8 marzo, festa dell’esclusione. L’Unicef denuncia “la violenza della disuguaglianza”

(ANSA) - ROMA, 7 MAR - ‘’La violenza contro donne e bambine e’ una delle forme di disuguaglianza piu’ estreme'’: lo ha ricordato il Direttore generale dell’Unicef, Ann M. Veneman, in occasione della cinquantunesima Sessione della Commissione Onu sulla condizione delle donne, che si concludera’ domani, 8 marzo.
‘’Nonostante i progressi conseguiti - ha affermato Veneman - continuiamo a vivere in un mondo dove milioni di bambine restano escluse dalla scuola, coinvolte in forme di sfruttamento del loro lavoro, vittime del traffico di minori, vulnerabili all’Hiv/Aids ed esposte a violenze sessuali'’. Secondo i dati Unicef, la mutilazione dei genitali viene praticata ogni anno su 3 milioni di bambine. In totale sono 130 milioni le donne al mondo che sono state sottoposte a questa pratica.
Per quanto riguarda la scuola piu’ di 115 milioni di bambini non frequentano neanche quella primaria e per ogni 100 bambini senza scuola, le bambine sono 115. Anche la pandemia dell’Hiv/Aids colpisce in modo differente le donne: nell’Africa sub-sahariana, ad esempio, il 59% degli adulti affetti da Hiv sono donne.
Dal Rapporto Unicef 2007 emerge inoltre che gli interventi migliori a favore dei bambini sono quelli portati avanti dalle madri e che l’ ‘’empowerment'’ delle donne e’ un pre-requisito per la solidita’, la sostenibilita’ e la durata dei progressi nella condizione infantile: l’uguaglianza uomo-donna in famiglia, nel reddito (in Medio Oriente e nel Nord Africa il reddito delle donne e’ il 30% di quello degli uomini) e in politica ha infatti il doppio vantaggio di produrre benefici per le donne e per i bambini e ha anche una funzione cardine per la salute e lo sviluppo di famiglie, comunita’ e nazioni. (ANSA).

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