Energia dal sole come insegna la Germania
Navigando su Internet e avendo la fortuna di conoscere l’inglese di tanto in tanto entro del sito dei giornali americani, indispensabili – a mio parere – per chiunque voglia sapere che cosa davvero succede nel mondo. Ebbene l’altro giorno ho letto una cosa che non avevo letto in alcun giornale italiano e cioè che la Germania ha 20 centrali che producono elettricità con l’energia solare. Centrali fotovoltaiche. La Germania già oggi produce la metà dell’energia solare del mondo intero.
Sono rimasto di stucco. Se lo fa la Germania, che ha la metà del sole italiano, perché non lo possiamo fare anche noi? Soprattutto al sud, dove il sole splende molto più che al nord?
Da una graduatoria apprendo anche che al secondo posto c’è il Giappone. Seguono Stati Uniti, Australia, Spagna, Olanda. Il volume dell’energia prodotta è ancora irrisoria. Ma non è questo il punto. Il punto è che il suo prezzo è competitivo.
E l’Italia?
P.F., Reggio Emilia
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L’Italia continua a dormire il sonno degli ingenui. O degli irresponsabili. E per non morire di freddo d’inverno e di caldo in estate l’energia la compra in Francia e in Svizzera che la producono col nucleare. Motivo: le sinistre soffrono ancora della sindrome di Chernobil. Non sanno o non vogliono capire che Chernobil era una vecchia centrale di costruzione sovietica, tecnologicamente arretrata e che – secondariamente – se per accidente si verificasse una fuga di radioazioni in Francia i venti immancabilmente le spingerebbero verso l’Italia. Rifiutare il nucleare dunque non ci pone al riparo dai rischi (che comunque sono molto meno gravi di quanto la propaganda ostile ci vuol far credere).
Ma, come lei nota, non esiste solo il nucleare fra le energie alternative. Esistono anche il vento e il sole. Per quanto riguarda il sole, trovo anch’io paradossale che il sud d’Italia non pensi a sfruttare questa risorsa naturale. Lo capirei se i costi fossero proibitivi. Ma la Germania ci insegna che con la dovuta tecnologia l’energia solare è competitiva. Bastano tre persone a far funzionare una centrale elettrica. Sarebbe ora che i nostri governi alzassero gli occhi al di là delle Alpi e guardassero cosa fanno gli altri.