Archivio di Novembre 2007

Dialoghi e inciuci

Sabato 24 Novembre 2007

C’è chi fonda un partito. Chi un altro. Chi si riunisce. Chi sbadiglia. Chi è in fibrillazione. Ma un dato è certo: siamo di fronte a una gigantesca riorganizzazione della politica italiana. Con esiti tutti da capire. E chi fa finta di sapere tutto, mente spudoratamente. Un dato solo pare certo: qualcuno vuole bloccare il “dialogo” che non è inciucio, ma una necessità fondamentale per riscrivere le regole del gioco. E su questo D’Alema ha perfettamente ragione.

Chiarezza

Venerdì 23 Novembre 2007

«A Torino -afferma Veltroni- ho detto che occorreva superare le alleanze forzose e andare verso un bipolarismo virtuoso. Cosa vuol dire questo? Che bisogna uscire dal dualismo Berlusconi-comunisti, comunisti-Berlusconi. Sono assolutamente convinto, non so se si possa parlare di mani libere, ma certamente della chiarezza dei programmi». Ecco il Veltroni che ci piace. Ma la nostra diffidenza non cade. E, scusate la frase fatta ma ci pare la più efficace, dalle parole si passi ai fatti…

Bene, però…

Giovedì 22 Novembre 2007

“Evitiamo ricostruzioni inutili e strumentali di una discussione che è stata ricca e positiva”. Lo chiede Nicola Latorre, vicepresidente del gruppo dell’Ulivo del Senato, in merito alla riunione della commissione statuto del Pd. “Le vicende politiche di questi giorni propongono una evoluzione del sistema politico verso un assetto bipolare nel quale è sempre più rilevante la centralità dei partiti - dice Latorre - è
dunque centrale il tema della valorizzazione della democrazia e del pluralismo interni al Partito democratico”.

Latorre è uno dei migliori. Non ha, come si diceva una volta, i “paraocchi”. Ma vorremmo sommessamente chiedergli: qual è il programma del Pd sulla perdita progressiva del potere d’acquisto dei salari dei cittadini italiani? Qual è il programma del Pd per combattere la precarietà? E i rapporti con Oltretevere? Insomma, quali contenuti a parte il contenitore?

Europei

Mercoledì 21 Novembre 2007

Vertice del Pse, il Partito del socialismo europeo, a Sofia. Domanda: chi, fra gli italiani, aderisce? Sicuramente il Partito socialista di Boselli. E il Pd? Mah, aderisce “quasi”. Sta a metà strada. Non sa, diciamola tutta, che pesci prendere. Vuole andare “oltre” (dove?). Vuole costruire qualcosa di nuovo. Dicono tutti così. Ma è inutile prendersi in giro: non sanno che pesci pigliare. Presentano il simbolo. Cioè quel che rivestirà il contenitore. Ma siamo alle solite: dove sta il contenuto?

Cali di tensione

Domenica 18 Novembre 2007

Un dubbio ci assale: non è che nel centrosinistra, e segnatamente nel Pd, qualcuno pensa, visto lo stato dei rapporti nella Cdl e il buon esito del voto parlamentare sulla Finanziaria, che i problemi (eufemismo) di quel che fu l’Unione siano risolti? Se così fosse, litigi o meno a destra, smettereste di governare per cento anni, non per cinque. Quindi, al lavoro. E vedete di fare questa benedetta legge elettorale… I cittadini cominciano a perdere la pazienza.

PS Ci torneremo: ma che fine ha fatto la Cosa Rossa? Non dovevano fare un partito di sinistra duro e puro?