La semidemocrazia di Putin

Sono uno studente di 20 anni. E mi interessa molto la politica estera. Soprattutto quel che accade in Russia. E a questo riguardo non nascondo la mia delusione.

Credevo che la Russia fosse diventata un Paese democratico. E in effetti ha un parlamento con diversi partiti in concorrenza fra loro e non costretti a unirsi in un fronte popolare. Ha giornali e networks televisivi, anche di opposizione. Ha sondaggi attendibili e non manipolati.
E allora mi può dire il perchè del giro di vite di Putin?

Perchè impedisce le manifestazioni di protesta nelle strade di Mosca e San Pietroburgo e ne arresta i partecipanti?

Insomma, c’è il rischio di una restaurazione comunista, dopo tante speranze?

Giorgio A, Monza

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Caro Giorgio,
capisco il tuo sconcerto. Ma non penso che la Russia tornerà comunista, anche se (mi dicono) il Kgb ha ripreso a funzionare alla vecchia maniera.

Ero a San Pietroburgo, domenica scorsa. E ho visto la città in stato di assedio. La polizia aveva portato nelle strade principali gli spazzaneve, non perchè si temesse una nevicata ma per bloccare le strade nel caso in cui i manifestanti avessero voluto raggiungere alcuni edifici pubblici.
Ho visto anche un imponente apparato di sicurezza. Polizia dappertutto. Mi avrebbero poi detto che per ogni manifestante (alcune centinaia) c’erano dieci poliziotti.

Ma la cosa che mi ha colpito di più è stata l’indifferenza della popolazione. Indifferenza da ricondurre apparentemente ai sondaggi: due russi su tre approvano l’operato di Putin, che ha rimesso ordine nel Paese e ha rilanciato l’economia (la cui crescita oggi è la più impetuosa d’Europa). Vorrebbero che rimanesse dov’è, cioè alla presidenza. Ma la Costituzione lo vieta. Si accontenterebbero allora di vederlo dirottato al vertice del governo, in attesa di riaverlo fra altri quattro anni alla presidenza.

Gli umori della pubblica opinione, se quei sondaggi sono affidabili, non giustificano certo la repressione nelle strade e la censura dei media. Ma spiegano il largo consenso per un regime che diventa sempre meno democratico e sempre più autoritario. Non comunista, comunque. Contro il comunismo i russi sono vaccinati da 74 anni di sofferenze.

Domenica nelle elezioni per la Duma si avrà la misura di questo consenso. Le previsioni parlano di una maggioranza assoluta al partito di Putin.

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