace dirlo) edberg non lo citerei tra i cosidetti vincenti perchè troppo spesso ha perso con avversari meno forti di lui. wilander o borg si.ma cosi è troppo facile.per me vincente è uno che soffre in campo prima di lasciarlo.da vincente o da perdente.che sotto 6-0 5-0 gioca il game come se stesse vincendo lui.che non molla mai la partita.cosi senza pensarci mi vengono in mente chesnokov e i russi anni 80-90.quelli per capirci che mollavano l’80% dei guadagni alla federazione e che vedevano i colleghi miliardari e loro invece che dovevavo sudarsela un “pò di più”ecco se safin fosse nato in quel periodo lì con quella situazione politica in russia forse ora avremo due super campioni e non solamente uno….

  22. marco.napo scrive:

    borg con scarse qualita tecniche?
    insomma vogliamo fare l’apologia di federer mi puo stare anche bene visto che è il giocatore che vince di piu (fin troppo facile),ma per chi ha visto all’opera il grande borg mi sembra pura blasfemia….
    se c’è stato un vincente borg è tra i primi,una concentrazione dedizione totalizzanti ,gli avversari venivano smontati,sterilizzati.
    il gioco regolare,passanti millimetrici,pallonnetti,smorzate colui che ha aperto la strada alla scuola svedese con wilander in testa privo di talento?
    io non sono un tecnico,ma per giocare a tennis ed essere campioni non basta solo il cervello e nemmeno un fisico bestiale.
    un saludos

  23. luca scrive:

    Sono il più convinto assertore dell’inavvicinabilità di GOAT Orso; però non è giusto che tutti i post siano una battaglia pro o contro di lui.
    Vilas mi sembra un buon esempio di vincente.
    Far fuori Connors - all’epoca n.1 - a Forest Hills, rifarlo fuori al successivo Master; eliminare gli States nel 1980 spazzando via Mac che si recò negli spogliatoi a rendergli omaggio : più tosto di così…..Riuscì perfino a battere IceBorg alla Coppa delle Nazioni 1980 sulla terra !!!!!
    Più che un avambraccio, aveva una coscia !!!!!

  24. Fabio P. scrive:

    @marco.napo
    Dire non eccezionali non significa dire scarse …
    Se tu analizzi i singoli colpi di Borg con quelli dei suoi avversari ti accorgerai che c’erano parecchi giocatori con colpi, sempre analizzati singolarmente, migliori dei suoi.

  25. Fabio P. scrive:

    @marco.napo
    Va bene citare passanti e gioco regolare … ma se poi mi citi pure le smorzate di Borg .. a questo punto ti chiedo quanti anni hai e se Borg l’hai veramente visto giocare :-)
    In ogni caso io sono uno di quelli che dice che Borg è stato il migliore di tutti, ma non certo per qualita’ tecniche.
    Borg era, banalizzando la cosa, un muro … con 36 battiti cardiaci al minuto se lo poteva permettere.
    Se studi un giocatore come Vilas ti accorgi che in quasi nessun colpo singolo era veramente inferiore a Borg (un po’ nel servizio), ma prendeva sempre mazzate contro lo svedese.
    Semplicemente Bjorn era in grado di fare le stesse cose per il doppio del tempo dell’argentino.

  26. Fabio P. scrive:

    @marco.napo
    Dimenticavo questa frase …

    “io non sono un tecnico,ma per giocare a tennis ed essere campioni non basta solo il cervello e nemmeno un fisico bestiale. ”

    Aggiungi buoni colpi … e ti rispondo che sì, e’ sufficiente.

  27. karlovic 80 scrive:

    @ luca.
    caspita!hai citato l’unica vittoria di vilas,sulla terra nei confronti di borg!(l’altra non ce la metto,per il ritiro di bjorn nel 73 in argentina,in totale sono 17-5 per borg,i confronti diretti,su tutte le superfici)
    un dato straordinario,come ben saprai,su 2 dei 6 roland garros vinti,non ha concesso nemmeno un set!(78 e 80)in 1(81)ha vinto perdendo 2 set,in finale con lendl.
    a mio avviso,uno dei tornei piu straordinari di bjorn(credo che sei d’accordo)e stato montecarlo 80,in quell’edizione,schiaccio lendl 6-2 6-2,gerulaitis 6-0 6-2,e vilas in finale 6-1 6-0 6-2!

  28. lallo scrive:

    Permettetemi di dire che non c’è dubbio alcuno:
    Supermac non era disposto a perdere nemmeno a biglie era un vincente ‘istintivo’ mentre Muster era molto più distaccato. In una sfida a tirare la corda sino al limite avrebbe vinto sempre SuperMac perchè non avrebbe, per indole insopprimibile, mollato la corda nemmeno quando si fosse rotta!!!! eh! eh!

    In campo Muster era un Fighter. Mac un Pazzo. E coi pazzi non si compete….

  29. marco.napo scrive:

    alla facia dell’imparzialita e del fair play da non tifoso,qui mi si fa pure l’analisi del testo e del periodo.
    caro fabio dico semplicemente che come sempre quello che conta è il tutto ,l’insieme.
    in poche parole la somma delle singole parti non è il tutto.
    ora borg come dici tu tecnicamente non era forte in nessun colpo?
    ma sarai anche un grande tecnico,ma mi sembra che dici baggianate.
    semplicemente borg era il tennis ,per anni è stato il miglior fondocampista vivente .semplicemente una macchina vincente ……
    per me era semplicemente forte e completo ,soprattutto nel gioco difensivo.
    se per te conta solo il serve e volley ,oppure lo spettacolo è dato solo dal gioco di attacco il discorso cambia .
    comunque il mondo è bello perche vario percio ognuno opini liberamente:)
    un saludos

  30. luca scrive:

    @karlovic 80
    Era il periodo in cui vinse di fila Nizza, Montecarlo, Parigi senza perdere un set.
    Ho la finale di Montecarlo 1980 in videocassetta, che fra l’altro vedo su un leggendario televisore NORDMENDE Spectre del 1978 !!!!!
    Mah, in quel momento penso che dovessero impedire a Bjorn l’iscrizione a qualunque torneo : era come se gli avversari giocassero al muro.
    Non aveva senso scendere in campo. Per chiunque.
    A Montecarlo 1980 c’erano tutti i più forti giocatori del mondo.
    Chi ha memoria di quel periodo, e documentazione relativa, sa perfettamente che Federer non è il più forte giocatore della storia

  31. LucaGE scrive:

    Se essere dei vincenti significa trarre da sè stessi e dalle proprie possibilità il massimo, nessuno può eguagliare Muster! Ve lo ricordate o no qunado colpiva la palla seduto sul campo sulla sedia a rotelle? Thomas ha scritto pagine indimenticabili, come la mitica finale di Montecarlo del 95…Andate a rivedere le annate 95 e 96 di Muster sulla terra: straordinarie, il 95 superiore anche alla migliore annata du Nadal! E con anche un titolo indoor, importante ad Essen!
    Mc Enroe? Grandissimo talento, ma non certo uno dei più grandi vincenti… Qunado le cose giravano storte, non sempre sapeva lottare…
    Muster ha dato il 130% di sè stesso, Mc Enroe il 70%..Certo, un’altro braccio…

  32. Nikolik scrive:

    Chi sia un vincente non so dirlo, in specie se si deve tenere a mente, come ha detto Pibla, che il concetto non deve essere confuso con quello di vincitore.
    So, però, chi non è stato un vincente (perdente è una parola che non mi piace): la Mandlikova non era una vincente, anche se è stata una vincitrice; Gerulaitis non era un vincente, anche se è stato un vincitore; e poi: Noah, Leconte, la Hantuchova, Nalbandian, ecc. ecc.
    Tutto sommato, aggiungerei, con le dovute differenze, anche Lendl (perse 600 finali prima di cominciare a vincere) e ho qualche sospetto anche su Nadal, si vedrà. Certo, se continua a vincere sempre e solo al Roland Garros…
    Non confonderei, poi, il termine lottatore con vincente.

  33. leonardo scrive:

    Secondo me un vincente è uno freddo, che va al di là delle proprie possibilità, che con quelli di pari livello e inferiori vince sempre, e spesso lo fa anche contro i fenomeni. Cito due nomi: Muster e Hewitt.
    Secondo voi chi è il numero uno più scarso della storia? Io direi:
    1)Ferrero
    2)Roddick

  34. karlovic 80 scrive:

    off topic.
    5 delle 8 wild-card degli aus open sono state assegnate:

    1)denis istomin uzb (asian champion).
    2)jesse levine usa (usta).
    3)mathieu montcourt fra (fft).
    4)joseph sirianni aus (aus open wild-card playoff).
    5)robert smeets aus.

  35. michele scrive:

    @ubaldo
    nel sondaggio ti sei dimenticato di inserire marat safin
    io l’ultimo dell’anno lo passerei con lui e (soprattutto) con il suo “entourage”…

  36. Fabio P. scrive:

    @marco napo
    Non mi mettere in bocca cose che non ho detto.
    Mai detto che Borg non era forte in nessun colpo.
    E’ chiaro che parliamo sempre dell’eccellenza del tennis e quindi tutti i suoi colpi erano di un certo livello.
    Secondo me, pero’, in nessuno dei suoi singoli colpi, tranne forse il passante, era il migliore di quell’epoca …
    Come dici tu si puo’ continuare a confrontarsi pur avendo opinioni diverse.
    Evitando pero’ di dire all’altro che dice baggianate …

  37. Fabio P. scrive:

    @marco napo
    Se poi vai all’inizio del thread noterai che sono stato il primo a nominare Borg come esempio di vincente … :-)

  38. karlovic 80 scrive:

    borg e stato il migliore in assoluto in 5 categorie:
    rovescio bimane
    passante di rovescio
    equilibrio negli spostamenti
    resistenza
    concentrazione
    oltre ad avere un superfisico(paragonabile a quello di nadal)

  39. luca scrive:

    Ho nostalgia di…Federer; basta con il mio beneamato Bjorn : Gli fischiano le orecchie !!!
    Se dovessi esprimere un parere, il dritto di Bjorn era forse il colpo migliore. Spezzava il polso all’ultimo e….McEnroe vedeva la palla dall’altra parte del campo.
    Impugnava la racchetta bassissima, e così facendo mascherava fino all’ultimo la direzione della palla.
    Fisicamente Nadal non regge il confronto. Bjorn era bradicardico - 35 battiti cardiaci al minuto - ed era fatto d’acciaio; quello usato sulle SAAB, che lo sponsorizzava facendogli pubblicizzare le fascinose 900 turbo.
    Si sposò il 24 luglio 1980 a bordo di una 5 porte con gli interni in velluto rosso; Cino Marchese è autore dell’articolo su Match Ball sul matrimonio di Bjorn e Mariana.
    Il servizio fotografico riprende il povero Gerulaitis che danza senza giacca assieme a quel pazzo di Nastase.
    Secondo me, avesse rimandato di un anno il matrimonio, avrebbe fatto suo il Grande Slam

  40. chloe de lissier scrive:

    vincenti? perdenti? in questo mondo la morte è l’unico vincente e gli esseri umani sono tutti perdenti, prima o poi. non esistono perciò azioni grandi o piccole. ci sono solo decisioni che prendiamo di fronte alla nostra morte inevitabile. comprendere questa semplice realtà può rendere terribile o meraviglioso ogni singolo momento della vita. dipende solo da noi.

  41. luca scrive:

    La mia sensazione è che per il tennis la fine degli anni 70 ed i primissimi anni 80 siano come gli anni della MOTOWN per la musica : non ripetibili.
    Federer sta a Borg come Madonna sta a Diana Ross

  42. chloe de lissier scrive:

    federer sta a borg come charlie parker sta a fausto papetti.

  43. Fabio P. scrive:

    Luca, lascia stare :-)
    Forse fra poco ho ottime notizie per te che sei stato tifoso di Borg e che sei interessato ai filmati dell’epoca … :-)
    Panatta-Borg finale Roma 1978 … TUTTA (tranne i 3-4 games che non andarono mai in onda!
    Resta sintonizzato … :-)

  44. luca scrive:

    Si è parlato di vincitori; ma non di invincibili.
    Ne ricordo solo uno ( prima metà 1980 )

  45. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Vedo che siamo arrivati a 224 preferenze per il partner da portare fuori il 31 dicembre…l’appetito viene mangiando e spero si arrivi a 300 (anche se manca Safin e qualcuno mi ha chiesto di ncludere la henin…), sono meravigliato che nessuno abbia fin qui richiesto Volandri!
    Il 1 gennaio invierò i risultati (in percentuale) a varie agenzie di stampa che di solito con queste cose vanno a nozze. Sono stato in panne con internet tutto il giorno e il mio computer ha fuso (sto usando quello di mio figlio…ma temo di aver perso tutti gli indirizzi, art. etc)

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