Commenti a: I campi duri stroncano le carriere.Ma nè Atp nè Wta se ne accorgono http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1573 Il blog ufficiale di Ubaldo Scanagatta (tennis, calcio, vela e altri sport) Fri, 10 May 2013 18:20:29 +0000 http://wordpress.org/?v=2.3.3 Di: ellepi http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1573#comment-45819 ellepi Tue, 19 Feb 2008 17:16:04 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1573#comment-45819 Andrew,le solite frasi di chi,non sapendo nulla perchè non ha argomenti da opporre e discutere,la mette sul superficiale.Scriversi addosso(e ricevere magari immeritate magnificazioni di qualche sempliciotto)non è inconsueto in questo blog.Avere,però,argomenti specifici,basati su informazioni professionali(se son false,dimostriamocelo,così imparerò anch'io qualcosa),sembra utopia,anche a segnalare sul web la possibilità d'informarsi,perchè l'ignoranza è umana,ma perseverarvi è diabolico. (Avverto:non sono una donna,così nessuno potrà supportare i suoi argomenti ,come ha fatto con l'ottima Chlohe,accusandomi di essere una sessantottina maschilista inacidita.). Andrew,le solite frasi di chi,non sapendo nulla perchè non ha argomenti da opporre e discutere,la mette sul superficiale.Scriversi addosso(e ricevere magari immeritate magnificazioni di qualche sempliciotto)non è inconsueto in questo blog.Avere,però,argomenti specifici,basati su informazioni professionali(se son false,dimostriamocelo,così imparerò anch’io qualcosa),sembra utopia,anche a segnalare sul web la possibilità d’informarsi,perchè l’ignoranza è umana,ma perseverarvi è diabolico.
(Avverto:non sono una donna,così nessuno potrà supportare i suoi argomenti ,come ha fatto con l’ottima Chlohe,accusandomi di essere una sessantottina maschilista inacidita.).

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Di: andrew http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1573#comment-45664 andrew Mon, 18 Feb 2008 16:44:16 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1573#comment-45664 ...ellepi...mi sa che ti sei un po' scritto addosso... …ellepi…mi sa che ti sei un po’ scritto addosso…

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Di: Marcelus Edberg Wallace http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1573#comment-45662 Marcelus Edberg Wallace Mon, 18 Feb 2008 16:25:12 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1573#comment-45662 Yeah, Ellepi. Oro colato. Yeah, Ellepi. Oro colato.

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Di: ellepi http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1573#comment-45516 ellepi Sun, 17 Feb 2008 18:24:08 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1573#comment-45516 Ho letto tutto.E mi sembra che la discussione sia improntata decisamente alla presunzione di saperla lunga(mi viene in mente,ma soltanto casualmente e per associazione,un altro titolo di un libro di Woody Allen:parlarsi addosso).Nessuno si è preso la briga di andare a leggersi ciò che competenti e documentati(non gente che scrive:"secondo me",ma riferisce dati di fatto obiettivi)han riferito.Non dilettanti,ma professionisti.E' anche straordinario come vengan talvolta definiti "fantastici" articoli(e,magari,statistiche)che non stanno in piedi-e ne abbiamo avuti esempi anche recenti-e come qualcun'altro resti ignorato come lo scemo del villaggio. Ma colpisce anche come si sia andati fuori tema:l'assunto di Ubs era:i campi in cemento rovinano molte carriere.Naturalmente ci sono le eccezioni(che,si diceva una volta,confermano la regola,ma non la costituiscono),altrimenti il tennis avrebbe chiuso baracca da tempo o sarebbe tornato agli anni trenta,quanto a superfici. Che poi il tennis sia sport pericoloso per i professionisti,è risaputo;e proprio per questo si deve fare in modo che la sua pericolosità venga ridotta al minimo.Giocare sui campi di cemento,all'esasperato livello professionistico,è come gettare benzina sul fuoco. L'affermazione del discorso da bar tra vecchietti è poi una delle più ridicole fatte sul tema.Chi l'ha fatta ignora che i campi duri,a livello amatoriale,son più congeniali proprio agli anziani,poichè lo scambio non è poi così tanto veloce(siamo tra super dilettanti,ricordo)ma è molto più breve che sulla terra .E gli anziani,che vengono da una tradizione di gioco a rete,sempre a modesti livelli,s'intende,trovano miglior agio ad esprimere tutto il loro potenziale(si fa per dire!)e ad evitare l'apnea dei lunghi scambi terraioli. I campi in cemento costan meno:è vero,ma detto proprio dai ricchi americani o da organizzatori di tornei che buttan via milioni in premi e mercedes di trasporto giocatori,ecc... Anche da noi,nell'ambito comunale,si sono timidamente diffusi campi più economici,ma,guarda caso e spesso su indicazione di medici sportivi,si sono usati tappeti in plastica-gomma più morbidi.Certamente,una larga diffusione del tennis a livello popolare passa attraverso campi meno costosi,ma il rude cemento non è l'unica soluzione. Sempre a proposito di eccezioni:è banale affermare che tanti giocano sul cemento,tra i dilettanti americani,ma non son tutti zoppi.Si era detto,ricordo:"a livello professionistico".E' un po' come la storia delle racchette leggere(e,conseguentemente,pesanti in testa):son quelle che fan venire l'epicondilite.Ciò è ormai assodato dalla medicina sportiva(e non le pesanti,come qualcuno afferma in questo blog),ma certo non pensiamo che tutti coloro che le usano sian morti.Il fatto è che spesso l'utente di questi telai ha uno swing cosi lento che l'energia d'impatto che si trasmette al suo polso è minima.Che poi la palla,per mancanza d'inerzia dinamica,non vada di là,è un altro discorso! Nei paesi anglosassoni il cemento favorisce la diffusione del tennis?Mah.io a Londra ho regolarmente pagato sui campi comunali.A Flushing Meadows i campi comunali non avevan doccia,ed io,essendo in metropolitana(la linea sette,famosa ormai quanto la "A" di "Take the "A" train")poichè si era in aprile,ho pensato non fosse il caso di andare in giro sudatissimo.Cosi mi son recato nel vicino impianto dellUSTA,dove si svolgono gli US Open,e senza problemi mi hanno affittato un campo,a prezzo salato,ma senza formalità.Potenza del soldo negli USA !Naturalmente non son morto nè sul cemento di NY nè su quello di Londra,se vi fa piacere saperlo a conferma delle vostre teorie( o avreste preferito il contrario,birboni!?) Alla fine,però,dobbiamo comunque realisticamente pensare che, ormai ,datoil perdurare dello strapotere yankee nel tennis professionistico,sia bene che in Europa le federazioni incentivino la diffusione dei campi in cemento.Se si vuol pensare di formare futuri top ten,occorre realisticamente considerare che il 75% dei tornei importanti non si gioca sulla terra.Se poi i giocatori si scasseranno..beh,son pagati molto bene .per questo. Ho letto tutto.E mi sembra che la discussione sia improntata decisamente alla presunzione di saperla lunga(mi viene in mente,ma soltanto casualmente e per associazione,un altro titolo di un libro di Woody Allen:parlarsi addosso).Nessuno si è preso la briga di andare a leggersi ciò che competenti e documentati(non gente che scrive:”secondo me”,ma riferisce dati di fatto obiettivi)han riferito.Non dilettanti,ma professionisti.E’ anche straordinario come vengan talvolta definiti “fantastici” articoli(e,magari,statistiche)che non stanno in piedi-e ne abbiamo avuti esempi anche recenti-e come qualcun’altro resti ignorato come lo scemo del villaggio.
Ma colpisce anche come si sia andati fuori tema:l’assunto di Ubs era:i campi in cemento rovinano molte carriere.Naturalmente ci sono le eccezioni(che,si diceva una volta,confermano la regola,ma non la costituiscono),altrimenti il tennis avrebbe chiuso baracca da tempo o sarebbe tornato agli anni trenta,quanto a superfici.
Che poi il tennis sia sport pericoloso per i professionisti,è risaputo;e proprio per questo si deve fare in modo che la sua pericolosità venga ridotta al minimo.Giocare sui campi di cemento,all’esasperato livello professionistico,è come gettare benzina sul fuoco.
L’affermazione del discorso da bar tra vecchietti è poi una delle più ridicole fatte sul tema.Chi l’ha fatta ignora che i campi duri,a livello amatoriale,son più congeniali proprio agli anziani,poichè lo scambio non è poi così tanto veloce(siamo tra super dilettanti,ricordo)ma è molto più breve che sulla terra .E gli anziani,che vengono da una tradizione di gioco a rete,sempre a modesti livelli,s’intende,trovano miglior agio ad esprimere tutto il loro potenziale(si fa per dire!)e ad evitare l’apnea dei lunghi scambi terraioli.
I campi in cemento costan meno:è vero,ma detto proprio dai ricchi americani o da organizzatori di tornei che buttan via milioni in premi e mercedes di trasporto giocatori,ecc…
Anche da noi,nell’ambito comunale,si sono timidamente diffusi campi più economici,ma,guarda caso e spesso su indicazione di medici sportivi,si sono usati tappeti in plastica-gomma più morbidi.Certamente,una larga diffusione del tennis a livello popolare passa attraverso campi meno costosi,ma il rude cemento non è l’unica soluzione.
Sempre a proposito di eccezioni:è banale affermare che tanti giocano sul cemento,tra i dilettanti americani,ma non son tutti zoppi.Si era detto,ricordo:”a livello professionistico”.E’ un po’ come la storia delle racchette leggere(e,conseguentemente,pesanti in testa):son quelle che fan venire l’epicondilite.Ciò è ormai assodato dalla medicina sportiva(e non le pesanti,come qualcuno afferma in questo blog),ma certo non pensiamo che tutti coloro che le usano sian morti.Il fatto è che spesso l’utente di questi telai ha uno swing cosi lento che l’energia d’impatto che si trasmette al suo polso è minima.Che poi la palla,per mancanza d’inerzia dinamica,non vada di là,è un altro discorso!
Nei paesi anglosassoni il cemento favorisce la diffusione del tennis?Mah.io a Londra ho regolarmente pagato sui campi comunali.A Flushing Meadows i campi comunali non avevan doccia,ed io,essendo in metropolitana(la linea sette,famosa ormai quanto la “A” di “Take the “A” train”)poichè si era in aprile,ho pensato non fosse il caso di andare in giro sudatissimo.Cosi mi son recato nel vicino impianto dellUSTA,dove si svolgono gli US Open,e senza problemi mi hanno affittato un campo,a prezzo salato,ma senza formalità.Potenza del soldo negli USA !Naturalmente non son morto nè sul cemento di NY nè su quello di Londra,se vi fa piacere saperlo a conferma delle vostre teorie( o avreste preferito il contrario,birboni!?)
Alla fine,però,dobbiamo comunque realisticamente pensare che, ormai ,datoil perdurare dello strapotere yankee nel tennis professionistico,sia bene che in Europa le federazioni incentivino la diffusione dei campi in cemento.Se si vuol pensare di formare futuri top ten,occorre realisticamente considerare che il 75% dei tornei importanti non si gioca sulla terra.Se poi i giocatori si scasseranno..beh,son pagati molto bene .per questo.

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Di: Giovanni da Roussillon http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1573#comment-44843 Giovanni da Roussillon Wed, 13 Feb 2008 16:23:06 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1573#comment-44843 A mio giudizio personale è allora più interessante e "sana" l'alta qualità espressa dalla tipologia Rios (bell'articolo di stefano grazia!) rispetto a quella dei finti equilibrati ovvero dei più. Il mio assunto non coinvolge unicamente i fruitori adulti e maturi. A mio giudizio personale è allora più interessante e “sana” l’alta qualità espressa dalla tipologia Rios (bell’articolo di stefano grazia!) rispetto a quella dei finti equilibrati ovvero dei più. Il mio assunto non coinvolge unicamente i fruitori adulti e maturi.

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Di: Anakyn http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1573#comment-44805 Anakyn Wed, 13 Feb 2008 11:40:24 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1573#comment-44805 Condivido l'idea per cui sia lo sport praticato all'eccesso, come e più di un lavoro (del resto, i players vivono di questo), a logorare il fisico di una persona. Penso sia un discorso che ormai vale per praticamente qualsiasi sport, e certamente per ogni sport "di richiamo". Tra esigenze degli sponsor, premi miliardari, imposizioni di calendario sempre più asfissianti e via dicendo, uno sportivo professionista, che sia tra i top mondiali o meno, deve sopportare dei ritmi assurdi per rimanere tale. Probabilmente il tennis è uno degli sport che negli ultimi anni ha "subito" più degli altri questo tipo di impatto: un esperto saprebbe esprimersi con più precisione, ma credo che dagli anni '90 in poi si sia assistito ad una brusca accelerazione sia per quanto riguarda gli impegni di calendario, che i materiali, passando per i campi, la preparazione atletica e via dicendo. Risultato: stress fisico e mentale giunto ormai a livelli tali che per garantirsi longevità è necessario possedere doti di equilibrio tecnico, atletico e psicologico non indifferenti. Non vorrei gufare, ma ad esempio dubito che Nadal a 25 anni sarà integro fisicamente, considerato lo stato in cui versano le sue ginocchia e caviglie già ora, poco più che ventenne: semplicemente, ha corso e si è pompato troppo durante gli anni della formazione fisica, e adesso lo sta pagando. Federer a 26 sta ancora bene, e probabilmente riuscirà a mantenersi in condizioni atletiche più che buone ancora per 3-4 anni almeno, ma è un caso a parte: non solo perchè programma la stagione senza troppa "ingordigia" (e ci credo: se uno vince 3 slam su 4 può pure permettersi di saltare parecchi tornei minori), ma anche in quanto dotato di qualità tecniche talmente elevate da potersi letteralmente "sostituire" a quelle fisiche. In altre parole: può risparmiarsi molto più di altri giocatori. Ma un tennista "normale", che per stare ai vertici deve lavorare sodo in continuazione, difficilmente a mio parere potrà durare più di un lustro, nel tennis attuale. Che giochi sul rosso, sull'erba, sul cemento o sul ghiaccio. Condivido l’idea per cui sia lo sport praticato all’eccesso, come e più di un lavoro (del resto, i players vivono di questo), a logorare il fisico di una persona.
Penso sia un discorso che ormai vale per praticamente qualsiasi sport, e certamente per ogni sport “di richiamo”.
Tra esigenze degli sponsor, premi miliardari, imposizioni di calendario sempre più asfissianti e via dicendo, uno sportivo professionista, che sia tra i top mondiali o meno, deve sopportare dei ritmi assurdi per rimanere tale.

Probabilmente il tennis è uno degli sport che negli ultimi anni ha “subito” più degli altri questo tipo di impatto: un esperto saprebbe esprimersi con più precisione, ma credo che dagli anni ‘90 in poi si sia assistito ad una brusca accelerazione sia per quanto riguarda gli impegni di calendario, che i materiali, passando per i campi, la preparazione atletica e via dicendo.
Risultato: stress fisico e mentale giunto ormai a livelli tali che per garantirsi longevità è necessario possedere doti di equilibrio tecnico, atletico e psicologico non indifferenti.

Non vorrei gufare, ma ad esempio dubito che Nadal a 25 anni sarà integro fisicamente, considerato lo stato in cui versano le sue ginocchia e caviglie già ora, poco più che ventenne: semplicemente, ha corso e si è pompato troppo durante gli anni della formazione fisica, e adesso lo sta pagando.
Federer a 26 sta ancora bene, e probabilmente riuscirà a mantenersi in condizioni atletiche più che buone ancora per 3-4 anni almeno, ma è un caso a parte: non solo perchè programma la stagione senza troppa “ingordigia” (e ci credo: se uno vince 3 slam su 4 può pure permettersi di saltare parecchi tornei minori), ma anche in quanto dotato di qualità tecniche talmente elevate da potersi letteralmente “sostituire” a quelle fisiche. In altre parole: può risparmiarsi molto più di altri giocatori.
Ma un tennista “normale”, che per stare ai vertici deve lavorare sodo in continuazione, difficilmente a mio parere potrà durare più di un lustro, nel tennis attuale.
Che giochi sul rosso, sull’erba, sul cemento o sul ghiaccio.

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Di: Enzo Cherici http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1573#comment-44783 Enzo Cherici Wed, 13 Feb 2008 10:09:14 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1573#comment-44783 Seguiamo lo sport professionistico perché ci piace l'alta qualità che esprime, non perché faccia bene :-) Seguiamo lo sport professionistico perché ci piace l’alta qualità che esprime, non perché faccia bene :-)

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Di: Giovanni da Roussillon http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1573#comment-44777 Giovanni da Roussillon Wed, 13 Feb 2008 09:32:24 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1573#comment-44777 Stefano Grazia Non penso sia lo sport professionistico la principale causa. Per quale ragione lo seguireste, lo seguiremmo, allora? E' assai più probabilmente l'attitudine di chi lo pratica, che, probabilmente allettato dal reddito o dall'idea di poter eccellere, supera il dosaggio e limiti personali (per incoscienza o altro). Nessuno obbliga chicchesia a diventare ricco economicamente o ad essere il più bravo. Certo le offerte degli organizzatori sono assurdamente elevate e favoriscono i più bramosi e labili. Ma qui i dati della tematica non sarebbero circoscrivibili esclusivamente all'ambito sportivo... Stefano Grazia
Non penso sia lo sport professionistico la principale causa. Per quale ragione lo seguireste, lo seguiremmo, allora?
E’ assai più probabilmente l’attitudine di chi lo pratica, che, probabilmente allettato dal reddito o dall’idea di poter eccellere, supera il dosaggio e limiti personali (per incoscienza o altro). Nessuno obbliga chicchesia a diventare ricco economicamente o ad essere il più bravo.
Certo le offerte degli organizzatori sono assurdamente elevate e favoriscono i più bramosi e labili. Ma qui i dati della tematica non sarebbero circoscrivibili esclusivamente all’ambito sportivo…

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Di: andrew http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1573#comment-44776 andrew Wed, 13 Feb 2008 09:19:35 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1573#comment-44776 già l'America...hanno un fucking sacco di spazio ma anche una mentalità molto più aperta... ho passato un sei mesi a Boston nel 93...per caso mi ero trovato in appartamento con un ragazzo svizzero che era stato n.7 del suo paese e aveva giocato nei challenger e nelle quali in giro per l'Europa (due tronchi di gambe da paura!!)... beh, ogni tanto ci si buttava dentro nei campi pubblici GRATUITI e ci si faceva un'ora o due...Là funziona così: alla fine di ogni ora, il primo che si presenta utilizza il campo, se poi all'ora successiva si presenta qualcun altro, smammi...SIMPLE AS THAT... già l’America…hanno un fucking sacco di spazio ma anche una mentalità molto più aperta…

ho passato un sei mesi a Boston nel 93…per caso mi ero trovato in appartamento con un ragazzo svizzero che era stato n.7 del suo paese e aveva giocato nei challenger e nelle quali in giro per l’Europa (due tronchi di gambe da paura!!)…

beh, ogni tanto ci si buttava dentro nei campi pubblici GRATUITI e ci si faceva un’ora o due…Là funziona così: alla fine di ogni ora, il primo che si presenta utilizza il campo, se poi all’ora successiva si presenta qualcun altro, smammi…SIMPLE AS THAT…

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Di: stefano grazia http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1573#comment-44766 stefano grazia Wed, 13 Feb 2008 08:30:25 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1573#comment-44766 Sono d'accordo con Gudpie sulla sua analisi. La terra non morirà mai come dice anto ma intanto ci lamentiamo che non ci sono campi pubblici gratis...in america ci sono e sono in cemento...mi ricordo che a Maui (ci ero andato nel 92 per fare windsurfs che era allora la mia droga) c'erano i campi subito dietro la spiaggia di Kihei, fra la spiaggia e la fila di Condo:4 campi pubblici ogni 500 metri (o forse erano solo due,non ricordo bene, e comunque...) ... Quindi che per propagandare il tennis sia meglio il cemento è indubbio...Il cemento è più pericoloso? Anche qui concordo con Gudpis: attenzione a non dire sciocchezze perchè se ci giochi sopra 1 o 2 volte a settimana non te ne accorgi nemmeno e quindi smettiamola di fare i fighetti da circolo che se c'è solo il campo in tappetino preferiscono non giocare... E' più dannoso per i professionisti? forse, ma Nadal si è distrutto giocando sulla terra e allora è davvero This is Tennis,Bellezza!,il gioco fra quelli non di contatto e a volte anche considerando alcuni sports di contatto,più brutale e violento sia a livello fisico che mentale. L'alto numero d'infortuni deriva da un insieme di circostanze già annotate da altri intervenuti prima di me e il cemento può essere una di esse (ma lo è anche la terra) e non la sola causa. La principale è LO SPORT PROFESSIONISTICO IN SE. Che non fa bene al fisico. Quello che fa bene al fisico nel senso di Mens sana in Corpore sano è lo sport a basso regime, non quello accelerato da fuori giri dello sport pro. Quello ti rovina le giunture,ti stianca il cuore, ti manda in tilt la psiche...Indipendentementedal fatto di giocare sul duro o sull'acqua. Sono d’accordo con Gudpie sulla sua analisi. La terra non morirà mai come dice anto ma intanto ci lamentiamo che non ci sono campi pubblici gratis…in america ci sono e sono in cemento…mi ricordo che a Maui (ci ero andato nel 92 per fare windsurfs che era allora la mia droga) c’erano i campi subito dietro la spiaggia di Kihei, fra la spiaggia e la fila di Condo:4 campi pubblici ogni 500 metri (o forse erano solo due,non ricordo bene, e comunque…) … Quindi che per propagandare il tennis sia meglio il cemento è indubbio…Il cemento è più pericoloso? Anche qui concordo con Gudpis: attenzione a non dire sciocchezze perchè se ci giochi sopra 1 o 2 volte a settimana non te ne accorgi nemmeno e quindi smettiamola di fare i fighetti da circolo che se c’è solo il campo in tappetino preferiscono non giocare… E’ più dannoso per i professionisti? forse, ma Nadal si è distrutto giocando sulla terra e allora è davvero This is Tennis,Bellezza!,il gioco fra quelli non di contatto e a volte anche considerando alcuni sports di contatto,più brutale e violento sia a livello fisico che mentale.
L’alto numero d’infortuni deriva da un insieme di circostanze già annotate da altri intervenuti prima di me e il cemento può essere una di esse (ma lo è anche la terra) e non la sola causa. La principale è LO SPORT PROFESSIONISTICO IN SE. Che non fa bene al fisico. Quello che fa bene al fisico nel senso di Mens sana in Corpore sano è lo sport a basso regime, non quello accelerato da fuori giri dello sport pro. Quello ti rovina le giunture,ti stianca il cuore, ti manda in tilt la psiche…Indipendentementedal fatto di giocare sul duro o sull’acqua.

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