Gli Usa parleranno italiano?
Gent. Dott. Cesare De Carlo!
Le spiego perché sono contro l’ Europa. Il mondo si divide in 4 grosse aree culturali: quella inglese, quella francese, quella spagnola, quella portoghese (tre paesi di lingua neolatina). Fare l’ Europa politica significa stabilire lo status quo. Il mondo è così e così deve rimanere. Fermare le bocce insomma.
L’America e Bush vogliono cambiare il mondo e cambiare questo stato di cose. L’Italia a mio avviso avrebbe tutto l’interesse ad assecondare gli USA nel cambiamento perché a tuttoggi l’influenza culturale dell’Italia nel mondo è marginale. A questo punto gli Usa avversano l’Europa politica, vogliono cambiare l’Onu, cambiare la Nato.
Gli Usa veramente vorrebbero prescindere dall’Onu che non piace, ma siccome il 99% dei popoli ritiene che l’Onu dovrà essere sempre più importante e che bisogna cambiarla, allora gli Usa si accodano. Sull’Onu fanno buon viso a cattivo giuoco.
Gli USA sono l’unico paese delle Americhe dove non si parla una lingua latina. L’italiano è l’unica lingua latina che non viene parlata nelle Americhe.
Gli Usa non hanno scelto la guida a sinistra come gli inglesi ma a destra.
Gli Usa non dedicano le loro vie ai nomi illustri ma le contrassegnano con numeri (metteranno i nomi quando l’America sarà compiuta e ci sara il bilinguismo italo-inglese)
A mio avviso l’America si sta italianizzando sempre più:
- quando si manda in orbita una sonda la si chiama in italiano (Cassini),
- due italo americani sono stati eletti alla corte suprema (composta di 9 membri),
- il prossimo cuoco della casa bianca sarà italiano,
- il presidente viaggia con elicotteri presidenziali Agusta,
- la polizia di New Your usa gli Scarabeo,
- le università americane pullulano di professori italiani,
- nei parchi di New York e Washinghton ci sono le statue di Mazzini e Garibaldi,
- a New York c’è il ponte di Verrazzano e l’aeroporto La Guardia,
- il prossimo candidato presidente sara Rudolph Giuliani,
- l’ex presidente di Wall Street era John Grasso,
- Hollywood pullula di stars italo-americane,
- il 15% dei sindaci americani è di origine italiana,
- E Negroponte?
Io penso che - tempo 20 anni - se l’Italia ci sa fare, negli USA ci sarà il bilinguismo inglese e italiano. Gli Usa hanno bisogno di notevoli dosi di italianità stretti come sono, al sud da 7000 km di frontiera con un paese di cultura ispanica col quale sono stati in guerra per molti anni, al nord con un paese francofono col quale paese di riferimento, la Francia, si stanno scontrando brutalmente in politica estera e lo sarà sempre più
Quindi l’inserimento dell’italiano come seconda lingua per gli Usa sarebbe un rafforzamento della propria identità. Le classi dirigenti italiane sembrano non capire tutto ciò e stanno dimostrando tutta la loro mediocrità
Gli inglesi i francesi gli spagnoli i portoghesi e last but not least itedeschi se ne sono accorti delle grandi potenzialità che ha l’Italia e si stanno coalizzando per esserle tutte contro.
Vogliamo scommettere che alla prossima guerra del golfo Blair si sgancerà dagli USA e l’Italia allora avrà l’opportunità di sostituirsi al posto di Blair quale principale alleato degli USA?
A mio avviso la morte dello 007 Calipari è stata dovuta a lobby anglofone e germanofone presenti negli Usa (soprattutto nell’esercito) che non vedono di buon occhio l’attuale speciale rapporto tra Usa e Italia e quindi vogliono sabotarlo
La guerra nel Kossovo è stata fatta da Clinton per spezzettare i Balcani. E più i Balcani saranno spezzettati più l’Italia potrà riprendersi il ruolo che storicamente ha sempre avuto sui Balcani aumentando la propria influenza sulla Dalmazia l’Istria e il Montenegro (le bocche di Cattaro montenegrine sono Dalmazia)
Gli Usa combattono in Africa contro francesi e inglesi per poter portare questa dote ad una America un giorno compiuta: un’America anglo-italiana.
Prendiamo ad esempio la Somalia: se la Somalia a tuttoggi è uno Stato nella sua interezza ciò lo si deve agli americani, altrimenti avremmo due Somalie: una Somaliland (che già rivendica un posto all’Onu) inglese al nord e una Somalia italiana al sud.
Lei a questo punto penserà che io abbia bisogno di un medico ma se lei ci riflettere attentamente vedrà che le mie non sono elucubrazioni.
E quando un giorno partirà il bilinguismo negli Usa subito dopo sarà il Brasile a seguirli, poi l’Argentina, il Venezuela, l’Australia. Poi trilinguismo in Canada e trilinguismo anche in Belgio.
L’italiano diverrà così la prima lingua e la prima cultura del mondo scalzando l’inglese (in questo sono dissenziente rispetto al suo articolo di un mese fa sull’inglese)
Per questo sono contro lEuropa.
Leonardo Raschi
PS: ma lo sapevate che circa 200 anni fa all’indomani della guerra di secessione il parlamento americano per soli 3 voti un decretò la lingua tedesca come lingua ufficiale negli USA
Quindi parlando di USA non bisogna dare nulla per scontato.
Gli USA sono una nazione in progress, così come l’Italia (ricordando la Corsica e Nizza)
PS2: ma è vero che il presidente Reagan defunto si è fatto avvolgere nella bara con il tricolore italiano?
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Caro Raschi,
No. Non le do affatto del pazzo, come usa fare il nostro capo del governo quando si rivolge ai suoi connazionali. Le sue previsioni sono originali, ma non prive di spunti interessanti. Le giro ai lettori di questa rubrica. Per quanto mi riguarda la penso diversamente. Gli americani avranno presto il bilinguismo, come lei dice. Ma non sarà l’italiano ad affiancarsi all’inglese, bensì lo spagnolo che fra 70 o 80 anni sarà parlato da quasi la metà della popolazione americana.
E infine no. Non mi risulta che Reagan nella bara fosse avvolto nella bandiera tricolore. Amava il nostro Paese, come si sa, ma non sino al punto da preferirlo al suo.