Nel 2050 i pensionati supereranno i bambini

ONU - Sulle poche spalle dei giovani. Secondo l’ultimo rapporto della commissione Popolazione e sviluppo delle Nazioni Unite, il numero delle persone che avranno più di 60 anni triplicherà entro il 2050. Oggi gli ultrasessantenni sono 705 milioni, fra poco meno di 50 anni saranno 2 miliardi. Nel 2050, per la prima volta nella storia, il numero degli anziani nel mondo supererà quello dei bambini.
Nei paesi più ricchi gli over 60 oggi toccano quota 25 per cento, mentre i bambini si attestano intorno al 17 per cento. Proporzioni rovesciate nei paesi in via di sviluppo, con gli anziani che contano per il 5 per cento e i bambini (sotto i 15 anni) per il 41 per cento.
Il Giappone e l’Italia guidano la classifica delle nazioni più stagionate.
Nelle prossime decadi la popolazione globale invecchierà dappertutto. In Europa e Stati Uniti si raggiungerà una proporzione di due anziani per ogni bambino. Nelle nazioni in via di sviluppo la proporzione dei bambini dovrebbe calare di un terzo e assestarsi attorno al 19 per cento. Mentre coloro che spegneranno più di 60 candeline saranno il 23 per cento.
Brutte notizie per chi pensa di andare in pensione appena possibile. Secondo le stime dell’Onu nel 2050 le persone che nei paesi più ricchi lavoreranno oltre i 60 anni saranno il 62 per cento, contro l’attuale 32 per cento.
“Sarà necessario – ha detto l’arcivescovo Celestino Migliore, nunzio apostolico e osservatore permanente alle Nazioni Unite per la Santa Sede – promuovere la solidarietà fra le diverse generazioni. La mia delegazione crede che si debba investire sull’istruzione“.
La dottoressa Nyovani Madise, esperta di tematiche sessuali e sanitarie in Africa, è sulla stessa lunghezza d’onda, anche se con obiettivi differenti. “Sono stati fatti pochi progressi – ha spiegato durante una conferenza sulle implicazioni sociali, economiche e sanitarie dell’invecchiamento globale – a livello di prevenzione. La popolazione delle nazioni in via di sviluppo si manterrà più giovane anche a causa dell’alto tasso di mortalità infantile. E’ necessario anche fare una corretta informazione per evitare che malattie come l’Aids decimino i nostri popoli”.
Luca Bolognini

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