Commenti a: Elogio di “Open” di Andre Agassi“E’ una grande storia d’amore” http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2593 Il blog ufficiale di Ubaldo Scanagatta (tennis, calcio, vela e altri sport) Fri, 10 May 2013 15:29:13 +0000 http://wordpress.org/?v=2.3.3 Di: lello http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2593#comment-237489 lello Fri, 28 Oct 2011 12:42:12 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2593#comment-237489 tutto giusto quello che scrive il primo post, soprattutto che è una bellissima storia d'amore lasciata in secondo piano.... tutto giusto quello che scrive il primo post, soprattutto che è una bellissima storia d’amore lasciata in secondo piano….

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Di: Freddo http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2593#comment-140159 Freddo Fri, 20 Nov 2009 20:26:25 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2593#comment-140159 Il tema è interessante e volevo raccontare la mia esperienza, trovo molto giusto quello che dice Ubaldo ed anche sostanzialmente vero. Riviste e giornali non hanno ne il tempo, ne le risorse, ne la voglia per fare un giornalismo d'inchiesta. Ho collaborato per tre anni con Matchpoint con almeno un mio articolo circa ogni mese ed in una piccola rivista le esigenze sono abbastanza chiare, non si rischia troppo su i servizi. Mi è capitato di sentire da giocatori racconti su doping e su scommesse. In particolare mi era stato segnalato il caso di una clinica in svizzera dove alcuni gocatori tra cui un'italiano erano soliti andare, diciamo per ritrovare la condizione, quando chiesi alla rivista la possibilità di investigare per scrivere un pezzo, la risposta fu più o meno, siamo una rivista di sport meglio non andarci a cercare casini..Mi è poi capitato per una serie di circostanze di sapere che il giocatore trovato positivo a Parigi era Puerta, pensate un pò prima che lo pubblicasse l'Equipe ed anche lì il mio editore, non si sentì di pubblicare la notizia che aveva diverse fonti e conferme.. In generale è così, è difficile fare delle inchieste perchè sono rischiose, ci vogliono prove chiare e per la maggior parte di giornali, rivisti, siti etc il gioco non vale la candela...E' chiaro che se lo fà l'Equipe è diverso ma non esistono purtroppo giornali così in Italia ne ci sono troppe pubblicazioni equivalenti al mondo come prestigio e potenzialità economiche. Perchè se si fà causa all'Equipe più o meno se ne frega mentre le piccole pubblicazioni devono per lo meno spendere diversi quattrini per difendersi e questa diventa arma di ricatto per chi ha più potere e soldi. E' quindi poi la logica conseguenza è che se qualcuna ti querela o minaccia di querelarti ci stai piuttosto attento a non scrivere di quel tema, di quella situazione o quell'istituzione...spero di aver dato il mio contributo alla discussione ed un'immagine eloquente di come purtroppo in una piccola redazione alcune cose sono piuttosto complicate. Il tema è interessante e volevo raccontare la mia esperienza, trovo molto giusto quello che dice Ubaldo ed anche sostanzialmente vero. Riviste e giornali non hanno ne il tempo, ne le risorse, ne la voglia per fare un giornalismo d’inchiesta. Ho collaborato per tre anni con Matchpoint con almeno un mio articolo circa ogni mese ed in una piccola rivista le esigenze sono abbastanza chiare, non si rischia troppo su i servizi.
Mi è capitato di sentire da giocatori racconti su doping e su scommesse. In particolare mi era stato segnalato il caso di una clinica in svizzera dove alcuni gocatori tra cui un’italiano erano soliti andare, diciamo per ritrovare la condizione, quando chiesi alla rivista la possibilità di investigare per scrivere un pezzo, la risposta fu più o meno, siamo una rivista di sport meglio non andarci a cercare casini..Mi è poi capitato per una serie di circostanze di sapere che il giocatore trovato positivo a Parigi era Puerta, pensate un pò prima che lo pubblicasse l’Equipe ed anche lì il mio editore, non si sentì di pubblicare la notizia che aveva diverse fonti e conferme..
In generale è così, è difficile fare delle inchieste perchè sono rischiose, ci vogliono prove chiare e per la maggior parte di giornali, rivisti, siti etc il gioco non vale la candela…E’ chiaro che se lo fà l’Equipe è diverso ma non esistono purtroppo giornali così in Italia ne ci sono troppe pubblicazioni equivalenti al mondo come prestigio e potenzialità economiche. Perchè se si fà causa all’Equipe più o meno se ne frega mentre le piccole pubblicazioni devono per lo meno spendere diversi quattrini per difendersi e questa diventa arma di ricatto per chi ha più potere e soldi. E’ quindi poi la logica conseguenza è che se qualcuna ti querela o minaccia di querelarti ci stai piuttosto attento a non scrivere di quel tema, di quella situazione o quell’istituzione…spero di aver dato il mio contributo alla discussione ed un’immagine eloquente di come purtroppo in una piccola redazione alcune cose sono piuttosto complicate.

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Di: Ubaldo Scanagatta http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2593#comment-140077 Ubaldo Scanagatta Fri, 20 Nov 2009 01:15:59 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2593#comment-140077 A volte i commenti, le mail, le chat, non riescono _ per incapacità degli autori _ a trasferire i toni. Io non mi sono affatto risentito dei suggerimenti di Gigi e di Avec Double cordage. Ci mancherebbe. Ho solo cercato di spiegare la difficoltà a mantenere 7.000 articoli (e figurarsi i 180.000 commenti...!) su un livello di qualità apprezzabile da tutti. Purtroppo impossibile. Io stesso, avendo un decimo del tempo di prima, mi accorgo di scrivere molto peggio, molto meno chiaro. a volte tiro via...e non si dovrebbe far mai. Una sola cosa dico a ADCordage: il giornalismo investigativo è bellissmo, ma richiede tempo, tempo e tempo (mesi per condurre un'inchiesta) e spesso anche denaro. Un sito come il mio non se lo può permettere. Tutt'al più potrei chiedere a qualche volontario: ti va di perdere un mese per scoprire come funziona esattamente il discorso antidoping, etc? Il Washington Post incaricò due inviati di seguire per 6 mesi, senza scrivere un solo rigo fino a che non fossero riusciti ad andare a fondo su tutto quel che potevano...sul famos caso Watergate. In italia nessun giornale, nè Corsera nè Repubblica, avrebbe pagato lo stipendio per 6 mesi a due suoi redattori per seguire le tracce d'una storia che avrebbe potuto anche finire in nessuna riga pubblicata. Oggi come oggi il giornalismo investigativo è un'utopia. Perchè i giornali se mandano un inviato da un magistrato, da un inquirente, da un poliziotto o da un carabiniere, pretendono che tu scriva qualcosa _ magari anche di superficiale o erroneo - giorno per giorno. E nessun giornalista, che non fosse uno con l'autorevolezza di un Montanelli o un Biagi (ma 20 anni fa...), potrebbe permettersi di dire doo un mese di zero righe prodotte. "lasciatemi lavorare in pace ancora un mesetto o due...". Quella del giornalismo investigativo è una scelta che può fare, semmai, un giovane che voglia scrivere un libro avendone le qualità e le giuste entrature...Ma da un giornalista dipendente...scordatevelo. A volte i commenti, le mail, le chat, non riescono _ per incapacità degli autori _ a trasferire i toni. Io non mi sono affatto risentito dei suggerimenti di Gigi e di Avec Double cordage. Ci mancherebbe. Ho solo cercato di spiegare la difficoltà a mantenere 7.000 articoli (e figurarsi i 180.000 commenti…!) su un livello di qualità apprezzabile da tutti. Purtroppo impossibile. Io stesso, avendo un decimo del tempo di prima, mi accorgo di scrivere molto peggio, molto meno chiaro. a volte tiro via…e non si dovrebbe far mai. Una sola cosa dico a ADCordage: il giornalismo investigativo è bellissmo, ma richiede tempo, tempo e tempo (mesi per condurre un’inchiesta) e spesso anche denaro. Un sito come il mio non se lo può permettere. Tutt’al più potrei chiedere a qualche volontario: ti va di perdere un mese per scoprire come funziona esattamente il discorso antidoping, etc? Il Washington Post incaricò due inviati di seguire per 6 mesi, senza scrivere un solo rigo fino a che non fossero riusciti ad andare a fondo su tutto quel che potevano…sul famos caso Watergate. In italia nessun giornale, nè Corsera nè Repubblica, avrebbe pagato lo stipendio per 6 mesi a due suoi redattori per seguire le tracce d’una storia che avrebbe potuto anche finire in nessuna riga pubblicata. Oggi come oggi il giornalismo investigativo è un’utopia. Perchè i giornali se mandano un inviato da un magistrato, da un inquirente, da un poliziotto o da un carabiniere, pretendono che tu scriva qualcosa _ magari anche di superficiale o erroneo - giorno per giorno. E nessun giornalista, che non fosse uno con l’autorevolezza di un Montanelli o un Biagi (ma 20 anni fa…), potrebbe permettersi di dire doo un mese di zero righe prodotte. “lasciatemi lavorare in pace ancora un mesetto o due…”. Quella del giornalismo investigativo è una scelta che può fare, semmai, un giovane che voglia scrivere un libro avendone le qualità e le giuste entrature…Ma da un giornalista dipendente…scordatevelo.

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Di: gigi http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2593#comment-140019 gigi Thu, 19 Nov 2009 16:28:22 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2593#comment-140019 Dimenticavo:naturalmente,complimenti ed adesione ad avecDouble Cordage,il cui intervento mi risolleva lo spirito davanti al monitor. A proposito(ma che rompipalle 'sto gigi),nel blog dedicato al tennis in chiaro in tv,feci notare come,da campione,mi pare che l'interesse della gente sia molto ridotto e che noi ci inganniamo pensando al nostro piccolo mondo di ubitennis; siamo sempre in pochi per fare davver "odiens".Ancora una volta,nessun dibattito.Certo,in parallelo,c'era il libro. Dimenticavo:naturalmente,complimenti ed adesione ad avecDouble Cordage,il cui intervento mi risolleva lo spirito davanti al monitor.
A proposito(ma che rompipalle ’sto gigi),nel blog dedicato al tennis in chiaro in tv,feci notare come,da campione,mi pare che l’interesse della gente sia molto ridotto e che noi ci inganniamo pensando al nostro piccolo mondo di ubitennis; siamo sempre in pochi per fare davver “odiens”.Ancora una volta,nessun dibattito.Certo,in parallelo,c’era il libro.

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Di: gigi http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2593#comment-140016 gigi Thu, 19 Nov 2009 16:15:18 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2593#comment-140016 Caro Ubaldo,il commento di avec Double Cordage,riportato sopra,ti dimostra che si può anche discutere di qualcosa e che io non son certamente il solo che vorrebbe poter aver modo di confrontare idee(ed esprimerle,ovviamente)su argomenti non triti e ritriti.Il guaio è che manca non soltanto la cultura sportiva,che non sia mera sportineria,e la curiosità.E quando manca la curiosità,e tu lo sai,sei intellettualmente finito anche se il tuo cervello funziona sempre bene. Io non ho criticato i tuoi giornalisti,ma chi,come me commenta.A me non dà alcun fastidio Scanzi,sebbene talvolta esagerato ed esagitato( anche perchè a criticare,come a pensar male,spesso ci si azzecca),ho dato ragione ad Ansaloni sul tema Bagdatis e poi son l'unico qui che scherza un poco,con citazioni e battute che,però,ne convengo,mal si adattano alla serietà dei temi trattati,tipo "viva Federer,abbasso quel dopato di Nadal",oppure "viva Nadal e abbasso quel frigorifero di Federer".Adesso è venuto fuori anche il tema-calcio,coi"juventini-federasti".Che squallore,Ubaldo! Detti anche perfettamente ragione a Commentucci,quando disse le mie stesse cose e credo che uno dei motivi del suo allontanamento sia stato proprio un'incompatibilità sua con queste infinite diatribe . Certo devo farti i complimenti e ringraziarti per questo sito che hai messo su e darti tutto il merito anche per la fatica che fai.E capisco che tu non puoi modificare i commenti e gli interessi di noi tuoi accoliti.Però la tua assenza dal contesto delle discussioni(peraltro pienamente giustificata)nega spesso la possibilità di un sereno ed interessante dibattito,con relativo innalzamento del livello.Mi spiego:quando tenevi la rubrica "Risposte incrociate" su Matchpoint(rubrica che ci manca molto)ti feci una domanda che tu ritenesti molto interessante.Notasti che non era una delle solite banalità che di solito ti venivan chieste,e m'invitasti a partecipare al tuo blog "Servizi vincenti".Ovviamente,la tua risposta fu,come sempre,esauriente e molto ragionata( e certamente non conformista).Siccome la questione da me proposta riguardava Federer e Nadal e le superfici di gioco,se l'avessi posta qui ,molti mi avrebbero considerato matto,fuori dal comune buon senso del sapere tennistico e si sarebbero ,al solito,divertiti col dileggio.i due schieramenti mi avrebbero certamente considerato entrambi di parte(dell'altra parte,ovviamente) e piovuti sarebbero gentili insulti ed inviti di darmi all'ippica. I giornalisti,comunque ,come nota a.D.C., fan la loro parte.Basterebbe citare le infinite interviste a giocatori;lo stesso Matchpoint,pur diretto da due ottimi come D.Anzolini e Semeraro,quante interviste alla Pennetta avrà già fatto,specie da quando ha imparato a tirare qualche colpo decente?E Serena Williams,che cose davvero interessanti aveva da dirci?Insomma,non voglio farla lunga.Certo è che che buttare il sasso nello stagno non ha effetto,perchè esso è prosciugato.Guarda ad esempio il mio invito ad andarsi a leggere su un altro forum l'intervento di un esperto sulle scommesse.Caduto nel vuoto(oh.intendiamoci,mica che su quel forum si sia scatenato il dibattito:tutto il mondo è paese.). A te,comunque,e sinceramente,vanno i miei complimenti e ringraziamenti.Non è facile,ma se puoi fare qualcosa ,fallo. Volevo darti un messaggio positivo,invece te ne ho dati due negativi?Va bene lo stesso?(W .Allen). Per finire,tieni ben presente questa" legge dell'apertura mentale"di Murphy:"Anche la gente più conservatrice non sa resistere a un cambiamento in peggio." Caro Ubaldo,il commento di avec Double Cordage,riportato sopra,ti dimostra che si può anche discutere di qualcosa e che io non son certamente il solo che vorrebbe poter aver modo di confrontare idee(ed esprimerle,ovviamente)su argomenti non triti e ritriti.Il guaio è che manca non soltanto la cultura sportiva,che non sia mera sportineria,e la curiosità.E quando manca la curiosità,e tu lo sai,sei intellettualmente finito anche se il tuo cervello funziona sempre bene.
Io non ho criticato i tuoi giornalisti,ma chi,come me commenta.A me non dà alcun fastidio Scanzi,sebbene talvolta esagerato ed esagitato( anche perchè a criticare,come a pensar male,spesso ci si azzecca),ho dato ragione ad Ansaloni sul tema Bagdatis e poi son l’unico qui che scherza un poco,con citazioni e battute che,però,ne convengo,mal si adattano alla serietà dei temi trattati,tipo “viva Federer,abbasso quel dopato di Nadal”,oppure “viva Nadal e abbasso quel frigorifero di Federer”.Adesso è venuto fuori anche il tema-calcio,coi”juventini-federasti”.Che squallore,Ubaldo!
Detti anche perfettamente ragione a Commentucci,quando disse le mie stesse cose e credo che uno dei motivi del suo allontanamento sia stato proprio un’incompatibilità sua con queste infinite diatribe .
Certo devo farti i complimenti e ringraziarti per questo sito che hai messo su
e darti tutto il merito anche per la fatica che fai.E capisco che tu non puoi modificare i commenti e gli interessi di noi tuoi accoliti.Però la tua assenza dal contesto delle discussioni(peraltro pienamente giustificata)nega spesso la possibilità di un sereno ed interessante dibattito,con relativo innalzamento del livello.Mi spiego:quando tenevi la rubrica “Risposte incrociate” su Matchpoint(rubrica che ci manca molto)ti feci una domanda che tu ritenesti molto interessante.Notasti che non era una delle solite banalità che di solito ti venivan chieste,e m’invitasti a partecipare al tuo blog “Servizi vincenti”.Ovviamente,la tua risposta fu,come sempre,esauriente e molto ragionata( e certamente non conformista).Siccome la questione da me proposta riguardava Federer e Nadal e le superfici di gioco,se l’avessi posta qui ,molti mi avrebbero considerato matto,fuori dal comune buon senso del sapere tennistico e si sarebbero ,al solito,divertiti col dileggio.i due schieramenti mi avrebbero certamente considerato entrambi di parte(dell’altra parte,ovviamente) e piovuti sarebbero gentili insulti ed inviti di darmi all’ippica.
I giornalisti,comunque ,come nota a.D.C., fan la loro parte.Basterebbe citare le infinite interviste a giocatori;lo stesso Matchpoint,pur diretto da due ottimi come D.Anzolini e Semeraro,quante interviste alla Pennetta avrà già fatto,specie da quando ha imparato a tirare qualche colpo decente?E Serena Williams,che cose davvero interessanti aveva da dirci?Insomma,non voglio farla lunga.Certo è che che buttare il sasso nello stagno non ha effetto,perchè esso è prosciugato.Guarda ad esempio il mio invito ad andarsi a leggere su un altro forum l’intervento di un esperto sulle scommesse.Caduto nel vuoto(oh.intendiamoci,mica che su quel forum si sia scatenato il dibattito:tutto il mondo è paese.).
A te,comunque,e sinceramente,vanno i miei complimenti e ringraziamenti.Non è facile,ma se puoi fare qualcosa ,fallo.
Volevo darti un messaggio positivo,invece te ne ho dati due negativi?Va bene lo stesso?(W .Allen).
Per finire,tieni ben presente questa” legge dell’apertura mentale”di Murphy:”Anche la gente più conservatrice non sa resistere a un cambiamento in peggio.”

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Di: Avec Double Cordage http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2593#comment-139875 Avec Double Cordage Wed, 18 Nov 2009 09:53:49 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2593#comment-139875 l'argomento toccato da gigi mi pare molto interessante e sinceramente meriterebbe anche più di un solo commento da parte di Ubaldo, certo è già qualcosa anche perche la risposta e stata tempestiva, ma un pezzo sul blog di Ubaldo o di qualcun altro ci sta tutto, direbbi. In sintesi direi che i problemi del tennis accennati da gigi interessano solo (purtroppo) una piccola parte degli appassionati di tennis, la stragrande maggioranza di loro si accontenta di seguire il tennis a partire dai quarti di slam o magari anche qualche semi di masters 1000 e parlare un po' di Federer e Nadal. Questa maggioranza certe cose preferisce non saperle, e godersi una facciata pur sapendo che forse è finta senza però andare a controllare, sono degli spettatori che vogliono essere divertiti e non vogliono che qualcuno rompi il giocattolo, ATP e ITF lo sanno e ci guadagnano sopra. Per gli addetti ai lavori però la cosa è diversa o almeno lo dovrebbe essere almeno per buona parte di loro (genitori di figli con talento, maestri di tennis e gestori di accademie mentre per altri come alcuni produttori e magliari e TV subentra nuovamente il fattore "non rompiamo il giocattolo"), tra di loro penso che la maggioranza sarebbe ben interessata ad avere indagini giornalisitche che facciano luce anche su fatti poco belli. In questo senso il caso del libro di Agassi è un esempio, lui ha puntato un fascio di luce sul conflitto d'interesse tra sindacato giocatori e associazione di organizzatori di tornei che risiede all'interno dell'ATP. La prima reazione è stata abbastanza chiara, tra quelli che non vogliono che qualcuno guardi dietro la facciata molti si sono offesi, giornalisti e semplici appassionati di tennis, la maggioranza direi. La maggioranza del giornalismo sportivo è un giornalismo celebrativo, sicuramente è anche un fatto di costi ma ci sono pochissime indagini (per fare un analogia prevale il giornalismo del teatrino porta a porta ballarò su quello di report... il modo che ha Scanzi quando scrive sul tennis è uno non dissimile dalla satira, è un ruolo importante perchè permette di mettere a nudo alcune cose che altrimenti è difficile esporre, crea spunti di riflesisone e dibattito e polarizza come la satira), ma più che i controlli antidoping potrebbe essere il giornalismo investigativo ad opporsi con risultati al doping e ad imbrogli connessi a scommesse e partite vendute. Penso che il miglior modo per ridurre il doping è quello di rendere pubblico il macchinario che c'è dietro agli atleti che si dopano, sicuramento uno non entra in farmacia e si compra una siringa o va dal pusher all'angolo e si procura una bomba, i veri colpevoli sono i medici, gli allenatori e i manager che rendono possibile ed organizzano il doping, questi non li becchi con il controllo dell'urina, come le bugie di Nixon noel caso Watergate non le scoperchiavi con un detector, è il giornalismo investigativo che ha il potere di combattere in questi casi, e questo dovrebbe essere il ruolo primario del giornalismo, scovare e riportare le notizie mentre oggigiorno la tendenza è quella di farsi mandare le notizie da pubblicare. Secondo me ci sarebbe anche molto più spazio per un giornalismo volto a proporre miglioramenti del "sistema tennis", certo non ha molto senso dibattere sulla formula del masters, i calendari etc. fin che il comando è in mano ad un oligopolio ATP, ITF, NIKE, WTA ...quello è un dibattito abbastanza sterile almeno fin o a che il loro dominio non venga messo in questione, perché chi comanda pensa solo a fare cassa. Il tema centrale di un approccio giornalistico volto a proporre miglioramenti e lanciare un dibattito pubblico all'interno della comunità invece (io penso) è che per uno sport globale come il tennis dove il circo professionistico viene pagato essenzialmente dall'appassionato che compera i prodotti sponsorizzati, biglietti, abbonamenti pay tv, etc. ci vorrebbe un potere che faccia riferimento direttamente a questi e che sia indipendente dagli organizzatori di tornei associati in ITF e ATP. Fino a pochi anni fa una simile forma di controllo sarebbe stata impossibile, ma da quando internet è alla portata di tutti le cose sono cambiate e un controllo più diretto e democratico se limitato ad ambiti concreti non è più pura utopia. Rimane il problema della maggioranza degli appassionati che preferiscono rimanere spettatori bambinoni creduloni, ma un giornalismo di qualità può svolgere anche una certa funzione educativa migliorando e cambiando almeno in parte questa situazione, o almeno provarci. Certo che alla luce di quello che accade nel nostro paese con temi ben più importanti come funzione e controllo dell'amministrazione pubblica, informazione, infrastrutture, giustizia, ricerca scientifica, politica energetica tendente all'età della pietra (ancora all'uranio pensano) invece che al futuro dell'energia rinnovabile... uno ha ben poche pretese e speranze. l’argomento toccato da gigi mi pare molto interessante e sinceramente meriterebbe anche più di un solo commento da parte di Ubaldo, certo è già qualcosa anche perche la risposta e stata tempestiva, ma un pezzo sul blog di Ubaldo o di qualcun altro ci sta tutto, direbbi. In sintesi direi che i problemi del tennis accennati da gigi interessano solo (purtroppo) una piccola parte degli appassionati di tennis, la stragrande maggioranza di loro si accontenta di seguire il tennis a partire dai quarti di slam o magari anche qualche semi di masters 1000 e parlare un po’ di Federer e Nadal. Questa maggioranza certe cose preferisce non saperle, e godersi una facciata pur sapendo che forse è finta senza però andare a controllare, sono degli spettatori che vogliono essere divertiti e non vogliono che qualcuno rompi il giocattolo, ATP e ITF lo sanno e ci guadagnano sopra. Per gli addetti ai lavori però la cosa è diversa o almeno lo dovrebbe essere almeno per buona parte di loro (genitori di figli con talento, maestri di tennis e gestori di accademie mentre per altri come alcuni produttori e magliari e TV subentra nuovamente il fattore “non rompiamo il giocattolo”), tra di loro penso che la maggioranza sarebbe ben interessata ad avere indagini giornalisitche che facciano luce anche su fatti poco belli. In questo senso il caso del libro di Agassi è un esempio, lui ha puntato un fascio di luce sul conflitto d’interesse tra sindacato giocatori e associazione di organizzatori di tornei che risiede all’interno dell’ATP. La prima reazione è stata abbastanza chiara, tra quelli che non vogliono che qualcuno guardi dietro la facciata molti si sono offesi, giornalisti e semplici appassionati di tennis, la maggioranza direi. La maggioranza del giornalismo sportivo è un giornalismo celebrativo, sicuramente è anche un fatto di costi ma ci sono pochissime indagini (per fare un analogia prevale il giornalismo del teatrino porta a porta ballarò su quello di report… il modo che ha Scanzi quando scrive sul tennis è uno non dissimile dalla satira, è un ruolo importante perchè permette di mettere a nudo alcune cose che altrimenti è difficile esporre, crea spunti di riflesisone e dibattito e polarizza come la satira), ma più che i controlli antidoping potrebbe essere il giornalismo investigativo ad opporsi con risultati al doping e ad imbrogli connessi a scommesse e partite vendute. Penso che il miglior modo per ridurre il doping è quello di rendere pubblico il macchinario che c’è dietro agli atleti che si dopano, sicuramento uno non entra in farmacia e si compra una siringa o va dal pusher all’angolo e si procura una bomba, i veri colpevoli sono i medici, gli allenatori e i manager che rendono possibile ed organizzano il doping, questi non li becchi con il controllo dell’urina, come le bugie di Nixon noel caso Watergate non le scoperchiavi con un detector, è il giornalismo investigativo che ha il potere di combattere in questi casi, e questo dovrebbe essere il ruolo primario del giornalismo, scovare e riportare le notizie mentre oggigiorno la tendenza è quella di farsi mandare le notizie da pubblicare. Secondo me ci sarebbe anche molto più spazio per un giornalismo volto a proporre miglioramenti del “sistema tennis”, certo non ha molto senso dibattere sulla formula del masters, i calendari etc. fin che il comando è in mano ad un oligopolio ATP, ITF, NIKE, WTA …quello è un dibattito abbastanza sterile almeno fin o a che il loro dominio non venga messo in questione, perché chi comanda pensa solo a fare cassa. Il tema centrale di un approccio giornalistico volto a proporre miglioramenti e lanciare un dibattito pubblico all’interno della comunità invece (io penso) è che per uno sport globale come il tennis dove il circo professionistico viene pagato essenzialmente dall’appassionato che compera i prodotti sponsorizzati, biglietti, abbonamenti pay tv, etc. ci vorrebbe un potere che faccia riferimento direttamente a questi e che sia indipendente dagli organizzatori di tornei associati in ITF e ATP. Fino a pochi anni fa una simile forma di controllo sarebbe stata impossibile, ma da quando internet è alla portata di tutti le cose sono cambiate e un controllo più diretto e democratico se limitato ad ambiti concreti non è più pura utopia. Rimane il problema della maggioranza degli appassionati che preferiscono rimanere spettatori bambinoni creduloni, ma un giornalismo di qualità può svolgere anche una certa funzione educativa migliorando e cambiando almeno in parte questa situazione, o almeno provarci. Certo che alla luce di quello che accade nel nostro paese con temi ben più importanti come funzione e controllo dell’amministrazione pubblica, informazione, infrastrutture, giustizia, ricerca scientifica, politica energetica tendente all’età della pietra (ancora all’uranio pensano) invece che al futuro dell’energia rinnovabile… uno ha ben poche pretese e speranze.

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Di: Ubaldo Scanagatta http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2593#comment-139826 Ubaldo Scanagatta Tue, 17 Nov 2009 23:42:16 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2593#comment-139826 caro Gigi, alla qualità si aspira tutti, ma non sempre la si può raggiungere. Essere riusciti a mettere su questo sito senza avere altri mezzi che la passione mia e di chi vi collabora non è stata roba da poco. l'organizzazione (anche se tu magari non la noti) ci ha consentito di fare un prodotto dignitoso (magari non di grandissima qualità, ma dignitoso me lo consenti?) Soltanto inserire pezzi e foto in continuazione, oltre 7.000 articoli in un anno e mezzo, credimi è tanto. Certo se potessi inserire 7.000 articoli tutti di grande qualità sarebbe bello, ma a parte che non...tutti i gusti sono alla vaniglia!, per cui c'è a chi piace Scanzi e a chi no, c'è chi vuole agassi e tutto sul suo libro, e chi no, c'è chi vuole cose per genitori e figli e chi no....c'è chi contesta Tommasi e chi no, a chi non piace Scanagatta e...che ci posso fare? Fra i miei compiti mi sono assunto anche quello di cercare di formare giornalisticamente i ragazzi che collaborano. Spesso mi accusano di cazziarli troppo. Ma io credo di aver notato nei più volenterosi di loro progressi enormi. Magari i primissimi articoli di alcuni d loro non saranno stati di grandissima qualità...ma poi sono migliorati. E migliorano giorno per giorno. Tanto che se qualcuno per motivi suoi (o miei) non scrive più per il sito, riusciamo ad andare avanti...dignitosamente (...) lo stesso. Barazzutti ha detto gravi e chiare parole...ma senza mezza prova. E se qualcuno avesse detto qualsiasi cosa, grave e chiara, in qualcosa che in qualche modo lo riguardasse...ma senza prova, avrebbe sparato fuoco e fiamme nei confronti dei giornalisti che scrivono sulla base di sensazioni. Quindi, lasciamo perdere quest'argomento per favore. L'Atp e la Wta dovrebbero _ se avessero prove su doping e scommesse _ far sapere le cose come stanno e assolutamente non coprire le eventuali scorrettezze ...come invece parrebbe che abbiano fatto nel caso di Agassi. Allora...io ricordo che quando Volandri perse da Canas all'US Open anni addietro, e l'argentino correva come una spia, Filippo si lasciò tentare dall'avanzare alcune illazioni...ovviamente non provate. Quando poi qualcuno pubblicò in America un elenco di incontri su sui l'Atp, su segnalazione delle società di scommesse, c'era anche un suo match con non ricordo più chi (il che non significava, fra parentesi, che lui dovesse essere coinvolto altro che come giocatore di quel match) lo stesso Volandri si risentì moltissimo per essere stato tirato in causa senza lo straccio di una prova. Idem quando poi c'è stato ila sua famosa squalifica dovuta al Ventolin e comunicata quando lui era pronto a scendere in campo in Australia...Ecco, come vedi da questo esempio, si reagisce in modo molto diverso quando si è toccati personalmente... o quando si parla di altre persone. Che poi Canas sia stato uno degli squalificati per doping c'entra e non c'entra. Finchè non ti beccano con le mani nella marmellata e non vieni denunciato...sei sempre innocente e nessuno può permettersi di considerare colpevole di doping qualcun altro. Anche se corre due volte più di lui. Mi sono spiegato Gigi? Io agenti infiltrati che possano occhieggiare fra le carte Atp o Wta non li ho, e nemmeno fra Bet&Fair, Bet&Win e compagnia bella. caro Gigi, alla qualità si aspira tutti, ma non sempre la si può raggiungere. Essere riusciti a mettere su questo sito senza avere altri mezzi che la passione mia e di chi vi collabora non è stata roba da poco. l’organizzazione (anche se tu magari non la noti) ci ha consentito di fare un prodotto dignitoso (magari non di grandissima qualità, ma dignitoso me lo consenti?) Soltanto inserire pezzi e foto in continuazione, oltre 7.000 articoli in un anno e mezzo, credimi è tanto. Certo se potessi inserire 7.000 articoli tutti di grande qualità sarebbe bello, ma a parte che non…tutti i gusti sono alla vaniglia!, per cui c’è a chi piace Scanzi e a chi no, c’è chi vuole agassi e tutto sul suo libro, e chi no, c’è chi vuole cose per genitori e figli e chi no….c’è chi contesta Tommasi e chi no, a chi non piace Scanagatta e…che ci posso fare? Fra i miei compiti mi sono assunto anche quello di cercare di formare giornalisticamente i ragazzi che collaborano. Spesso mi accusano di cazziarli troppo. Ma io credo di aver notato nei più volenterosi di loro progressi enormi. Magari i primissimi articoli di alcuni d loro non saranno stati di grandissima qualità…ma poi sono migliorati. E migliorano giorno per giorno. Tanto che se qualcuno per motivi suoi (o miei) non scrive più per il sito, riusciamo ad andare avanti…dignitosamente (…) lo stesso. Barazzutti ha detto gravi e chiare parole…ma senza mezza prova. E se qualcuno avesse detto qualsiasi cosa, grave e chiara, in qualcosa che in qualche modo lo riguardasse…ma senza prova, avrebbe sparato fuoco e fiamme nei confronti dei giornalisti che scrivono sulla base di sensazioni. Quindi, lasciamo perdere quest’argomento per favore. L’Atp e la Wta dovrebbero _ se avessero prove su doping e scommesse _ far sapere le cose come stanno e assolutamente non coprire le eventuali scorrettezze …come invece parrebbe che abbiano fatto nel caso di Agassi. Allora…io ricordo che quando Volandri perse da Canas all’US Open anni addietro, e l’argentino correva come una spia, Filippo si lasciò tentare dall’avanzare alcune illazioni…ovviamente non provate. Quando poi qualcuno pubblicò in America un elenco di incontri su sui l’Atp, su segnalazione delle società di scommesse, c’era anche un suo match con non ricordo più chi (il che non significava, fra parentesi, che lui dovesse essere coinvolto altro che come giocatore di quel match) lo stesso Volandri si risentì moltissimo per essere stato tirato in causa senza lo straccio di una prova. Idem quando poi c’è stato ila sua famosa squalifica dovuta al Ventolin e comunicata quando lui era pronto a scendere in campo in Australia…Ecco, come vedi da questo esempio, si reagisce in modo molto diverso quando si è toccati personalmente… o quando si parla di altre persone. Che poi Canas sia stato uno degli squalificati per doping c’entra e non c’entra. Finchè non ti beccano con le mani nella marmellata e non vieni denunciato…sei sempre innocente e nessuno può permettersi di considerare colpevole di doping qualcun altro. Anche se corre due volte più di lui. Mi sono spiegato Gigi? Io agenti infiltrati che possano occhieggiare fra le carte Atp o Wta non li ho, e nemmeno fra Bet&Fair, Bet&Win e compagnia bella.

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Di: gigi http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2593#comment-139804 gigi Tue, 17 Nov 2009 21:18:38 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2593#comment-139804 Sapete ,alla fine,qual'è il vero problema di queste diatribe?Che si discute,si discute di Agassi,del libro,ora anche di Clerici,ma del vero ,importante problema che il kid ha sollevato,cioè la tolleranza del potere verso i campioni(e le conseguenti,gravi ma chiare parole di Barazzutti) nessuno ,quasi parla.Meglio far gli struzzi.In un altro capitolo ho fatto rilevare come un competente di scommesse abbia notato sistematicamente strani andamenti di certi incontri e delle relativa puntate,invitando i colleghi bloghisti ad andarlo a leggere. Voce clamante nel deserto.Meglio non rischiare di scoprire le impurità di questo sport ed allungare le pagine con infinite e ripetitive discussioni su Federer-Nadal,Agassi,il suo libro e pochissimo altro. Commento scontanto:ma se non ti piace,perchè lo leggi? Mia domanda:perchè Scannagatta non si decide a privilegiare la qualità sulla quantità? Sapete ,alla fine,qual’è il vero problema di queste diatribe?Che si discute,si discute di Agassi,del libro,ora anche di Clerici,ma del vero ,importante problema che il kid ha sollevato,cioè la tolleranza del potere verso i campioni(e le conseguenti,gravi ma chiare parole di Barazzutti) nessuno ,quasi parla.Meglio far gli struzzi.In un altro capitolo ho fatto rilevare come un competente di scommesse abbia notato sistematicamente strani andamenti di certi incontri e delle relativa puntate,invitando i colleghi bloghisti ad andarlo a leggere.
Voce clamante nel deserto.Meglio non rischiare di scoprire le impurità di questo sport ed allungare le pagine con infinite e ripetitive discussioni su Federer-Nadal,Agassi,il suo libro e pochissimo altro.
Commento scontanto:ma se non ti piace,perchè lo leggi?
Mia domanda:perchè Scannagatta non si decide a privilegiare la qualità sulla quantità?

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Di: Voland http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2593#comment-139751 Voland Tue, 17 Nov 2009 14:21:36 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2593#comment-139751 @ enzo cherici Bah, le statistiche in merito al consumo di cannabis sono consultabili da tutti, certo credere che gli utenti di ubitennis siano una gioiosa eccezione è lecito, ma se vogliamo arrivare al nocciolo della questione capirai che il contesto all'interno del quale avvengono i fatti è assolutamente determinante. Drogàti!!! :) @ enzo cherici
Bah, le statistiche in merito al consumo di cannabis sono consultabili da tutti, certo credere che gli utenti di ubitennis siano una gioiosa eccezione è lecito, ma se vogliamo arrivare al nocciolo della questione capirai che il contesto all’interno del quale avvengono i fatti è assolutamente determinante.
Drogàti!!! :)

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Di: Stefano Grazia http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2593#comment-139736 Stefano Grazia Tue, 17 Nov 2009 12:31:12 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2593#comment-139736 Tirto per i capelli mi tocca ricordare che cosi' come ci sono i divi, i superdivi e poi c'e' Marlon Bando o nel tennis junior ci son i buoni giocatori, poi i fenomeni e poi c'e' Luigi Quinzi, anche fra gli Scriba ci sono i giornalisti, i buoni giornalisti e poi c'e' Gianni Clerici. Io questo non l'ho mai messo in dubbio ma cosi' come sono cresciuto a Tommasi e Clerici, allo stesso modo non vedo perhe' io non li possa criticare quando lo ritengo opportuno cosi' come ho fatto con Rino per esempio in occasione della lettera della Signora Cipolla e di quella che io ho battezzato la sua Sindrome da Marchese del Grillo. La mia stima, affetto e ammirazione per i due non verra' mai meno: ho tutti i libri di Clerici e almeno 5 diverse edizioni di 500 anni di Tennis:pure confermo la mia frase che non mi sembrava poi tutto sto granche' a paragone di certe battute di Scanzi a proposito di questo e quello e sulle quali non mi sembra Ubs abbia mai avuto da ridire. Mica ho detto che era un evasore di tasse o un pedofilo ... Ho anche detto che in una scala da 1 a 10 il mio giudizio vale 2 o 3 mentre quello del Vate Gianni 9.5. Se poi pero' il semplice scrivere in un blog che forse quel tal giudizio cosi' poco elegante (e non condiviso almeno dal punto di visto letterario da molti 'ottimi' giornalisti)era dettato da un travaso di bile, scatena queste reazioni allora diciamo pure che siamo,anzi siete, tutti rimasti invischiati nella trappola del politically correct,che bisogna stare attenti a quel che si dice, quel che si scrive, che allora e' meglio sempre leggersi delle biografie melense, buoniste, tutte uguali, agiografiche, che se scrivo che I envy Sampras dullness perche' e' quella ristrettezza di interessi alla base della sua capacita' di focus solo sul tennis, oddio oddio oddio, e poi se lui se la prende? No, no, scriviamo pure che Sampras e' bello, buono e simpatico, un amico (e in un certo senso comunque Agassi non lo nega) ... Non scriviamo nulla di nulla perche' chiunque potrebbe adombrarsi, offendersi, rimanerci male... Pensate come ci deve essere rimasto bene Fulvio Fognini allora alla famosa battuta, peraltro a quel tempo corretta, di Tommasi... Tirto per i capelli mi tocca ricordare che cosi’ come ci sono i divi, i superdivi e poi c’e’ Marlon Bando o nel tennis junior ci son i buoni giocatori, poi i fenomeni e poi c’e’ Luigi Quinzi, anche fra gli Scriba ci sono i giornalisti, i buoni giornalisti e poi c’e’ Gianni Clerici. Io questo non l’ho mai messo in dubbio ma cosi’ come sono cresciuto a Tommasi e Clerici, allo stesso modo non vedo perhe’ io non li possa criticare quando lo ritengo opportuno cosi’ come ho fatto con Rino per esempio in occasione della lettera della Signora Cipolla e di quella che io ho battezzato la sua Sindrome da Marchese del Grillo. La mia stima, affetto e ammirazione per i due non verra’ mai meno: ho tutti i libri di Clerici e almeno 5 diverse edizioni di 500 anni di Tennis:pure confermo la mia frase che non mi sembrava poi tutto sto granche’ a paragone di certe battute di Scanzi a proposito di questo e quello e sulle quali non mi sembra Ubs abbia mai avuto da ridire. Mica ho detto che era un evasore di tasse o un pedofilo … Ho anche detto che in una scala da 1 a 10 il mio giudizio vale 2 o 3 mentre quello del Vate Gianni 9.5. Se poi pero’ il semplice scrivere in un blog che forse quel tal giudizio cosi’ poco elegante (e non condiviso almeno dal punto di visto letterario da molti ‘ottimi’ giornalisti)era dettato da un travaso di bile, scatena queste reazioni allora diciamo pure che siamo,anzi siete, tutti rimasti invischiati nella trappola del politically correct,che bisogna stare attenti a quel che si dice, quel che si scrive, che allora e’ meglio sempre leggersi delle biografie melense, buoniste, tutte uguali, agiografiche, che se scrivo che I envy Sampras dullness perche’ e’ quella ristrettezza di interessi alla base della sua capacita’ di focus solo sul tennis, oddio oddio oddio, e poi se lui se la prende? No, no, scriviamo pure che Sampras e’ bello, buono e simpatico, un amico (e in un certo senso comunque Agassi non lo nega) … Non scriviamo nulla di nulla perche’ chiunque potrebbe adombrarsi, offendersi, rimanerci male… Pensate come ci deve essere rimasto bene Fulvio Fognini allora alla famosa battuta, peraltro a quel tempo corretta, di Tommasi…

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