La triste storia di radio Vaticana

Che inquinasse oltre i limiti di legge, è provato. Eppure Radio Vaticana esce pulita dalla coraggiosa contesa giudiziaria durata sette anni che le era stata intentata da un comitato di cittadini stanco dell’inquinamento elettromagnetico prodotto dagli impiati dell’emittente della Santa Sede e molto preoccupato perchè alcuni bambini di Cesano _ tra cui alcuni loro figli _ erano stati colpiti da leucemia. Tra mille difficolta erano riusciti a ottenereil rinvio a giudizio dei reponsabili dell’emittente. Avevano visto il processo andare avanti. erano convinti che fosse possibile avere giustizia anche se contro una controparte potentissima, contro uno stato estero. La loro era una illusione.

Condannati nel 2005 in primo grado per “getto pericoloso di cose” (una ipotesi di reato che era stata contestata dal procuratore aggiunto Amendola per l’assenza di fattispecie più calzanti) Padre Pasquale Borgomeo, gia’ direttore generale dell’emittente, ed il cardinale Roberto Tucci, ex presidente del comitato di gestione, sono stati oggi assolti in appello dall’ accusa “perche’ il fatto contestato non e’ previsto dalla legge”.

si dirà, la sorpresa è relativa. Il reato era ormai prescritto e il non luogo a procedere era atteso. Ma la corte ha fatto di più: invece di accogliere la richiesta del sostituto procuratore generale Vittorio Lombardi che aveva sollecitato la dichiarazione di “non luogo a procedere” _ riconoscendo quindi la sussistenza del reato _ per i due imputati per intervenuta prescrizione ha dichiarato che “il fatto non sussite”.

A spiegare che significa bastano le dichiarazioni dei legali di Radio Vaticana. ‘’La decisione - ha commentato l’avvocato Melandri, legale del cardinale Tucci - non entra nel merito del fatto, presenza o meno delle onde elettromagnetiche, ma si sofferma sulla contestazione che era mossa agli imputati'’. Secondo Franco Coppi ‘, legale di Padre Borgomeo “la sentenza ha riconosciuto, come abbiamo sempre sostenuto, che il getto pericoloso di cose non e’ configurabile in relazione all’emissione di onde elettromagnetiche'’.
Tradotto, significa che i due imputati sono stati assolti non perchè la radio non inquinava, ma perchè l’ipotesi di reato non è configurabile ad un inquinamento da onde elettromagnetiche.

E così, salva la forma, rispettato il diritto, è stata violentata la sostanza. Una radio (e poco importa quale radio) inquinava oltre i limiti di legge e non pagherà neppure simbolicamente per questo. Vi pare giustizia?

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4 Commenti a “La triste storia di radio Vaticana”

  1. Andrea scrive:

    Si consideri che i limiti di emissione in Italia sono molto severi, che non e’ chiaro l’effetto dell’esposizione ai campi elettromagnetici, ne’ ad alta, ne’ a bassa frequenza.

    Era chiaro che la causa a Radio Vaticana era un’azione demagogica per soddisfare gli abitanti disturbati (e non necessariamente danneggiati) dall’ingombrante vicino. Inoltre e’ molto alla moda prendersela con la Chiesa, quindi come meglio farsi pubblicita’ (per giudici, ministri, ecc…)?

    Vero che non si deve infrangere la legge, ma le leggi fatte sull’isteria popolare non sono buone leggi: dovremmo impiccare assassini, violentatori e affini senza processo, per dar retta alle masse irrazionali.

    Si diffonda una seria indagine epidemiologica sugli effetti dei campi ad alta frequenza e degli elettrodotti, a quel punto sara’ piu’ chiaro cosa e’ realta’ e cosa fantasia.

  2. alessandro scrive:

    da farruggia
    E’ sicuramente vero che i limiti in Italia sono molto rigorosi e che l’effetto dei campi elettromagnetici è discusso. Ben vengano le indagini epidemiologiche, quindi, quantomai necessarie. Ma intanto c’è una legge, e va applicata. Anzi, OGNI legge va applicata. Se la si ritiene sbagliata, che il Parlamento la cambi, nel frattempo però è legge dello Stato e va rispettata e fatta rispettare. O meglio, così dovrebbe essere.

    Sui può discutere della presunta demagogia dell’azione penale in questione, ma non credo che la causa a radio Vaticana fosse una azione demagogica (tra l’altro, relativamente ai fastidi, tra i promotori dell’azione penale ci sono i genitori una bambina che si è ammalata di tumore: demagogia anche la loro?). Semplicemente, c’è una legge dello stato e i cittadini chiedevano che il diritto di chi abita al’ombra di quelle e di ogni altra antenna fosse tutelato.
    Ingenui no?
    Quello che è successo invece è che, nonostante l’emittente superasse inequivocalmente in maniera ricorrente i limiti stabiliti per le aree abitate oltre le quattro ore, nessuno _ bocciata perchè non pertinente la fattispece del “getto pericoloso di cose” _ è stato condannato per questo.
    Sarebbe il caso di interrogarsi sul perchè.

    E poi, chi dice che una legge non è una buona legge? Chi ne è vittima o simpatizza per le sue ragioni?

    E allora bruciamo pure il codice penale, sulla base di questa logica ci sarà sempre qualcuno che ritiene una legge superata o sbagliata, o eccessivamente severa…

  3. Andrea scrive:

    Un codice penale, per cui ci si debba appellare al “getto pericoloso di cose”, per emissioni EM non e’ forse da bruciare?

    E’ sempre tragico che qualcuno si ammali, ma non e’ detto che ci sia un legame causale con il posto in cui si abita. E’ demagogico sfruttare la disperazione altrui per assurgere al ruolo di paladini della salute e della tutela ambientale, senza ascoltare pareri ragionevoli contrari alle vulgate che influenzano la gente e il legislatore, senza essere certezze.

    Secondo me anche la trovata delle polveri sottili che mette in scacco i sindaci padani e’ da discutere, come anche la ricerca biotecnologica e le leggi sulla procreazione assistita.
    Bisogna scacciare l’irrazionalita’: essere attenti serve, demonizzare no.

  4. alessandro scrive:

    da FARRUGGIA
    ….ma non che non è da bruciare, è semplicemente da integrare con una norma specifica! Se non c’è che si fa, si lascia impunita una violazione di una legge dello stato? Ci si ferma alla formale impossibilità di contestare una violazione? No, si cerca una fattispecie adeguata tra quelle a disposizione nel codice. In primo grado si è ritenuto che quella del “getto pericoloso di se” _ piuttosto fantasiosa, lo riconosco - lo era, in secondo no. E’ comunque evidente a tutti che il legislatore deve intervenire.

    Ovviamente non è detto che ci sia un legame tra la malattia e il posto in cui si abita, ma se i casi sono più d’uno (e una delle due analisi epidemiologiche indica uno scostamento dall’atteso per alcune patologie) il dubbio si rafforza. Certo è che non è per i piccoli ammalati (la cui patologia PUO essere ma è da dimostrare che SIA stata determinata dalle emissioni elettromagnetiche, ovviamente) che il processo era necessario. Il processo era necessario perchè è stata violata la legge. E questo è incontrovertibile.

    Quanto alla demagogia, non è peggio chi nega ogni evidenza assurgendo a paladino di uno sviluppo cieco e incontrollato, che sostanzialmente nega l’effetto dei fattori antropici sull’ambiente e la salute ed è tra l’altro lontano e distinto dal magistero della chiesa, che sull’ambiente ha avuto con gli ultimi due papi parole importanti?

    Non li condivido ma sono ovviamente pienamente da rispettare i suoi dubbi su polveri sottili, ogm e procreazione assistita. Scommetto che lei è anche perplesso sui cambiamenti climatici, è a favore del nucleare e magari del carbone ed è convinto che gli ambientalisti sono la rovina del pianeta. Auguri.

    Ma non mi equivochi. Continui a fornire il suo contributo, un pò di polemica e una voce distinta arricchisce il blog e aiuta pensare. Io sono contro il pensiero unico, quale che sia. Quindi, grazie.

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