Tifo da stadio

Caro De Carlo
…le giuro che ogni volta che leggo il suo blog
provo un imbarazzo forte . . . Lei è proprio un tifoso da stadio.
Annebbiato. Arrabbiato. Ci mancherebbe, ognuno puó avere le idee che crede,
ma ci sono cose che non si possono dire con la leggerezza che usa lei con i suoi “fedeli lettori”. ..

So che dice che per colpa di internet il giornalismo é cambiato. E che lei
stesso si é dovuto adeguare ai tempi moderni creando un blog. Probabilmente
non se ne rende conto. Sui suoi giornali i suoi articoli vengono letti
prevalentemente da chi pensa le stesse cose, fortemente, anche
eccessivamente, come in un qualunque giornale abbastanza schierato, a dx
come a sx. . . . Nei confronti di queste persone un giornalista come lei rischia una tremenda
figura da tifoso allo stadio.

. . .visto che ora vivo negli Stati Uniti, sarebbe carino se come
corrispondente facesse presente al mondo, all’Italia per prima che gli Stati
Uniti sono spezzati in due almeno quanto l’Italia e che metá della
popolazione si vergogna di quello che sta succedendo nel mondo…
Cordialmente

Stefano Pomano
*** *** ***
Caro Pomano,
Scusi innanzitutto se ho tagliato la sua chilometrica lettera. Spero di avere lasciato i passaggi essenziali. Il suo riferimento al tifo da stadio non mi offende affatto. Al contrario. Mi lusinga. Lei ha ragione. Quando si tratta di parlare in difesa dei principi di libertà e democrazia, sistematicamente sotto attacco da parte di coloro che li negano o che li sfruttano per rovesciarli, mi sento davvero intollerante come un ultras. Diceva Raymond Aron che l’intolleranza in questi casi è una virtù, non un vizio.
In ogni caso, attenzione a non scambiare la chiarezza per intolleranza.

Collegamenti sponsorizzati


I commenti sono disabilitati.