Master Madrid. Italiani subito k.o.
Giocare sul “rosso” non basta.
Va seguito l’esempio spagnolo

 
16 Ottobre 2007 Articolo di Rino Tommasi
Author mug

Settore maschile in crisi. Gli azzurri non lottano. Volandri ha perso 5 posti Atp nonostante la “semi” a Roma, il quarto turno a Parigi. Ferrer e Robredo invece sono top-ten. Nei 9 Master dal ‘90 l’Italia nel confronto con la Spagna ha risultati imbarazzanti.

Il tennis italiano non ha fatto nemmeno in tempo a rialzare la testa grazie alla bella vittoria di Flavia Pennetta al torneo di Bangkok, che subito arrivano da Madrid, dove si gioca l’ottava prova stagionale del circuito Masters Series e dove ci sono 15 dei primi 43 giocatori del mondo, due risultati che ci confermano – purtroppo – la crisi del settore maschile.
Bocciati Cipolla e soprattutto Bolelli nelle qualificazioni, avevamo due giocatori in tabellone ma è bastata la prima giornata per registrarne l’eliminazione senza che Potito Starace e Filippo Volandri
riuscissero a farci sperare nemmeno per un momento in un risultato diverso.
Starace, che è diventato da qualche settimana il nostro primo giocatore, ha perso dall’argentino Del Potro, un giovane di belle speranze ma ancora molto acerbo. Ha lottato fino al 5 pari del primo set poi ha conquistato uno solo degli ultimi nove games, una vera e propria resa. Viene da chiedersi perché mai sia andato a Madrid, visto che non aveva nessuna voglia di lottare.
In quanto a Volandri pur giocando almeno un discreto primo set anche lui ha subito, dal 2 a 1 nel secondo, una serie di cinque giochi consecutivi contro il mancino spagnolo Feliciano Lopez, classificato appena un posto (n. 42) davanti a lui.
L’alibi, al solito, è rappresentato dalla superficie abbastanza rapida ma i nostri giocatori (ed i nostri tecnici) dovrebbero avere ormai capito che non si può rimanere competitivi ad alto livello giocando solo sulla terra battuta.
Pur avendo raggiunto quest’anno la semifinale al Foro Italico, battendo tre giocatori come Federer, Berdych e Gasquet, ed il quarto turno al Roland Garros, Volandri ha già perso in questa stagione cinque posti in classifica (da 38 a 43).
Tanto per fare un esempio la Spagna, a parte il fenomeno Nadal, ha due giocatori tra i primi 10 del mondo (Ferrer e Robredo) che non hanno qualità di base superiori a quelle di Volandri ma forzando la loro natura di regolaristi si sono dati una programmazione più intelligente con risultati che dovrebbero essere un esempio ed una lezione.
Da notare che dal 1990 in poi, quando è nato il circuito Masters Series che comprende nove tornei (tre dei quali sulla terra battuta) l’Italia figura al 28° posto in una virtuale classifica per nazioni avendo ottenuto, su 160 tornei, due soli piazzamenti in semifinale (con Gaudenzi a Montecarlo nel 1996 e con Volandri a Roma quest’anno). Ls Spagna , nello stesso circuito e nello stesso periodo, vanta 27 vittorie, 17 finali e 46 piazzamenti in semifinale.

Rino Tommasi

Sky Sport 3 trasmette ogni giorno dalle 11 in poi gli incontri del Masters Series di Madrid.

n.di UBS: Poichè ho ricevuto molti messaggi di auguri per la operazione, ringrazio tutti, e al contempo segnalo che l’operazione è stata rinviata. I medici, che mi hanno messo l’Holter per verificare eventuali aritmie, vogliono sottopormi anche ad una eco-stress prima di dare l’ok all’anestesia generale. Spero siano solo ordinarie precauzioni.

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30 Commenti a “Master Madrid. Italiani subito k.o.
Giocare sul “rosso” non basta.
Va seguito l’esempio spagnolo”

  1. Alessandro Nizegorodcew scrive:

    Secondo me bisogna fare un discorso diverso per i 4 giocatori citati.

    Bolelli è il giocatore che più ha deluso, perchè quello con migliori potenzialità su questa superficie, seppur ha giocato pochi incontri in carriera. Calleri a dire il vero sta dimostrando di essere in forma, oggi con Tursunov ha disputato un ottimo match. Bolelli carente nei momenti importanti.. ma credo che a breve Simone potrà farci divertire su queste superifici, un po come Camporese in passato. Deve migliorare negli spostamenti e sulla risposta, in particolare di rovescio..

    Starace ha dei limiti fisici per giocare indoor. Come mi ha spiegato Rianna non sono tecnici i limiti quanto fisici. Fa fatica ad arrivare bene sulla palla, deve usare molto il rovescio perchè non fa in tempo a girarci intorno per tirare il dritto. E quando lo scambio diventa veloce o chiude il punto col dritto o va in difficoltà.. Fa anche fatica a tenere alta la concentrazione, fondamentale per giocare con continuità rovesci convincenti. Non credo potrà mai essere altamente competitivo su queste superific.

    La mancanza di Volandri è invece ovviamente il servizio, come si sa.. Contro Lopez Volandri ha giocato un discreto match, ma Lopez ha annullato tutte le palle break col servizio, Volandri non ne ha la possibilità. Volandri comunque indoor non gioca affatto male, ma senza servizio non si va da nessuna parte..

    Come mi diceva Luzzi però, giocare questi tornei in tabellone vuol dire affrontare sempre giocatori dal n. 1 al n. 40 circa ed è normale andare in difficoltà. Se giocassero tornei del genere a livello challenger vincerebbero entrambi parecchie partite (parole di Luzzi che riporto)

    Cipolla discorso a parte. E andato a Madrid solo perchè è entrato. Non giocava sul veloce da Febbraio e nel primo set ha avuto anche molte possibilità, compreso uno 0-40 servizio Calleri con dritto comodo sbagliato..

  2. Matteo B. scrive:

    Cari Rino e Ubaldo,
    sono pienamente d’accordo. Nonostante la Fit si ostini a sponsorizzare i progressi del nostro tennis e i “grandi risultati” che io non vedo, e sia totalmente chiusa nell’ascoltare questo tipo di critiche, credo che più di tutto valga un dato che ieri Rino ha detto nella sua telecronaca di Verdasco - Montanes…nei tornei masters l’italia ha ottenuto solo 2 semifinali…le altre “potenze tennistiche” numeri impressionanti a confronto…se per assurdo si dovesse fare una cartina dei paesi mondiali tennisticamente parlando, avendo riguardo dei risulatati negli slams e nei masters, l’italia non sarebbe più grande (geograficamente parlando) di un Lussemburgo…se la Fit si accontenta di suesti risultati…

  3. Federico Ferrero scrive:

    Un saluto a voi tutti (e tutti i miei migliori in bocca al lupo a Ubaldo!)
    Ha ragione un illustre inviato di un quotidiano del nordovest quando pensa, amaramente, di fondare un’associazione dei giornalisti di tennis italiani proponendo “Mai una gioia” come denominazione sociale.
    Con altrettanto scoramento bisogna constatare che è impossibile commentare il bilancio in rosso del tennis italiano maschile senza incorrere in accuse di disfattismo, ingratitudine per la finale di Fed Cup, miopia per le otto italiane nelle top cento (ma nessuna, purtroppo, nelle prime trenta). Di fatto negli Slam maschili e nei Masters Series siamo cronicamente una nazione di quarta fascia, né purtroppo facciamo incetta di titoli del Tour dal prestigio e montepremi inferiore.
    Le donne, certo, ci regalano le uniche soddisfazioni e nessuno vuol negare il valore delle loro imprese come quella della Pennetta al Tier III di Bangkok ma, se vogliamo fare gara (se lo vogliamo, ecco un nodo da sciogliere) con le grandi potenze del tennis Wta dobbiamo pensare agli Slam, ai Tier I, ai Wta Championships, alle prime dieci del ranking. Se ci reputiamo grandi dobbiamo guardare all’invasione delle russe, alle serbe, alle Williams, al trio transalpino Mauresmo-Bartoli-Golovin, alla svizzera di Hingis e Schnyder, alla Repubblica ceca della Vaidisova, alla Slovacchia della Hantuchova, a prossime top ten come l’israeliana Peer, l’ungherese Szavay, le sorelle polacche Radwanska. Nei quattordici eventi di primo livello, Slam e Tier I, la presenza italiana non regge il confronto con tante nazioni e tacerlo non credo sia sintomo di rispetto per il tennis italiano.
    Grazie per l’ospitalità

  4. anto scrive:

    Forza Ubaldo un grosso in bocca al lupo per l’operazione. A proposito di Volandri, è vero che sapendo di perdere al 1° turno a Madrid, non si è fatto accompagnare dal suo coach per risparmiare i soldi di un biglietto aereo?

  5. Marco Lombardo scrive:

    Tutto molto strano, caro Rino… Soprattutto leggendo il blog del direttore della comunicazione della Fit che festeggia una stagione di grandi successi. E nel frattempo dà del disturbato di mente a un suo lettore che non è d’accordo con lui…

  6. Enzo Cherici scrive:

    Intanto una prima annotazione: finalmente si torna a parlare di tennis giocato. Fatto di servizi, volées, games, set, eccetera. L’argomento scommesse sarà - anzi: è! - sicuramente interessante e meritevole di attenzione. ma proprio non m’appassiona. Non posso farci niente. So di espormi alle giuste critiche di tutto il blog, recito per questo il mea culpa, ma mai come questa volta ho atteso con trepidazione questo MS di Madrid.
    Quanto agli italiani…cosa vogliamo dire? Sforzandoci di tirar fuori qualcosa di positivo da questa trasferta, possiamo annotare che almeno questa volta c’erano. Tante volte li abbiamo criticati per la loro latitanza, stavolta almeno erano presenti. detto questo, le prestazioni sono state davvero disarmanti. Volandri è Volandri: basta la parola. M’aspettavo qualcosina in più da Potito però. Ha giocato un discreto primo set, ma poi è proprio uscito dal match. Grossa delusione.

    PS Rivisto contro Stepanek un Murray ad ottimo livello. Speriamo che questo ragazzo faccia il salto di qualità, potrebbe essere la sorpresa (relativa, lo so) del 2008.

  7. Matteo B. scrive:

    scusate l’off topic:
    c’è un risultato che mi sorprende molto a Zurigo:
    Schnyder b. S.Williams 60 30 e ritiro williams…
    qualcuno sa il motivo? è un infortunio o un clamoroso passaggio a vuoto?
    aspetto informazioni da chi ne abbia!

  8. roberto scrive:

    Credo che Alessandro Nizegorodcew abbia fatto considerazioni inoppugnabili. Tuttavia, per quanto riguarda Volandri e Starace, la sua è una visione a mio avviso troppo “statica”, nel senso che si limita a prendere atto di un dato di fatto: i due non sanno giocare sul veloce, sia pure per lacune tecniche di tipo diverso. A mio avviso, però, ha più senso chiedersi, come fa Rino Tommasi, perché due tennisti di 26 anni, nel pieno della maturità tecnica e agonistica, capaci entrambi di centrare in questa stagione il loro best ranking (rispettivamente 25 Volandri e 27 Starace), siano ancora così incompleti sotto il profilo tecnico…
    Pur con grandi differenze, un punto lo hanno in comune i due: l’incapacità di produrre un servizio efficace sul veloce. E sì, perché anche Potito,che sa servire quasi solo in kick, sul veloce è poco più solido di Volandri, alla battuta, dal momento che indoor la rotazione in kick perde molta della sua pericolosità.
    Ieri, parlando di Volandri, Tommasi e Lombardi hanno giustamente ricordato l’esempio di sviluppo tecnico fornito da Renzo Furlan.
    Io Furlan me lo ricordo, non ancora ventenne, perdere un match di primo o secondo turno al challenger del Parioli contro il napoletano Massimo Cierro, in un fresco pomeriggio di aprile. Faceva tenerezza, povero Renzo. Sbuffava, correva, si impegnava, ma il suo gioco era poca cosa. Aveva si un buon rovescio, ma serviva poco meglio di Volandri, aveva un dritto arrotolato inguardabile, stava tre metri dietro la linea di fondo e aveva la palla di una leggerezza quasi da tennis femminile. Rammento i commenti dei soci del Parioli.
    “Ma sto regazzino, ma ‘ndo vole annà? Tiro più forte io de de lui…” “E questo non po’ mica fa er giocatore…”
    Quel ragazzino alcuni anni dopo sarebbe divenuto il numero 19 del mondo, battendo Michael Chang sul cemento americano e facendo serve & volley uno scambio si e uno no.
    Eppure, a mio avviso, il talento, il potenziale di Volandri e Starace è ben superiore a quello di Renzo Furlan.
    Insomma, io credo che a Volandri e Starace sia mancata sia una guida tecnica a livello di un Piatti, sia l’ambizione di pensare in grande, di avere il coraggio di mettersi in gioco, di fare una programmazione non orientata al punticino e al sottobanco, ma al miglioramento del bagaglio tecnico attraverso il costante confronto con il tennis di vertice.
    Sembra che siano nati con un atavico complesso di inferiorità: siamo italiani, nei primi 10 non ci possiamo entrare, sul veloce non possiamo giocare, facciamoci la nostra onesta carriera e mettiamo un po’ di fieno in cascina…
    …mica potemo annà ner Kansas City!!
    Peccato.

  9. stefan scrive:

    solo un bravo a federico ferrero x le sue telecronache,largo ai giovani

  10. Marco11 scrive:

    In seguito all’ultimo velato attacco del sig.Baccini a Rino Tommasi, vi voglio rammentare un divertente scivolone del direttore della comunicazione della fit, che se siete appassionati della italica racchetta forse già conoscete.
    Lo faccio giusto per farvi fare due risate prima di andare a dormire…

    Qualche anno fa subito dopo la retrocessione in serie C di Davis l’allora capo ufficio stampa della fit(adesso a quanto pare è stato promosso) pubblicò un articolo nel quale spiegava che le manifestazioni a squadre non sono la cartina di tornasole di un movimento tennistico nazionale. Ok,opinione rispettabile,anche in parte condivisibile.

    Lo scorso anno di questi tempi però ecco che qualcosa improvvisamente cambia!
    Le ragazze della fed cup, brave e fortunate a sfruttare situazioni decisamente favorevoli, conquistano la fed cup.
    Baccini chiaramente non si lascia sfuggire l’occasione di essere il primo, come il buon Clarinetto (cfr. G.Orwell, la fattoria degli animali ) ad urlare a tutti che siamo i campioni del mondo, che le nostre ragazze sono tutte campionesse e che avevano vinto ALLA FACCIA di tutti coloro che (a ragione) non le considerano tali!
    Della serie questa vittoria è solo della fit e voi altri addetti ai lavori avete tifato contro “le nostre splendide ragazze” perchè siete dei tromboni trombati (:D), sepolcri imbiancati ecc. ecc. (questi ultimi epiteti risalgono agli albori della carriera di Baccini, ma tanto il senso è sempre quello)

    Secondo voi perchè dopo la vittoria in fed cup Baccini non è venuto a dire “ma le competizioni a squadre non rappresentano la situazione di un movimento”?
    eppure come valeva prima, dovrebbe valere a maggior ragione adesso,visto e considerato che i risultati impietosi dei nostri tennisti nel tennis che conta sono molto più vicini alla serie C che all’olimpo del tennis dove crde di trovarsi baccini da un paio di anni!

    Quello che più mi infastidisce è il modo in cui la vittoria in Fed Cup e alcune vittorie in PICCOLI tornei siano impugnate dalla fit (in minuscolo per ovvi motivi) per farci credere che nel tennis italiano tutto va benissimo e che alcuni giornalisti ,peraltro molto più obiettivi e competenti del sig Baccini, lo criticano per partito preso.
    Ormai lo sport preferito del direttore della comunicazione della fit è diventato l’attacco personale a coloro che non credono alle sue parole.
    Oltre a coprirsi di ridicolo con articoli faziosi, offensivi e deliranti, non è stato neppure molto coerente con quello che aveva detto qualche anno addietro.

    Si commenta da solo.

    P.S: attento Rino,Napoleon e il suo fido trombettiere Clarinetto vogliono farti fare la fine di Snowball! :D

    Un saluto a Rino e ad Ubaldo

  11. angelica scrive:

    Off Topic per Matteo B.
    La motiviazione ufficiale del ritiro di Serena Williams e’ stiramento al adduttore destro.
    Se l’infortunio e’ piu’ serio rischia di non essere al massimo della condinzione per lo YEC.
    Certo e’ che tre tornei di fila (stoccarda, mosca e zurigo), Serena Williams non li aveva mai giocati in vita sua forse

  12. marcos scrive:

    io credo che i nostri non si impegnino più di tanto sul veloce perchè si sentono soddisfatti della loro carriera, costruita essenzialmente sulla terra.

    probabilmente, questi tennisti non hanno le stesse ambizioni che noi vorremmo avessero.

    malgrado i problemi ben evidenziati, ho visto nel gioco di potito sul duro buone potenzialità: non ho controllato le statistiche del primo set, ma credo l’abbia perso perchè non ha avuto la solita ottima percentuale di prime in campo.

    credevo che entrambi (poto e del potro) giocassero peggio.

    ai master series si è iscritti d’ufficio.

  13. Nikolik scrive:

    Ho trovato molto interessanti le argomentazioni di Federico Ferrero.
    Giustamente, lui afferma che, se ci reputiamo grandi, dobbiamo guardare all’invasione delle russe, alle serbe, alle Williams, al trio transalpino Mauresmo-Bartoli-Golovin, alla svizzera di Hingis e Schnyder, alla Repubblica Ceca della Vaidisova, alla Slovacchia della Hantuchova, a prossime top ten come l’israeliana Peer, l’ungherese Szavay, le sorelle polacche Radwanska.
    Però c’è un punto: a parte l’America e la Francia, non mi pare proprio che le federazioni della Russia, della Serbia, della Svizzera, della Repubblica Ceca, della Slovacchia, di Israele, dell’Ungheria, della Polonia, abbiano mai fatto molto per promuovere il tennis nel loro paese. Io sono un appassionato di tennis, leggo molto, seguo molto e queste federazioni non le ho mai sentite nominare.
    In realtà, dietro tutti quei successi ci sono enormi, spaventosi sacrifici personali di quelle atlete e delle loro famiglie, altro che federazioni.
    Purtroppo, il nostro sport è così. Impone scelte durissime proprio nei migliori anni della vita di una persona. Le federazioni non sono assolutamente necessarie per entrare nei primi 200 del mondo, lo sono invece le motivazioni e la feroce volontà.
    Significativo è ciò che ha detto Roberto, con cui concordo in pieno. L’esempio che ha fatto di Furlan è illuminante. Lui ha deciso di farsi un mazzo incredibile e di migliorare a 20 anni. A 20 anni è impensabile che la federazione ti segua, devi essere tu ad avere la volontà di migliorare. Se non la hai, la federazione non può dartela.
    Se, come dice Roberto, ciò che manca è l’ambizione di pensare in grande, di avere il coraggio di mettersi in gioco, di fare una programmazione non orientata al punticino e al sottobanco, ma al miglioramento del bagaglio tecnico attraverso il costante confronto con il tennis di vertice, beh, allora le colpe della federazione sono solo un alibi alle sconfitte, alle pigrizie, ai fallimenti.

  14. Matteo B scrive:

    Grazie Angelica! dopo i reportage dalla Russia continui sempre ad essere informata! anche se ieri il tuo Marat (ho letto…) non è che abbia fatto un figurone!

  15. thomas yancey scrive:

    Raggiungere posizioni preminenti in qualsiasi attività professionale richiede dedizione assoluta e determinazione feroce. Cardini fondamentali sono anche la completa assunzione delle proprie responsabilità e il rifiuto assoluto di ritenersi o dichiararsi “vittime delle circostanze”. La filosofia della colpa altrui è il modo di pensare e vivere degli individui scontenti di ciò che hanno e soddisfatti di ciò che sono.

  16. Federico Ferrero scrive:

    Concordo: una federazione può arare il campo e sperare che venga su qualcosa di buono, non può mandare un italiano in finale agli Us Open.
    La storia tennistica della Spagna insegna che con la sola iniziativa privata (il pioniere fu il colombiano Pato Alvarez, che arrivò in Spagna nei primi anni ‘70 e oggi dice che laggiù “c’erano solo pietre”) si possono produrre giocatori in serie pur scontando la realtà di una federazione debole.
    La Francia, che ha una federazione all’avanguardia, ricchissima e molto presente nella formazione dei giocatori e dei coach, dimostra un’altra cosa, che il fuoriclasse non si crea in laboratorio ma l’humus perché nasca sì: ecco perché non hanno più da qualche anno un campione da Slam o da finale di Slam (finché Gasquet non si deciderà) ma tredici top cento, altri nove dal 101 al 200. E, Roland Garros a parte, il Masters Series di Bercy, gli Atp di Marsiglia, di Metz, di Lione e una quantità di challenger (gli unici tornei che in Italia non latitano ma anche oltralpe non scherzano: Besancon, St. Brieuc, Cherbourg, Montauban, Orleans, Grenoble, Rennes, Andrezieux). Per tacere di Monte-Carlo, evento sostanzialmente francese. Anche nel caso dei tornei l’iniziativa privata dei tornei fa i conti con l’aiuto (o il non aiuto) istituzionale.

    Saluti a tutti e grazie ancora per l’ospitalità.
    FF

  17. Alessandro Nizegorodcew scrive:

    Caro Roberto, sono d’accordo, io facevo un discorso sul momento, non sulle potenzialità..
    Tuttavia credo che l’umiltà ce l’ha chi non ha grande talento in genere e questo vale per il contrario. Volandri ha probabilmente la presunzione di avere un gioco tale da non aver bisogno del servizio, oltre ad alcuni problemi articolari, e questo è bene sottolinearlo, che non li hanno mai permesso di provare dei cambiamenti radicali a livello di movimento; l’unica cosa che ha provato a fare è un leggero cambimaneto nel fondamentale della battuta che comunque, se ricordate 2-3 anni fa è avvenuto. Di certo non basta per vincere con i top-50 sul veloce..
    Starace secondo me potrebbe qualcosa in più, ma Potito il primo vero anno ad alto livello, causa infortuni e scelte sbagliate, è questo. Quindi sul veloce può ancora migliorare, mentre su Volandri ho meno aspettative..anche se sul cemento all’aperto magari qualcosa.
    Secondo me comunuqe gli esempi di Robredo, Ferrer e Furlan sono giusti ma non completmanete facenti parte di questo argomento. Furlan, Robredo e Ferrer sono giocatori, come si dice, operai. Ce l’hanno nella mentalità e anche se ora sono arrivati ad un punto per cui potrebbero smettere di migliorare le piccole cose..continuano a concentrarsi sulle minuzie tecniche e tattiche per migliorare globalmente ancora di più. Pensate cosa sarebbe Safin se provasse a migliorarsi tatticamente e tecnicamente o fisicamente. Pensate a quanti giocatori di talento non abbiano nella testa l’idea di correggere anche una piccola cosa che però, coemsi dice nel football america..mean a lot.. little things mean a lot..come nella vita, le piccole cose contano molto..

    Volandri e Starace per quanto se ne dica sono giocatori di talento e quindi questo discorso vale anche per loro..

    Seppi invece è un ottimo giocatore che può, tecnicamente e tatticamente, solo migliorare.. se risolve i problemi mentali che ogni tanto affiorano può davvero fare una grande carriera per me..intorno al 20-25 con picchi anche più su..

    Bolelli invece mi preoccupa un po’, perchè l’enorme talento potrebbe rallentarlo nella crescita tattica.. e nel lavoro si fisico e risposta che tanto gli serve..

    Giocatori come Seppi, Cipolla, Di Mauro, Di Vuolo, 4 giocatori “operai” a livelli diversi raggiungeranno certamente la massima classifica che il loro tennis gli consentirà..Probabilmente per Volandri e Starace (ancora non ci metto Simo) non sarà così.. (e a livello più basso posso aggiungere Dell’Acqua o Stoppini)

    Comunque che grande Furlan..!!! Uno dei primi che ho seguito con tifo sfrenato..

  18. Lukaboom scrive:

    Io sinceramente, pur essendo deluso dai suoi risultati sul veloce,non me la sento proprio di condannare la programmazione di Starace e del suo allenatore, anzi averlo portato al numero 27 (!) del mondo solo sulla terra secondo me e’ un mezzo miracolo. Non credo che passare qualche turno in piu’ sul veloce consentirebbe a Potito di guadagnare piu’ posizioni in classifica..siamo realisti…nei primi quindici non entrerebbe mai quindi..

  19. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Leggo Yancey “La filosofia della colpa altrui è il modo di pensare e vivere degli individui scontenti di ciò che hanno e soddisfatti di ciò che sono” e rifletto. Mi domando se anch’io non faccia parte di quella categoria…o se esistano personalità fluttuanti, nel senso che a volte ti ci ritrovi in quella categoria e a volte no. Sbalzi umorali, momenti e contingenze a volte ti ci sbattono dentro, altre volte te ne fanno uscire (per fortuna).
    Facendo autocoscienza, outing?, mi accorgo di ritrovarmi invece troppo spesso in quella dei…critici (ipercritici?), cioè di coloro cui pare che la stragrande maggioranza delle persone che si incontrano…appartengano decisamente, e continuativamente, alla categoria dei filosofi della colpa altrui. La famosa storia della pagliuzza e della trave?
    In altre parole…, forse condivisibili da Yancey, è probabilmente una categoria parallela quella cui appartiene chi è molto indulgente verso se stesso e assai poco nei confronti degli altri. E’ anche vero che l’eccessiva indulgenza talvolta sconfina nell’ipocrisia (autosalvifica?).
    Anch’io credo che il campione nasca più dall’Uomo che c’è nel campione, che dal Paese e dalla federazione d’appartenenza. Considerazione abbastanza ovvia per quanto riguarda il talento, forse meno per altri aspetti.
    Detto questo però la federazione, o meglio l’ambiente federale, può contribuire alla crescita dell’UOMO. All’uomo che può diventare campione se ha in sè anche certe qualità personali. Se invece un ambiente, affamato di quel che non ha, tira su giovincelli più o meno viziati, sfamandoli prima del tempo (alludo a quella fame di arrivare che hanno avuto Jankovic, Ivanovic, Bartoli, Szevay, Furlan…di centrare un vero traguardo proponendo mini-traguardi), costruendo attorno a loro un’immagine vincente prima che lo sia davvero (magari per mascherare risultati che non arrivano dal vertice e per controbattere gli strali della critica a fini di propaganda filo-federal-politik-elettoral come fa troppo spesso incoerentemente chi non può essere obiettivo), i ragazzi crescono senza diventare uomini _ manca l’humus naturale _ e, tantomeno, campioni. Le persone sane, come Furlan, come Piatti, dovrebbero contriburie a rendere più sano tutto l’ambiente, se la gramigna non attecchisce. Il problema, in un qualsiasi ambiente…politico italiano, è che le persone… sane sono una piccolissima minoranza rispetto alle altre che pur di restare al loro posto a tutti i costi non sono sane e tantomeno si comportano in modo tale, costituendo cosìì un pessimo esempio per tutti, giovani e meno giovani.
    In conclusione, nel complimentarmi con tutti gli intervenuti per il tenore della discussione, trovo che l’approccio di Lukaboom sia molto pragmatico, seppur sconfinante nel pessimismo. Concordo che forse essere arrivato a n.27 ad un’età non più giovanissima, viste le condizioni di partenza di Potito, sia stato un mezzo miracolo…ma quelle condizioni di partenza non sarebbero state maggiormente modificabili se ci fosse stata un altro tipo di determinazione feroce, alla Furlan?

    COMUNICAZIONE DI SERVIZIO di UBS: in risposta a un articolo di Riccardo Bisti di qualche tempo fa, nel titolo c’era una riga “Non prendetevale con Fabbretti” è arrivata una risposta, molto garbata e _ in tema con quanto sopra _ consapevole, dello stesso Fabbretti che ringrazio per essersi preso la briga di rispondere

  20. Lukaboom scrive:

    Sono d’accordissimo con te Ubaldo che con la determinazione che aveva Furlan si andava molto piu’ lontano, ma proprio una volta appurato che potito non ne dispone, essere arrivato li’ per me e’ un ‘impresa. Vedo che in classifica , tralasciando Safin ,dietro Starace trovo gente come Monfils, Soderling; Stepanek, Wawrinka…tutta gente che ha gia’ vinto parecchi tornei. Comunque spero di sbagliarmi ! saluti !

  21. alenar scrive:

    L’errore di programmazione dei tennisti azzurri di punta in questo momento mi sembra evidente. In un tennis dove regna l’omologazione, gli specialisti delle singole superfici sono spariti ad alto livello da due, tre anni, per intenderci dal tramonto di Coria e Gaudio.
    L’esempio degli spagnoli indica come i tennisti attuali debbano sapersi difendere su ogni terreno: oltre a Robredo e Ferrer, capaci di arrivare nei primi 10 senza disporre di talento mostruoso, vorrei citare Ferrero e Moya, che stanno ottenendo i migliori risultati sul cemento in una fase declinante della carriera, dove potrebbero accontentarsi di giocarsi le ultime cartucce sull’amata terra battuta.
    E’ questione di mentalità, di scuola, di buone guide a livello di allenatori e manager.
    Per distinguere poi i casi singoli, dei limiti di Volandri si è già detto tutto; Potito merita i complimenti per quest’annata di riscatto, ha raggiunto una classifica di prestigio, posso capire che abbia voluto sfruttare al massimo il periodo di forma favorevole, ma ritengo un pessimo investimento la partecipazione a tanti tornei minori sulla terra.
    Si è bruciato un sacco di energie vincendo molte partite, per poi presentarsi scarico nei masters sul cemento: usando una frase coniata dal grande Tommasi l’anno prossimo avrà molte “cambiali in scadenza” con tanti punti da difendere in questi tornei, mi auguro che non ci pensi troppo e decida di sacrificarli per essere competitivo sul cemento: sono convinto che sia in grado di fare qualche buon risultato anche sul veloce, se ben allenato e motivato.
    In fondo a livello di classifica e di guadagni, bastano un paio di turni a Toronto o Miami ed è come vincere Sopot, Umago e S. Marino…
    In prospettiva comunque ritengo Seppi l’italiano in grado di raggiungere i migliori risultati; mi fa piacere che dopo un anno di crisi e delusioni si stia lentamente riprendendo: difetta di determinazione e continuità, fatica oltre il lecito contro avversari mancini, ma si programma bene, ho apprezzato che sia riemerso passando dalle qualificazioni di tanti tornei importanti, senza cedere troppo alle lusinghe dei tornei challengers.

  22. Fabrizio Scalzi scrive:

    Gli Italiani..sempre loro!quando sembra che debbano spaccare il mondo alla fine se la fanno addosso…riguardo a starace e volandri,credo che abbiano ancora un buon potenziale da sviluppare…se c’è riuscito renzo Furlan,grande lottatore e tenace,pur non avendo grandi mezzi fisici, è riuscito sempre a lottare con i più forti…possono farlo ache filo e poto,che ritengo abbiano dalla loro parte un buon potenziale…basta esserne convinti…filo con il servizio per esempio,dovrebbe trovare qualcuno come fece sampras con fisher,nell’insegnarli i segreti per una battuta che sia degna del proprio gioco.per poto ritengo che la sua struttura fisica lo possa proiettare molto in alto…basta esserne convinti…non si può perdere in quel modo da Del potro…Si sono proprio d’accordo i nostri giocatori meritano di più..ma devono essere loro i primi a rendersene conto!Auguri di buona guarigione caro Ubaldo…spero di vederti presto in video…

  23. Il_Gelataio scrive:

    Mi vorrete scusare per questa domanda, ma credo che questo blog sia l’unico posto dove posso trovare una risposta. La domanda è questa, il giocatore spagnolo che ora si chiama Ivan Navarro, fino a qualche mese à si chiamava ufficialmente Ivan Navarro Pastor, mi domando se qualcuno sà perchè ha tolto un pezzo di cognome ???

    Spero che qualcuno lo sappia, in caso contrario grazie lo stesso :)

  24. Il_Gelataio scrive:

    Alla fine anche Robredo ha perso da Del Potro, probabilmente essendo un giocatore in ascesa non rispecchia la sua reale classifica, lo vedremo presto almeno nei primi 20.

  25. raffaele scrive:

    salve a tutti
    ….sono perfettamente d’accordo in generale con i vostri pareri sul tennis italiano e vorrei proporre un’argomentazione in più: ho la sensazione che in italia ci sia una certa “elitarietà” dello sport tennistico….questo lo dico anche in rapporto a certi paesi come il cile o gli stessi stati uniti dove ho sempre sentito negli anni attraverso le interviste di giocatori come gonzales o serena williams (ma potrei citarne altri) che il loro inizio tennistico è nato praticamente sulla strada, in campi comunque di utilizzo sociale….ecco, io ho la sensazione che i tennisti italiani siano un pò lo specchio di loro stessi da questo punto di vista, frutto un pò di quella condizione di avvantaggiati (e questo lo noterei nel fatto che si da poca importanza a tornei esteri per giocare tornei o campionati italiani di bassa rilevanza) quasi a non voler uscire fuori da quello che è il “loro regno” dove sono i numeri uno…..
    tutto questo semplicemente per dire che secondo me alla base del successo di una nazione (lasciando stare federer in svizzera!) c’è anche il reclutamento di una grande quantità di persone, lo dico proprio per una questione di calcolo statistico; più gente gioca più c’è possibilità di avere talenti, ma allo stesso tempo se non se ne da modo a tanti non c’è possibilità di fare questo…..e per dare modo bisogna rompere lo stereotipo “tennis-club per ricchi” (le quote sono allucinanti come ben sapete) e creare strutture per tutti come negli altri sport (io gioco in una squadra di calcio e in una di basket amatoriali e non spendo un euro) cosicchè si finirà di dare del “fighetto” a chi gioca a tennis (ancora adesso che lo gioco a livello amatoriale mi viene detto!)
    grazie e scusate se ho forse divagato un pò troppo
    raffaele caterino

  26. Avec Double Cordage scrive:

    raffaele sono d’accordo con tè, anche a me pare che in altri paesi il tennis sia più accessibile, ci sono molti più campi in cemento o erba sintetica aperti a tutti e spesso completamente gratuiti sia in città che nei paesini. Ma penso che in Italia sia difficile arrivare a tanto visto che la FIT è praticamente un associazione di circoli.

    D’altronde il tennis non è veramente uno sport caro, specialmente a livello amatoriale per ragazzi o bambini, una racchetta decente non costa poi tantissimo e la si puo usare anche in più di uno, un tubo di palle tretorn o babaolat coach le compri per 10 euro o poco più e ti durano quasi un anno, poi la racchetta non bisogna mica accordarla ogni volta che si gioca, un paio di sneakers vanno benissimo e non c’è bisogno dell’ultimo modello di nadal per divertirsi un po’ all’aria aperta con gli amici o con i propri figli.

    Ma se non ci sono i campi la cosa si complica…

  27. Marcello scrive:

    Alla faccia di chi gli aveva pronosticato sedute dallo psicanalista…Federer si prende una parziale rivincita su Canas con un 6-0 6-3

    Intanto stasera il big-match tra Nadal e Murray è segnato a favore di Nadal, lo scozzese è troppo indietro nella preparazione post-infortunio, mi auguro inoltre che Nadal giochi meglio di ieri sera…

  28. roberto scrive:

    x Marcello:
    A me veramente Murray nei due incontri precedenti a Madrid è piaciuto moltissimo, mi sembra in grande forma. Secondo me potrebbe anche scapparci la sorpresona…

    Tra l’altro sotto il profilo tecnico Murray avrebbe le armi per mettere in difficoltà Nadal, con i cambi di ritmo, gli attacchi in contro tempo e qualche serve & volley.

    Già in Australia, a gennaio, lo scozzese fece vedere i sorci verdi al maiorchino, anche se alla fine uscì sconfitto.

  29. pibla scrive:

    Grande Roberto, dammi coraggio, che esattamente sulla scorta di un ragionamento identicoal tuo ho pronosticato Murray nel fantatennis del blog…..a ieri sera con quindici incontri indovinati su diciotto ero secondo, credo da solo, dietro al grande Enzo Cherici, oggi ho già toppato Karlovic ed un assurdo doppio che ci hanno chiesto di pronosticare invece della Nalba che, secondo me, era tranquillamente vincente con Del Potro, ed infatti ha vinto….comunque con Murray mi gioco parecchio, ma ormai non il primo posto, però mi rendo conto che pronosticarlo vincente su Nadal è un discreto azzardo, eppure, eppure io penso esattamente quello che hai scritto tu e quindi la sorpresona ci sta…..in ogni caso match affascinante e da non perdere, visto che di Madrid questa sett. purtroppo ho visto solo spezzoni

  30. Stefano Grazia scrive:

    ma anch’io direi che murray ha una buona occasione: è siguramente più fresco sia fisicamente che mentalmente in questo momento di Nadal e sta tra k’altro giocando piuttosto bene…Ma Nadal è Nadal e non puoi certo vendere la pelle dell’orso prima di averlo effettivamente steso…ma insomma, proprio battuto in partenza…in fondo Bagdhatis in apne qualche occasione l’ha avuta ieri…

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