Se in mezzo milione a Roma manifestano con Fini.
Se altrettanti manifestano con Giordano e Diliberto.
Se in milioni votano per il Pd.
Se Boselli sta per far rinascere un Partito socialista nuovo di zecca o quasi.
Se la Brambilla (e quindi Forza Italia) riempie teatri e palasport.
Se cinque milioni di lavoratori votano.
Ci volete spiegare che cos’è l’ANTI-POLITICA?

Il chiarimento è d’obbligo. Nel nostro piccolo non abbiamo lesinato (e non lesineremo) critiche al Pd. Riteniamo che molte delle critiche espresse su queste colonne siano ancora validissime (a esempio sul potere dei teodem). Ciò detto, non vi sono dubbi: Veltroni, Bettini e gli altri dirigenti hanno vinto. Basta vedere che fine ha fatto Sinistra democratica. Il comportamento politico di Mussi e Salvi è da ridere: se ne vanno perché a loro dire il socialismo europeo non è abbastanza tenuto in considerazione nel nuovo partito e poi si alleano con Diliberto. Non contenti, criticano il governo salvo non aderire alla manifestazione del 20 ottobre della “sinistra critica” (basta chiamarla “radicale”: i radicali si chiamano Pannella, Bonino, Cappato eccetera). Insomma, non stanno né di qua né di là. Ora, non resta che attendere Boselli e Angius, interpreti di un socialismo liberale e democratico. Su di loro il silenzio mediatico è evidente. Ma di cose ne hanno molte da dire. O meglio: ne avrebbero. Vediamo. Ma ora non ci sono dubbi: Veltroni ha vinto. Non resta che riempire di contenuti il contenitore del Pd. O è chiedere troppo?

Il tormentone è: ma Veltroni può fare il sindaco di Roma e il leader del Pd? Il nostro giornale ha lanciato un sondaggio assai interessante. Chi scrive la pensa come Massimo Cacciari, mitico sindaco di Venezia e raffinato filosofo: Walter, tempo pochi mesi, dovrà rinunciare alla carica di primo cittadino. Perché è vero: amministrare una città è come essere a capo di un condominio. Ecco, Roma è un condominio (splendido, intendiamoci) di 3 milioni di residenti (quindi il doppio). Occorre tempo e Walter ne avrà sempre di meno. Anche perché quella delle primarie potrebbe essere l’ultima chiamata degli elettori del centrosinistra, già abbastanza stufi.

Bene, benissimo, Veltroni ha vinto (ma qualcuno aveva dubbi?), la partecipazione popolare, ancora una volta, ha avuto la meglio su chi pensa che la politica sia ‘na schifezza. Ottime cose. Adesso, però, pensiamo di avere un diritto: sapere che cosa vuol fare il sindaco di Roma. Proposte, progetti, idee, tutto quello che, molto più della tv…, rende la politica l’attività più nobile per l’essere umano. E’ chiedere troppo?

I vertici del Pd cantano vittoria, sarebbero quasi a due milioni gli elettori alle Primarie. Vediamo e cercheremo di capire meglio l’esito di questa avventura politica. Per ora, un dato è certo. Il tanto decantato disgusto per la politica dei cittadini non ci pare molto vero. Ieri erano mezzo milione a Roma con An (in realtà di meno, ma accontentiamoci di quanto dicono in via della Scrofa). L’altra settimana solo posti in piedi per la la Conferenza di programma del nuovo Partito socialista. La Brambilla aveva realizzato una discreta preformances. Insomma, non ci pare proprio che gli italiani si presentino solo in diecimila in una piazza dove c’è un signore che urla: “Italianiiiiiiiiiiiiiiiiiiii”. O siamo degli inguaribili ottimisti nella capacità di partecipazione dei nostri concittadini?