Un rischio per la pace
Caro De Carlo,
ho apprezzato molto il suo articolo riguardante il presidente iraniano (credo che non meriti la “p” maiuscola, visto che somiglia anche nell’atteggiamento ad uno dei tanti lavavetri che infestano i nostri incroci). Non si possono accettare da una persona nella sua posizione minacce all’unico Stato veramente democratico della regione mediorientale e la negazione di fatti di portata storica del tutto documentati.
Credo che quell’uomo sia un vero rischio per la stabilità e la pace mondiale, soprattutto se arriverà a disporre di armi nucleari. Forse la comunità internazionale dovrebbe fare di più per isolarlo: talvolta però ho l’impressione che ci si trovi in una situazione simile a quella precedente la II guerra mondiale, quando le Nazioni volevano venire a patti con Hitler che invece cercava solo di guadagnare tempo per poter scatenare in tutta sicurezza la sua offensiva. Se di fronte a questo immobilismo Israele provvedesse autonomamente a limitare la minaccia con un attacco preventivo avrebbe il biasimo degli stessi benpensanti (compreso il nostro attuale governo) che ora non fanno niente per evitare che si arrivi a quel punto; sono in tanti coloro pronti a puntare il dito contro Israele fingendo di non vedere ciò che c’è dalla parte opposta. Del resto è un atteggiamento simile a quello antiamericano che ha portato decine di migliaia di persone in piazza a Vicenza: non vorranno mica farci credere che si è trattato di una manifestazione contro la guerra ed i suoi mezzi di offesa (ed anche di difesa)?
Quindi sul presidente iraniano fanno bene gli Americani a tenere gli occhi aperti, perché il buonismo non ha mai portato da nessuna parte, in particolare a fronte di certe mentalità che con argomentazioni religiose gettano il fumo negli occhi alle proprie masse di sudditi. Infine una domanda: ma dove assume le informazioni il suo collega Fini? Non lo sa che i bombardieri strategici B1B e B52 non possono assolutamente essere trasportati dalle portaerei per motivi di dimensione e peso? Cerchi di non dare notizie sensazionalistiche per stupire il lettore: non è così che si fa informazione.
Cordialità. Silvano Carmignani. Firenze.
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Trovo pertinente il suo richiamo a Hilter e all’appeasement delle democrazie europee – a quei tempi solo Francia e Gran Bretagna – di fronte alle sue pretese territoriali e strategiche. Il buonismo non paga mai quando si ha a che fare con i dittatori. Significa arrendevolezza. Incoraggia nuove aggressioni. La storia insegni.