Commenti a: No, non siamo stati solo terraioli.Starace, Volandri sì, altri no http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1137 Il blog ufficiale di Ubaldo Scanagatta (tennis, calcio, vela e altri sport) Fri, 10 May 2013 18:12:34 +0000 http://wordpress.org/?v=2.3.3 Di: Luca-top100- http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1137#comment-33549 Luca-top100- Sat, 17 Nov 2007 16:01:37 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1137#comment-33549 Comunque complimenti a Roberto per l'articolo e le delucidazioni. Su Gaudenzi effettivamente mi ero perso dei pezzi piuttosto importanti. Comunque complimenti a Roberto per l’articolo e le delucidazioni.
Su Gaudenzi effettivamente mi ero perso dei pezzi piuttosto importanti.

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Di: superbol http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1137#comment-33536 superbol Sat, 17 Nov 2007 14:35:32 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1137#comment-33536 il 99% dei nostri giocatori nasce sulla terra, anche se solo il 5% dei nostri ha le attitudini per primeggiarvi adesso, che sono gambe, costanza e pazienza. del resto anche i nostri storici vincitori di parigi, adriano e nicola, adesso non sarebbero da rosso. piuttosto, il nostro essere nonostante questo terrocentrici, ci ha fatto perdere anni preziosi con giocatori come omar, che ricordo a inizio carriera fare il giro dei mille piccoli atp che avevamo, su terra d'estate, piuttosto che partire per l'america sul duro. e il povero anemico pesco, che sul duro ha vinto 2 atp, costretto a remare in giro per la penisola. ora non abbiamo nemmeno piu' quei tornei, bari, genova, messina, bologna, palermo, firenze, sant vincent, dove i nostri si sfidavano a singolar tenzone coi mitici dela pena, stendlund, filippini, burrieza, perez, duncan, skoff, ingaramo e altri onesti pedalatori che assieme agli altrettanto mitici focolari, ivana vaccari rendevano indimenticabili tanti pomeriggi primaverili e estivi di raitre. quando il tennis si vedeva in chiaro e se avevi culo condito pure dal bisteccone che s'addormentava in diretta. beh, adesso quei tornei non ci sono piu', quindi a maggior ragione, ragazzi miei, prendete l'aereo, viaggiate il mondo, e imparate a giocare dappertutto. perche', come diceva troisi, "Roberti' jesce, tuocc' e' ffemmene, lascia sta' a' mammina!". e per mammina, leggasi terra. il 99% dei nostri giocatori nasce sulla terra, anche se solo il 5% dei nostri ha le attitudini per primeggiarvi adesso, che sono gambe, costanza e pazienza.
del resto anche i nostri storici vincitori di parigi, adriano e nicola, adesso non sarebbero da rosso.
piuttosto, il nostro essere nonostante questo terrocentrici, ci ha fatto perdere anni preziosi con giocatori come omar, che ricordo a inizio carriera fare il giro dei mille piccoli atp che avevamo, su terra d’estate, piuttosto che partire per l’america sul duro.
e il povero anemico pesco, che sul duro ha vinto 2 atp, costretto a remare in giro per la penisola.
ora non abbiamo nemmeno piu’ quei tornei, bari, genova, messina, bologna, palermo, firenze, sant vincent, dove i nostri si sfidavano a singolar tenzone coi mitici dela pena, stendlund, filippini, burrieza, perez, duncan, skoff, ingaramo e altri onesti pedalatori che assieme agli altrettanto mitici focolari, ivana vaccari rendevano indimenticabili tanti pomeriggi primaverili e estivi di raitre.
quando il tennis si vedeva in chiaro e se avevi culo condito pure dal bisteccone che s’addormentava in diretta.
beh, adesso quei tornei non ci sono piu’, quindi a maggior ragione, ragazzi miei, prendete l’aereo, viaggiate il mondo, e imparate a giocare dappertutto. perche’, come diceva troisi, “Roberti’ jesce, tuocc’ e’ ffemmene, lascia sta’ a’ mammina!”. e per mammina, leggasi terra.

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Di: marcos http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1137#comment-33509 marcos Sat, 17 Nov 2007 11:25:34 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1137#comment-33509 tra peregrinazioni interminabili, finalmente son riuscito a leggere il pezzo di roberto: stupendo! ed ottimi i commenti a seguire! tra peregrinazioni interminabili, finalmente son riuscito a leggere il pezzo di roberto: stupendo!

ed ottimi i commenti a seguire!

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Di: anto http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1137#comment-33500 anto Sat, 17 Nov 2007 08:09:31 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1137#comment-33500 Bel post Roberto! Bel post Roberto!

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Di: roberto http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1137#comment-33488 roberto Fri, 16 Nov 2007 23:25:12 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1137#comment-33488 Ubaldo, ti ringrazio per la precisazione sul bravo Zuga. Io lo ricordo molto poco, al di la della semi al Foro con Gerulaitis (avevo 12 anni). So però che in seguito sarebbe potuto essere un buonissimo coach. Se non sbaglio, dietro l'exploit di Pistolesi a Montecarlo, quando nel 1988 raggiunse i quarti di finale superando gente come Krickstein e soprattutto Wilander, c'era la guida tecnica di Tonino, e lo stesso vale per il periodo migliore di Pescosolido. Peccato che Zuga sia stato gravemente limitato, nella sua professione di allenatore, dalla scarsa propensione a viaggiare, forse per paura dell'aereo. Ubaldo, ti ringrazio per la precisazione sul bravo Zuga. Io lo ricordo molto poco, al di la della semi al Foro con Gerulaitis (avevo 12 anni). So però che in seguito sarebbe potuto essere un buonissimo coach. Se non sbaglio, dietro l’exploit di Pistolesi a Montecarlo, quando nel 1988 raggiunse i quarti di finale superando gente come Krickstein e soprattutto Wilander, c’era la guida tecnica di Tonino, e lo stesso vale per il periodo migliore di Pescosolido.
Peccato che Zuga sia stato gravemente limitato, nella sua professione di allenatore, dalla scarsa propensione a viaggiare, forse per paura dell’aereo.

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Di: Ubaldo Scanagatta http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1137#comment-33484 Ubaldo Scanagatta Fri, 16 Nov 2007 21:57:52 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1137#comment-33484 Dopo tutti i complimenti sinceri fatti a Roberto esprimo ua perplessità. secondo me Zugarelli era più forte sul veloce che sulla terra rossa, anche se a Roma ha giocato perfino una finale nel '77 quando arrivò ad un passo dal trascinare Gerulaitis al quinto set (se andaste sul sito bnl.tennis.it e cliccaste sulla storia degli Internazionali d'Italia, scritta da me con i dati statistici di Luca Marianantoni, potreste trovare insieme ai tabelloni, anno per anno, anche la storia di molte finali inclusa quella di Zugarelli con gerulaitis. Mi pare di ricordare che "Zuga" ebbe un paio di setpoints nel quarto. Ricordo anche che lo stesso "Zuga" fu fatto opportunamente giocare da Pietrangeli in Coppa Davis sul campo n.1 di Wimbledon e vinse entrambi i singolari. Era il 1976 e quel successo spianò all'Italia (che aveva perso il doppio con Panatta e Bertolucci con i fratelli LLoyd) la conquista della Davis. A "Zuga" mancava una falange del pollice destro. La sua presa di dritto ne risentiva, ma il rovescio era fantastico. Giocava tutti colpi corti, quasi da cemento e aveva un fisico atletico naturale straordinario. In un paio d'anni balzò da perfetto sconosciuto di terza categoria (perse la finale degli Italiani dal fiorentino Luca Gazzari) in prima categoria, sorvolando praticamente la seconda. Impresa mai riuscita ad altri. Era un autodidatta talentuosissimo. Dopo tutti i complimenti sinceri fatti a Roberto esprimo ua perplessità. secondo me Zugarelli era più forte sul veloce che sulla terra rossa, anche se a Roma ha giocato perfino una finale nel ‘77 quando arrivò ad un passo dal trascinare Gerulaitis al quinto set (se andaste sul sito bnl.tennis.it e cliccaste sulla storia degli Internazionali d’Italia, scritta da me con i dati statistici di Luca Marianantoni, potreste trovare insieme ai tabelloni, anno per anno, anche la storia di molte finali inclusa quella di Zugarelli con gerulaitis. Mi pare di ricordare che “Zuga” ebbe un paio di setpoints nel quarto. Ricordo anche che lo stesso “Zuga” fu fatto opportunamente giocare da Pietrangeli in Coppa Davis sul campo n.1 di Wimbledon e vinse entrambi i singolari. Era il 1976 e quel successo spianò all’Italia (che aveva perso il doppio con Panatta e Bertolucci con i fratelli LLoyd) la conquista della Davis. A “Zuga” mancava una falange del pollice destro. La sua presa di dritto ne risentiva, ma il rovescio era fantastico. Giocava tutti colpi corti, quasi da cemento e aveva un fisico atletico naturale straordinario. In un paio d’anni balzò da perfetto sconosciuto di terza categoria (perse la finale degli Italiani dal fiorentino Luca Gazzari) in prima categoria, sorvolando praticamente la seconda. Impresa mai riuscita ad altri. Era un autodidatta talentuosissimo.

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Di: Avec Double Cordage http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1137#comment-33475 Avec Double Cordage Fri, 16 Nov 2007 19:34:54 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1137#comment-33475 roberto grazie per le info su Nargiso, veramente apprezzate, "palle pesanti come ratti" devo ricordarmela è troppo forte... quello che hai scritto ha solo confermato il mio sospetto che nargiso dopo panatta era "the best shot we had" ad avere un top ten, ho cercato un po di head to head con giocatori top ten ma ve ne sono pochi, con agassi e becker ad esempio non ha mai giocato... ho trovato un primo turno a milano indoor mi sembra del 93 contro Lendl (gia a fine carriera però) perso 67 76 67 uno dei migliori risultati è una semifinale a rotterdam del 93 persa da novacek, nell'ambito di quel torneo battè anche camporese 76 76. Forse camporese era più forte di nargiso, infatti è arrivato a numer 18, ma camporese ha raggiunto quasi tutto quello che era nelle sue possibilità, aveva un gran servizio e un gran dritto piatto ma negli spostamenti al giorno d'oggi sarebbe improponibile. mi ricordo che proprio camporese vinse rotterdam nel 91 contro Lendl, nel suo anno migliore nel quale ha due volte praticamente quasi battuto un becker d'annata in partite che contano. prima agli australian open terzo turno 6-7(4) 6-7(5) 6-0 6-4 12-14 ha rinfilato un 60 a becker al terzo set dopo aver perso due tibreak e poi ha perso per 14-12 nel 5 set, avrebbe vinto probabilmente vinto quel match contro qualsiasi altro giocatore ma quel giorno non gli era concesso di vincere, se non erro poi becker vinse il torneo e diventò numero uno in classifica la prima volta, partendo dai suoi difetti di spostamento camporese in quel inzio stagione deve essere stato in una forma come forse mai nessun altro giocatore italiano prima di lui, e forse neanche dopo, il solo gaudenzi magari può essere preso in considerazione poco dopo quel match perse dinuovo da becker in 5 set in coppa davis fuori casa, ma questa volta era lui a condurre 2 set a zero ma finì per perdere comunque, quell'incontro del primo turno finì 3-2 per la germania camporese battè stich nel primo incontro e assieme a nargiso sonfisse becker-jelen nel doppio praticamente mancava un set per battera la germania ad ogni modo una chance come quella di un talento come quello di nargiso scelto da tiriac non capitrà presto di poterla sciupare, magari come simpatia non avrebbe avuto le potenzialità di un tomba ma dopo aver vinto qualche slam sono sicuro che in italia questo aspetto sarebbe stato secondario. ahi che peccato, speriamo possa valere da lezione per quelli che seguiranno roberto grazie per le info su Nargiso, veramente apprezzate, “palle pesanti come ratti” devo ricordarmela è troppo forte… quello che hai scritto ha solo confermato il mio sospetto che nargiso dopo panatta era “the best shot we had” ad avere un top ten, ho cercato un po di head to head con giocatori top ten ma ve ne sono pochi, con agassi e becker ad esempio non ha mai giocato…
ho trovato un primo turno a milano indoor mi sembra del 93 contro Lendl (gia a fine carriera però) perso 67 76 67 uno dei migliori risultati è una semifinale a rotterdam del 93 persa da novacek, nell’ambito di quel torneo battè anche camporese 76 76. Forse camporese era più forte di nargiso, infatti è arrivato a numer 18, ma camporese ha raggiunto quasi tutto quello che era nelle sue possibilità, aveva un gran servizio e un gran dritto piatto ma negli spostamenti al giorno d’oggi sarebbe improponibile. mi ricordo che proprio camporese vinse rotterdam nel 91 contro Lendl, nel suo anno migliore nel quale ha due volte praticamente quasi battuto un becker d’annata in partite che contano. prima agli australian open terzo turno 6-7(4) 6-7(5) 6-0 6-4 12-14 ha rinfilato un 60 a becker al terzo set dopo aver perso due tibreak e poi ha perso per 14-12 nel 5 set, avrebbe vinto probabilmente vinto quel match contro qualsiasi altro giocatore ma quel giorno non gli era concesso di vincere, se non erro poi becker vinse il torneo e diventò numero uno in classifica la prima volta, partendo dai suoi difetti di spostamento camporese in quel inzio stagione deve essere stato in una forma come forse mai nessun altro giocatore italiano prima di lui, e forse neanche dopo, il solo gaudenzi magari può essere preso in considerazione

poco dopo quel match perse dinuovo da becker in 5 set in coppa davis fuori casa, ma questa volta era lui a condurre 2 set a zero ma finì per perdere comunque, quell’incontro del primo turno finì 3-2 per la germania camporese battè stich nel primo incontro e assieme a nargiso sonfisse becker-jelen nel doppio praticamente mancava un set per battera la germania

ad ogni modo una chance come quella di un talento come quello di nargiso scelto da tiriac non capitrà presto di poterla sciupare, magari come simpatia non avrebbe avuto le potenzialità di un tomba ma dopo aver vinto qualche slam sono sicuro che in italia questo aspetto sarebbe stato secondario.

ahi che peccato, speriamo possa valere da lezione per quelli che seguiranno

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Di: pibla http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1137#comment-33461 pibla Fri, 16 Nov 2007 18:04:21 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1137#comment-33461 ....e ti pare che non mi fido!!! la tua competenza quasi mi stordisce, ma allo stesso tempo mi stimola e mi conforta dato che la pensiamo praticamente sempre allo stesso modo (a parte il combinated, ma su quello sono sicuro che ti potrei convincere!!!) Di qui in avanti niente più complimenti, la mia stima nei tuoi confronti è granitica e di qui in avanti i complimenti saranno sottintesi in ogni intervento, sennò rischiano di diventare stucchevoli. Ciao. ….e ti pare che non mi fido!!! la tua competenza quasi mi stordisce, ma allo stesso tempo mi stimola e mi conforta dato che la pensiamo praticamente sempre allo stesso modo (a parte il combinated, ma su quello sono sicuro che ti potrei convincere!!!)
Di qui in avanti niente più complimenti, la mia stima nei tuoi confronti è granitica e di qui in avanti i complimenti saranno sottintesi in ogni intervento, sennò rischiano di diventare stucchevoli.
Ciao.

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Di: roberto http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1137#comment-33457 roberto Fri, 16 Nov 2007 17:23:17 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1137#comment-33457 Ah, un'ultima cosa, grazie di cuore anche a pibla, vedo ora il suo post. Tonino Zugarelli lo ricordo poco, credo che fosse più adatto alla terra, ma mi sembrava abbastanza completo come bagaglio tecnico. Fabbiano è da cemento, fidati, pibla. Ha fatto semi in Austrania e all'US Open a livello juniores. E' un po' leggero per la terra. Ha anticipo, colpi piatti, è rapidissimo e molto reattivo, a rete è ottimo, anche se un po' piccolino di statura. Deve migliorare il servizio e in generale il peso di palla. Come tipo di giocatore ricorda un po' Arnaud Clement, a mio avviso. Un saluto. A marco napo, infine, volevo dire che non stavo valutando la dimensione tecnica dei nostri giocatori (se cioè siano forti o meno) ma solo quali siano, o siano state, le loro caratteristiche di adattabilità alle diverse superfici. Ah, un’ultima cosa, grazie di cuore anche a pibla, vedo ora il suo post. Tonino Zugarelli lo ricordo poco, credo che fosse più adatto alla terra, ma mi sembrava abbastanza completo come bagaglio tecnico.
Fabbiano è da cemento, fidati, pibla. Ha fatto semi in Austrania e all’US Open a livello juniores. E’ un po’ leggero per la terra. Ha anticipo, colpi piatti, è rapidissimo e molto reattivo, a rete è ottimo, anche se un po’ piccolino di statura. Deve migliorare il servizio e in generale il peso di palla. Come tipo di giocatore ricorda un po’ Arnaud Clement, a mio avviso. Un saluto.
A marco napo, infine, volevo dire che non stavo valutando la dimensione tecnica dei nostri giocatori (se cioè siano forti o meno) ma solo quali siano, o siano state, le loro caratteristiche di adattabilità alle diverse superfici.

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Di: roberto http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1137#comment-33454 roberto Fri, 16 Nov 2007 17:14:34 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1137#comment-33454 Anzitutto volevo ringraziare di cuore Ubaldo, per aver “promosso” il mio post al rango di articolo. Volevo poi dire grazie anche a tutti coloro che hanno partecipato al dibattito. Concordo con quanto detto da Bob: Luzzi andrebbe messo nella categoria dei polivalenti. Federico nella sua carriera ha raccolto meno di quanto avrebbe potuto: ha pagato una motivazione al lavoro discontinua, specie, in gioventu’, ma soprattutto, nelle ultime stagioni, una scarsa fiducia nei suoi mezzi, che lo ha portato a scegliere una programmazione poco ambiziosa. Personalmente ritengo che la superficie migliore per lui sia il sintetico indoor, certo non la terra, dove il suo gioco è decisamente troppo leggero. Concordo poi con Paolo N. e con Gianluca FG sui meriti che ha avuto Leo Caperchi nel “progettare” la carriera di Fognini, che fu scientificamente pianificata a tavolino assieme con il manager Gaudenzi. Vollero a tutti i costi che Fabio facesse la trasferta americana sul cemento la scorsa estate. Fabio (e con lui Gianluca Naso) praticamente non vinse una partita, era 250 al mondo, venne deriso, ci fu chi parlò di promessa sfiorita, ma imparò tantissimo. Sul problema delle strutture, dei campi e dei tornei monosuperficie abbiamo discusso a lungo, specie nel topic genitori figli e in quelli sui mali della Federazione. Ho letto una ricerca che mostrava come anni fa la Spagna organizzava l’80% delle proprie competizioni ufficiali sulla terra, mentre lo scorso anno questa percentuale è calata al 45%. Ma in Spagna sanno prendere le decisioni, a tutti i livelli e non solo nel tennis… E’ anche un problema di mentalità, come scrivono giustamente Giuseppe C. e Paolo N. Aggiungo che a mio avviso da noi è anche un problema di conflitto generazionale all’interno dei circoli, e purtroppo spesso comandano i più anziani. Ad Avec DC rispondo che vidi giocare per la prima volta Nargiso quando era ancora junior. Gli diedero una wc al challenger del Parioli (ora scomparso) e lui battè al primo turno Javier Sanchez, suo coetaneo e fratello di Emilio, che lo sopravanzava tantissimo in classifica. Pareva un fenomeno, serve & volley costante, dritto pesante, gran tocco. Poi il giorno dopo perse da Edoardo Mazza, B2 del Parioli… La prova del nove, insomma. Diego, figlio di un miliardario napoletano, residente a Monte Carlo, ragazzo intelligente ma un po’ viziatello, ha avuto da giovane una applicazione e una motivazione troppo discontinua, che gli hanno impedito di lavorare sui suoi punti deboli: un rovescio fragile, una insufficiente mobilità negli spostamenti laterali, degli appoggi spesso instabili, una scarsa tenuta alla distanza, una vulnerabilità psicologica eccessiva. Dopo la vittoria a Wimbledon junior, e l’entrata nei primi 100 a poco più di 18 anni, gli fu offerto di allenarsi con l’entourage di Becker, perché a Tiriac piaceva molto il suo gioco di attacco. Diego disse si, tutto felice, salvo poi, il primo giorno, presentarsi in ritardo alla seduta di allenamento atletico… Dopo due settimane era di nuovo a Monte Carlo. Credo che abbia molto rimpianto la sua immaturità, e che se ne sia reso conto negli anni successivi. Verso la fine della sua carriera, iniziò ad allenarsi duramente, andò persino in Spagna a prepararsi con Bruguera, ma ormai era troppo tardi, e restò un incompiuto, sebbene abbia avuto una buona carriera da doppista, specie in Davis. Ma da ragazzino aveva davvero un gran talento. Oltre alla partita da te citata con Courier (giocò benissimo fino al 76 2 pari, poi finì la benzina), io ricordo un’altra sua fantastica prestazione, a mio avviso ancora più sorprendente. Lo vidi affrontare Emilio Sanchez, all’epoca top 10, top 5 sulla terra, al Foro, al primo turno, in un incontro serale sul centrale (che era lentissimo, umidissimo, praticamente una palude, le palle pesanti come ratti). Condizioni impossibili per un attaccante, insomma. Ebbene, Diego vinse 76 76, senza mai cedere il servizio, facendoci vedere per un’ora e mezza un serve & volley fantastico, con Emilio che a un certo punto, all’ennesima voleé smorzata vincente, iniziò a guardare verso la sua panchina con degli amari sorrisi, come a dire: oggi è la sua giornata, gli riesce l’impossibile… Fu una serata esaltante per noi tifosi, ricordo che qualcuno gridò a Diego: “Aàààdriano!!...”, il massimo omaggio che il pubblico romano potesse tributare all’epoca. Peccato che il giorno dopo Nargiso, ubriacato dagli elogi, perse con il povero Osterthun, anonimo tennista tedesco prematuramente scomparso. Infine, per Luca top 100, posto qui di seguito qualche risultato di Andrea Gaudenzi sulle superfici rapide. 1993: Quarti all’Atp di Tel Aviv, battendo Brad Gilbert, n. 34 Atp 1994 : ottavi a Indianapolis, battendo Krickstein, 40 Atp; 3° turno all’US open battendo Courier, n. 12; quarti a Vienna indoor; ottavi a Stoccolma indoor, battendo Yzaga e Krajicek, n. 18; ottavi a Mosca battendo Karbacher, n. 27. 1995: semifinale a Sydney, battendo Wheaton; Finale a Dubai, battendo Ivanisevic, n. 5 e Korda, n. 20; e poi scusami, Luca, ma ora non ho più tempo, comunque non mi paiono risultati da buttare no? Grazie ancora e buon tennis a tutti. Anzitutto volevo ringraziare di cuore Ubaldo, per aver “promosso” il mio post al rango di articolo. Volevo poi dire grazie anche a tutti coloro che hanno partecipato al dibattito.
Concordo con quanto detto da Bob: Luzzi andrebbe messo nella categoria dei polivalenti. Federico nella sua carriera ha raccolto meno di quanto avrebbe potuto: ha pagato una motivazione al lavoro discontinua, specie, in gioventu’, ma soprattutto, nelle ultime stagioni, una scarsa fiducia nei suoi mezzi, che lo ha portato a scegliere una programmazione poco ambiziosa. Personalmente ritengo che la superficie migliore per lui sia il sintetico indoor, certo non la terra, dove il suo gioco è decisamente troppo leggero.
Concordo poi con Paolo N. e con Gianluca FG sui meriti che ha avuto Leo Caperchi nel “progettare” la carriera di Fognini, che fu scientificamente pianificata a tavolino assieme con il manager Gaudenzi. Vollero a tutti i costi che Fabio facesse la trasferta americana sul cemento la scorsa estate. Fabio (e con lui Gianluca Naso) praticamente non vinse una partita, era 250 al mondo, venne deriso, ci fu chi parlò di promessa sfiorita, ma imparò tantissimo.
Sul problema delle strutture, dei campi e dei tornei monosuperficie abbiamo discusso a lungo, specie nel topic genitori figli e in quelli sui mali della Federazione. Ho letto una ricerca che mostrava come anni fa la Spagna organizzava l’80% delle proprie competizioni ufficiali sulla terra, mentre lo scorso anno questa percentuale è calata al 45%. Ma in Spagna sanno prendere le decisioni, a tutti i livelli e non solo nel tennis… E’ anche un problema di mentalità, come scrivono giustamente Giuseppe C. e Paolo N. Aggiungo che a mio avviso da noi è anche un problema di conflitto generazionale all’interno dei circoli, e purtroppo spesso comandano i più anziani.
Ad Avec DC rispondo che vidi giocare per la prima volta Nargiso quando era ancora junior. Gli diedero una wc al challenger del Parioli (ora scomparso) e lui battè al primo turno Javier Sanchez, suo coetaneo e fratello di Emilio, che lo sopravanzava tantissimo in classifica. Pareva un fenomeno, serve & volley costante, dritto pesante, gran tocco. Poi il giorno dopo perse da Edoardo Mazza, B2 del Parioli… La prova del nove, insomma.
Diego, figlio di un miliardario napoletano, residente a Monte Carlo, ragazzo intelligente ma un po’ viziatello, ha avuto da giovane una applicazione e una motivazione troppo discontinua, che gli hanno impedito di lavorare sui suoi punti deboli: un rovescio fragile, una insufficiente mobilità negli spostamenti laterali, degli appoggi spesso instabili, una scarsa tenuta alla distanza, una vulnerabilità psicologica eccessiva. Dopo la vittoria a Wimbledon junior, e l’entrata nei primi 100 a poco più di 18 anni, gli fu offerto di allenarsi con l’entourage di Becker, perché a Tiriac piaceva molto il suo gioco di attacco. Diego disse si, tutto felice, salvo poi, il primo giorno, presentarsi in ritardo alla seduta di allenamento atletico… Dopo due settimane era di nuovo a Monte Carlo. Credo che abbia molto rimpianto la sua immaturità, e che se ne sia reso conto negli anni successivi. Verso la fine della sua carriera, iniziò ad allenarsi duramente, andò persino in Spagna a prepararsi con Bruguera, ma ormai era troppo tardi, e restò un incompiuto, sebbene abbia avuto una buona carriera da doppista, specie in Davis.
Ma da ragazzino aveva davvero un gran talento. Oltre alla partita da te citata con Courier (giocò benissimo fino al 76 2 pari, poi finì la benzina), io ricordo un’altra sua fantastica prestazione, a mio avviso ancora più sorprendente. Lo vidi affrontare Emilio Sanchez, all’epoca top 10, top 5 sulla terra, al Foro, al primo turno, in un incontro serale sul centrale (che era lentissimo, umidissimo, praticamente una palude, le palle pesanti come ratti). Condizioni impossibili per un attaccante, insomma. Ebbene, Diego vinse 76 76, senza mai cedere il servizio, facendoci vedere per un’ora e mezza un serve & volley fantastico, con Emilio che a un certo punto, all’ennesima voleé smorzata vincente, iniziò a guardare verso la sua panchina con degli amari sorrisi, come a dire: oggi è la sua giornata, gli riesce l’impossibile… Fu una serata esaltante per noi tifosi, ricordo che qualcuno gridò a Diego: “Aàààdriano!!…”, il massimo omaggio che il pubblico romano potesse tributare all’epoca.
Peccato che il giorno dopo Nargiso, ubriacato dagli elogi, perse con il povero Osterthun, anonimo tennista tedesco prematuramente scomparso.

Infine, per Luca top 100, posto qui di seguito qualche risultato di Andrea Gaudenzi sulle superfici rapide.

1993: Quarti all’Atp di Tel Aviv, battendo Brad Gilbert, n. 34 Atp
1994 : ottavi a Indianapolis, battendo Krickstein, 40 Atp; 3° turno all’US open battendo Courier, n. 12; quarti a Vienna indoor; ottavi a Stoccolma indoor, battendo Yzaga e Krajicek, n. 18; ottavi a Mosca battendo Karbacher, n. 27.
1995: semifinale a Sydney, battendo Wheaton; Finale a Dubai, battendo Ivanisevic, n. 5 e Korda, n. 20; e poi scusami, Luca, ma ora non ho più tempo, comunque non mi paiono risultati da buttare no?

Grazie ancora e buon tennis a tutti.

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