Serena miracolata, Venus anche.
Ma il nuovo personaggio è Tamira Paszek.
Un’incredibile incrocio di Paesi alle sue spalle.
L’incontro con Guga e Larri Passos
Che tempo fa a Wimbledon oggi…

 
2 Luglio 2007 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

Dall’inviato
UBALDO SCANAGATTA

WIMBLEDON _ Una scivolata e un polpaccio bloccano all’improvviso Serena Williams sul 6-2,5-5,30-15 contro la modella slovacca Daniela Hantuchova. Lei, quasi in lacrime, resta semisdraiata sull’erba per 8 minuti tirandosi racchettate sul muscolo indurito. Un crampo? Se lo è, è strano che le fascino la gamba, ma se fosse stato una contrattura difficilmente avrebbe potuto riprendere. E se non si fosse chiamata Williams l’avrebbero probabilmente squalificata anche se il regolamento consente massima discrezionalità. Infatti quando si chiama il medico a bordocampo questi, per valutare il tipo di infortunio, non ha un tempo limite nell’ambito del quale emettere la sua diagnosi. In teoria potrebbe chiamare i 3 minuti…dopo un quarto d’ora. (E potrebbe,sempre in teoria, metterci mezz’ora ad arrivare sul cmapo. In Australia una volta per Luzzi-Renhquist un medico impiegò 10 minuti…!). Che poi il regolamento (cambiato nel ‘95 mi pare…) sia assurdo è un’altra cosa.
Intanto papà Richard le grida “Non ti ritirare, sta per piovere!”. Serenona riprende più da ferma che da zoppa, finchè la pioggia la salva davvero interrompendo il match sul 4 -2 nel tiebreak per la Hantuchova. Sotto la pioggia battente aveva invece vinto Venus Williams sulla giapponese Morigami: perdeva 5-3 nel terzo, ma sul 6-5 le hanno consentito di portare a termine la partita e vincerla in condizioni non regolamentari…Poi Serena riprenderà a giocare, perderà il tiebreak. E vincerà 6-2 il terzo. Miracolata. Contro Justine Henin, nei quarti, forse non godrà di tutti i regali che le ha fatto la Hantuchova.
Ma il personaggio inedito del giorno è una ragazzina di 16 anni, sulla quale ho investigato parecchio. Si chiama Tamira Paszek , è austriaca di passaporto. E’ nata a Dornbirn, paesino di 40.000 anime al confine con Svizzera e Liechtenstein dove lo sci piace assai più del tennis. In realtà è una cittadina del mondo. Il papà di Tamira, Mohamed Ariff, nato in Tanzania da genitori indiani, cresciuto in Kenia (Mombasa), era emigrato a Toronto in Canada (“Il Paese dei miei sogni”) dove faceva prima il fornaio in una pasticceria, poi il designer di occhiali e vi prese la cittadinanza, così il figlio Joel, fratello di Tamira. In Kenia Mohamed aveva incontrato Francoise, francese di padre polacco ma nata in Cile (sic!). I due si sono sposati in Sud Africa. Una Babele.
Oggi questa bimbetta dalla carnagione olivastra e dal background così complesso è negli “ottavi” a Wimbledon (dov’era stata finalista fra le junior due anni fa). Ha infilato due vittorie inattese, sulla francese Tatiana Golovin, n.17 e sulla moscovita Elena Dementieva n.12. Al prossimo round l’attende un’altra russa, la Kuznetsova, n.5.
Non è la più giovane enfant-prodige di sempre ad aver raggiunto il traguardo delle “ultime sedici”: Jennifer Capriati ci riuscì a 14 anni (1990) e a 15 centrò le semifinali. Tuttavia la ragazza dal cognome polacco (quello del nonno materno prescelto per implicazioni religiose: lei e la mamma sono cattoliche, il padre indiano mussulmano), piccolina (1m.65) e rotondetta, un rovescio bimane che fa paura, colpi da fondo assai incisivi, entra nel club delle “sedicenni prodigio”. Ne sono state socie Kim Clijsters, Jelena Dokic, Martina Hingis, Monica Seles, Anna Kournikova, Steffi Graf più un’altra dozzina di privilegiate dal talento precoce.
Allena Tamira un coach che non ha nulla a che spartire con tutte le nazionalità di cui sopra. Un brasiliano. Larri Passos, lo stesso di Guga Kuerten. Tutto nacque grazie ad un cappuccino a Manhattan, nel Coffe-Shop del Parker Meridien, l’hotel dei giocatori durante l’US Open 2004. Lei giocava il torneo junior, Guga aveva già vinto 3 Roland Garros ma si era già fatto male all’anca (più volte operata). Mohamed chiese a Guga la cortesia di una foto con la figlia. Una foto che Tamira tiene come copertina di un DVD. Poi Mohamed, nel frattempo trasformatosi in insegnante di squash, si fece più sfacciato: “Mia figlia gioca proprio bene, ha vinto il primo torneo a 7 anni, potrebbe darle un’occhiata?”.
Passos di quelle proposte ne aveva avuto a decine. Ma gli capitò di vederla. E ne restò impressionato. Una volta in Austria tornò a vederla: “Vieni da me”. Di lì a poco lei si sarebbe trasferita in Brasile. Lui prese a seguirla, per intanto, negli Slam. Poi la svolta. Lei, a 15 anni, vince il suo primo torneo Wta, a Portoroz, in Slovenia, battendo la nostra Camerin. E Passos diventa coach a tempo pieno.
_ Diventerà una top-ten? Larri Passos, calvo e baffuto, si fa prudente: “Calma, non c’è fretta. Il tempo lo dirà, questa è la nostra filosofia”. E papà Mohamed: “Io so che per affermarsi nella vita non è mai facile. Larri è un uomo con un cuore grande così, mia figlia non poteva trovare di meglio”.
Ecco l’elenco delle quattordicenni, quindicenni, sedicenni giunte in ottavi a Wimbledon: a quattordici anni Capriati (29 marzo 1976) n.101 l’8 luglio 1990, a 15 anni Graf (14 giugno 1969) n.24 l’8 luglio 1984, Jaeger n.32 (4 giugno 1965), Capriati n.100 il 7 luglio ’91, poi Austin, Seles, Bassett-Seguso, Hingis, Fernandez e a 16 anni Graf, Clijsters, Kournikova, Jaeger, Sabatini, Sharapova, Zvereva, Dokic, Capriati, Rinaldi, Golovin, Austin, Huber, Seles, Hingis, Fernandez. Non poche, come si vede.
Spero che abbiate visto quel che mi segnala un lettore durante Soderling-Nadal. Nadal si è spazientito perchè Soderling è andato a cambiare racchetta di colpo…e quando è tornato in campo gli ha fatto vedere la pallina ironicamente…di risposta Soderling ha fatto ampiamente il gesto di togliersi le mutande dal sedere. Nadal è avanti 2-0 nel quinto ma ha dovuot soffrire per un match che avrebbe potuto vincere in 3 set.
Si ricomincia alle 11 inglesi (ma è prevista pioggia, tanto per cambiare…proprio fessi a non far giocare di domenica conoscendo le fetide previsioni…)

CHE TEMPO CHE FA
di MICHAEL

LONDRA, MARTEDI’ 3 LUGLIO

Tra la gay parade e l’irritante svedese Robin Sodeling si profilano giornate strane in quel di Londra (strane per noi, per loro e routine). La pioggia ed il mostly cloudy sky hanno innervosito l’abbronzatissimo Majorchino, abituato a ben altro clima, a ben altro sole. Oggi Londra si è nuovamente svegliata sotto un cielo a pecorelle, nere, con un docile venticello che soffia alla velocità di 12 miglia orarie da Sud Ovest. La temperatura massima sarà di circa 19 gradi: si consiglia a Rino Tommasi maglioncino antiraucedine. L’umidità è dell’ 87%, non proprio il massimo per i reumatismi del pubblico più griffato ed argentato dell’All England. E mentre il Re si affaccia alla finestra e si gode annoiato il turno di riposo, gli organizzatori faranno giocare anche di notte per finire prima di Ottobre.
La Bcc non è ottimista, per oggi si prevedono showers per tutto il giorno, e per giunta in serata è atteso un peggioramento, con la pressione in calo sotto i 1000 mB. Ormai il tema della giornata è capire se Nadal picchierà Soderling o se Hewitt riuscirà a portare a casa il match difficile contro Canas. E se si giocherà almeno un giorno per intero..

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10 Commenti a “Serena miracolata, Venus anche.
Ma il nuovo personaggio è Tamira Paszek.
Un’incredibile incrocio di Paesi alle sue spalle.
L’incontro con Guga e Larri Passos
Che tempo fa a Wimbledon oggi…”

  1. marcos scrive:

    bel ritratto di paszek…grazie!

    riporto quanto da me già scritto altrove su nadal e soderling:

    gustoso battibecco tra nadal e soderling ad inizio quinto set.
    rafa è indispettito per aver sciupato un match point e per essersi fatto riprendere, dopo esser stato avanti due set a zero; soderling è ringalluzzito per le stesse ragioni.
    64 64 67 46 = 43 games. mi pare che al 44° ci sia il cambio palle.
    nadal s’appresta a servire: sta caricando la prima, quando sente l’arbitro. “wait, wait, wait!”. alza lo sguardo e non trova robin, che, essendosi dimenticato di cambiar racchetta nella pausa concessa al termine del quarto set, era tornato alla sedia per sostituirla. rafa ricarica la prima…si ferma un attimo, ferma anche il movimento del servizio e mostra la palla (come s’usa quando si cambiano ogni sette la prima volta ed ogni nove games successivamente) a soderling, che, nel frattempo, si era sistemato alla risposta. robin, a torto o a ragione, intende il gesto di nadal (il mostrargli la palla), come se lo spagnolo volesse dirgli: “allora…ti sbrighi a rispondere, o no?”. lo svedese, a questo punto, si rialza (era piegato per rispondere), fa un giretto su se stesso, richiama l’attenzione di nadal e lo mima, sistemandosi le mutande, come per volergli dire: “ma come? mi fai aspettare un minuto ad ogni servizio, grattandoti il sedere, sistemandoti le calze ed indugiando a più non posso…e ti scocci perchè perdo trenta secondi a cambiar la racchetta?”.
    parte il quinto set e nadal strappa il servizio a soderling, che, forse, avrebbe fatto meglio a non istigarlo.

    io l’ho letta così.

  2. Luigi scrive:

    Sono d’accordo su Serena…non è stato un bell’atteggiamento…
    Una curiosità…ma per scrivere direttamente al signor Scanagatta? Qualcuno potrebbe darmi l’indirizzo?

    Grazie e…
    Go Roger

  3. Stefano Grazia scrive:

    Su Nadal-Soderling: ragazzate. Nulla in confronto a quando Safin le mutande se le calò davvero al RG… Ma poichè non era un gesto provocatorio ma semplicemente d’esultanza dopo un grande scambio ancora ritengo ingiusta la multa che gli affibbiarono anche se probabilmente si voleva evitare che il gesto divenisse di moda come il C’MON di Hewitt o l’Allez! della Henin.

  4. Daniele, Roma scrive:

    Aggiungo che si usano due pesi e due misure perchè allora sotto la pioggia si poteva aspettare anche la fine del match al tie-break del 3° set tra Nadal e Soderling interrotto sul 7 pari.

  5. Carlo P scrive:

    A me pare che tutta la gestione di Wimbledon faccia acqua (per rimanere in tema …).
    Questo torneo è sicuramente il più difficile da organizzare, per via della frequenza delle piogge e della sensibililtà dell’erba ai fattori atmosferici. Ma proprio per questo servirebbe il massimo della professionalità da parte degli organizzatori, che vicevera manca totalmente: era chiaro anche ad un bambino che, con le previsioni del tempo infauste per questa settimana ed il ritardo già accumulato, non vi era alternativa all’impiego della Middle Sunday. Serviva però un bambino che avesse un minimo di dimestichezza con internet per consultare queste benedette previsioni, non una massa di parrucconi inglesi che pensano solo al rispetto delle tradizioni …
    A questo punto, la regolarità di molte partite sarà compromessa, anche perchè gli organizzatori, con l’acqua alla gola (ancora per restare in tema …), cercheranno di sfruttare anche le microinterruzioni concesse dalla pioggia per far disputare porzioni di set (se non di game).

  6. Ubaldo Scanagatta scrive:

    il mio indirizzo è ubaldoscanagatta@yahoo.it

  7. angelica scrive:

    saranno pure parrucconi, ma noi siamo tutti cosi’ sicuri che le tv americane e non solo, che pagano qualche sterlina cosi’ tanto per gradire, con il palisesto gia’ programato per la domenica (che per TV di sport e’ un giornata partcolarmente importante) gradissero cosi’ tanto che si giocasse nel Middle Sunday se la situazione non era cosi’ tragica (e non era cosi’ tragica, per nulla)?
    Magari qualche ragione valida (ed economica), e’ solo un ipotesi la mia, forse magari c’era.

  8. pibla scrive:

    Concordo in pieno con Carlo P., questi (gli organizzatori di Wimbledon) sono dei folli, sarà anche un luogo comune, ma se una cosa del genere (interruzioni continue con programmi sempre stravolti, no tetto nel 2007 quando in Australia ce l’hanno da dieci anni, rinuncia a giocare alla domenica non curandosi delle previsioni meteo dei giorni successivi…etc…etc) succedeva in Italia saremmo stati tutti qui a dire che certe cose accadono solo da noi…etc…etc.
    Basti pensare a come era scandalizzato Clerici quando il lunedì sera al Foro ci fu un black out di circa mezz’ora (”mi sono vergognato a dover spiegare ai miei colleghi stranieri cosa era successo, una roba impensabile in qualunque paese che non sia l’Italia…..”); bisogna che alla prima occasione in cui si lamenta dell’organizzazione italiana qualcuno gli ricordi di cosa sono capaci i suoi amatissimi e civilissimi organizzatori inglesi…

  9. Carlo P scrive:

    Cara Angelica, gli Americani hanno sicuramente molte colpe, ma altrettante (se non di più) vengono loro attribuite immeritatamente. Ora, partendo dall’assunto che i palinsesti di eventi come Wimbledon siano influenzati prevalentemente dalle loro TV, bisognerebbe ricordare un dettaglio: Wimbledon si svolge, per la East Coast (non parliamo della West), la mattina e nel primo pomeriggio, quando non mi risulta che grandi eventi sportivi americani siano in programma (viceversa, hanno luogo al pomeriggio e in serata).
    Credo che le TV americane sarebbero più che contente di avere sempre la Middle Sunday impegnata, si pensi in termini di ascolto (e di spot !) cosa significherebbe avere almeno 4 ottavi maschili e 4 femminili di Domenica …
    Questa volta mi sa proprio che la colpa di tutto sia solo da imputare agli organizzatori.

  10. angelica scrive:

    caro Carlo P.
    io le colpe le imputerei al tempo, che quest’anno e’ particolarmente brutto. ;)

    Penso che tutti noi siamo ormai troppo stressati e non sopportiamo di non poter controllare anche le condizioni atmosferiche. :D

    Piove? E pazienza !!!
    E che caspita, sempre con sta storia del tetto: va be’ giocano 4 partite, 8 giocatori tutti contenti, spettatori del centrale soddisfatti, tutto il resto del mondo con l’ombrello aperto e senza tennis.

    Ah tra l’altro un match al coperto non e’ che mi sembra si cosi’ piu’ “regolare” di un match spezzattato per la pioggia.
    Parere personale, eh !

    (Inoltre domenica scorsa il tempo e’ stato brutto lo stesso, non credo si sarebbe giocato cosi’ tanto. Io sono ripartita domenica pomeriggio e almeno dove stavo io, ha piovuto … e neanche poco! ;) )

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