Accanto a Viale Lenin perchè non anche Viale Hitler?

Caro De Carlo,
ho letto che il deputato bolognese di Forza Italia Garagnani ha proposto di cambiare nome a Viale Lenin. Lo vuole ribattezzare Viale Vittime de Comunismo. Magari! L’Italia è l’unico Paese, che io sappia, nel quale gli edificatori della più mostruosa dittatura del ventesimo secolo si ritrovino dedicate piazze e strade. Eppure il comunismo è crollato e dalle sue macerie sono emerse le infamie di cui si è macchiato. Pare che le nostre amministrazioni postcomuniste non se ne siano mai accorte. Perché tanta distrazione?
G. Amadori

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No, caro Amadori, non si tratta di distrazione. L’Italia è anche l’unico Paese europeo che si ritrova al governo due partiti comunisti e un partito postcomunista, in gran parte ancora sulle posizioni dei primi due. Dai loro leaders, che si richiamano apertamente, orgogliosamente, sfrontatamente al marx-leninismo e alle sue conquiste, non è venuto mai un accenno di autocritica. Cambiare la toponomastica cittadina, imposta negli anni in cui dall’Unione Sovietica proveniva il sol dell’avvenire, equivale a un’ammissione di colpevolezza storica. Crede che verrà mai?
Io no. E così nelle città italiane si continueranno a percorrere i Viali Lenin, a passeggiare nelle piazze Togliatti, a svoltare in via Stalin. Ma allora se così stanno le cose, perché non riequilibrare la situazione ridedicando qualche strada anche a Hitler e Mussolini?

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