Commenti a: PIERO FERRARI E L’ULTIMA VERITA’ SU GILLES http://www.blogquotidiani.net/turrini/?p=58 di Leo Turrini Fri, 10 May 2013 20:28:55 +0000 http://wordpress.org/?v=2.0.4 di otelma http://www.blogquotidiani.net/turrini/?p=58#comment-6302 Thu, 05 Jul 2007 09:18:29 +0000 http://www.blogquotidiani.net/turrini/?p=58#comment-6302 Mario, chiedo scusa per essermi perso qualcosa. Ma ho visto che ti ha risposto giappone esattamente come avrei fatto io. Enzo Ferrari è un mito, e mitiche sono state le sue prese di posizione e le sue sfuriate, le sue testardaggini e tutti i difetti che vuoi. Ma, anche se tu pensi che io non conosco la storia di Ferrari, lasciati dire una cosa che sanno tutti, ma proprio tutti: Enzo Ferrari NON era stupido. E in quanto a cose che era disposto a fare pur di vincere, probabilmente non c'era limite. Casomai, dopo faceva di tutto per far ricadere il merito più sulla macchina che sul pilota. E poi penso che più che una questione di orgoglio fosse una questione di soldi. E ancora: non fu lui a licenziare Lauda per "gelosia dei meriti di vittoria". Fu Lauda che se ne andò, a sorpresa, perchè la Brabham lo pagava profumatamente grazie allo sponsor Parmalat che sulla Ferrari non avrebbe potuto avere la stessa visibilità. In Ferrari fu una vera mazzata, loro (anche "Lui") erano convinti che sarebbe rimasto anche nel 1978 a difendere il mondiale. Mario, chiedo scusa per essermi perso qualcosa.
Ma ho visto che ti ha risposto giappone esattamente come avrei fatto io.
Enzo Ferrari è un mito, e mitiche sono state le sue prese di posizione e le sue sfuriate, le sue testardaggini e tutti i difetti che vuoi.
Ma, anche se tu pensi che io non conosco la storia di Ferrari, lasciati dire una cosa che sanno tutti, ma proprio tutti: Enzo Ferrari NON era stupido.
E in quanto a cose che era disposto a fare pur di vincere, probabilmente non c’era limite.
Casomai, dopo faceva di tutto per far ricadere il merito più sulla macchina che sul pilota.
E poi penso che più che una questione di orgoglio fosse una questione di soldi.
E ancora: non fu lui a licenziare Lauda per “gelosia dei meriti di vittoria”.
Fu Lauda che se ne andò, a sorpresa, perchè la Brabham lo pagava profumatamente grazie allo sponsor Parmalat che sulla Ferrari non avrebbe potuto avere la stessa visibilità.
In Ferrari fu una vera mazzata, loro (anche “Lui”) erano convinti che sarebbe rimasto anche nel 1978 a difendere il mondiale.

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di giappone http://www.blogquotidiani.net/turrini/?p=58#comment-5840 Sat, 09 Jun 2007 23:07:42 +0000 http://www.blogquotidiani.net/turrini/?p=58#comment-5840 Caro MARIO, hai ragione sul concetto ( i 3 4 nomi, non di piu'). Hai torto sullo specifico. Johansson fu x il Vecchio una soluzione di emergenza, quando problemi privati di Arnoux lo costrinsero a cacciarlo (tra l'altro, nel libro di Ferrari junior, c'e' una esplicita ammissione che il licenziamento del francese fu reso inevitabile dal precipitare di una condizione 'personale' del soggetto). Nel 1985 il Vecchio forse non era piu' lucidissimo, ma capiva bene che Johansson non era certo un fenomeno! Caro MARIO, hai ragione sul concetto ( i 3 4 nomi, non di piu’). Hai torto sullo specifico. Johansson fu x il Vecchio una soluzione di emergenza, quando problemi privati di Arnoux lo costrinsero a cacciarlo (tra l’altro, nel libro di Ferrari junior, c’e’ una esplicita ammissione che il licenziamento del francese fu reso inevitabile dal precipitare di una condizione ‘personale’ del soggetto). Nel 1985 il Vecchio forse non era piu’ lucidissimo, ma capiva bene che Johansson non era certo un fenomeno!

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di Mario http://www.blogquotidiani.net/turrini/?p=58#comment-5837 Sat, 09 Jun 2007 20:45:46 +0000 http://www.blogquotidiani.net/turrini/?p=58#comment-5837 Ferrari fece di tutto per rompere il contratto di Arnoux per poi poter prendere Johansson. Ammetterai che a parte 3, 4 nomi, la Ferrari non ha mai avuto dei grandi piloti in grado di fare la differenza. Ferrari fece di tutto per rompere il contratto di Arnoux per poi poter prendere Johansson. Ammetterai che a parte 3, 4 nomi, la Ferrari non ha mai avuto dei grandi piloti in grado di fare la differenza.

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di giappone http://www.blogquotidiani.net/turrini/?p=58#comment-5832 Sat, 09 Jun 2007 13:13:47 +0000 http://www.blogquotidiani.net/turrini/?p=58#comment-5832 Caro MARIO, sono tentato di accettare la tua spiegazione. Ma su Johansson c'e' un errore. A fine 1984 Senna, l'altro pilota Toleman, aveva gia' firmato per la Lotus, mentre la Ferrari si era tenuta Alboreto e Arnoux per il 1985. Renatino venne cacciato quando il mondiale successivo era gia' cominciato e dunque Johansson era disponibile, mentre certo Ayrton non poteva abbandonare, dopo una gara, la Lotus! Caro MARIO, sono tentato di accettare la tua spiegazione. Ma su Johansson c’e’ un errore. A fine 1984 Senna, l’altro pilota Toleman, aveva gia’ firmato per la Lotus, mentre la Ferrari si era tenuta Alboreto e Arnoux per il 1985. Renatino venne cacciato quando il mondiale successivo era gia’ cominciato e dunque Johansson era disponibile, mentre certo Ayrton non poteva abbandonare, dopo una gara, la Lotus!

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di Mario http://www.blogquotidiani.net/turrini/?p=58#comment-5830 Sat, 09 Jun 2007 11:50:24 +0000 http://www.blogquotidiani.net/turrini/?p=58#comment-5830 Giappone, sono più che sicuro. Ferrari non ha mai dato peso al pilota, nel 1973, dopo 9 anni di digiuno, ha in squadra Ickx e Merzario, l'anno dopo rifà la squadra ma anzichè prendere Fittipaldi, che quell'anno passò alla McLaren, o Peterson, prende Regazzoni e lo sconosciuto Lauda. Fece una buona scelta ma col senno di poi. Nel 1985 ingaggia Johansson perchè l'anno prima lo aveva impressionato per come aveva difeso il decimo posto dagli attacchi di Lauda, peccato che il suo compagno stava cogliendo l'ennesimo podio con la Toleman!! ed era libero per la stagione successiva. Giappone, sono più che sicuro. Ferrari non ha mai dato peso al pilota, nel 1973, dopo 9 anni di digiuno, ha in squadra Ickx e Merzario, l’anno dopo rifà la squadra ma anzichè prendere Fittipaldi, che quell’anno passò alla McLaren, o Peterson, prende Regazzoni e lo sconosciuto Lauda. Fece una buona scelta ma col senno di poi. Nel 1985 ingaggia Johansson perchè l’anno prima lo aveva impressionato per come aveva difeso il decimo posto dagli attacchi di Lauda, peccato che il suo compagno stava cogliendo l’ennesimo podio con la Toleman!! ed era libero per la stagione successiva.

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di giappone http://www.blogquotidiani.net/turrini/?p=58#comment-5818 Fri, 08 Jun 2007 22:18:48 +0000 http://www.blogquotidiani.net/turrini/?p=58#comment-5818 Per MARIO. A mio parere, tu estremizzi il concetto. Mi spiego: Schumi debutta sulla Ferrari nel 1996, quando da 17 anni le Rosse perdono sistematicamente il mondiale. Sei proprio sicuro che, nella stessa situazione, il Vecchio sarebbe rimasto fedele alla sua politica, tesa a valorizzare talenti non ancora notissimi? Io no! Per MARIO. A mio parere, tu estremizzi il concetto. Mi spiego: Schumi debutta sulla Ferrari nel 1996, quando da 17 anni le Rosse perdono sistematicamente il mondiale.
Sei proprio sicuro che, nella stessa situazione, il Vecchio sarebbe rimasto fedele alla sua politica, tesa a valorizzare talenti non ancora notissimi?
Io no!

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di Mario http://www.blogquotidiani.net/turrini/?p=58#comment-5812 Fri, 08 Jun 2007 16:39:21 +0000 http://www.blogquotidiani.net/turrini/?p=58#comment-5812 Otelma, tu conosci benissimo la storia di Schumacher ma per niente quella di Enzo Ferrari. Ferrari, a parte Fangio, non ha mai ingaggiato piloti già affermati, preferiva dimostrare che era la sua "creatura" a farli vincere. Non esitava a scaricarli quando la loro fama poteva ofuscare i suoi meriti, vedi Surtees, Lauda, Villeneuve. Per questo la Ferrari ha vinto meno, in proporzione, di McLaren e Williams e avrebbe vinto ancora meno perchè lui, Schumacher, non l'avrebbe mai preso. Otelma, tu conosci benissimo la storia di Schumacher ma per niente quella di Enzo Ferrari.
Ferrari, a parte Fangio, non ha mai ingaggiato piloti già affermati, preferiva dimostrare che era la sua “creatura” a farli vincere. Non esitava a scaricarli quando la loro fama poteva ofuscare i suoi meriti, vedi Surtees, Lauda, Villeneuve. Per questo la Ferrari ha vinto meno, in proporzione, di McLaren e Williams e avrebbe vinto ancora meno perchè lui, Schumacher, non l’avrebbe mai preso.

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di scarlett http://www.blogquotidiani.net/turrini/?p=58#comment-5798 Thu, 07 Jun 2007 21:31:17 +0000 http://www.blogquotidiani.net/turrini/?p=58#comment-5798 lo stile è fondamentale, lo spettacolo (e cosa oggi non lo è ?)abbastanza, l'autenticità soprattutto lo stile è fondamentale, lo spettacolo (e cosa oggi non lo è ?)abbastanza, l’autenticità soprattutto

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di cristian http://www.blogquotidiani.net/turrini/?p=58#comment-5797 Thu, 07 Jun 2007 21:00:49 +0000 http://www.blogquotidiani.net/turrini/?p=58#comment-5797 Ciao Turrini... Scusami se uso il tono confidenziale , pur non conoscendoti , ma ti leggo più o meno da vent'anni , dall'epoca di "Gerardo nostro" per intenderci ; inoltre mi viene più semplice comunicare in questo modo. Ho acquistato il libro (anche se dare 18 euro ad Aliberti mi costa come una pugnalata al cuore) e devo dire che l'ho trovato interessante. Interesanti erano soprattutto le domande : le stesse che un qualsiasi vero appassionato porrebbe all'interlocutore se avesse la fortuna di trovarselo di fronte. Ho trovato invece leggermente diplomatiche , per non dire di peggio , le risposte: non aggiungono molto al personaggio Ferrari , nulla di più di quanto già si conosce. Sapere che il buon Gozzi faceva lo "scrittore fantasma" è comunque una bella novità: spero che gli arrivi qualche diritto d'autore arretrato , anche se di ristampe di libri del Drake in giro se ne vedono poche... Una copia di "Ferrari '80" mi è costata 150 euro (in perfette condizioni) da un libraio antiquario che sapeva come togliermi il sangue..... Tornando al libro: non sono certamente un maniaco del gossip , ma credo che Piero Ferrari avrebbe potuto dare qualcosa in più , senza per questo mancare di rispetto all'immenso padre che ha avuto. La fuga dei cervelli dei primi anni 60 (che andarono a fondare l'ATS, se non erro) , il licenziamento di Arnoux , ed altri episodi scivolano via piuttosto velocemente: mi aspettavo, da appassionato della storia delle corse, qualcosa di maggiormente esaustivo. Ho comunque divorato il libro in tre orette scarse : bello , scorrevole , interessante, ma mi lascia quasi intatta la fame: voglio un seguito. Chiudo facendoti i complimenti per il tuo lavoro: credo che tu sia l'ultimo dei giornalisti iitaliani che segua lo sport mototistico con intatta passione: saranno le origini , sarà quello che vuoi , ma quando leggo qualcosa di tuo trovo un sapore molto più nostrano rispetto all'asettico imperante oggi a Maranello. Saluti. P.s. : una piccola tirata d'orecchi: lo sai che non è molto professionale fare il "copia/incolla" su questo blog del pezzo pubblicato su Autosprint? Per quanto riguarda Arnoux , ho un amico argentino che ora lavora in Spagna alla Seat che dice di conoscere la verità, ma è disposto a rivelarla solo se mi reco a Barcellona con una Arosa a metano.... Ciao Turrini…
Scusami se uso il tono confidenziale , pur non conoscendoti , ma ti leggo più o meno da vent’anni , dall’epoca di “Gerardo nostro” per intenderci ; inoltre mi viene più semplice comunicare in questo modo.
Ho acquistato il libro (anche se dare 18 euro ad Aliberti mi costa come una pugnalata al cuore) e devo dire che l’ho trovato interessante.
Interesanti erano soprattutto le domande : le stesse che un qualsiasi vero appassionato porrebbe all’interlocutore se avesse la fortuna di trovarselo di fronte.
Ho trovato invece leggermente diplomatiche , per non dire di peggio , le risposte: non aggiungono molto al personaggio Ferrari , nulla di più di quanto già si conosce.
Sapere che il buon Gozzi faceva lo “scrittore fantasma” è comunque una bella novità: spero che gli arrivi qualche diritto d’autore arretrato , anche se di ristampe di libri del Drake in giro se ne vedono poche…
Una copia di “Ferrari ‘80″ mi è costata 150 euro (in perfette condizioni) da un libraio antiquario che sapeva come togliermi il sangue…..
Tornando al libro: non sono certamente un maniaco del gossip , ma credo che Piero Ferrari avrebbe potuto dare qualcosa in più , senza per questo mancare di rispetto all’immenso padre che ha avuto.
La fuga dei cervelli dei primi anni 60 (che andarono a fondare l’ATS, se non erro) , il licenziamento di Arnoux , ed altri episodi scivolano via piuttosto velocemente: mi aspettavo, da appassionato della storia delle corse, qualcosa di maggiormente esaustivo.
Ho comunque divorato il libro in tre orette scarse : bello , scorrevole , interessante, ma mi lascia quasi intatta la fame: voglio un seguito.
Chiudo facendoti i complimenti per il tuo lavoro: credo che tu sia l’ultimo dei giornalisti iitaliani che segua lo sport mototistico con intatta passione: saranno le origini , sarà quello che vuoi , ma quando leggo qualcosa di tuo trovo un sapore molto più nostrano rispetto all’asettico imperante oggi a Maranello.
Saluti.

P.s. : una piccola tirata d’orecchi: lo sai che non è molto professionale fare il “copia/incolla” su questo blog del pezzo pubblicato su Autosprint?
Per quanto riguarda Arnoux , ho un amico argentino che ora lavora in Spagna alla Seat che dice di conoscere la verità, ma è disposto a rivelarla solo se mi reco a Barcellona con una Arosa a metano….

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di otelma http://www.blogquotidiani.net/turrini/?p=58#comment-5793 Thu, 07 Jun 2007 17:35:12 +0000 http://www.blogquotidiani.net/turrini/?p=58#comment-5793 giappone, è una storia vecchia quella del rapporto che ci sarebeb stato fra Schumi e il Drake. Io credo che sia un quesito cui è difficile dare una risposta certa. Io la penso così: quando c'era Ferrari, forse la Ferrari non aveva bisogno di uno Schumacher. I problemi sono sorti nel dopo-Ferrari, quando alla Ferrari non c'era più un padrone. Ma se Enzo Ferrari avesse avuto bisogno di un pilota come Schumi, ne avrebbe senz'altro riconosciuto i meriti, anche solo fra sè e sè, e gli avrebbe concesso tutto quello che gli hanno concesso Todt e LCDM. Solo, lo avrebbe fatto meno platealmente, e le concessioni gliele avrebbe fatte sudare. Ma io non credo che lo avrebbe lasciato andar via. Enzo Ferrari è nato pilota, e sapeva riconoscere i meriti dei piloti. Che poi non li volesse pubblicamente ammettere.....beh questa è un altra storia. giappone, è una storia vecchia quella del rapporto che ci sarebeb stato fra Schumi e il Drake.
Io credo che sia un quesito cui è difficile dare una risposta certa.
Io la penso così: quando c’era Ferrari, forse la Ferrari non aveva bisogno di uno Schumacher.
I problemi sono sorti nel dopo-Ferrari, quando alla Ferrari non c’era più un padrone.
Ma se Enzo Ferrari avesse avuto bisogno di un pilota come Schumi, ne avrebbe senz’altro riconosciuto i meriti, anche solo fra sè e sè, e gli avrebbe concesso tutto quello che gli hanno concesso Todt e LCDM.
Solo, lo avrebbe fatto meno platealmente, e le concessioni gliele avrebbe fatte sudare.
Ma io non credo che lo avrebbe lasciato andar via.
Enzo Ferrari è nato pilota, e sapeva riconoscere i meriti dei piloti.
Che poi non li volesse pubblicamente ammettere…..beh questa è un altra storia.

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