Gonzalez, più soprannomi che titoli
Sampras, Agassi, Kuerten illustri ko
Ma con Stefanki il salto di qualità

 
25 Gennaio 2007 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

N.B. Questo è l’articolo, in versione integrale, che dovrebbe (?) uscire sui giornali del gruppo QN (Nazione, Resto del Carlino, Giorno).

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MELBOURNE _ Che tris. Dopo Hewitt, idolo di casa, e Blake, finalista del Masters, ha demolito anche Nadal. E come! 6-2,6-4,6-3. Tre set a zero, come a Blake. Domani contro il tedesco della Florida e di Bollettieri Tommy Haas (scampato ad un matchpoint contro il russo Davydenko, 6-3,2-6,1-6,6-1,7-5,e a tanti infortuni) ci sarà lui, il cileno dal dritto che uccide, “El Bombardero de la Reina”, Fernando Gonzalez, sognando una finale contro il vincente di Federer-Roddick giocata nella notte.
Di solito è impossibile mettere a segno più dritti vincenti di Nadal, ma lui ieri c’è riuscito. Quasi il triplo, 20 contro 7.
Bruno e muscoloso Fernando, 26 anni e n.9 Atp dopo aver raggiunto i quarti nei quattro Major (US Open 2002, Roland Garros 2003, Wimbledon 2005) fin qui aveva conquistato più soprannomi che tornei (7) e manco una semifinale d’uno slam, diversamente da Haas che invece proprio qui ne ha perse già due, con Kafelnikov e Safin (1999 e 2003).
N.1 del mondo under 14 e campione junior a Parigi,Fernando vinse anche il doppio junior a Flushing M.con Massu, il partner cileno dell’oro olimpico del doppio ad Atene 2004 (dove Massu conquistò anche l’oro del singolo e Fernando il bronzo). Al ritorno in patria i due furono accolti da eroi. Il Cile, due ori, non ne aveva mai vinto uno.
Per via del dritto fulminante lo ribattezzarono subito Mano de Piedra, come Duran, il pugile rivale di Ray Sugar Leonard: Roberto Duran, panamense, è stato uno dei “leggeri” più forti di sempre, memorabile un suo match con Hagler, i primi due con Leonard, il secondo fu quello del “No mas” perchè si era stufato di prendere botte, il terzo una farsa. Ma lui, Fernando Francisco Gonzalez, no mas non l’ha mai detto. Lo chiamano anche “Fena” (diminutivo di Fernando), oppure El Bombardero de la Reina, il quartiere della Regina a Santiago dov’è nato, a due passi dal Tenis Club de la Reina. E “Fer”, altro diminutivo (“Ferro”), così come “Gonzo” (non è un insulto). E il più banale: “Speedy Gonzalez” per uno che non ha solo un servizio esplosivo e un dritto terrificante, ma è anche rapidissimo con i piedi. Ovunque arriva a colpire di dritto. Non è stata una sorpresa la sua vittoria su Nadal _ già battuto 2 volte su 3 duelli e l’unica sul “veloce” _ ma semmai il modo. Rafa, tipo che non accampa scuse, ha accusato fastidi a una gamba, conseguenza dei 5 set con Murray: “Non potevo correre al massimo”. Però Gonzalez ieri faceva davvero paura. Ha sempre tirato forte, ma prima sbagliava troppo. Fino al cambio di allenatore, da De La Pena a Larry Stefanki, l’allenatore americano ex coach _ fra gli altri _ di McEnroe, Kafelnikov e di Marcelo Rios il cileno ex n1 Atp e più forte della storia cilena. Stefanki sembra avere su “El Bombardero” la stessa positiva impronta di Jimbo Connors su Andy Roddick.
Mano de Piedra aveva già battuto i migliori, Sampras nel 2002, Agassi nel 2003, Kuerten nel 2004, ma non era mai stato continuo “y sobre todo paziente como hoy”. “Non ho più paura di tirare rovesci, anzi li taglio e li seguo avanti…”. Batterà anche Haas?
Sharapova b.Chakvetadze 7-6,7-5, Clijsters b.Hingis 3-6,6-4,6-3.

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1 Commento a “Gonzalez, più soprannomi che titoli
Sampras, Agassi, Kuerten illustri ko
Ma con Stefanki il salto di qualità”

  1. Giovanni Rossi scrive:

    Caro Ubalod, non ho visto un granche’ degli Australian Open, ma ho registrato quasi tutte le partite; ho visto non piu’ di qualche set di Roddick, Gonzo (Ganzo?), Federer. Ho visto un po’ della partita Gonzo Hewit ed ho visto subito che Gonzo era in palla, in pallissima direi ed ha preso a pallate il povero Hewitt: Hewitt ha vinto si’ il terzo set, ma solo per generosita’ di Gonzo il quale ha avuto un numero strabiliante di punti vincenti. In questo momento ho spento la tv, c’e’ la partita fra Serena s Vaidasova. Che patita patetica. Dove sono la Capriati, la Henin, la Venus, la Davenport di una volta? Che p…e vedere la Vaidosova servire per il primo set, due doppi falli, non riesce a buttare una palla al di la’ della rete: si’ colpisce una palla che Serena nemmeno vede, ma dove e’ la strategia, il tocco di palla, una volee? Un paio di anni fa proprio agli Australian ho visto giocatre la Molik, un servizio bellissimo, il diritto impressionante, scendere a rete! Quelle erano partite. Adesso non resisto a vedere la Hingis che batte come mia nonna, al rallentatore, vince i punti perche’ le avversarie sono proprio pochezze. Sara’ che alla televisione non si ha la percezione della velocita’ della palla, ma non sopporo di vedere Li, (mi sembra sia questo il nome della giocatrice che dopo aver vinto il primo set con la Hingis ha perduto in tre set) che riesce a metter in rete le piu’ banali volee.
    Registrero’ la partita stanotte, alle 3:30 fra Federer e Roddick. Vedro’ la partita sapendo il risultato, ma vedere giocare Federe e’ solo un piacere
    Ciao.
    Giovanni

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