L’Onu, l’Iran e la bomba

Caro De Carlo,
se non fosse stato per il Foglio, giornale che leggo quotidianamente (quando lo trovo), mi sarebbe sfuggita la notizia che getta nuovo discredito sull’Onu. Lo sa che a vicepresidente della Commissione Disarmo, al Palazzo di Vetro, è stato eletto un iraniano?
Sono sbalordito. L’Iran di Ahmadnejad non è forse il Paese che, sfidando i trattati sottoscritti, le ingiunzioni dell’Onu e le ispezioni dell’Agenzia atomica, si sta costruendo la bomba? Quale credibilità può avere un organismo che in un posto così delicato elegge proprio colui che apertamente, platealmente, arrogantemente lo contraddice e lo mortifica?
Piergiorgio Satolli

*** *** ***
Nessuna credibilità, caro Satolli. E non lo scopriamo noi. Ma non abbiamo alternative. Dobbiamo accontentarci di quello che abbiamo.
L’Organizzazione delle Nazioni Unite è nata male quando, oltre mezzo secolo fa, i vincitori della seconda guerra mondiale vollero ritentare l’esperimento già fallito con la Lega delle Nazioni. Purtroppo non ne trassero alcuna lezione e così nell’Assemblea ammisero tutti i Paesi con governi riconosciuti , indipendentemente dal fatto che fossero o no liberi e democratici. Risultato: su 180 e passa membri quelli con istituzioni davvero democratiche e rappresentative delle rispettive popolazioni sono una piccola minoranza ma comunque tutti suscettibili di entrare a far parte a rotazione del Consiglio di Sicurezza, che dell’Onu è l’organo esecutivo.
Nessuna sorpresa allora se spesso le pronunce del Consiglio sono vuote, ambivalenti, inefficaci. I principi che le democrazie occidentali vorrebbero difendere non sono certo i principi delle dittature, delle teocrazie, dei regimi autoritari che tengono elezioni burletta tali da far credere che rispettano la famosa carta dell’Onu..
Lei mi cita l’elezione di un iraniano a vicepresidente della Commissione disarmo. Io le posso citare un altro caso sconcertante: la presenza da molti anni nella Commissione Onu per i diritti civili di Cuba, Siria, Sudan, Cina. Come vede si tratta di Paesi che quegli stessi diritti calpestano sistematicamente, eliminando i dissenzienti e mantenendo regimi di censura e paura. Alcuni nemmeno si fanno scrupolo di coprire tali violazioni sotto la finzione di una democrazia di facciata. Questa è l’Onu, della quale la nostra sinistra fa un feticcio, invocandone l’intervento, ogni volta che scoppia una crisi internazionale.

Collegamenti sponsorizzati


I commenti sono disabilitati.