Esprimo quello che vedo, negli sport che mi piacciono e di cui ho maggiore esperienza: sostanzialmente volley, basket e calcio, oltre al tennis dove gli esempi sono pochi (e comunque anche lo stesso Tipsarevic non mi pare troppo giusto con la testa, a dirla tutta).
Ed in tutti questi sport, le squadre appartenenti alla ex-Yugoslavia (anche gli sportivi croati non scherzano), escludendo forse gli sloveni (che probabilmente hanno anche meno tradizione sportiva), secondo me si distinguono dalle altre per le caratteristiche sopra citate, cioè in due parole: furore nazionalistico che si riflette in atteggiamenti di ostile aggressività e narcisismo.

Certo che in uno stesso team nazionale possono esserci elementi con approcci diversi (esempio: nella nazionale di volley serba, i due fratelli Grbic erano completamente diversi: Nikola tranquillo e pacato, Vladimir semi-invasato), ma nel complesso l’ “anima” di tali squadre rimane questa, a mio modo di vedere.
Djokovic sia in campo, ma soprattutto fuori, ne riflette i tratti più evidenti.

Attenzione: volutamente parlo di aggressività, ostentazione ecc ecc… e NON di scarsa sportività, così come ribadisco che non necessariamente tali fattori vadano disprezzati: la cattiveria agonistica è fortunatamente parte dello sport e quindi può venire accettata, se non persino esaltata.
Djokovic, ad esempio, in campo per certi versi è di una sportività assoluta: applaude spesso l’avversario e non protesta mai oltre il dovuto.

27 Marzo 2008 alle 21:09
Non sono in grado di esprimere un giudizio tecnico sul tennis di Djokovic; mi sembra vagamente monocorde.
Come tipo umano, non mi sembra un simpaticone.
Prima vinca quanto Federer, poi parli.

Ciò che invece mi ha infastidito a morte è stato il comportamento della sua tifoseria, soprattutto dei suoi genitori e dei suoi fratellini, durante la finale degli AO, sembrava di assistere a un raduno di estremisti pronti a tutto pur di ottenere ciò che volevano. Al loro posto avrei preferito la signorile presenza di zio Toni, una delle persone più simpatiche e civili di tutto il circuito: fosse solo per questo, mi auguro che sia Rafa a ereditare il trono (per quanto il più tardi possibile …).

Sicuramente, dal mio punto di vista, qualche bella scoppola, magari dallo stesso Federer, sarebbe ottimissimamente accolta.
E farebbe bene pure a lui, in prospettiva: la sua carriera per ora è stata una salita continua (e piuttosto ripida) verso l’eccellenza (ti credo, ha vent’anni), e visto che una discesa prima o poi arriverà, gli sarebbe utile affrontarla prima possibile per “temprarsi”.