Oggi ho letto, su La Nazione, il suo commento alla crisi energetica.
Premetto che come chimico ho freddezza e non criminalizzo la materia. Per me ciò che avviene dentro il nucleo atomico ha lo stesso fascino di quello che avviene nella corteccia esterna dell’atomo.Nella prima entrano in gioco i protoni e neutroni e nella seconda solo gli elettroni esterni ed è questo che si differenzia la Fisica nucleare o atomica dalla chimica.Per me l’energia che si sviluppa in una reazione nucleare ha lo stesso fascino di quella che si sviluppa in una reazione chimica.
Quindi per il sottoscritto crepare a causa delle radiazioni è uguale a crepare a causa degli avvelenamenti.
Penso che la scelta fatta contro le centrali nucleari sia stata l’unica scelta giusta in tutta la storia italiana dai Romani fino ad oggi.
Purtroppo viene voglia di usare il nucleare perchè redditizio e che a prima vista non ha gli svantaggi sull’ambiente degli idrocarburi e carbone.
Stiamo,però,molto attenti all’infatuazione e a non paragonare la gioia di avere l’amante con la noia di avere la moglie,perchè anche la moglie è stata amante.
Lei ci metterebbe le mani sul fuoco sulla efficacia della sicurezza di queste centrali,in ITALIA? dove non funziona nulla? Sono più tranquillo per le bombe atomiche che ci sono in Italia,nelle basi americane,che di una centrale atomica fatta da noi in terreni asismici,non alluvionabili,senza falde acquifere sottoterra e senza fiumi nelle vicinanze. Si rende conto che siamo in Italia e che nella sicurezza viene fatto poco? Non me la sento in cuore mio avvallare il nucleare in Italia,perchè,noi,non siamo un popolo affidabile e i politici ancora meno sia a destra sia a manca.Distinti saluti.
CASTELLARI MASSIMO
*** *** ***
Oggi le riscrivo per dirle che in Italia non sappiamo gestire i rifiuti urbani figuriamoci le scorie radioattive!
Lei crede o si illude di continuare a vivere come abbiamo fatto dal dopoguerra in poi? Ci saranno ondate umane violente come gli tsunami che ci piomberanno addosso.
Il territorio italiano è piccolo in proporzione agli abitanti attuali.Figuriamoci dopo. NO! PRIMA O POI TUTTI,ANCHE GLI AMERICANI CHE NON VOGLIONO RINUNCIARE A NULLA, SARANNO INVASI DA GENTE AFFAMATA E ASSETATA. Le soluzioni sono due se lei spera di vivere come abbiamo fatto fino ad oggi: Rendere sterile la popolazione mondiale o fare una terza guerra mondiale. Ci vorranno molti decenni per ricominciare a consumare come adesso,
La terza soluzione è vivere come vivevano i nostri nonni.Tutti però! NON SOLO IL POPOLINO.
CASTELLARI MASSIMO
*** *** ***
Povero & limitato sig. Decarlo,
sul sito del “quotidiano.net” leggo il suo sproloquio dal titolo “Energia nucleare,
rimedio finale” e da lì mi rendo conto quanto sia limitato il suo orizzonte intellettuale.
Ci posso scommettere che lei è uno di quelli che si dichiarano apertamente democratici e favorevoli alla consultazione popolare. Però quando il risultato delle urne, come nel caso del referendum sul nucleare, non è il linea col proprio pensiero, allora la richiesta del parere della gente diventa un “disgraziato referendum”.
Lei, che con la sua fronte ampia appare così intelligente, non ha mai pensato che in Italia, come non abbiamo petrolio, non abbiamo nemmeno giacimenti di uranio? Saremmo comunque dipendenti da altri per l’approvvigionamento energetico. E, poi, come fa ad essere sicuro che le centrali atomiche gestite in questo Paese di pecore anarchiche, di parolai inconcludenti e di parassiti scioperati siano così tanto sicure da evitare i devastanti incidenti di cui conosciamo bene le conseguenze?
Ma se non siamo nemmeno capaci di gestire una discarica di ordinaria spazzatura!
Dove si trovano ora quei fusti con materiale radioattivo che sono stati abbandonati al loro destino dopo la chiusura delle centrali? Il governo Berlusconi stava pensando ad una loro sistemazione, ma tutti sappiamo come è andata a finire. Visto che lei è così favorevole al nucleare, perché non fa domanda di allestire un deposito di scorie nella cantina di casa sua? Pensi al vino come migliorerà di sapore! NIMBY!
Forse con le sue limitate capacità speculative non riuscirà a capire che il problema energetico si risolve solo con l’equilibrio tra la densità della popolazione e le risorse naturali del territorio che occupa Se in Italia fossimo in 600mila anziché 60 milioni (con prospettive lugubri di arrivare presto ai 100milioni tramite la prolificità degli immigrati) potremmo vivere con gli agi attuali ricorrendo all’energia idroelettrica che immeritatamente ci regalano le nostre montagne.
Per la gente radioattiva come lei, questo è un concetto troppo difficile da capire. È proprio un peccato che, in questa dannata nazione, chi meno sa, più scrive (e, purtroppo, a volte, ha anche più seguito).
Michele Brunati
*** *** ***
Com’e’ difficile ribattere quando il termine di riferimento e’ questa Italia disastrata e arretrata! Un’Italia che – come gli autori delle e-mail notano con rabbia, risentimento e amarezza – non riesce nemmeno a gestire lo smaltimento dei rifiuti.
Ma che alternative abbiamo? Le energie pulite non nucleari potranno coprire una minima parte del fabbisogno. E inoltre anche se continuassimo a respingere il nucleare, non per questo saremmo al riparo da incidenti di tipo Cernobyl. Le centrali nucleari francesi, dalle quali compriamo elettricita’ a caro prezzo, sono proprio sulle frontiere. I venti, come si sa, soffiano da ovest verso est. Dunque, in caso di fughe radioattive, le prime regioni ad essere contaminate sarebbero quelle dell’Italia del nord, molto piu’ del territorio francese. E quanto alle scorie, non posso raccogliere il suggerimento del Sig. Brunati: non ho una cantina, la soffitta andrebbe bene lo stesso?
Battute a parte, guardiamo ai francesi che senza isterismi hanno risolto il problema dell’energia. Ne producono tanta da potarle anche esportare. E non mi risulta che ci siano problemi di sicurezza. Se noi non ci sappiamo fare, come qualche lettore, sostiene, affidiamoci a loro.
Ma da parte di chi ci governa proviene la piu’ totale indifferenza. L’Italia affonda, economicamente, socialmente, istituzionalmente. E i nostri governanti anziche’ spiegarci come faremo fra qualche decennio, se non prima, a illuminare le nostre case, a scaldarci, a far girare le nostre macchine, si perdono in questioni di bassa bottega. Il dibattito in seno a un’opinione pubblica giustamente allarmata non li sfiora nemmeno. Che tristezza! La maggioranza sgangherata che li sostiene cerca solo di sopravvivere.