Archivio di Febbraio 2007

Il Financial Times e il caso Italia

Martedì 27 Febbraio 2007

Caro De Carlo,
ha notato che Il Financial Times ce l’ha sempre con noi, pretende di bacchettarci ad ogni piè sospinto. Ieri ha scritto che l’Italia non può andare avanti così e che la coalizione arcobaleno di governo è di fatto impotente e incapace di affrontare i gravi problemi nazionali.
Io non sono un simpatizzante dell’attuale governo. E nemmeno l’ho votato. Ma mi dà fastidio quando gli inglesi si ergono a maestri e ci dicono quel che dobbiamo o non dobbiamo fare. Nel caso specifico ci dicono di copiare i tedeschi e di fare una grande coalizione, escludendo – ovviamente – i comunisti. Ma una grande coalizione è la morte della democrazia. Non ci sarebbe più opposizione. Lei, che stimo per la chiarezza delle sue opinioni, cosa ne pensa?
Grazie,
Amedeo, Ancona.

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Anche io sono in linea di principio contrario alle grandi coalizioni, che finiscono per soffocare il dibattito politico come avviene ogni volta che chi governa non ha contraddittori. Ma i problemi italiani sono tali e tanti da rendere indispensabili soluzioni di emergenza. Una grande coalizione va considerata appunto come un’emergenza, temporanea sino a quando la grande malata non sarà in grado di riprendere a camminare. Del resto quella tedesca è già la seconda dal dopoguerra ad oggi. E non mi risulta che il grado di libertà e democrazia in Germania sia calato.

Quanto al Financial Times, non me la prendo affatto. Anzi sono grato ai colleghi inglesi, la cui ccmpetenza e il cui prestigio sono universalmente riconosciuti. Certe amare verità noi non ce le diciamo mai. Ne prendiamo atto solo quando vengono dall’esterno. Il FT ha assolutamente ragione nel criticare l’attuale compagine governativa. E nel definire conservatori i comunisti che si oppongono alla tante riforme di cui questa povera nazione, la più disastrata d’Europa, ha oggi bisogno.

Tifo da stadio

Martedì 27 Febbraio 2007

Caro De Carlo
…le giuro che ogni volta che leggo il suo blog
provo un imbarazzo forte . . . Lei è proprio un tifoso da stadio.
Annebbiato. Arrabbiato. Ci mancherebbe, ognuno puó avere le idee che crede,
ma ci sono cose che non si possono dire con la leggerezza che usa lei con i suoi “fedeli lettori”. ..

So che dice che per colpa di internet il giornalismo é cambiato. E che lei
stesso si é dovuto adeguare ai tempi moderni creando un blog. Probabilmente
non se ne rende conto. Sui suoi giornali i suoi articoli vengono letti
prevalentemente da chi pensa le stesse cose, fortemente, anche
eccessivamente, come in un qualunque giornale abbastanza schierato, a dx
come a sx. . . . Nei confronti di queste persone un giornalista come lei rischia una tremenda
figura da tifoso allo stadio.

. . .visto che ora vivo negli Stati Uniti, sarebbe carino se come
corrispondente facesse presente al mondo, all’Italia per prima che gli Stati
Uniti sono spezzati in due almeno quanto l’Italia e che metá della
popolazione si vergogna di quello che sta succedendo nel mondo…
Cordialmente

Stefano Pomano
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Caro Pomano,
Scusi innanzitutto se ho tagliato la sua chilometrica lettera. Spero di avere lasciato i passaggi essenziali. Il suo riferimento al tifo da stadio non mi offende affatto. Al contrario. Mi lusinga. Lei ha ragione. Quando si tratta di parlare in difesa dei principi di libertà e democrazia, sistematicamente sotto attacco da parte di coloro che li negano o che li sfruttano per rovesciarli, mi sento davvero intollerante come un ultras. Diceva Raymond Aron che l’intolleranza in questi casi è una virtù, non un vizio.
In ogni caso, attenzione a non scambiare la chiarezza per intolleranza.

L’uso del ‘’come dire'’?

Domenica 25 Febbraio 2007

FINALMENTE QUALCUNO CHE SOTTOLINEA L’USO ESAGERATO E INUTILE
DELL’INTERCALARE
“COME DIRE” SOPRATTUTTO IN TELEVISIONE.CONDIVIDO.
SALUTI. LUCIANA

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Grazie per la sua - come dire? - partecipazione.

Badanti e non insegnanti

Domenica 25 Febbraio 2007

Le scrivo in relazione al problema scuola.
Sono un insegnante di un istituto professionale di Firenze.
Insegno da 24 anni e sono stato studente nella stessa scuola negli 65-70.
Nel 1998 è stata eliminata la disciplina dalla scuola. I professori dopo il 98 non hanno avuto + l’autorizzazione ad utilizzare i classici provvedimenti disciplinari.
DICEVA UN LUMINARE DELLA SCUOLA : NON ESISTE DIDATTICA SENZA DISCIPLINA”” elementare Watson !!!!!!!!!!!!!!
Di conseguenza i ragazzi OSANO sempre di più alla ricerca di paletti che non esistono più.
Obbligare i ragazzi sopra i 14 anni ad andare a scuola si sta rivelando una tragedia. In realtà sappiamo che la scuola è diventata un contenitore di disoccupati , il problema si è spostato dall’università alla scuola superiore.
I filosofi greci consideravano i precettori che avevano a che fare con gli adolescenti dei disgraziati, ai nostri giorni lo è ancora di più !!!!!!!!!!!!!!
I professori sono fra l’incudine ( i genitori) ed il martello (i ragazzi) ed i Presidi grandi manager che poi piangono perché non hanno soldi per pagare la TARSU danno ragione a tutti tranne che agli insegnanti.
La scuola attuale è una follia pura!!! Una scuola bar. La scuola di Pinocchio.
Il Ministro impone classi di 25- 30 ragazzi per risparmiare e poi lo stesso tira fuori progetti di recupero per la dispersione scolastica che si attua o si dovrebbe attuare mandando i ragazzi + problematici da assistenti sociali psicologi, ecc ecc.
I paesi emergenti Cina ed India non hanno certamente una scuola così, ma di tipo classico e l’effetto si vede.
Per fortuna i telefonini hanno portato fuori dalla scuola i problemi regolarmente imboscati dai Presidi.
I media hanno sempre sparato addosso ai prof. E ora se ne vedono gli effetti.
Provi a visitare una scuola professionale o tecnica, se il Preside le dà il permesso,
A scuola ci si allena per gli stadi, si vandalizza tutto e nessuno paga, per molti ragazzi stare a scuola è un po’ stare in prigione e dunque la odiano, l’unica cosa che gli interessa è il pezzo di CARTA !!!!!! A cosa gli servirà!!!
La stragrande maggioranza delle persone non sono interessate alla cultura,ma ai soldi facili e tutto ciò che richiede impegno fa schifo.
Insomma siamo messi male molto male a scuola.
Il min. Fioroni continua a percorrere la strada dei suoi predecessori, parecchio fumo e niente arrosto.
L’interesse della società adesso sembra: Ragazzi a scuola fino a 16 anni BADATI dagli insegnanti.
La conclusione : siamo poco più che badanti e la responsabilità civile e penale è sempre la nostra.
Punto e basta.
Saluti
Luciano

Grazie

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Che tristezza la sua testimonianza! Credevo che l’e-mail della sua collega fosse un caso, se non isolato, almeno raro. Vedo che mi sono sbagliato. Una ragione di piu’ perche’ le autorita’ scolastiche dal Ministro in giu’, se ci sono, battano un colpo.
La scuola italiana riflette il declino generale del Paese. Putroppo.

L’inflazionato ‘’come dire?'’ televisivo

Mercoledì 21 Febbraio 2007

Caro De Carlo,
ha notato che da qualche tempo in televisione gli intervistati ricorrono sempre più spesso all’intercalare ‘’Come dire?'’
…Secondo lei è insufficienza lessicale o vezzo? In ogni caso mi pare divertente che siano loro a chiedere al grosso pubblico come si debbano esprimere per completare le loro spiegazioni.
Non trova?
Giovanni D., Ferrara

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Trovo. E mi chiedo: perchè giornalisti, politici, uomini di cultura e di spettacolo non girano con un vocabolario tascabile? Consultandolo quando sono in imbarazzo nella scelta della parola, ci risparmierebbero gli interrogativi - come dire? - retorici. A meno che questi interrogativi non siano - come dire? - un segnale di appartenenza ideologica.