Commenti a: Renzo Furlan neo d.g. Fit.“Ma io non conto nulla!” aveva detto appena ieri.Piatti, come anticipato, se ne va.E chi lo rimpiazza? “Re” Palmieri!Alias Fregoli:”Faso tuto mi” http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1186 Il blog ufficiale di Ubaldo Scanagatta (tennis, calcio, vela e altri sport) Fri, 10 May 2013 16:11:17 +0000 http://wordpress.org/?v=2.3.3 Di: andrew http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1186#comment-36753 andrew Thu, 20 Dec 2007 14:14:47 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1186#comment-36753 ho fatto un bel casino, eh!... comunque ribadisco che la mia intenzione era sottolineare che i grandi personaggi del tennis italiano sono o fuori dalla federazione o in posizione defilata... aspetto legnate su questo... ho fatto un bel casino, eh!…

comunque ribadisco che la mia intenzione era sottolineare che i grandi personaggi del tennis italiano sono o fuori dalla federazione o in posizione defilata…

aspetto legnate su questo…

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Di: max http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1186#comment-36747 max Thu, 20 Dec 2007 13:37:09 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1186#comment-36747 veramente molto bello, grazie veramente molto bello, grazie

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Di: daniele azzolini http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1186#comment-36705 daniele azzolini Thu, 20 Dec 2007 01:27:42 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1186#comment-36705 Mi fa piacere che abbiate "scoperto" Paolo Bertolucci. E sull'onda delle parole gentili che voi gli dedicate, penso sia giusto, una volta tanto, intervenire su questo blog che leggo tutti i giorni, e trovo quasi sempre molto interessante, e che proprio per questo non ho alcuna intenzione di "infestare" con le mie opinioni da giornalista. Ma su Paolo, visto che sono uno dei suoi "direttori", datemi licenza di intervenire, se non altro per dire che si è trattato di una scoperta anche per noi di Matchpoint, per me e per Stefano Semeraro, che del magazine rappresentiamo il nocciolo operativo. Una gran bella scoperta, aggiungo. Certo a Paolo tutti noi riconoscevamo la più che scontata sapienza tennistica, e ci mancherebbe altro. Lo abbiamo visto giocare, e non è mai stato un giocatore banale; poi lo abbiamo seguito negli anni di Riano, e nei mesi iniziali del centro di Cesenatico, prima - per l'appunto - del disastroso avvento di Tomas Smid. Insomma, affidargli un commento tecnico, e sapere in anticipo che Paolo avrebbe colto facilmente gli elementi utili a fissare le qualità di un giocatore, o i problemi, fino a disegnare un quadro d'assieme esatto delle sue potenzialità, pensavamo fosse una scommessa vinta in partenza, pur sapendo bene come molti campioni del tennis, quando si trovano a dover spiegare tecnicamente un gesto o immaginare la tattica utile in un match, crollino nella banalità più esasperante. Quasi non avessero capito per primi essi stessi a che cavolo di gioco abbiano giocato quando avevano una racchetta in mano. La lieta sorpresa, con Paolo, invece, ha riguardato le sue qualità giornalistiche. La capacità di sintesi, la chiarezza, la scrittura che in certi momenti è addirittura brillante. Non solo... aggiungete pure la rapidità. Gli chiediamo un pezzo, e a breve giro quel pezzo è sul nostro tavolo. Ecco, volevo farvi sapere di queste doti di Paolo, anche perché ho l'impressione che di lui, così come degli altri "ragazzi" che vinsero la Davis, se ne parli talvolta per sentito dire, quasi rifacendosi a slogan, o peggio, a giudizi altrui. La battuta di Andrew sul Paolo che lavora quando ha voglia, poi corretta con grandissimo ardore, e da quello stesso ardore resa del tutto innocente, nasce però da un "sentito dire" che certo ha girato in questo nostro condominio tennistico, e che forse ha rappresentato, per questi "ragazzi della Davis" una nuova partita. Una sfida che loro, giunti a fine carriera, non si aspettavano di dover giocare. Una partita fondata sui preconcetti... Poi li conosci, e non c'è niente di vero. E scopri altre persone. E un altro tennis. Come quando Adriano mi racconta di Borg, ma sì, Ice Borg, l'uomo di ghiaccio, che quando gli girava male, la sera, si sparava una dozzina di bicchierini di vodka e finiva sotto il tavolo, salvo essere perfettamente lucido e in forma la mattina dopo, sul campo da gioco. Dite, ci avreste mai creduto a un Borg così? Paolo vi ha ricordato una data, il 1993. Lì terminò la sua esperienza da direttore tecnico del tennis italiano. Per volere dell'allora presidente del Coni, Mario Pescante, si scelse la strada "estera", nel nome di Smid. Panatta aveva terminato l'incarico di "dt" un anno e mezzo prima di Paolo, agli inizi del 1992. E in quella data fu chiuso il Centro di Riano. Da allora, nessuno dei due è stato più direttore tecnico del tennis italiano. Stiamo parlando di 15 anni fa. Tennisticamente sono più di tre generazioni. Eppure, capita ancora oggi di sentir dire che le difficoltà successive, anche quelle di oggi, sono il lascito di quegli anni. Mah... Riano, forse, poteva essere meglio di ciò che è stato. Ma ha dato al nostro tennis - e rispondo in questo modo anche a una domanda posta da Bisti, su questo stesso blog - giocatori come Omar Camporese, Andrea Gaudenzi, Renzo Furlan, Stefano Pescosolido, Cristiano Caratti, Diego Nargiso, Claudio Pistolesi, Mosè Navarra, Christian Brandi, e altri ancora, tutti ragazzi diventati professionisti grazie alle loro personali qualità e al lavoro svolto, negli anni, anche con altri coach, ma che da Riano hanno preso le mosse. Non solo: quel Centro è stato importante (credo) anche per l'esperienza fornita a coach come Piatti e D'Adamo, e a tecnici come Lombardi, che piaccia o meno, tutti scelti da Panatta e da Bertolucci. Infine, sul piano strettamente numerico, dei risultati, Riano in sette anni (dal 1985 al 1992) ha dato due campioni del mondo ITF (Pistolesi e Gaudenzi), un vincitore di Wimbledon (Nargiso), un vincitore del Roland Garros (Gaudenzi) ed ha creato le basi - per lo meno quelle - che hanno condotto tre tennisti nei primi venti del mondo (Camporese, Gaudenzi, Furlan), gli stessi che poi hanno fornito l'ossatura per una squadra di Davis capace di due semifinali e una finale. Non so. Ma non mi sembrano numeri malvagi. Anzi, penso siano numeri ed esperienze da rivalutare, oggi che la storia permette riflessioni più pacate, meno dominate dall'attualità. Se poi mi chiedete come e perché certi giudizi si siano formati, bè, ci vorrebbe un intero blog per discuterne. E non ho voglia di polemizzare. Lasciamo perdere. Mi limito a ribadire la mia opinione. Sono convinto che tutti i giudizi siano leciti, se espressi nei giusti modi e non siano invasivi della vita altrui. E tornando ai ragazzi della Davis, penso che quei quattro - ognuno con i suoi vizi e le sue virtù (chi potrebbe dimenticare uno Zugarelli che giocava impugnando la racchetta con quattro sole dita, mancandogli più di metà pollice per un incidente sul lavoro?) - avessero una qualità ben più alta della stessa, rispettiva bravura tennistica: non erano uomini mediocri. Mi fa piacere che abbiate “scoperto” Paolo Bertolucci. E sull’onda delle parole gentili che voi gli dedicate, penso sia giusto, una volta tanto, intervenire su questo blog che leggo tutti i giorni, e trovo quasi sempre molto interessante, e che proprio per questo non ho alcuna intenzione di “infestare” con le mie opinioni da giornalista.
Ma su Paolo, visto che sono uno dei suoi “direttori”, datemi licenza di intervenire, se non altro per dire che si è trattato di una scoperta anche per noi di Matchpoint, per me e per Stefano Semeraro, che del magazine rappresentiamo il nocciolo operativo. Una gran bella scoperta, aggiungo.
Certo a Paolo tutti noi riconoscevamo la più che scontata sapienza tennistica, e ci mancherebbe altro. Lo abbiamo visto giocare, e non è mai stato un giocatore banale; poi lo abbiamo seguito negli anni di Riano, e nei mesi iniziali del centro di Cesenatico, prima - per l’appunto - del disastroso avvento di Tomas Smid. Insomma, affidargli un commento tecnico, e sapere in anticipo che Paolo avrebbe colto facilmente gli elementi utili a fissare le qualità di un giocatore, o i problemi, fino a disegnare un quadro d’assieme esatto delle sue potenzialità, pensavamo fosse una scommessa vinta in partenza, pur sapendo bene come molti campioni del tennis, quando si trovano a dover spiegare tecnicamente un gesto o immaginare la tattica utile in un match, crollino nella banalità più esasperante. Quasi non avessero capito per primi essi stessi a che cavolo di gioco abbiano giocato quando avevano una racchetta in mano.
La lieta sorpresa, con Paolo, invece, ha riguardato le sue qualità giornalistiche. La capacità di sintesi, la chiarezza, la scrittura che in certi momenti è addirittura brillante. Non solo… aggiungete pure la rapidità. Gli chiediamo un pezzo, e a breve giro quel pezzo è sul nostro tavolo.
Ecco, volevo farvi sapere di queste doti di Paolo, anche perché ho l’impressione che di lui, così come degli altri “ragazzi” che vinsero la Davis, se ne parli talvolta per sentito dire, quasi rifacendosi a slogan, o peggio, a giudizi altrui. La battuta di Andrew sul Paolo che lavora quando ha voglia, poi corretta con grandissimo ardore, e da quello stesso ardore resa del tutto innocente, nasce però da un “sentito dire” che certo ha girato in questo nostro condominio tennistico, e che forse ha rappresentato, per questi “ragazzi della Davis” una nuova partita. Una sfida che loro, giunti a fine carriera, non si aspettavano di dover giocare. Una partita fondata sui preconcetti…
Poi li conosci, e non c’è niente di vero. E scopri altre persone. E un altro tennis. Come quando Adriano mi racconta di Borg, ma sì, Ice Borg, l’uomo di ghiaccio, che quando gli girava male, la sera, si sparava una dozzina di bicchierini di vodka e finiva sotto il tavolo, salvo essere perfettamente lucido e in forma la mattina dopo, sul campo da gioco. Dite, ci avreste mai creduto a un Borg così?
Paolo vi ha ricordato una data, il 1993. Lì terminò la sua esperienza da direttore tecnico del tennis italiano. Per volere dell’allora presidente del Coni, Mario Pescante, si scelse la strada “estera”, nel nome di Smid. Panatta aveva terminato l’incarico di “dt” un anno e mezzo prima di Paolo, agli inizi del 1992. E in quella data fu chiuso il Centro di Riano. Da allora, nessuno dei due è stato più direttore tecnico del tennis italiano.
Stiamo parlando di 15 anni fa. Tennisticamente sono più di tre generazioni. Eppure, capita ancora oggi di sentir dire che le difficoltà successive, anche quelle di oggi, sono il lascito di quegli anni. Mah…
Riano, forse, poteva essere meglio di ciò che è stato. Ma ha dato al nostro tennis - e rispondo in questo modo anche a una domanda posta da Bisti, su questo stesso blog - giocatori come Omar Camporese, Andrea Gaudenzi, Renzo Furlan, Stefano Pescosolido, Cristiano Caratti, Diego Nargiso, Claudio Pistolesi, Mosè Navarra, Christian Brandi, e altri ancora, tutti ragazzi diventati professionisti grazie alle loro personali qualità e al lavoro svolto, negli anni, anche con altri coach, ma che da Riano hanno preso le mosse. Non solo: quel Centro è stato importante (credo) anche per l’esperienza fornita a coach come Piatti e D’Adamo, e a tecnici come Lombardi, che piaccia o meno, tutti scelti da Panatta e da Bertolucci. Infine, sul piano strettamente numerico, dei risultati, Riano in sette anni (dal 1985 al 1992) ha dato due campioni del mondo ITF (Pistolesi e Gaudenzi), un vincitore di Wimbledon (Nargiso), un vincitore del Roland Garros (Gaudenzi) ed ha creato le basi - per lo meno quelle - che hanno condotto tre tennisti nei primi venti del mondo (Camporese, Gaudenzi, Furlan), gli stessi che poi hanno fornito l’ossatura per una squadra di Davis capace di due semifinali e una finale.
Non so. Ma non mi sembrano numeri malvagi. Anzi, penso siano numeri ed esperienze da rivalutare, oggi che la storia permette riflessioni più pacate, meno dominate dall’attualità.
Se poi mi chiedete come e perché certi giudizi si siano formati, bè, ci vorrebbe un intero blog per discuterne. E non ho voglia di polemizzare. Lasciamo perdere.
Mi limito a ribadire la mia opinione. Sono convinto che tutti i giudizi siano leciti, se espressi nei giusti modi e non siano invasivi della vita altrui. E tornando ai ragazzi della Davis, penso che quei quattro - ognuno con i suoi vizi e le sue virtù (chi potrebbe dimenticare uno Zugarelli che giocava impugnando la racchetta con quattro sole dita, mancandogli più di metà pollice per un incidente sul lavoro?) - avessero una qualità ben più alta della stessa, rispettiva bravura tennistica: non erano uomini mediocri.

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Di: max http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1186#comment-36667 max Wed, 19 Dec 2007 18:06:08 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1186#comment-36667 il blog esattamente è genitori e figli.. il blog esattamente è genitori e figli..

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Di: max http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1186#comment-36666 max Wed, 19 Dec 2007 18:04:49 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1186#comment-36666 grazie mille paolo ed anche il fatto che tu ti prenda la briga di risponderci è segno evidente del tuo spessore come persona (che anche nn essendo + di moda per me conta ancora molto). per gli appassionati o per chi come me sta seguendo la propria figlia in questa lunga e tortuosa strada verso il professionismo è bello sapere che in questo sport esistono ancora persone come si deve, visto che spesso incontriamo personaggi che definirli discutibili è fare loro un grosso complimento e sicuramente la + grossa difficoltà che troviamo noi genitori che ci affacciamo al tennis è quella di districarci tra questi individui. saluti e resta con noi, anzi se ti facessi vedere nel blog dei bambini prodigio potresti darci dei consigli preziosi. n.b. prima di cadere dalla sedia leggendo i post deliranti di tale max (che poi sarei io) fatti fare il resoconto da ubs. penso però che senza un po' di sana follia avrei già mollato tutto!!. ciao grazie mille paolo ed anche il fatto che tu ti prenda la briga di risponderci è segno evidente del tuo spessore come persona (che anche nn essendo + di moda per me conta ancora molto). per gli appassionati o per chi come me sta seguendo la propria figlia in questa lunga e tortuosa strada verso il professionismo è bello sapere che in questo sport esistono ancora persone come si deve, visto che spesso incontriamo personaggi che definirli discutibili è fare loro un grosso complimento e sicuramente la + grossa difficoltà che troviamo noi genitori che ci affacciamo al tennis è quella di districarci tra questi individui. saluti e resta con noi, anzi se ti facessi vedere nel blog dei bambini prodigio potresti darci dei consigli preziosi.

n.b. prima di cadere dalla sedia leggendo i post deliranti di tale max (che poi sarei io) fatti fare il resoconto da ubs. penso però che senza un po’ di sana follia avrei già mollato tutto!!. ciao

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Di: paolo bertolucci http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1186#comment-36652 paolo bertolucci Wed, 19 Dec 2007 17:20:49 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1186#comment-36652 Per essere precisi non ho incarichi nel settore tecnico dall'avvento sciagurato di Smid(1993). Dal1998 al 2000 ho solo ricoperto il ruolo di capitano di coppa Davis.Oggi seguo come supervisore alcuni circoli toscani che lavorano con i giovani.Grazie per i complimenti e continuate a seguire con passione il nostro amato sport. Per essere precisi non ho incarichi nel settore tecnico dall’avvento sciagurato di Smid(1993). Dal1998 al 2000 ho solo ricoperto il ruolo di capitano di coppa Davis.Oggi seguo come supervisore alcuni circoli toscani che lavorano con i giovani.Grazie per i complimenti e continuate a seguire con passione il nostro amato sport.

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Di: max http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1186#comment-36598 max Wed, 19 Dec 2007 09:56:32 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1186#comment-36598 aaaaaah ecco, paolo complimenti, nn ti conosco di persona ma a pelle mi hai sempre dato un'ottima impressione. il fatto che sia dal 2000 che nn lavori x la fit ne è la conferma!!! una domanda ma tu hai mai seguito o segui attualmente qualche ragazzo e/o giocatore??? aaaaaah ecco, paolo complimenti, nn ti conosco di persona ma a pelle mi hai sempre dato un’ottima impressione. il fatto che sia dal 2000 che nn lavori x la fit ne è la conferma!!!

una domanda ma tu hai mai seguito o segui attualmente qualche ragazzo e/o giocatore???

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Di: marcos http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1186#comment-36577 marcos Wed, 19 Dec 2007 00:05:35 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1186#comment-36577 chiuso l'equivoco, confermo i bei voti presi quest'anno da paolo: le leggi le pagelle su questo blog? chiuso l’equivoco, confermo i bei voti presi quest’anno da paolo: le leggi le pagelle su questo blog?

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Di: andrew http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1186#comment-36523 andrew Tue, 18 Dec 2007 19:03:43 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1186#comment-36523 mi scuso con Paolo Bertolucci. Mi sono lasciato trascinare in un non voluto paragone con "Barazzutti lavora come sempre". "Lavora quando ha voglia" voleva indicare più un "Lavora quando decide lui" senza riferimenti a presunte svogliatezze. Prima che mi denuncino, chiedo venia inoltre agli altri personaggi citati senza però poter negare che è così che li percepisco. invece complimenti a Paolo Bertolucci per le sue telecronache e specialmente per le letture tattiche dei match mi scuso con Paolo Bertolucci. Mi sono lasciato trascinare in un non voluto paragone con “Barazzutti lavora come sempre”. “Lavora quando ha voglia” voleva indicare più un “Lavora quando decide lui” senza riferimenti a presunte svogliatezze.

Prima che mi denuncino, chiedo venia inoltre agli altri personaggi citati senza però poter negare che è così che li percepisco.

invece complimenti a Paolo Bertolucci per le sue telecronache e specialmente per le letture tattiche dei match

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Di: paolo bertolucci http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1186#comment-36511 paolo bertolucci Tue, 18 Dec 2007 18:16:07 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1186#comment-36511 volevo solo far sapere a Andrew che io non lavoro per la federazione dal 2000 perchè fui licenziato.Non capisco cosa vuol dire con quella frase :lavora quando ha voglia. volevo solo far sapere a Andrew che io non lavoro per la federazione dal 2000 perchè fui licenziato.Non capisco cosa vuol dire con quella frase :lavora quando ha voglia.

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