@Anto
Volevo rispondere pure a te .. ma poi ho pensato no … si andasse a rileggere i post se vuole capire …
E se non capisce pazienza …

Ho dato dei giudizi sulla qualità di alcuni articoli e commentatori.
Non ho mai utilizzato parole offensive nei riguardi di alcuno.
Penso che tu scriva delle banalità e che rientri nella categoria dei “pseudo-giornalisti” a cui dovrebbe essere impedito scrivere su argomenti che non comprendono.
Penso che Scanagatta non scriva delle banalità, ma non mi piacciono certi atteggiamenti che prende con i lettori che non sono d’accordo con lui.
Penso che Egizio Trombetta sia bravissimo.
Penso che Scanzi cerchi solo la lite, anche se scrive molto bene.
Penso che Tommasi sia bravo, ma a volte mi ricorda un disco che si incanta.
Penso che Gianni Clerici dovrebbe scrivere solo libri e lasciar perdere il tennis.
E che Marchese faccia gli articoli più interessanti.
Posso o non posso affermare queste cose ?
Non pretendo di avere la verità in mano ma non mi pare proprio di aver diffamato il lavoro di alcuno.
E’ evidente che preferite i lettori che vi lodano rispetto a quelli che vi criticano.
Si vede benissimo dalle reazioni che avete quando qualcuno esce fuori dal coro.

Ubaldo secondo me ha pubblicato dei dati che sono fuorvianti, anche se in buona fede naturalmente.
Ma mi sento comunque in diritto di puntualizzare.

Per ultimo la minaccia, nemmeno tanto velata …
Da quando in qua e’ vietato per legge dire che una tale cosa A ME non piace ?
Secondo te un gionalista che scrive sul Messaggero non può affermare che , secondo lui, i giornalisti del Corriere dello Sport scrivono banalità o cose che gli fanno schifo ?
Ma poi … lo sai che le minacce e le intimidazioni sono vietate per legge in questo paese ?

Bene, allora se riconosci la buona fede di Ubaldo siamo tutti più tranquilli. E’ solo che il dubbio che tu avessi un interesse denigratorio, mettendo insieme i tuoi ultimi post, era lecito, penso che tu possa convenirne. Nessuno voleva intimidire e minacciare nessuno.
Tuttavia, consentimi di affermare che tu hai un concetto ben strano di democrazia. Prima scrivi che a quelli come me dovrebbe essere proibito di scrivere. Poi dici che qua non è consentito criticare. Critica pure, se credi, nessuno ti ha censurato, come vedi. Puoi anche accusarmi di essere un incompetente e di non conoscere le cose di cui scrivo. Ma non puoi certo affermare che io non ho il diritto di scrivere gli articoli che voglio, finché il padrone di casa, cioè Ubaldo, me lo consente. O no? Per me la questione è chiarita e chiusa. (Rob. Comm).

L’interesse per il tennis in Italia è quello che è, basta vedere quali sono le tirature effettive di riviste come Tennis Italiano e Match Ball.

Se non ricordo male, del resto, tu sei quello stesso Fabio P. appassionato di Panatta, del quale avevi cercato di produrre e commercializzare dei DVD video d’epoca, mi pare. E quindi dovresti conoscere le difficoltà di penetrazione in un mercato tanto esiguo.

Ciò premesso, sinceramente non capisco quale sia il tuo scopo nel denigrare pubblicamente il frutto del nostro lavoro, che noi continuiamo ad offrire gratis a tutti gli appassionati, nel tentativo di fornire maggiore visibilità ad uno sport tanto ignorato dai media.

Prima ironizzi, con scarsa eleganza, sulla qualità degli articoli che scriviamo (cosa che a me personalmente tange ben poco, perché nella vita mi guadagno da vivere un tutt’altro modo, e tutto ciò che faccio qui lo faccio per pura passione), poi ti metti a sindacare anche i dati di Ubaldo sul numero di contatti avuti dal blog, cercaando di farci passare per dei millantatori. Ubaldo, a differenza di te, non è titolare di una società di informatica, è un giuornalista della carta stampata, può legittimamente non essere al corrente delle convenzioni e delle distinzioni internettiane, e ha riportato i dati parlando in buona fede di visitatori, ma non in senso “tecnico”.

Ma a questo punto, perdonami, il dubbio sorge. E sorge su di te e sulle motivazioni del tuo comportamento.

Perché se sei un semplice utente, allora il mio invito, dal momento che non gradisci il nostro servizio, nè mi sembra tu abbia esercitato il tuo diritto di critica in senso costruttivo, è semplicemente quello di ignorarci.

Ma potrebbe anche essere che tu non sia un semplice utente, e che abbia invece qualche interesse personale in iniziative analoghe alla nostra, che possono percepire Ubitennis come un concorrente…

E’ così, Fabio P.?

Perché se le cose stanno così, allora consentimi, tu non sei qui come un semplice utente: sei invece in chiaro conflitto di interessi, e vieni a diffamare il lavoro altrui con un secondo fine.

Un po’ come quei falegnami rivali di una volta che andavano a mettere le tarme nel magazzino del legname della ditta concorrente.

Cosa che, in questo paese, è punita dalla legge. O mi sbaglio, Fabio P.?