Archivio di Luglio 2007

Rinunciare al meglio?

Lunedì 9 Luglio 2007

Finalmente, si parla con ragionevolezza: le (fonti energetiche) rinnovabili non coprono i nostri bisogni, perche’ rinunciare al meglio che esiste?

Perche’ dare retta a follie come quelle di Jacopo Fo, che parla senza conoscenza e senso della realta’?

andreaarmaroli@gmail.com

*** *** ***

Gia’! Perche’? Nel merito rispondo piu’ sotto ai molti messaggi sullo stesso tema.

Italia multietnica?

Lunedì 9 Luglio 2007

Approvo i suoi scritti. Gradirei sapere la sua opinione sull’Italia multietnica. Per me è un cancro voluto dai religiosi e politici ben pensanti.
Cordiali saluti,
Ferrari Gianni
Via Grassi,8
44025 Massafiscaglia (FE)

*** *** ***

Mi consenta di restringere la ricerca degli imputabili. I politici certamente. I religiosi mi sembrano incolpevoli. Almeno quelli cattolici.
Anni fa ebbi il privilegio di un colloquio con l’allora Arcivescovo di Bologna, cardinale Biffi. Mi disse: capisco benissimo che l’economia italiana abbia bisogno di immigrati. Ma potendo scegliere fra gli immigrati dall’est europeo e quelli dal Medio Oriente o dall’Africa, penso che sia meglio privilegiare i primi, hanno la nostra cultura, sono piu’ facilmente assimilabili.
Quando qualche mese dopo questa stessa onesta valutazione venne resa pubblica, si scateno’ il finimondo. Il cardinale venne accusato di razzismo. Da sinistra, ovviamente.
Lei forse me ne chiedera’ il perche’. A mio parere per un miope calcolo elettorale: in tutti I Paesi del mondo gli immigrati della prima generazione votano prevalentemente a sinistra. Accadde anche negli Stati Uniti nella prima parte del secolo scorso. Gli italiani per esempio votavano democratico. Poi, una volta integrati, si divisero fra democratici e repubblicani. E ora, da quando sono entrati nella upper class della societa’ americana, sono repubblicani all’80 per cento.
Un calcolo del genere perseguito da una sinistra che innalza la bandiera del buonismo non tiene conto delle esperienze storiche. L’integralismo, qualsiasi integralisnmo, non e’ integrabile. Voglio dire che alla tolleranza della patria di adozione il radicalismo dell’Islam, tanto per fare un esempio, reagisce con sentimenti di chiusura, se non di sfida aperta e prevaricazione. E il motivo dovrebbe essere chiaro a tutti: l’Islam radicale e anche parte di quello moderato predicano la sharia, il primato cioe’ della religione sulla vita civile e dunque sulla politica, sulle istituzioni e sui comportamenti.
Il suo rifiuto della nostra way of life spacca la nostra societa’. Il che non significa affatto che siamo diventati multietnici. Significa piuttosto che, dentro alla nostra, stiamo alimentando consapevolmente o no una societa’ alternativa, una societa’ che non si riconosce nelle nostre regole, ma all’occasione fara’ di tutto per sovvertirle e imporre le proprie.
Imam e mullah dicono: conquisteremo l’Europa con i ventri delle nostre donne. Profezia realistica, considerando il perdurante tasso di natalita’ negativo, soprattutto in Italia.

Il cinema rosso e il Migliore

Lunedì 9 Luglio 2007

Ho letto quanto scritto dal Sig. G.P. di Rimini nella pagina a Lei Dott.De Carlo riservata. Sono pienamente d’accordo sulle nefandezze perpetrate dal Comunismo sovietico e assecondate da un certo “IL MIGLIORE”, così è stato definito dai Comunisti italiani. Però questa mia lettera è scritta per far rflettere tutti quei registi intellettuali nostrani, non faccio nomi, ma quasi tutti di sinistra: perché non realizzare films su queste tristi storie, ce ne sarebbero da raccontare a migliaia e far veramente conoscere quello che è stato il Comunismo, che purtroppo nostro malgrado, ancora regna in molte parti del mondo e che le nuove generazioni ancora non conoscono, perché sempre nascoste.
Ci sono state persone tradite nei loro ideali che sfuggiti al fascismo hanno trovato un regime ancora più cruento, sacerdoti, famiglie intere sbattute in Siberia nei gulag staliniani. Quanti bei e tristi racconti ci sarebbero da vedere, potrebbero senz’altro rivalutare il nostro cinema che attraversa un periodo alquanto buio. Forza signori registi, il suggerimento vi viene dato da una umile persona e quindi datevi da fare, sono certo che otterreste degli ottimi risultati ai vari Festival del Cinema. Ringrazio e saluto.
F.A. Pisa.

*** *** ***

Vuole scherzare? Non ci sara’ alcuno dei ‘’signori registi’’ pronto a raccogliere il suo appello. Il cinema impegnato, non lo dimentichi, e’ (quasi) tutto di sinistra. E non ha alcuna intenzione di esporsi all’imbarazzo e alle critiche, ne’ tanto meno di battersi il petto.

Dei milioni di kulaki sterminati da Stalin, delle purghe, delle sue pulizie etniche nelle periferie dell’impero, delle decine di migliaia di europei, accorsi nella patria del socialismo e finiti davanti al plotone di esecuzione o nei gulag siberiani per comportamenti ‘’antisistema’’ e ‘’deviazionismo’’, si sapra’ solo quello che qualche, pochi giornali avranno il coraggio di riportare. Il ‘’migliore’’ rimarra’ il migliore anche dopo avere coperto le infamie dei capi sovietici la cui ideologia propagandava e che, col suo aiuto, avrebbero voluto far fare all’Italia la fine della Cecoslovacchia. O di Polonia, Ungheria, Romania, Bulgaria, Germania Est e degli altri Paesi ‘’fratelli’’.

Falsi verdi e veri inquinatori

Lunedì 9 Luglio 2007

Egr. Dott. De Carlo
Ho letto su La Nazione odierna il suo “Tra il nucleare francese e lo sconforto italiano”, testimone dell’opera disgregatrice dei falsi verdi e veri inquinatori che ci hanno portato, nazione civile unica al mondo che ha rifiutato il nucleare, alla situazione attuale: mi domando quali interessi stanno dietro all’ingordigia di petrolio tanto da rifiutare il bistrattato eolico, da rifiutare negli anni passati il biodisel agricolo e via di seguito con la promessa dell’idrogeno, del fotovoltaico, ecc.; tutte non soluzioni poiché si potrebbe coprire al massimo il 20% delle necessità.
L’abolizione degli idrocarburi non ha sostituto: con l’eolico ed il fotovoltaico potremmo a malapena coprire i consumi domestici, mentre l’industria ed i trasporti resterebbero scoperti (che poi rappresentano i massimi inquinanti).
Ma visto che gli antinuclearisti sono tanto sensibili alla salute umana, perché si comportano come lo stato con le sigarette? Chi li manovra? Chi li finanzia?
Eppure non mancano denunzie dello stato di salute dell’atmosfera che respiriamo, trasformata in camera a gas dalla combustione:
Il documento del terzo gruppo di lavoro dell’Ipcc c’informa delle prospettive future riguardo alle immissioni di CO2 in atmosfera: da quì al 2030-2050, posti come limite del raggiungimento quel fatidico limite di 550 ppm in atmosfera, risulta di un costo equivalente a 20 trilioni di dollari da investire nel settore energetico sia per investimenti tendenti ad abbassare le emissioni, sia nelle energie alternative e nel risparmio energetico.
Questo per quanto riguarda l’inquinamento; ma il fatto più grave è l’effetto biologico già grave alle condizioni attuali secondo statistiche ufficiali:
“Secondo un rapporto della Organizzazione mondiale della sanità
- nel 2020 i cambiamenti climatici provocherebbero non meno di 150 mila decessi l’anno in tutto il mondo;
- dal 1995 al 2004 l’Europa ha subito 30 grosse alluvioni colpendo
2 milioni di persone con mille morti;
- nel 2003 si è avuta la più forte ondata di calore che ha provocato 35 mila morti; da qui al 2020 si prevede un aumento delle morti per onde di calore di oltre il 400%.”
Ed ancora:
“Secondo un rapporto della Commissione Europea risultano ogni anno circa 310.000 morti in Europa a causa dell’inquinamento atmosferico, dei quali 65.000 in Germania, 39.000 in Italia: più del 90% delle morti sono causate dalle polveri sottili emesse dagli impianti combustione, auto, industrie, riscaldamento.”
Restando a Firenze: “secondo le stime dell’Istituto regionale per la programmazione economica della Toscana, risultano ogni anno 350 persone che muoiono per l’effetto dell’inquinamento di cui, 196 per problemi cardiocircolatori 132 per malattie dell’apparato respiratorio”.
In merito ai deposito di petrolio intorno alle grandi città la vicinanza degli impianti alle abitazioni ha un importante effetto relativo alle patologie per effetto degli inquinanti che, anche in condizione di normale operatività, vengono rilasciati. A Priolo, una ricerca effettuata dall’osservatorio epidemiologico della regione Sicilia, mostra che nell’area di Augusta-Priolo si è registrato un aumento di patologie tumorali sia negli uomini che nelle donne, con dati preoccupanti specie, tra gli uomini, per il tumore del colon retto, polmone e pleura.
Tra le patologie non tumorali si segnala un aumento di mortalità per quelle espiratorie acute.
Anche a Gela si è registrato un aumento di patologie tumorali sia negli uomini che nelle donne ed in particolare dei tumori dello stomaco, del colon-retto, laringe, bronchi, polmoni e vescica.
Gli effetti della pessima gestione delle aree industriali è stato, del resto, confermato dallo studio effettuato nel 2002 dall’ OMS per conto del ministero dell’ambiente. Sulle 15 aree ad alto rischio di crisi ambientale è stato rilevato un eccesso di 800 morti l’anno rispetto alle medie attese, pari al 2.5% con picchi a Brindisi (+55% dei tumori per i maschi), a Crotone (+46%), a Taranto (+22%), a Massa-Carrara (+21%), Augusta-Priolo e Napoli (+15%).
Tutto questo senza tener conto dei disastri ecologici delle petroliere, dei disastri nelle miniere, di fronte alle vittime accertate a Chernobyl:
Durante l’esplosione del nocciolo morirono 2 lavoratori della centrale travolti dai detriti. Altre 134 persone (pompieri ed esercito, circa 1000) che intervennero per spegnere l’incendio furono intossicate dalle radiazioni (non disponevano di protezioni).
Di queste 28 morirono nel 1986 e 19 nei vent’anni successivi.
In totale un rapporto della FAO, poi confermato dal Chernobyl Forum, stima che vi siano state 58 vittime del disastro dal 1986 al 2006.
Il Chernobyl Forum è stato un incontro istituzionale promosso dall’IAEA che ha avuto luogo dal 3 al 5 febbraio 2003, a Vienna. Vi hanno partecipato, oltre all’IAEA, altre organizzazioni dell’ONU (FAO, UN-OCHA, UNDP, UNEP, UNSCEAR, OMS), la Banca Mondiale e le autorità della Russia, della Bielorussia e dell’Ucraina. Un secondo incontro si è tenuto il 10 e 11 marzo 2004 e un terzo dal 18 al 20 aprile 2005.
Lo scopo degli incontri è stato quello di mettere in chiaro in maniera scientifica gli effetti sulla salute e sull’ambiente del disastro di Chernobyl (26-4-1986).
Comunque tutto questo non viene portato a conoscenza della popolazione: è un disastro reale che si è accumulato giorno per giorno e con il quale abbiamo imparato a conviverci come una nemesi alla quale non si può sfuggire per garantirci tutti gli agi di oggi.
Arriverà il momento in cui saremo costretti a ricorrere al nucleare, alla fissione se non è attuabile la fusione, ma ci vorranno altri 50 anni per l’attuazione del nuovo programma, e saranno anni difficili per le generazioni future: non sarebbe il caso di anticipare per non trovarsi poi scoperti tra vent’anni ed essere costretti a dire come ha detto D’Alema: “nucleare? Bisognava pensarci vent’anni fa”, cioè all’epoca del famoso referendum della cui traccia troviamo nelle bollette elettriche che ci addebitano il costo della demolizione delle centrali nucleari.
Firenze: 2-7-2007 Dott. Ing. Sergio Mannucci.
*** *** ***
Che faccia tosta questi postcomunisti! Anziche’ battersi il petto per avere sostenuto quel famoso referendum, ora fanno della filosofia. Bisognava pensarci vent’anni fa? Certamente. Ma perche’ non ci ha pensato anche il signor D’Alema anziche’ remare contro e aiutare il fronte del no

Questa Italia disastrata e’ matura per il nucleare?

Lunedì 9 Luglio 2007

Oggi ho letto, su La Nazione, il suo commento alla crisi energetica.
Premetto che come chimico ho freddezza e non criminalizzo la materia. Per me ciò che avviene dentro il nucleo atomico ha lo stesso fascino di quello che avviene nella corteccia esterna dell’atomo.Nella prima entrano in gioco i protoni e neutroni e nella seconda solo gli elettroni esterni ed è questo che si differenzia la Fisica nucleare o atomica dalla chimica.Per me l’energia che si sviluppa in una reazione nucleare ha lo stesso fascino di quella che si sviluppa in una reazione chimica.
Quindi per il sottoscritto crepare a causa delle radiazioni è uguale a crepare a causa degli avvelenamenti.
Penso che la scelta fatta contro le centrali nucleari sia stata l’unica scelta giusta in tutta la storia italiana dai Romani fino ad oggi.
Purtroppo viene voglia di usare il nucleare perchè redditizio e che a prima vista non ha gli svantaggi sull’ambiente degli idrocarburi e carbone.
Stiamo,però,molto attenti all’infatuazione e a non paragonare la gioia di avere l’amante con la noia di avere la moglie,perchè anche la moglie è stata amante.
Lei ci metterebbe le mani sul fuoco sulla efficacia della sicurezza di queste centrali,in ITALIA? dove non funziona nulla? Sono più tranquillo per le bombe atomiche che ci sono in Italia,nelle basi americane,che di una centrale atomica fatta da noi in terreni asismici,non alluvionabili,senza falde acquifere sottoterra e senza fiumi nelle vicinanze. Si rende conto che siamo in Italia e che nella sicurezza viene fatto poco? Non me la sento in cuore mio avvallare il nucleare in Italia,perchè,noi,non siamo un popolo affidabile e i politici ancora meno sia a destra sia a manca.Distinti saluti.
CASTELLARI MASSIMO

*** *** ***

Oggi le riscrivo per dirle che in Italia non sappiamo gestire i rifiuti urbani figuriamoci le scorie radioattive!
Lei crede o si illude di continuare a vivere come abbiamo fatto dal dopoguerra in poi? Ci saranno ondate umane violente come gli tsunami che ci piomberanno addosso.
Il territorio italiano è piccolo in proporzione agli abitanti attuali.Figuriamoci dopo. NO! PRIMA O POI TUTTI,ANCHE GLI AMERICANI CHE NON VOGLIONO RINUNCIARE A NULLA, SARANNO INVASI DA GENTE AFFAMATA E ASSETATA. Le soluzioni sono due se lei spera di vivere come abbiamo fatto fino ad oggi: Rendere sterile la popolazione mondiale o fare una terza guerra mondiale. Ci vorranno molti decenni per ricominciare a consumare come adesso,
La terza soluzione è vivere come vivevano i nostri nonni.Tutti però! NON SOLO IL POPOLINO.

CASTELLARI MASSIMO
*** *** ***

Povero & limitato sig. Decarlo,

sul sito del “quotidiano.net” leggo il suo sproloquio dal titolo “Energia nucleare,
rimedio finale” e da lì mi rendo conto quanto sia limitato il suo orizzonte intellettuale.
Ci posso scommettere che lei è uno di quelli che si dichiarano apertamente democratici e favorevoli alla consultazione popolare. Però quando il risultato delle urne, come nel caso del referendum sul nucleare, non è il linea col proprio pensiero, allora la richiesta del parere della gente diventa un “disgraziato referendum”.

Lei, che con la sua fronte ampia appare così intelligente, non ha mai pensato che in Italia, come non abbiamo petrolio, non abbiamo nemmeno giacimenti di uranio? Saremmo comunque dipendenti da altri per l’approvvigionamento energetico. E, poi, come fa ad essere sicuro che le centrali atomiche gestite in questo Paese di pecore anarchiche, di parolai inconcludenti e di parassiti scioperati siano così tanto sicure da evitare i devastanti incidenti di cui conosciamo bene le conseguenze?

Ma se non siamo nemmeno capaci di gestire una discarica di ordinaria spazzatura!
Dove si trovano ora quei fusti con materiale radioattivo che sono stati abbandonati al loro destino dopo la chiusura delle centrali? Il governo Berlusconi stava pensando ad una loro sistemazione, ma tutti sappiamo come è andata a finire. Visto che lei è così favorevole al nucleare, perché non fa domanda di allestire un deposito di scorie nella cantina di casa sua? Pensi al vino come migliorerà di sapore! NIMBY!

Forse con le sue limitate capacità speculative non riuscirà a capire che il problema energetico si risolve solo con l’equilibrio tra la densità della popolazione e le risorse naturali del territorio che occupa Se in Italia fossimo in 600mila anziché 60 milioni (con prospettive lugubri di arrivare presto ai 100milioni tramite la prolificità degli immigrati) potremmo vivere con gli agi attuali ricorrendo all’energia idroelettrica che immeritatamente ci regalano le nostre montagne.

Per la gente radioattiva come lei, questo è un concetto troppo difficile da capire. È proprio un peccato che, in questa dannata nazione, chi meno sa, più scrive (e, purtroppo, a volte, ha anche più seguito).

Michele Brunati

*** *** ***
Com’e’ difficile ribattere quando il termine di riferimento e’ questa Italia disastrata e arretrata! Un’Italia che – come gli autori delle e-mail notano con rabbia, risentimento e amarezza – non riesce nemmeno a gestire lo smaltimento dei rifiuti.

Ma che alternative abbiamo? Le energie pulite non nucleari potranno coprire una minima parte del fabbisogno. E inoltre anche se continuassimo a respingere il nucleare, non per questo saremmo al riparo da incidenti di tipo Cernobyl. Le centrali nucleari francesi, dalle quali compriamo elettricita’ a caro prezzo, sono proprio sulle frontiere. I venti, come si sa, soffiano da ovest verso est. Dunque, in caso di fughe radioattive, le prime regioni ad essere contaminate sarebbero quelle dell’Italia del nord, molto piu’ del territorio francese. E quanto alle scorie, non posso raccogliere il suggerimento del Sig. Brunati: non ho una cantina, la soffitta andrebbe bene lo stesso?
Battute a parte, guardiamo ai francesi che senza isterismi hanno risolto il problema dell’energia. Ne producono tanta da potarle anche esportare. E non mi risulta che ci siano problemi di sicurezza. Se noi non ci sappiamo fare, come qualche lettore, sostiene, affidiamoci a loro.
Ma da parte di chi ci governa proviene la piu’ totale indifferenza. L’Italia affonda, economicamente, socialmente, istituzionalmente. E i nostri governanti anziche’ spiegarci come faremo fra qualche decennio, se non prima, a illuminare le nostre case, a scaldarci, a far girare le nostre macchine, si perdono in questioni di bassa bottega. Il dibattito in seno a un’opinione pubblica giustamente allarmata non li sfiora nemmeno. Che tristezza! La maggioranza sgangherata che li sostiene cerca solo di sopravvivere.