I Grandi Match (…da rivivere insieme)
2 luglio 2001: accade a Wimbledon.
Federer, 19 anni, spodesta Re Sampras.
Tramonta un’epoca, ne inizia un’altra

 
21 Giugno 2007 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

a cura di GIANLUCA COMUNIELLO

(“pescando” nell’archivio di Ubaldo: due suoi articoli di allora, il “prima” e il dopo”, qualche annotazione. Avreste visto anche un video con le immagini finali di quel match _ questa era il nostro progetto iniziale _ se proprio ieri Wimbledon non avesse costretto You Tube a toglierlo dalla libera fruizione. La guerra legale fra chi possiede i diritti tv e You Tube-Google è in pieno svolgimento!).

E’ il giorno in cui tutto cambiò… nella vita di Roger Federer. E del tennis.
Ci sono giorni che segnano il passaggio di un’epoca. Più che giorni, partite. La finale del 1980 Borg-Mac ad esempio: la vittoria arrise a Borg ma si sentì che la musica stava cambiando.
Il giorno che Agassi sconfisse lo stesso McEnroe in semi a Wimbledon, quella che a molti sembrò un sacrilegio nel Tempio. E che, ai miei occhi, faceva il paio con un’altro: quattordicenne tifoso avevo visto, incredulo, Agassi battere Becker.
E poi il 2 luglio 2001.
Mettici Sampras: sette degli ultimi otto titoli. Tredici slam. A Wimbledon, giustamente, non ci pensano neppure a togliergli dai riccioli bruni la testa di serie numero 1, anche se la sua corona da un pezzo in qua non brilla più come una volta.
Mettici una giovane promessa, un predestinato, un potenziale campione, ma anche _ come tutte le grandi promesse _ una possibilissima delusione. Un ragazzino di 19 anni che tre anni prima ha vinto Wimbledon Junior. Uno che potrebbe anche far la fine del nostro Nargiso, quindi. Senza offesa per nessuno, sia chiaro. Uno che gioca per la prima volta sul campo centrale di Wimbledon, cioè il Centre Court, con tutte le maiuscole del caso. E subito gli tocca Sampras. Roba da far tremare i polsi, insomma.
Mettici che è il lunedì degli ottavi a Wimbledon, sì il più bel giorno dei veri appassionati di tennis: sedici ottavi di maschile e femminile, tutti in programma nello stesso pomeriggio.
La partita che può cambiare un’epoca, come spesso accade, nessuna la annusa, fra gli addetti ai lavori. Ubaldo ne parla, lunedì mattina. Ma, gli spunti sono tanti, lo spazio sempre poco per le “varie” ed il tennis come al solito orfano di italiani in seconda settimana, c’è un bilancio d’una prima settimana da tracciare, tanti incontri da presentare. Così ne accenna, come si trattasse di un match di ordinaria routine. In fondo siamo di fronte a sua maestà Sampras. E ci troviamo nel suo salotto. Tutto, siamo sinceri, lascia pensare che assisteremo ad una lezione impartita a colui che forse sì, un giorno, sarà un campione. Ma intanto oggi tocca andare a scuola. Ecco Ubaldo.

Dall’inviato
Ubaldo Scanagatta
WIMBLEDON _ Chiusi i Doherty Gates nella domenica centrale del torneo perché la scorsa settimana non ha piovuto troppo, i tabelloni si erano regolarmente allineati agli ottavi sabato sera, e gli abitanti di sobborgo di Wimbledon avevano bisogno di un po’ di pace dopo essere stati aggrediti da un’orda quotidiana di 50.000 pellegrini in visita al tempio del tennis, ecco che quella di oggi è forse la giornata più intensa dei Championships, con in programma le sedici partite di singolare degli ottavi di finale maschili e femminili.
UN MILIONE PER UN BIGLIETTO _ Si giocano ancora su più campi. Soltanto da domani, quarti femminili, e dopodomani, quarti maschili, i singolari verranno concentrati nei due campi dalle tribune più capienti, il centre court con 13.813 spettatori, il n.1 con 11.429. E poiché ci sono 100.000 richieste per un campo e 80.000 per l’altro, vi potete immaginare gli affari d’oro che faranno i bagarini. Soprattutto se oggi i due idoli locali, Henman e Rusedski, dovessero battere (rispettivamente) Todd Martin e Goran Ivanisevic, i prezzi salirebbero alle stelle, a non meno d’un milione di lire a biglietto.
ITALIANI K.O. _ Ancora una volta non ha staccato il biglietto per la seconda il tennis italiano (8 rappresentanti, Pozzi e Sanguinetti più 6 ragazze). Solo Silvia Farina ha illuso, giungendo al terzo turno, ma il 6-3,6-3 con cui l’ha liquidata la russa Petrova è stato troppo netto per recriminare.
DONNE SENZA EQUILIBRIO _ Nonostante lo choc dell’eliminazione di Martina Hingis al primo turno (un k.o. autoinflitto, complici schiena, mamma e amori mancati…senza nulla togliere ai meriti della Ruano Pascual) e la conferma degli attuali limiti erbivori della Mauresmo, n.6, sei delle prime otto sono ancora in lizza, e sono ben nove su sedici le ragazze che non hanno perso neppure un set. Insomma, fra le migliori e le altre c’è un abisso.
PRONOSTICI DEL GIORNO _ Fra gli uomini i primi sei favoriti sono tutti lì. Sotto il quadro degli incontri. Prevedo nei quarti, dall’alto, Sampras-Henman, Safin-Rusedski, Canas-Rafter, Hewitt-Agassi. E Krasnourutskaya-Huber, Capriati-S.Williams, Clijsters-Davenport, Tauziat-V.Williams.
Oggi, ottavi maschili dall’alto (e fra parentesi il bilancio dei confronti diretti) Sampras-Federer (0-0), Martin-Henman (3-2), Safin-Clement(0-0),Ivanisevic-Rusedski(8-0), Canas-Enqvist(0-0), Youznhy-Rafter(0-0), Hewitt-Escude (2-1), Agassi-Kiefer(3-0). Fin qui Agassi e Enqvist non hanno perso un set.

Poi? Poi arriva la partita. Una partita che mostra un Federer un po’ diverso da quello che ci saremmo abituati ad ammirare dopo. Anche tecnicamente. Il servizio, ad esempio, prende le mosse da un lancio di palla ben più accentuato ed alto dell’attuale. La schiena, in compenso, si inarca di meno. Fa molto serve&volley, lo svizzero. Sul 4 pari del quinto Sampras ha due palle break non consecutive, ma non le sfrutta. Sul 5 pari c’è una palla che balla sul net. Roger la appoggia nel campo di Pete e poi fa una cosa che non ti aspetti. Ride. Ok, forse è una risata nervosa. Ma ride. E’ il ragazzino al primo match sul Campo Centrale a ridere, mentre Pete sembra ipnotizzato dagli spettri. C’è un’atmosfera strana, speciale. Di quelle che si creano soprattutto (se non soltanto) a Wimbledon. Quella che segna _ e lo segnerà _ il trapasso di un’epoca. Nel game successivo, sul 6-5, Federer va 15-40 sul servizio dell’americano, due matchpoint. Basta il primo, l’ennesima risposta vincente. E’ fatta. Roger ha vinto. Stupito lui per primo, si copre la bocca con la mano, mentre qualche lacrima riga il suo volto ancora bambino. ‘Ma che cosa ho fatto?’ sembra proprio voler dire, incredulo lui come increduli gli spettatori e lo stesso frastornato Pete. Sul momento tutti la pensiamo come il cronista della NBC, che commenta: “Wimbledon avrà un nuovo campione”. Lo dice perché dei superstiti nessuno l’ha ancora mai vinto. Per forza, dal 1993, salvo la parentesi Krajicek del ‘96, ha sempre vinto Sampras! Ma potrebbe dirlo anche perchè, in cuor suo, il telecronista pensa che potrebbe essere proprio Roger Federer il campione della nuova era. Chissà. Forse, pensiamo allora _ e oggi possiamo dire senza forse _ la svolta è davvero storica. Proprio come commentò Ubaldo sul giornale del martedì

Dall’inviato
Ubaldo Scanagatta
WIMBLEDON _ In ginocchio e in lacrime. Così, su quell’erbetta soffice che gli sarà parsa magica, ha concluso il primo match mai giocato sul centre court lo svizzero di Basilea Roger Federer, 19 anni ricchi di promesse ben prima di diventare n.1 mondiale junior e di conquistare a febbraio il primo torneo Atp (a Milano, proprio come Stefan Edberg 17 anni fa…).
In ginocchio Federer aveva appena messo, in realtà , il re di Wimbledon, King Pete Sampras, campione delle ultime 4 edizioni, vincitore di 7 delle ultime 8, un che aveva vinto 55 delle ultime 56 partite giocate su questi prati (e gli ultimi 31 di fila) dalla semifinale del ’92 in poi. .
La sorpresa (tale da rendere trascurabile la sconfitta di Hewitt con Escude) è grossa ma non clamorosa. Anche i bookmakers, però, avevano commesso un errore nel dare per scontato il successo di Sampras pagandolo soltanto un quinto della puntata. Sampras non aveva più vinto un torneo dall’ultimo Wimbledon e il declino poteva dirsi annunciato, anche se proprio ieri ha giocato il suo miglior incontro di questi Championships, altrimenti avrebbe perso ben prima delle 3 ore e 41 minuti richieste dal 7-5 al quinto set con cui il suo giovane avversario gli ha impedito di cogliere su questi prati la vittoria n.100. Forse è finita un’era. Quando accade di solito si avverte un po’ di tristezza. Questa però è mitigata dal fatto che Sampras _ che ha avuto sul 4 pari nel set decisivo due pallebreak che valevano altrettanti matchpoints () _ ha perso da un giovane di straordinario talento che di ere potrebbe aprirne un’altragià fra pochi giorni se, ad esempio, fosse lui a vincere questo torneo. Il re non c’è più, i pretendenti al suo trono diventano tanti: Agassi (l’unico ad esserci già salito, ’92), Ivanisevic (vittorioso in 3 set su Rusedski), Rafter, lo stesso Federer.
Federer b.Sampras 7-6(7),5-7,6-4,6-7(7),7-5.

Diteci che cosa vi pare di questo primo “amarcord”. Ne abbiamo in serbo tanti altri, sempre spulciando nell’archivio di Ubaldo. Il prossimo potrebbe essere…Ivanisevic Vs Rafter. Oppure l’ultima partita di Becker, sempre contro Rafter. Che ne dite? Nessuna preferenza?

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31 Commenti a “I Grandi Match (…da rivivere insieme)
2 luglio 2001: accade a Wimbledon.
Federer, 19 anni, spodesta Re Sampras.
Tramonta un’epoca, ne inizia un’altra”

  1. Marcello scrive:

    Lo ricordo bene quel match…ce l’ho registrato da qualche parte…Roger era agli inizi….ma il suo serve&volley sistematico era già un segno del campione….prodezze da una parte e dall’altra.
    Grazie per averlo ricordato, come se fosse stato un passaggio di testimone…come lo era stato tra sampras e becker nella finale di Wimbledon 1995

  2. Marco scrive:

    Ricordare momenti come questi è veramente emozionante, soprattutto in un tennis come quello attuale che,eccezion fatta per sua maestà Federer, presenta,secondo me,un livello medio di giocatori inferiore a quello dei vari Sampras,Becker,Edberg,Agassi,Ivanisevic…
    Può darsi che sia solamente nostalgia per il passato, che ne dite?

  3. Enzo Cherici scrive:

    Intanto complimenti per l’iniziativa, veramente molto bella ed interessante. E poi anche complimenti ad Ubaldo per la tua palla di vetro, davvero magica. hai azzeccato tutto in pieno.
    Al contrario, io non ebbi all’epoca la tua stessa percezione. Credevo il risultato fosse più frutto del declino di Sampras che dell’imminente esplosione di Federer. Il mio sospetto divenne addirittura “certezza” due giorni dopo, quando lo svizzero perse contro Henman. Pensai “È sazio della sua vittoria contro Sampras, non sarà mai un numero uno”. Un vero intenditore, non c’è che dire!!!
    Successivamente però, con Federer ormai indiscusso number one, ho ripensato a quel match. E seppur tardivamente sono giunto alle stesse conclusioni di Ubaldo. Quel match, ripeto oggi, ha segnato una prima importante svolta - forse decisiva - nel percorso di Federer. E anche se l’anno successivo veniva sconfitto al primo turno da Ancic, restava pur sempre quello che aveva sconfitto sua maestà Sampras sul centrale di Wimbledon. Lui, non altri. E penso che quel ricordo gli dia forza ancora oggi.
    Tornando alla vostra iniziativa - rimanendo a Wimbledon - suggerisco qualche altro amarcord:
    Connors-McEnroe (finale 82);
    Becker-Lend (semi 89 - quella della pioggia che salvò Beckere sotto 2 set a 1 e un break al quarto);
    Curren-McEnroe (quarti 85);
    Edberg-Mecir (semi 88);
    Lendl-Edberg (semi 87 con la troppo spesso dimenticata vittoria di lendl).
    Buon tennis a tutti :-)

  4. Max scrive:

    Sempre a proposito di Federer… Guardando le finali giocate negli ultimi 4 anni, non ravvisate una costante involuzione del gioco? Confrontando la finale vinta contro Scud Philippoussis e l’ultima contro Nadal sembra trattarsi di un altro giocatore, sempre dietro, uso limitatissimo dello slice se non in chiave difensiva, tentativo di sfondare centralmente piuttosto che la ricerca degli angoli con cui aprirsi il campo ed avanzare, solo il servizio sembra essere migliorato. Cosa ne pensate?

  5. Daniele, Roma scrive:

    bellissima iniziativa veramente e straordinario amarcod. Sampras - Federer è stato il passaggio della corona dall’americano allo svizzero.

  6. Carlo P scrive:

    Iniziativa veramente lodevole, sopratutto per i commenti dell’epoca sulle prospettive future dei contendenti, rivalutate a fronte di ciò che poi sarebbe realmente successo.
    Il massimo sarebbe poi confrontare il parere di diversi giornalisti (UBS, Tommasi, Clerici).
    A me piacerebbe quindi rileggere quanto si era detto in merito ai seguenti match:
    Borg - Mac Wimbledon ‘80
    Lendl - Mac RG ‘84
    Sampras - Agassi USOpen ‘90

  7. luca scrive:

    Passaggio di consegne storico; sembra ieri.
    Ora Federer può conquistare il quinto wimbledon cosecutivo. E l’unico titolare di questo record, Bjorn Borg,intervistato al riguardo, spera che Federer vinca e superi il suo record. Mica male come staffetta !!!

  8. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Quando, come pare, siete al corrente di un’intervista di un certo interesse, tipo questa di Borg,…perchè non siete così carini da farcene avere copia a tutti?

  9. simon scrive:

    l’iniziativa è grandiosa soprattutto per i giovani come me che quelle partite non l’hanno vissute.
    una cosa che non centra niente: Bracciali perde 6-1 6-4 6-3 da Reynolds, qualcuno ha visto la partita?

  10. Enzo Cherici scrive:

    Rispondo a Max. Non so se si tratti di un’involuzione. Sicuramente il suo gioco si è via via assai modificato. Di certo ha acquisito maggior sicurezza, regolarità, nei colpi da fondo. Anch’io credo che abbia perso qualcosa nel gioco d’attacco. Forse la mancanza di avversari. l’aver vinto troppo facilmente negli ultimi tempi. Fa quanto basta. Il compitino. Ha perso qualcosa nei colpi di approccio a rete e anche nella volée a mio avviso. Nel match con Sampras del 2001 (ancora grazie Ubaldo) e nella prima finale con Philippoussis giocava quasi esclusivamente serve and volley, sempre sulla prima, spesso sulla seconda. Ieri sera ho rivisto la finale contro Nadal. Nel corso del quarto set è appara la seguente statistica: “Federer 4% serve and volley”. Ti credo che soffre Nadal. Spero abbia visto il match di Mahut al Queen’s. Attaccando a ripetizione su ogni palla possibile, subendo anche la giusta dose di passanti (inevitabile contro lo spagnolo) il francese ha portato a casa la partita. Commentando il match del 2006 Gianni Clerici ha definito la finale un incontro su “erba battuta”. Forse solo l’orribile finale Hewitt-Nalbandian aveva avuto più scambi da fondo. E quando uno dei due finalisti si chiama Federer, non è bello.

  11. Carlo P scrive:

    Aggiungerei qualcosa a rinforzo del commento di Enzo Chierici: se si tratti di involuzione per Federer non lo so. Certo, a me pare che nel corso degli anni si sia in qualche modo ridotto il tasso di creatività nel gioco dello svizzero, che oggi introduce meno varianti di quanto non facesse un tempo ed in sostanza tende a riconfermare sempre gli stessi schemi.
    Questo gli rende meno facile destabilizzare un giocatore come Nadal; mi pare anche che abbia un atteggiamento più cupo in campo, da “forzato” della racchetta e non da “creativo”.
    Una volta, con un servizio meno efficiente ed un rovescio più ballerino, era costretto a trovare soluzioni alternative, oggi si limita a cercare la progressione dal fondo, ma non si diverte più. E se non si diverte rischia di perdere le motivazioni.

  12. Matteo scrive:

    tutti i nostri tennisti out dalle quali di wimbledon…da Braccio non me lo aspettavo che perdesse così netto, anche perchè se nn fa punti lì dove li fa?! temo che scenderà ancora in classifica…comunque coraggio Braccio!

  13. pibla scrive:

    Quella storica partita, come tante altre, non le hanno vissute, o quelli giovani come Simon, o quelli un pochino meno giovani come me a cui, in questo paese ad un certo punto (diciamo inizio anni ‘90), è stata completamente tolta la possibilità di vedere il tennis, se non a pagamento…..
    Un black out lunghissimo, vi assicuro che sono veramente tanti quelli che in questo modo (anche se non solo per questo motivo) hanno smesso di seguire il tennis, poi alcuni, non tutti, piano piano lo stanno riscoprendo……il lungo letargo del tennis in Italia…….

  14. Luigi scrive:

    Quel 2 Luglio 2001 me lo ricordo ancora oggi…la fine di un’era, è vero…ma nel mio cuore, quel saluto di Boris dopo la partita giocata con un altro grandissimo, Pat Rafter, non la spodesterà mai nessuno…

  15. Enzo Cherici scrive:

    Sottoscrivo parola per parola, virgole incluse, il commento di Carlo P.
    La cosa che francamente mi lascia stupefatto è che stiamo parlando di un giocatore in grado di fare tutto (tutto!) con una racchetta in mano. Scuotiti Roger! Torna divertirti e a farci divertire!!!

  16. simon scrive:

    Ha ragione Pibla a dire che molti hanno smesso di seguire il tennis. Nella mia classe, faccio il terzo scientifico, nessuno conosceva Federer e Nadal, tantomeno campioni come del passato. Adesso però qualcosa sta cambiando e tutti conosconi i giocatori più forti, oltre a quelli italiani, e soprattutto molti hanno iniziato a giocare a tennis.
    Per quanto riguarda Federer penso che purtroppo anche lui si si abituato a giocare e vincere le partite da fondo. Dovrà ritrovare il suo gioco aggressivo se vorra vincere a Parigi.

  17. luca scrive:

    Rispondo all’artefice di questo bellissimo blog, Ubaldo Scanagatta.
    Ho letto ieri sera su un sito italiano - di cui non ricordo se si tratti di Alice o qualcos’altro - che ho trovato cercando su Google “Bjorn Borg”, le considerazioni del titolare del record di vittorie consecutive.
    Borg diceva che “sarà molto difficile battere Federer, soprattutto dopo la sconfitta al RG”. Si è detto fiducioso in una vittoria di Federer, che “avrebbe ottime chances anche l’anno prossimo”.
    Non so se fossero dichiarazioni di circostanza, soprattutto data l’imperscrutabilità dell’Orso, ma la mia sensazione è che il mio - e non solo mio - idolo del tempo che fu si sia un po’ stancato di essere ancora titolare di records che ormai datano 27 anni. E’ come se volesse disfarsene, un po’ come ha tentato di fare con le racchette fingendosi povero. Forse è un fardello che gli pesa,chissà.
    Tra l’altro, a causa di un morso del suo cane alla gamba destra, salterà il preannunciato incontro sull’erba a Liverpool, il primo dopo la finale del 1981. Verrà sostituito da Krajcek.
    Certo è che, se Federer non ce la fa, per quanto tempo ancora leggeremo:”Il n.1 del mondo Caio Sempronio a caccia del record di Borg” ?
    Forse le auto andranno già ad idrogeno, e SKY trasmetterà la finale di Wimbledon su Marte, pianeta da cui forse proviene l’Orso !!!
    Riverifico la fonte e riferirò quanto prima

  18. luca scrive:

    L’intervista a Bjorn, del 14 giugno, l’ho trovata su sport.alice.it.
    Se Bjorn vorrebbe Federer vincitore non solo quest’anno ma anche per quelli a venire, allora la porta della soffitta si chiude per sempre !!

  19. Enzo Cherici scrive:

    È tutto il giorno che ricordiamo questo storico match di Wibledon 2001 e stasera alle 20.00 ESPN Sport cosa ti manda in onda? Federer-Sampras di Wimbledon 2001. Manco a farlo apposta. Me la sono proprio goduta. Confermo quanto detto nei precedenti commenti: Federer era un altro giocatore. Non migliore, visto che poi è diventato numero uno, semplicemente diverso. Incredibile come ha annullato le due palle break sul 4-4 del quinto. Sul 6-5 poi, ha fatto il break a 15 in un game dove Sampras ha messo 4 prime palle su 5!

    PS Già che c’ero ho dato un’altra occhiata anche alla finale 2003 Federer-Phillipoussis. Durante un cambio campo due vigilesse si accorgono di essere inquadrate e salutano verso la telecamera con sorrisi imbarazzanti.
    Clerici: “È incredibile come una persona possa diventare stupida davanti una telecamera”.
    Tommasi: “Spesso è la telecamera che scova le persone stupide”.
    Grandioso.

  20. Matteo scrive:

    Ancic ha dato forfait a wimbledon….ultima ora!

  21. marcos scrive:

    quando l’appassionato ha il privilegio d’imbattersi nella rilettura dei commenti di cruciali eventi del passato spera che tale privilegio non abbia mai fine.
    la costante rilettura di diversi momenti che tutti gli appassionati riconoscono come storici facilita l’avvicinamento anche di coloro che appassionati non sono: la rilettura, infatti, di eventi passati non si ferma al puntuale ricordo del fatto accaduto, ma alimenta anche la curiosità di conoscere (o ricordare) ciò che stava intorno a quell’evento, il commento che ne scaturiva, le sensazioni che produceva, fino, in specie, ai colori delle magliette che si usavano, ai telai, alle incordature, alle simpatie, ai duelli, ai commentatori tv, alle mode del tempo, alle sue gioie ed alle sue disperazioni…
    essendo l’ubaldo uomo di grande esperienza, potrà fornirci commenti di incontri o avvenimenti particolarmente lontani negli anni: sarebbe stupendo se, intorno ai suoi commenti riproposti in un apposito spazio d’archivio storico, ciascuno aggiungesse suoi ricordi di quell’epoca, relativi al tennis e non, creando una sorta di interpretazione tennistica della storia.
    qualcuno considerava determinanti per la crescita e lo sviluppo della storia sociale gli aspetti materiali, economici, industriali, tecnologici…
    noi potremmo inventarci una rilettura della storia intorno al tennis.
    clerici lo fa romanzando assai mirabilmente; noi potremmo farlo commentando i vecchi articoli di ubaldo.

  22. luca scrive:

    E’ un blog oppure una competizione fra scrittori ? complimenti a Marcos: hai fatto il liceo classico ?

  23. marcos scrive:

    è Il Blog!

    non mi pare ci siano competizioni in atto: il piacere di scrivere insieme agli altri è l’unico trofeo a cui si mira!

    grazie per i complimenti, luca!

    sì, ma è passato qualche tempo…
    …e l’ho finito solo perchè, allora, non c’erano livescores da seguire ad ogni ora del giorno e della notte!

  24. roberto scrive:

    Sposo in pieno, con grande entusiasmo, l’idea di marcos sull’interpretazione tennistica della storia.
    Credo che un evento particolarmente paradigmatico in questo senso sia la finale McEnroe - Connors del 1982, già citata da Enzo Cherici. Il tennis stava cambiando velocemente, ma all’epoca, immersi nel quotidiano, non ce ne accorgevamo. Sarebbe per me molto interessante rivedere all’opera Genius già armato, se non ricordo male, di una dunlop midsize, sconfitto imprevedibilmente da Jimbo, fedele nei secoli alla sua piccola, diabolica wilson T2000 di metallo.
    E tante altre cose stavano cambiando in quell’estate del 1982…

  25. flexible scrive:

    la proposta di carlos è ottima,
    io avrei anche una partecipazione da donare. Si sa che in italia se non sei Clerici o Wallace letteratura e tennis sono fratelli in piena faida che non si parlano. Io avrei un contributo singolare nel famoso wibledon del passaggio di consegne tra Sampras e Federe. Ho fatto in quell’anno il lavapiatti a wimbledon e mi è uscito un capitoletto interessante in cui un uomoflessibile al servizio della corona, tra montagne di piatti in una cucina poliglotta, sfiora clerici, pozzi, qualche gesto bianco ed assiste al miracolo da un punto di vista privilegiato. Il pezzo si chima “Il girone dei dannati in paradiso”. Mi piacerebbe molto sottoporre questo contributo. che devo fare? glielo dici tu ad Ubaldo?

  26. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Perchè non me lo mandi a ubaldoscanagatta@yahoo.it? ciao e grazie

  27. luca scrive:

    Ho provveduto ad inviarTi l’articolo al Tuo indirizzo di e mail

  28. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Marco Lombardo mi invia l’articolo che scrisse da inviato del Giornale il giorno in cui Roger Federer celebrò il primo trionfo e lo ringrazio a nome di tutti. E’ pubblicato anche nella rassegna stampa di Flavi, appena aggiornata.

    MARCO LOMBARDO

    nostro inviato a Wimbledon

    Vedere uno svizzero che piange è l’ultimo miracolo di Wimbledon. Vedere uno
    svizzero che piange con il trofeo in mano vuol dire che «ehi, tutto è
    possibile», come Roger Federer afferma con i lucciconi agli occhi prima di
    scoppiare a piangere davvero: «Ehi, it’s great!». È grandissimo.

    Roger Federer, svizzero di Munchenstein, vicino a Basilea, è il nuovo
    campione di Wimbledon a 21 anni: battendo e sbattendo l’australiano Mark
    Philippoussis 7-6, 6-2, 7-6 diventa uno dei quattro tennisti capaci di fare
    la doppietta sull’erba di Londra, torneo junior (1998)-torneo senior. E
    siccome gli altri si chiamano Bjorn Borg, Pat Cash e Stefan Edberg c’è da
    credere che davvero non sia finita qui.

    Roger Federer è arrivato fino in fondo con il Challenge Trophy sopra la
    testa e un assegno di 575.000 dollari che la banca di casa sta già
    aspettando con riconoscenza giocando la partita perfetta, 21 ace, risposta
    precisa come un orologio (naturalmente svizzero), neanche una palla break
    concessa all’avversario i cui missili sono stati disinnescati opponendo
    tranquillità. Ad ogni servizio a 200 all’ora una risposta in campo, ad ogni
    ace un due di picche, ad ogni colpo un colpo più forte: e alla fine è
    vittoria su tutta la linea, anche quella dei numeri, con tre soli errori nei
    primi due set e un totale di nove alla fine.

    «Ehi, tutto è possibile» insomma per Roger Federer, un padre di origine
    sudafricana, una madre modesta tennista ma soprattutto un passato di ragazzo
    poco tranquillo sul campo, il contrario di quello che è oggi: «Un giorno i
    miei genitori vennero a vedermi giocare: sul campo mi agitavo come un matto,
    spaccai perfino una racchetta per terra e, naturalmente, persi. Durante il
    viaggio di ritorno in macchina non mi rivolsero la parola. Fu terribile». Fu
    così allora che Roger decise di fare sul serio, cominciando da un collegio
    in cui si parlava solo francese e non tedesco e finendo nelle mani di Peter
    Carter, il tecnico sudafricano che lo ha lanciato nel circuito facendone un
    giocatore vero, ma che un anno fa lo ha lasciato solo dopo essersi
    schiantato con la macchina. Oggi Roger è allenato dallo svedese Peter
    Lundgren, che ieri ha fatto coppia fissa in tribuna con la fidanzata del suo
    campione Miroslava Vavrinek. A lui, a lei, ma anche a Carter, Roger ha
    dedicato il trionfo, il più grande: «A tutti quelli che mi hanno aiutato in
    questi anni ho finalmente restituito qualcosa. Non posso ancora crederci,
    non riesco più a muovermi dopo aver vissuto delle emozioni così forti: una
    finale non è come un match qualsiasi, una finale a Wimbledon non è come
    tutto il resto. Da dove arrivano le mie lacrime? Ehi, vengono dalla Svizzera
    (risata). Cosa farò stasera? Ehi, c’è il ricevimento ufficiale. Nel ’98 fui
    invitato, ma preferii partire perché dovevo giocare un torneo in Svizzera e
    volevo prepararmi bene. Ho sempre avuto il rimpianto, poteva essere
    un’occasione unica». Eppure la realtà è che a Wimbledon ha rischiato sul
    serio, terzo turno contro lo spagnolo Lopez e una schiena a pezzi, tanto che
    dopo due game ha dovuto chiamare il massaggiatore: «Ho sentito un dolore
    tremendo, non riuscivo più a fare niente. Poi, dopo il massaggio, le cose
    sono migliorate a poco a poco e ho potuto continuare finendo per vincere».
    Insomma un sogno: «Ehi, tutto è possibile».

    Non ce l’ha fatta invece Mark, la faccia triste di Wimbledon che piace alle
    donne, accorse in massa sulla collina di Henman per trasformarla in un feudo
    australiano. Non ce l’ha fatta, anche se la sua favola non è finita qui.
    Cinque anni fa a suo padre i medici dissero: «Sorry Mister, lei non ha più
    di sei mesi di vita». Due anni fa a Mark, dopo tre operazioni al ginocchio,
    dissero: «Sorry Mister, lei non potrà più giocare. E per camminare ne
    riparliamo tra un po’». Ieri Philippoussis padre e figlio erano a Wimbledon,
    uno in tribuna e l’altro in campo, ma per il lieto fine, quello tennistico,
    ci sarà ancora tempo visto che Mark ha promesso, con quell’espressione più
    piatta della sua tavola da surf, che tornerà per vincere: «È ricominciato un
    lungo viaggio, sono solo all’inizio. Da qui porto via tante cose positive».

    È certo così, in un torneo che ha perso per strada i primi della classe,
    subito Hewitt e poi Agassi, ma che ha portato al trionfo l’uomo che forse
    può cambiare il tennis prossimo venturo. Quest’anno Federer ha vinto tornei
    indoor, sulla terra rossa e ora sull’erba e quando gli ricordano una certa
    somiglianza con Sampras, che all’All England ha vinto sette volte e che due
    anni fa fu eliminato da campione in carica proprio da Roger, lui risponde
    sicuro: «Credo che non si sia mai annoiato con questo trofeo in mano. Ma la
    strada è ancora lunga».

    Roger Federer insomma è il campione di oggi e forse di domani, Mark
    Philippoussis è ancora un (gran) giocatore: questa la morale di un torneo
    che offre al tramonto gli ultimi frammenti. Martina Navratilova che a 46
    anni lotta ancora nel doppio misto per vincere il suo 20º titolo, Kim
    Cljisters che fa felice il fidanzato Lleyton Hewitt (sempre presente in
    tribuna dalla sua eliminazione) conquistando la vittoria nel doppio
    femminile con la giapponese Sugiyama, il romeno Florin Mergea che qualche
    campo più in là alza le braccia al cielo: è il nuovo campione juniores.
    Anche per lui è un sogno: qui a Wimbledon tutto è possibile.

  29. Fabrizio Scalzi scrive:

    caro Ubaldo,il match tra sampras e lo svizzero sicuramente è il segno del passaggio di consegne tra due grandissimi campioni.Credo che il più bel match di tutti i tempi,sia tra ivanisevic e rafter,sopratutto per la magia e la storia che hanno attraversato questi due campioni nella storia degli Championships.D’accordo ce ne sono tante altre,borg e mc enroe,quelle ancora del passato,ma andare troppo indietro, ce ne sarebbero troppe…Quella finale tra il croato e l’australiano sembrava predestinata ad essere ricordata come una partita indimenticabile…
    un caro saluto,
    Fabrizio

  30. Marcello scrive:

    Fabrizio ha ragione….è stato uno dei pochi match dove non avrei voluto vedere un perdente ma due vincitori…tutti e due venivano da passati epici..uno era alla quarta finale (se non erro) a Wimbledon l’altro era l’erede di una tradizione quasi secolare di tenni, un indinao del Serve&volley sistematico, scusatemi ma vedere Hewitt vincere l’anno dopo mi ha riempieto di amarezza.

  31. Paolo scrive:

    Sul discorso del gioco di Federer: non ha nessun senso a mio parere parlare di involuzione, oggi Federer gioca a tennis nel complesso molto meglio di come giocava nel 2001 o nel 2003 (il che peraltro evidenzia la sua costante voglia di migliorare): serve meglio, gioca molto meglio di rovescio, si difende meglio, al livello di esecuzione del colpo è migliorato anche nel gioco di volo anche se lo utilizza molto meno. Un’involuzione c’è quando uno gioca peggio o fa le cose meno bene, e non mi pare proprio che ci si trovi davanti un caso del genere. Viceversa, è certamente vero che diventando sempre più forte e sicuro nel gioco da fondo Federer ha progressivamente limitato tutte quelle variazioni a cui ci aveva abituato: va molto meno a rete, usa lo slice di rovescio più per difendersi che per attaccare, e così via. Ma resta il fatto che un Federer al meglio, dal 99,9% degli avversari era più battibile qualche anno fa quando giocava in quel modo di quanto non lo sia oggi che gioca in modo leggermente diverso. Rimane il problema di quello 0,1%, che è costituito da un solo giocatore: Nadal. Per subirlo meno di quanto non succeda, Federer avrebbe bisogno di tornare a giocare in modo più simile a prima, avrebbe bisogno di più variazioni, finchè non lo capirà o quantomeno finchè non riuscirà a farlo con continuità Nadal gli creerà sempre grossissimi problemi. Concludo dicendo che a mio parere, quando non sarà più atleticamente il Federer di oggi, lo rivedremo giocare più all’attacco e lo rivedremo molto più spesso a rete per risparmiare energie preziose. Non sarei proprio stupito di vedere Federer a 29 o 30 anni giocare in modo diverso da come gioca oggi. Per ultimo, non mi pare proprio come ha scritto qualcuno che non si diverta più, che il genio abbia lasciato posto alla regolarità o che sia diventato una specie di forzato della racchetta; il genio io onestamente lo vedo ogni volta che lo vedo giocare, anche se a rete ci va troppo poco, e la sensazione che si diverta di meno probabilmente nasce dal fatto che nella sua testa in questo momento c’è l’idea di dover vincere quasi ad ogni costo per entrare definitivamente nella storia. Il che probabilmente lo rende meno sereno e un po’ più teso, ma non penso significhi che non si diverte…

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