Somalia: una guerra dimenticata?
ONU - Sembrava un’operazione militare di pochi giorni quella etiopica a Mogadiscio ma sta diventando una nuova ‘guerra dimenticata’ con ormai migliaia di morti alle spalle.
Le corti islamiche cacciate dalla capitale dai carri armati etiopici entrati in Somalia col via libera degli americani dietro la promessa di dare la caccia anche ai terroristi di Al Qaeda per conto della Casa Bianca, non hanno fatto progressi ma sono rimasti sul terreno senza rientrare nei confini nazionali dopo l’incursione.
Adesso è affidato al vertice di Nairobi in Kenya tra i rappresentanti delle Nazioni Unite e del governo di transizione somalo la data per un vero e proprio Congresso di riconciliazione nazionale che dovrebbe tenersi entro la metà del mese.
Si parla del 16 aprile come data possibile, mentre è stato annunciato ieri che l’Arabia Saudita potrebbe diventare membro dell’International Advisory Committee
Il dibattito è concentrato adesso sulla strategica partecipazione al forum. Esperti delle Nazioni Unite ritengono che la partecipazione dovrà essere la più ampia possibile, ma è stato categoricamente escluso a diffrenza di quanto si era pensato in un primo tempo che alcuni rappresentanti delle corti islamiche potrebbero partecipare ai lavori insieme ai rappresentanti della società civile somala, dei clan, ma anche delle donne e dei somali fuggiti all’estero.
Serve “una mobilitazione straordinaria per fermare l’agonia del popolo somalo”È l’appello che lancia il Cisp, Comitato internazionale sviluppo dei popoli ricordando che gli scontri di Mogadiscio solo dal 29 marzo al 1 aprile hanno provocato un bilancio di 1089 morti e 4334 feriti e danni che superano 1,5 miliardi di dollari. Sono le stesse allarmanti cifre fornite dal clan Hahwiye, uno dei più potenti della capitale, destinato a diventare uno degli interlocutori della Conferenza Internazionale durante la quale Paolo Dieci, direttore del Cisp, presente in Somalia dal 1983, chiede all’Italia di svolgere un ruolo fondamentale “per evitare che questa tragedia sparisca dalle agende internazionali”.
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite affronterà il dossier Somalia il 24 aprile. Dovrà stabilire non solo il destino delle forze etiopiche alleatesi non senza misteri alle truppe governative, ma soprattutto delle forze di pace appartenenti all’Unità Africana che invece sono state chiamate a mantenere la pace nel paese in vista di una indispensabile riconciliazione nazionale che potrà avvenire però col compromesso politico e non con la forza delle armi
g.p.