Commenti a: Fino a che punto contano i coach?Vilas:”Senza Tiriac non sarei stato io”Gilbert è un saggio investimento?Ma le donne preferiscono… papà http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=278 Il blog ufficiale di Ubaldo Scanagatta (tennis, calcio, vela e altri sport) Fri, 10 May 2013 18:31:12 +0000 http://wordpress.org/?v=2.3.3 Di: maria http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=278#comment-14505 maria Fri, 04 May 2007 15:41:12 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=278#comment-14505 bello questo blog...posso entrare anch'io??? saluti a tutti!!! ....secondo me i coach sono molto importanti, devono aver giocato e devono essere psicologi, devono capire gli atleti e aiutarli a maturare. Devono anche seguire gli aspetti pratici dei viaggi e delle gare!!! ....e' un duro lavoro, ma se c'è passione e preparazione, i sacrifici fatti solo se c'è passione si vedono realizzano nei risultati degli atleti....la passione deve venire trasmessa...comunque penso che ci sia anche un lavoro molto psicologico..... E stato molto interessante l'intervento di Francesco Elia:sentire direttamente dall'interessato cosa pensa...è il massimo... ...effettivamente il coach può essere bravissimo, ma ci deve già essere un lavoro di base da parte dell'atleta che è brava, che vuole impegnarsi e sacrificarsi con tutti gli sforzi per dare il massimo ....poi il resto è in aggiunta e ben venga....se il coach è bravo aumenta il risultato!!! ....io ringrazio anto che ci ha inviato l'intervista di Bonaiti. ...chi mi sa dare altre notizie sul coach Franco Bonaiti e sulla sua storia.... ....mi piacerebbe che si inserisse anche lui direttamente... ...ci sono altri coach che ci regalano un loro prezioso consiglio o ci raccontano la loro esperienza...la loro passione...???...penso che interessi a molte persone!!! Grazie di avermi dato la possibilità di esprimere un mio modesto parere...saluto tutti e auguro un buon tennis!!! bello questo blog…posso entrare anch’io??? saluti a tutti!!!
….secondo me i coach sono molto importanti, devono aver giocato e devono essere psicologi, devono capire gli atleti e aiutarli a maturare. Devono anche seguire gli aspetti pratici dei viaggi e delle gare!!!
….e’ un duro lavoro, ma se c’è passione e preparazione, i sacrifici fatti solo se c’è passione si vedono realizzano nei risultati degli atleti….la passione deve venire trasmessa…comunque penso che ci sia anche un lavoro molto psicologico…..
E stato molto interessante l’intervento di Francesco Elia:sentire direttamente dall’interessato cosa pensa…è il massimo…
…effettivamente il coach può essere bravissimo, ma ci deve già essere un lavoro di base da parte dell’atleta che è brava, che vuole impegnarsi e sacrificarsi con tutti gli sforzi per dare il massimo ….poi il resto è in aggiunta e ben venga….se il coach è bravo aumenta il risultato!!!

….io ringrazio anto che ci ha inviato l’intervista di Bonaiti.
…chi mi sa dare altre notizie sul coach Franco Bonaiti e sulla sua storia….
….mi piacerebbe che si inserisse anche lui direttamente…

…ci sono altri coach che ci regalano un loro prezioso consiglio o ci raccontano la loro esperienza…la loro passione…???…penso che interessi a molte persone!!!

Grazie di avermi dato la possibilità di esprimere un mio modesto parere…saluto tutti e auguro un buon tennis!!!

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Di: MTeresa M http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=278#comment-12293 MTeresa M Thu, 12 Apr 2007 15:25:24 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=278#comment-12293 Ho riletto con attenzione tutti gli articoli, sono uscita dall'argomento, avevo letto velocemente solo l'intervista del coach Bonaiti..... ti prego cancella il mio intervento del 3 aprile. grazie mariateresa. Ho riletto con attenzione tutti gli articoli, sono uscita dall’argomento, avevo letto velocemente solo l’intervista del coach Bonaiti….. ti prego cancella il mio intervento del 3 aprile. grazie mariateresa.

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Di: MTeresa M. http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=278#comment-11101 MTeresa M. Tue, 03 Apr 2007 07:53:02 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=278#comment-11101 Finalmente il signor Antonello Zani ci ha regalato una bella intervista al coach Franco Bonaiti. Sono d'accordo con il bravo choach Bonaiti. Non ci sono aiuti economici...invece di fare belle riviste e costose, accessibili ad un pubblico ristretto, si potrebbero fare giornali di notizie di tennis anche con carta ricliclata, e investire e sostenere direttamente le scuole di tennis. Il calcio viene troppo pubblicizzato, tutti gli altri sport e sono tanti e bellissimi, vengono dimenticati....perchè???...sono bellissimi... Nelle scuole si fa poco per il tennis...perchè...ci vuole poco:un campo, rete e palline!!!! Si cerca sempre di creare dei miti e non si vede il lavoro che c'è dietro a tutto il risultato di una semplice (non è mai semplice!) vittoria. Quello che sa trasmettere il maestro Bonaiti è molto forte, trasmette un' enorme carica ai suoi giocatori e al tennis.Forse l'unica cosa impossibile per lui è di potere seguire direttamente tutti i suoi giocatori...se fisicamente (bilocazione) potesse farlo sono sicura che lo farebbe.... Grande Bonaiti sei forte!!! Buon lavoro!!! Finalmente il signor Antonello Zani ci ha regalato una bella intervista al coach Franco Bonaiti.
Sono d’accordo con il bravo choach Bonaiti. Non ci sono aiuti economici…invece di fare belle riviste e costose, accessibili ad un pubblico ristretto, si potrebbero fare giornali di notizie di tennis anche con carta ricliclata, e investire e sostenere direttamente le scuole di tennis.
Il calcio viene troppo pubblicizzato, tutti gli altri sport e sono tanti e bellissimi, vengono dimenticati….perchè???…sono bellissimi…
Nelle scuole si fa poco per il tennis…perchè…ci vuole poco:un campo, rete e palline!!!!
Si cerca sempre di creare dei miti e non si vede il lavoro che c’è dietro a tutto il risultato di una semplice (non è mai semplice!) vittoria.
Quello che sa trasmettere il maestro Bonaiti è molto forte, trasmette un’ enorme carica ai suoi giocatori e al tennis.Forse l’unica cosa impossibile per lui è di potere seguire direttamente tutti i suoi giocatori…se fisicamente (bilocazione) potesse farlo sono sicura che lo farebbe….
Grande Bonaiti sei forte!!! Buon lavoro!!!

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Di: anto http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=278#comment-7534 anto Tue, 20 Mar 2007 08:27:21 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=278#comment-7534 Credo di far cosa gradita, trasmettere l'intervista di uno dei più importanti coach a livello italiano. Siamo in compagnia di uno dei tecnici più rappresentativi del panorama tennistico italiano, coach Bonaiti. Buongiorno coach, come stà? Bene grazie. D: Lei è l’allenatore di Max Dell’Acqua, di Stoppini e del bresciano Pedrini, quali sono le difficoltà maggiori ad allenare giocatori cosiddetti non di prima fascia? R: Le difficoltà sono molteplici, innanzitutto il budget limitato, che non mi permette di seguire i miei giocatori come vorrei soprattutto durante le trasferte. Il mio team privato non riceve aiuti economici dalla federazione, dobbiamo arrangiarci da soli, ed una stagione a livello professionistico è molto onerosa. D: Si parla tanto del Progetto Italia della FIT, quali sono le sue considerazioni in proposito? R: Il Progetto Italia è nato per supportare i giocatori italiani di prima fascia ed i loro coach durante gli Slam ed i tornei più importanti del circuito. Ora bisogna vedere se ci sarà spazio anche per gli altri, il tempo ci permetterà di capire. Ben vengano iniziative di questo genere, l’importante è che tutti ne possano beneficiare. D: I team privati sono ormai una realtà, avranno sempre più spazio in futuro? R: Si ormai il trend è quello, l’importante è che ci sia collaborazione come avviene in Spagna e non una corsa a prevalere l’uno sull’altro come talvolta accade, ma a far meglio. D: Il tennis è in crescita, ma purtroppo non abbiamo un campione che possa tirare il movimento, a quando un top 10? R: Il tennis è uno sport difficile, complesso, molto tecnico, non è mai facile fare delle previsioni del genere, certo che se pensiamo a Cipro che in Baghdatis ha il suo top 10, l’Italia ha si buoni giocatori ma gli manca il giocatore di riferimento. D: Cosa si potrebbe fare per rilanciare il tennis in Italia? R: Bisogna partire dalla base, la scuola non aiuta chi gioca a tennis, bisogna allargare il movimento, purtroppo il calcio prende tutto e le televisioni a pagamento non danno la visibilità che merita questo sport in quanto non tutti possono accedervi. D: Parliamo di Max Dell’Acqua, a mio avviso giocatore dal talento straordinario ma che non ha raccolto quanto meritava? R: Dell’Acqua è un giocatore dai mezzi fisici straordinari, adatto alle superfici veloci, soprattutto sull’erba ha conseguito risultati importanti, ma ora si trova a 27 anni con classifica 600 Atp a dover risalire la china e non è mai facile risalire a questi livelli. D: Di Stoppini i più ricordano il suo più grande risultato, l’exploit con la vittoria contro Agassi a Washington nel 2006, giocatore che gli addetti ai lavori ritengono dotato di grandi mezzi tecnici ma che a causa della sua paura a volare ne ha limitato talvolta la partecipazione ad alcuni tornei. R: La vittoria di Agassi invece di rilanciarlo verso traguardi più importanti, paradossalmente lo ha un po’ frenato. La sua paura di volare credo che sia stata superata, basti pensare alle quali tentate in Australia. E’ un giocatore molto tecnico che se avesse un briciolo di convinzione in più nei suoi mezzi, potrebbe davvero togliersi delle soddisfazioni importanti. Giocare in America contro Agassi e vincere non è da tutti. D: Se potesse cosa cambierebbe nel suo modo di essere coach? R: Mi piacerebbe seguire in maniera più completa i miei giocatori, soprattutto nei tornei. E’ didatticamente importante poter vivere il tennis 24 ore su 24, far capire al giocatore dove ha sbagliato dopo un match perso, preparare assieme a tavolino la tattica giusta per affrontare l’avversario di turno, ma purtroppo il budget spesso penalizza. D: E se dovesse convincere un bambino a scegliere di giocare a tennis, cosa gli direbbe? R: Il tennis è uno sport bellissimo, che ti permette di giocare oltre contro il tuo avversario, anche contro te stesso, e ti regala sensazioni uniche emozioni che pochi altri sport sanno regalare. Con questo spot sul tennis, si conclude l’intervista a coach Bonaiti, che ringraziamo per la sua disponibilità e gli auguriamo di conseguire successi e risultati importanti con i suoi giocatori. Antonello Zani – TENNIS TEEN Credo di far cosa gradita, trasmettere l’intervista di uno dei più importanti coach a livello italiano.
Siamo in compagnia di uno dei tecnici più rappresentativi del panorama tennistico italiano, coach Bonaiti.
Buongiorno coach, come stà? Bene grazie.
D: Lei è l’allenatore di Max Dell’Acqua, di Stoppini e del bresciano Pedrini, quali sono le difficoltà maggiori ad allenare giocatori cosiddetti non di prima fascia?
R: Le difficoltà sono molteplici, innanzitutto il budget limitato, che non mi permette di seguire i miei giocatori come vorrei soprattutto durante le trasferte. Il mio team privato non riceve aiuti economici dalla federazione, dobbiamo arrangiarci da soli, ed una stagione a livello professionistico è molto onerosa.
D: Si parla tanto del Progetto Italia della FIT, quali sono le sue considerazioni in proposito?
R: Il Progetto Italia è nato per supportare i giocatori italiani di prima fascia ed i loro coach durante gli Slam ed i tornei più importanti del circuito. Ora bisogna vedere se ci sarà spazio anche per gli altri, il tempo ci permetterà di capire. Ben vengano iniziative di questo genere, l’importante è che tutti ne possano beneficiare.
D: I team privati sono ormai una realtà, avranno sempre più spazio in futuro?
R: Si ormai il trend è quello, l’importante è che ci sia collaborazione come avviene in Spagna e non una corsa a prevalere l’uno sull’altro come talvolta accade, ma a far meglio.
D: Il tennis è in crescita, ma purtroppo non abbiamo un campione che possa tirare il movimento, a quando un top 10?
R: Il tennis è uno sport difficile, complesso, molto tecnico, non è mai facile fare delle previsioni del genere, certo che se pensiamo a Cipro che in Baghdatis ha il suo top 10, l’Italia ha si buoni giocatori ma gli manca il giocatore di riferimento.
D: Cosa si potrebbe fare per rilanciare il tennis in Italia?
R: Bisogna partire dalla base, la scuola non aiuta chi gioca a tennis, bisogna allargare il movimento, purtroppo il calcio prende tutto e le televisioni a pagamento non danno la visibilità che merita questo sport in quanto non tutti possono accedervi.
D: Parliamo di Max Dell’Acqua, a mio avviso giocatore dal talento straordinario ma che non ha raccolto quanto meritava?
R: Dell’Acqua è un giocatore dai mezzi fisici straordinari, adatto alle superfici veloci, soprattutto sull’erba ha conseguito risultati importanti, ma ora si trova a 27 anni con classifica 600 Atp a dover risalire la china e non è mai facile risalire a questi livelli.
D: Di Stoppini i più ricordano il suo più grande risultato, l’exploit con la vittoria contro Agassi a Washington nel 2006, giocatore che gli addetti ai lavori ritengono dotato di grandi mezzi tecnici ma che a causa della sua paura a volare ne ha limitato talvolta la partecipazione ad alcuni tornei.
R: La vittoria di Agassi invece di rilanciarlo verso traguardi più importanti, paradossalmente lo ha un po’ frenato. La sua paura di volare credo che sia stata superata, basti pensare alle quali tentate in Australia. E’ un giocatore molto tecnico che se avesse un briciolo di convinzione in più nei suoi mezzi, potrebbe davvero togliersi delle soddisfazioni importanti. Giocare in America contro Agassi e vincere non è da tutti.
D: Se potesse cosa cambierebbe nel suo modo di essere coach?
R: Mi piacerebbe seguire in maniera più completa i miei giocatori, soprattutto nei tornei. E’ didatticamente importante poter vivere il tennis 24 ore su 24, far capire al giocatore dove ha sbagliato dopo un match perso, preparare assieme a tavolino la tattica giusta per affrontare l’avversario di turno, ma purtroppo il budget spesso penalizza.
D: E se dovesse convincere un bambino a scegliere di giocare a tennis, cosa gli direbbe?
R: Il tennis è uno sport bellissimo, che ti permette di giocare oltre contro il tuo avversario, anche contro te stesso, e ti regala sensazioni uniche emozioni che pochi altri sport sanno regalare.
Con questo spot sul tennis, si conclude l’intervista a coach Bonaiti, che ringraziamo per la sua disponibilità e gli auguriamo di conseguire successi e risultati importanti con i suoi giocatori.

Antonello Zani – TENNIS TEEN

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Di: marcos http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=278#comment-4190 marcos Fri, 09 Mar 2007 00:12:27 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=278#comment-4190 quando un uomo ama una donna, per altro...straordinaria. grazie francesco! marcos quando un uomo ama una donna, per altro…straordinaria.

grazie francesco!

marcos

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Di: francesco elia http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=278#comment-3790 francesco elia Wed, 07 Mar 2007 18:00:32 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=278#comment-3790 ciao ubaldo, ho letto con interesse e curiosità le tue opinioni su questo argomento. ritengo che tu abbia ragione nel sostenere che un buon allenatore possa aiutare un atleta ad ottenere il massimo da se stesso. il tennis maschile e quello femminile differiscono per molte cose:la forza,la tattica,la tecnica,l'aspetto mentale;di conseguenza anche l'insegnamento e l'approccio con l'individuo è differente.per poter insegnare qualcosa ad una ragazza bisogna prima capirla caratterialmente in modo tale da poter "accedere" alle sue capacita' di apprendimento.il tutto condito con una grande dote di pazienza,flessibilita' e positivita'.con i ragazzi puoi avere un rapporto piu' duro e diretto,senza correre il pericolo di portarti dietro malumori e ripensamenti.per quello che riguarda silvia,che tu hai elogiato numerose volte,permettimi di dissentire da quello che hai affermato.silvia ha ottenuto i migliori risultati della carriera dopo i 25 anni solo ed esclusivamente in conseguenza dei suoi notevoli progressi.trovo ingeneroso verso il suo impegno nell'allenamento circoscrivere le sue vittorie per una raggiunta serenita'.silvia ha progredito sotto tutti gli aspetti a partire dalle capacita' condizionali(resistenza,forza,velocita',elasticita' muscolare),passando attraverso una grande modificazione tecnico- tattica del suo gioco.negli ultimi anni,raggiunta la maturita' di atleta, ha dedicato parte del suo allenamento quotidiano all'aspetto mentale.ti chiedo scusa per questa piccola parentesi ma la ritengo doverosa nei confronti di silvia.un saluto francesco elia ciao ubaldo, ho letto con interesse e curiosità le tue opinioni su questo argomento. ritengo che tu abbia ragione nel sostenere che un buon allenatore possa aiutare un atleta ad ottenere il massimo da se stesso. il tennis maschile e quello femminile differiscono per molte cose:la forza,la tattica,la tecnica,l’aspetto mentale;di conseguenza anche l’insegnamento e l’approccio con l’individuo è differente.per poter insegnare qualcosa ad una ragazza bisogna prima capirla caratterialmente in modo tale da poter “accedere” alle sue capacita’ di apprendimento.il tutto condito con una grande dote di pazienza,flessibilita’ e positivita’.con i ragazzi puoi avere un rapporto piu’ duro e diretto,senza correre il pericolo di portarti dietro malumori e ripensamenti.per quello che riguarda silvia,che tu hai elogiato numerose volte,permettimi di dissentire da quello che hai affermato.silvia ha ottenuto i migliori risultati della carriera dopo i 25 anni solo ed esclusivamente in conseguenza dei suoi notevoli progressi.trovo ingeneroso verso il suo impegno nell’allenamento circoscrivere le sue vittorie per una raggiunta serenita’.silvia ha progredito sotto tutti gli aspetti a partire dalle capacita’ condizionali(resistenza,forza,velocita’,elasticita’ muscolare),passando attraverso una grande modificazione tecnico- tattica del suo gioco.negli ultimi anni,raggiunta la maturita’ di atleta, ha dedicato parte del suo allenamento quotidiano all’aspetto mentale.ti chiedo scusa per questa piccola parentesi ma la ritengo doverosa nei confronti di silvia.un saluto francesco elia

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Di: cristiano http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=278#comment-2811 cristiano Sun, 04 Mar 2007 06:44:23 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=278#comment-2811 Penso che gli allenatori bravi siano pochi, e che tutti possano migliorare con un allenatore capace, anche i campionissimi. E proprio per migliorare tecnicamente e tatticamente, non solo per un fatto motivazionale. I due libri di Brad Gilbert, 'Winning Ugly' e 'I've got your back' sono molto interessanti al proposito, per chi fosse interessato. Lo stesso Federer, il giocatore che ne ha meno bisogno, avrebbe forse già vinto Parigi con un allenatore che lo avesse aiutato di più in certe scelte tattiche, figuriamoci gli altri. Però non basta avere un allenatore bravo, conta molto il rapporto, anche umano, fra lui e il giocatore. Gonzalez è l'ultima prova dell'importanza di avere un allenatore bravo. Poi, ovviamente, un Federer senza allenatore sarà sempre piu' forte di un Vliegen con il piu' bravo allenatore del mondo... Penso che gli allenatori bravi siano pochi, e che tutti possano migliorare con un allenatore capace, anche i campionissimi. E proprio per migliorare tecnicamente e tatticamente, non solo per un fatto motivazionale. I due libri di Brad Gilbert, ‘Winning Ugly’ e ‘I’ve got your back’ sono molto interessanti al proposito, per chi fosse interessato. Lo stesso Federer, il giocatore che ne ha meno bisogno, avrebbe forse già vinto Parigi con un allenatore che lo avesse aiutato di più in certe scelte tattiche, figuriamoci gli altri. Però non basta avere un allenatore bravo, conta molto il rapporto, anche umano, fra lui e il giocatore. Gonzalez è l’ultima prova dell’importanza di avere un allenatore bravo. Poi, ovviamente, un Federer senza allenatore sarà sempre piu’ forte di un Vliegen con il piu’ bravo allenatore del mondo…

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Di: Fabio F. http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=278#comment-2458 Fabio F. Fri, 02 Mar 2007 08:57:23 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=278#comment-2458 Sarò banale, ma penso che per ottenere risultati sia fondamentale la volontà di chi il coach se lo sceglie. Lendl scelse Roche per combattere le sue paure, e fece benissimo. Come Murray ha fatto benissimo con gilbert. Safin salvo che con menshua nonsi è trovato con nessuno. Brett ha migliorato un po' Ivanisevic nel 1992, non ha potuto fare niente contro la sua follia. Credo che l'input a migliorarsi venga sempre per prima cosa dal tennista. Dopo, è indubbio che Stefanki,Gilbert,Roche abbiano ottenuto,per qualità personali, risultati migliori di altri. Ma, per dirla tutta, non so proprio quanto uno Stefanki,per dire, potrebbe fare con safin... Sarò banale, ma penso che per ottenere risultati sia fondamentale la volontà di chi il coach se lo sceglie.

Lendl scelse Roche per combattere le sue paure, e fece benissimo. Come Murray ha fatto benissimo con gilbert. Safin salvo che con menshua nonsi è trovato con nessuno. Brett ha migliorato un po’ Ivanisevic nel 1992, non ha potuto fare niente contro la sua follia.

Credo che l’input a migliorarsi venga sempre per prima cosa dal tennista. Dopo, è indubbio che Stefanki,Gilbert,Roche abbiano ottenuto,per qualità personali, risultati migliori di altri.

Ma, per dirla tutta, non so proprio quanto uno Stefanki,per dire, potrebbe fare con safin…

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Di: stefano grazia http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=278#comment-2455 stefano grazia Fri, 02 Mar 2007 08:45:40 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=278#comment-2455 A Bernardo: anything you can play trinking and smoking is not a sport...é una famosa frase di Agassi (lo smoking ce l'ho aggiunto io) ... mi piace il golf, l'ho imposto come sport sociale (assieme a nuoto e sci, e tennis ovviamente) a mio figlio ma non confondiamo uno sport come il tennis con la combinazione fra il biliardo e l'andar per funghi, ... che sicuramente non merita un blog come questo! Vabbé, dai scherzo... A Bernardo: anything you can play trinking and smoking is not a sport…é una famosa frase di Agassi (lo smoking ce l’ho aggiunto io) … mi piace il golf, l’ho imposto come sport sociale (assieme a nuoto e sci, e tennis ovviamente) a mio figlio ma non confondiamo uno sport come il tennis con la combinazione fra il biliardo e l’andar per funghi, … che sicuramente non merita un blog come questo!
Vabbé, dai scherzo…

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Di: maxolds http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=278#comment-2449 maxolds Fri, 02 Mar 2007 08:05:29 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=278#comment-2449 completa giusta ed esaustiva la diesamina di ubaldo, davvero. vorrei solo evidenziare il caso connors-roddick. subito alla notizia dello sposalizio tecnico , e dunque a priori, molti -tra cui lo stesso ubaldo se non sbaglio- hanno espresso dubbi sia sul fatto che jimbo fosse il tipo adatto per cambiare e migliorare uno come roddick sia sul valore stesso assoluto del fighter americano come coach... senza specifica esperienza o carriera, un po' fuori dal giro carattere tosto non duttile e completo etc e in effetti a distanza di alcuni mesi gia' si puo' cominiciare a dire che.. potra' anche essere un motivatore e una buona compagnia...magari anche al di la' del cappuccino mattutino condiviso, ma in quanto a risultati o progressi tecnici e tattici... roddick e' sempre nei primi del mondo, un bravo ragazzo un agonista ma ha realmente cambiato o migliorato qualcosa? parrebbe proprio di no. avra' pure piu' confidenza o fiducia, all'americana, ma continua (e con tutta probabilita', continuera') a perdere con federer e nalbandian, faticare con i lu (o era la tu?) e altri pallettari o muscolari come lui e non necessariamente mitici come connors... per cambiare davvero ci vuole lavoro e acume e drammatica o banale capacita' di mettersi in discussione, con linee guida originali solide e non solo con ore di training ''sono il piu' forte sei fortissimo'' allo specchio,,, guardandoci dentro uno che poi e' come te. la ricetta vincente non c'e' e non ce l'ha nessuno, pero' provarci davvero non e' facile ma manco impossibile. a volte necessita una sensibilita' o voglia personale, un talento e una missione interna -si guardi borg o federer , o lo stesso lendl che ci provo' quasi invano, a cambiare per migliorare- altre volte... basta mirca, evidentemente... certo , se poi un volandri si accontenta o dice che il suo servizio non e' un problema.. ti cascano un po' le braccia. contenti loro... e poi, come si dice : talvolta nello sport, e in particolare nel tennis, ''essere stupidi non e' indispensabile; pero' aiuta'' nel senso che guarda noi tutti imparati a tavolino e quegli stupidotti in campo invece che giocano e pistano a mille..... completa giusta ed esaustiva la diesamina di ubaldo, davvero.

vorrei solo evidenziare il caso connors-roddick. subito alla notizia dello sposalizio tecnico , e dunque a priori, molti -tra cui lo stesso ubaldo se non sbaglio- hanno espresso dubbi sia sul fatto che jimbo fosse il tipo adatto per cambiare e migliorare uno come roddick sia sul valore stesso assoluto del fighter americano come coach… senza specifica esperienza o carriera, un po’ fuori dal giro carattere tosto non duttile e completo etc
e in effetti a distanza di alcuni mesi gia’ si puo’ cominiciare a dire che.. potra’ anche essere un motivatore e una buona compagnia…magari anche al di la’ del cappuccino mattutino condiviso, ma in quanto a risultati o progressi tecnici e tattici…
roddick e’ sempre nei primi del mondo, un bravo ragazzo un agonista ma ha realmente cambiato o migliorato qualcosa? parrebbe proprio di no. avra’ pure piu’ confidenza o fiducia, all’americana, ma continua (e con tutta probabilita’, continuera’) a perdere con federer e nalbandian, faticare con i lu (o era la tu?) e altri pallettari o muscolari come lui e non necessariamente mitici come connors…
per cambiare davvero ci vuole lavoro e acume e drammatica o banale capacita’ di mettersi in discussione, con linee guida originali solide e non solo con ore di training ‘’sono il piu’ forte sei fortissimo” allo specchio,,, guardandoci dentro uno che poi e’ come te.
la ricetta vincente non c’e’ e non ce l’ha nessuno, pero’ provarci davvero non e’ facile ma manco impossibile.
a volte necessita una sensibilita’ o voglia personale, un talento e una missione interna -si guardi borg o federer , o lo stesso lendl che ci provo’ quasi invano, a cambiare per migliorare- altre volte… basta mirca, evidentemente…
certo , se poi un volandri si accontenta o dice che il suo servizio non e’ un problema.. ti cascano un po’ le braccia. contenti loro…

e poi, come si dice : talvolta nello sport, e in particolare nel tennis, ”essere stupidi non e’ indispensabile; pero’ aiuta” nel senso che guarda noi tutti imparati a tavolino e quegli stupidotti in campo invece che giocano e pistano a mille…..

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