Che mancanza di fair-play. Così la Henin ha perduto 2 volte.

 
28 Gennaio 2006 Articolo di Ubaldo Scanagatta
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di Ubaldo Scanagatta
28 gennaio 2006

MELBOURNE. Che brutta, bruttissima figura ha fatto Justine Henin nel ritirarsi in finale mentre stava perdendo 6-1,2-0. Che mancanza di fair-play. Che poco rispetto, che scarsa sensibilità per la sua avversaria, prima di tutto, ma anche per il pubblico, per gli organizzatori. Così la Henin ha perduto due volte. Anche se per questa figuraccia ha preso 600.000 dollari.
Non è che Justine, diversamente da Kim Clijsters che l’altro giorno in semifinale si era proprio storta una caviglia e non poteva proprio camminare (le si era gonfiata come un melone in un batter d’occhio), non potesse muoversi o rischiasse chissà che cosa.
Che cosa le sarebbe costato, allora, stare in campo un quarto d’ora in più, terminare il secondo set e consentire a Amelie Mauresmo di festeggiare appieno, finalmente senza riserve, il suo primo Slam dopo 31 tentativi frustrati?
Tutti, anche Justine che ha sempre detto di aver simpatia per Amelie (così come invece ha sempre fatto capire di non sopportare invece Maria Sharapova e il suo entourage), sapevano quanto ci tenesse Amelie a vincere uno Slam, dopo essere stata n.1 del mondo per cinque settimane nel 2004, ma Justine ha pensato solo a se stessa.
E ha rovinato la festa alla nuova campionessa.
E’ vero che fra qualche anno pochi ricorderanno che Amelie ha conquistato il suo primo Slam grazie a due ritiri consecutivi (più un terzo, chè Michaela Krajicek, vittima di un colpo di sole, abbandonò il campo a fine primo set). Tuttavia…
E’ vero che i campioni non diventano tali senza uno smisurato orgoglio che li salva tante volte da sconfitte apparentemente inevitabili, ma ci deve essere un limite a tutto.
“Se il match fosse stato più equilibrato forse sarebbe rimasta ancora in campo” è stata la sola frase che Amelie (“Non voglio certo sciupare questo momento con le polemiche”) si è lasciata scappare.
Insieme ad un’altra su cui Justine dovrebbe riflettere: “Io sarei morta sul campo pur di cercare di vincere questa finale”.

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