Non è vero che il patriottismo sia fascista

Ha notato lo scarso risalto dato ai giornali, compresi quelli sui quali lei scrive, all’infame decisione della Procura di Bari di chiedere il rinvio a giudizio di Salvatore Stelio? Stelio era uno dei quattro ostaggi italiani catturati in Iraq da Al Qaeda tre anni fa. L’accusa è di ‘’arruolamento o armamento non autorizzato al servizio di uno Stato estero’’. Così apparentemente recita la norma penale al riguardo.
Sono sconcertato. Quei quattro nostri connazionali erano laggiù non al servizio di uno Stato estero ma come guardie del corpo di imprenditori privati. Il loro contratto era simile a quello dei nostri vigilantes, che troviamo davanti alle banche o nelle aziende di casa nostra. Anche loro ‘’mercenari’’?
Giorgio F., Ferrara

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Non sono mercenari gli uni e non lo sono gli altri. Sono giovani di fegato che la pagnotta se la guadagnano facendo quel tipo di lavoro.
Condivido il suo sconcerto. I magistrati ci spiegheranno che esiste l’obbligatorietà dell’azione penale e che dunque hanno le mani legate. Benissimo. Ma perchè non hanno applicato lo stesso principio quando sotto accusa finirono imam islamici accusati di arruolare terroristi per conto di Al Qaeda in Iraq?
In realtà danno l’impressione di agire sotto l’impulso di un pregiudizio politico.
Lei ricorderà che alla sinistra radicale, la stessa che non fece una piega quando per la liberazione della Sgrena lo Stato pagò il riscatto ai terroristi, non piacquero il coraggio e lo spirito patriottico ostentati da Quattrocchi al momento della sua esecuzione. E non piacque la medaglia d’oro concessagli dall’allora presidente della Repubblica Ciampi.
Quella frase ‘’ora vi faccio vedere come muore un italiano’’ ridestò un brivido di patriottismo e di orgoglio in un’opinione pubblica mortificata dal buonismo di stampo veltroniano. Basta questo per passare per fascisti.

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