Commenti a: L’importanza di chiamarsi Top Ten http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2564 Il blog ufficiale di Ubaldo Scanagatta (tennis, calcio, vela e altri sport) Fri, 10 May 2013 15:14:21 +0000 http://wordpress.org/?v=2.3.3 Di: Andros http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2564#comment-127101 Andros Thu, 27 Aug 2009 15:14:38 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2564#comment-127101 Mi associo ai complimenti per la Pennetta ed a tutti i commenti positivi su di lei sia qui che su altri media. E' stata ed è bravissima. Non per essere per forza polemico ma ritengo che Flavia dimostrerà veramente di essere maturata (e con lei la Vinci) quando metteranno da parte le loro vicende personali per rigiocare insieme il doppio che è potenzialmente sicuramente il più forte doppio italiano e probabilmente uno dei più forti al mondo. Vi siete mai chiesti perchè due ragazze (Vici e Pennetta) così forti, della stessa età, delle stesse origini, che prima giocavano spesso il doppio insieme ora non lo giocano da molto tempo? Mi associo ai complimenti per la Pennetta ed a tutti i commenti positivi su di lei sia qui che su altri media. E’ stata ed è bravissima.

Non per essere per forza polemico ma ritengo che Flavia dimostrerà veramente di essere maturata (e con lei la Vinci) quando metteranno da parte le loro vicende personali per rigiocare insieme il doppio che è potenzialmente sicuramente il più forte doppio italiano e probabilmente uno dei più forti al mondo.

Vi siete mai chiesti perchè due ragazze (Vici e Pennetta) così forti, della stessa età, delle stesse origini, che prima giocavano spesso il doppio insieme ora non lo giocano da molto tempo?

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Di: Luca http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2564#comment-126903 Luca Wed, 26 Aug 2009 15:41:34 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2564#comment-126903 Grazie Roberto, articolo da Top 10. Condivido ogni tua parola compresa la risposta al solito abbonato alla polemica gratuita senza capo ne coda, a cui rispondi da gran signore. Purtroppo col lume della ragione ci si nasce. Per cui affermare che essere 8 o 12 conta ben poco in quanto ci saranno sempre 10 che ti battono, è ragionamento off-topic rispetto all'articolo dove si parli di cose semplici, normali che purtroppo pare non siano il pane quotidiano di tanti pessimisti, del tutto o nulla. Essere nel giro anche solo dei primi 15 significa giocare almeno con la fiducia di superare i primi turni anche nei tornei importanti. Centrare la Top 10 è ancora un passo in avanti, in quanto piaccia o no questo traquardo a livello internzionale ha un suo peso foss'anche solo d'immagine, essere 11 e come uno che arrivato alla maturità non si presenta all'esame, nessuno dirà che è diplomato pur avendo superato tutte le classi. Piacia o no esiste l'elenco ufficiale delle Top 10, e se non vieni iscritto in quel registro pubblico, sei semplicemente un'escluso, non esiste il registro ufficiale dei "top 11". Grazie Roberto, articolo da Top 10.
Condivido ogni tua parola compresa la risposta al solito abbonato alla polemica gratuita senza capo ne coda, a cui rispondi da gran signore.

Purtroppo col lume della ragione ci si nasce.
Per cui affermare che essere 8 o 12 conta ben poco in quanto ci saranno sempre 10 che ti battono, è ragionamento off-topic rispetto all’articolo dove si parli di cose semplici, normali che purtroppo pare non siano il pane quotidiano di tanti pessimisti, del tutto o nulla.

Essere nel giro anche solo dei primi 15 significa giocare almeno con la fiducia di superare i primi turni anche nei tornei importanti.

Centrare la Top 10 è ancora un passo in avanti, in quanto piaccia o no questo traquardo a livello internzionale ha un suo peso foss’anche solo d’immagine, essere 11 e come uno che arrivato alla maturità non si presenta all’esame, nessuno dirà che è diplomato pur avendo superato tutte le classi.
Piacia o no esiste l’elenco ufficiale delle Top 10, e se non vieni iscritto in quel registro pubblico, sei semplicemente un’escluso, non esiste il registro ufficiale dei “top 11″.

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Di: Roberto Commentucci http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2564#comment-124975 Roberto Commentucci Fri, 14 Aug 2009 06:58:08 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2564#comment-124975 Caro tc75. a me pare di aver scritto cose molto diverse da quelle apparse sul sito Fit: là Baccini parla di italia femminile come di una superpotenza globale, mentre io ho scritto che 30 anni senza top 10 per il nostro paese sono una debàcle di proporzioni storiche... E poi io non ho parlato di colpe della stampa, ma ho scritto che 30 anni senza top10 fanno sì che appena un italiano si avvicina alla meta, stampa e tifosi inevitabilmente, fisiologicamente gli mettono una gran pressione addosso, data la fame atavica di vittorie... Ma ovviamente la stampa non ha colpe specifiche se siamo scarsi da trent'anni. Infine, non si può non rilevare che Flavia quando è andata via dall'Italia per allenarsi con Urpi a Barcellona, era a malapena nelle prime 40 del mondo. Evidentemente il nostro ambiente non è favorevole alla crescita tecnica dei giocatori, e su questo dovrebbe riflettere la nostra federazione. Caro tc75. a me pare di aver scritto cose molto diverse da quelle apparse sul sito Fit: là Baccini parla di italia femminile come di una superpotenza globale, mentre io ho scritto che 30 anni senza top 10 per il nostro paese sono una debàcle di proporzioni storiche…

E poi io non ho parlato di colpe della stampa, ma ho scritto che 30 anni senza top10 fanno sì che appena un italiano si avvicina alla meta, stampa e tifosi inevitabilmente, fisiologicamente gli mettono una gran pressione addosso, data la fame atavica di vittorie… Ma ovviamente la stampa non ha colpe specifiche se siamo scarsi da trent’anni.

Infine, non si può non rilevare che Flavia quando è andata via dall’Italia per allenarsi con Urpi a Barcellona, era a malapena nelle prime 40 del mondo.

Evidentemente il nostro ambiente non è favorevole alla crescita tecnica dei giocatori, e su questo dovrebbe riflettere la nostra federazione.

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Di: smeraldo http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2564#comment-124841 smeraldo Thu, 13 Aug 2009 13:01:15 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2564#comment-124841 Flavia......devi battere venere o adesso o mai più...e poi proviamo uno slam Flavia……devi battere venere o adesso o mai più…e poi proviamo uno slam

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Di: TCC'75 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2564#comment-124806 TCC'75 Thu, 13 Aug 2009 07:31:10 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2564#comment-124806 Prendo atto che Commentucci si sta schiacciando sempre più sulle posizioni della Fit, di Baccini e di SuperTennis. Se i tennisti italiani non vincono mai è colpa del pessimismo dei commentatori? Allora di chi è la colpa se tutta la nostra squadra di Davis si è iscritta a San Marino mentre tutto il tennis che conta sta giocando sul cemento americano? Che Flavia sia 12 o 8 non cambia nulla: ci saranno sempre 10 giocatrici capaci di batterla in una qualunque delle settimane dell'anno. Questo non significa che i successi della Pennetta siano inutili o di scarso valore, però bisogna anche tener conto che il tennis femminile sta attraversando un periodo di magra. La Safina numero 1 del mondo è un insulto, Kim Clijesters al rientro è già capace di battere giocatrici toste senza perdere un set, ecc ecc. Infine ho una domanda per Commentucci: cosa fa più male al tennis italiano il fatto che non abbiamo un/a giocatore/trice capace di andare fino in fondo in tornei importanti o giornalisti che esaltano vittorie di Pirro? Prendo atto che Commentucci si sta schiacciando sempre più sulle posizioni della Fit, di Baccini e di SuperTennis.
Se i tennisti italiani non vincono mai è colpa del pessimismo dei commentatori? Allora di chi è la colpa se tutta la nostra squadra di Davis si è iscritta a San Marino mentre tutto il tennis che conta sta giocando sul cemento americano?
Che Flavia sia 12 o 8 non cambia nulla: ci saranno sempre 10 giocatrici capaci di batterla in una qualunque delle settimane dell’anno. Questo non significa che i successi della Pennetta siano inutili o di scarso valore, però bisogna anche tener conto che il tennis femminile sta attraversando un periodo di magra. La Safina numero 1 del mondo è un insulto, Kim Clijesters al rientro è già capace di battere giocatrici toste senza perdere un set, ecc ecc.
Infine ho una domanda per Commentucci: cosa fa più male al tennis italiano il fatto che non abbiamo un/a giocatore/trice capace di andare fino in fondo in tornei importanti o giornalisti che esaltano vittorie di Pirro?

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Di: Giovanni da Roussillon http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2564#comment-124781 Giovanni da Roussillon Thu, 13 Aug 2009 04:04:18 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2564#comment-124781 Lo spirito trasparente dai tuoi articoli è sempre possibilista e costruttivo. Sostieni tesi interessanti, le dimostri con buona didattica, e ci trasmetti conoscenze tecniche preziose (ne disponi proprio da... vendere. Forza Roberto!). Mi pare però che, in questo caso, confrontare angustiati il proprio orto con quello del vicino sia un pochetto sintomatico di arretratezza e conduca fatalmente all'implosione temuta. I cofattori di campioni del tennis saranno miliardi, tra i quali le strutture, organizzazioni e movimenti prossimi agli atleti in età giovanissima e probabilmente in seguito (salvo venire vissute come un peso). Flavia Pennetta, che prediligo tra le tenniste, dà un esempio tangibile. Ciò che le serve e non trova sull'uscio se lo va a cercare un po' più lontano. Se i tennisti, come tutti gli esseri umani del resto, si aprissero oltre il giardinetto d'origine, il guaio non sarebbe tanto acuto, anzi, sparirebbe. La necessità di portare un vessillo lascerebbe spazio all'ambizione di eccellere come individui del mondo, per il godimento di tutti, conterranei e non. L'auspicio è che donna Flavia continui a "correre nel vento" come sta appunto correndo; che il Kasakho si alleni nelle Langhe Piemontesi (pure ciò già avviene!) e si misuri proficuamente dove meglio gli parrà in futuro; Roger Federer giochi il suo tennis del fuoriclasse divenuto adulto per la gioia di chi sarà tra non molto a Genova; Richard Gasquet vinca un masters asiatico in autunno; Michele Youzhny faccia bene all'US Open oppure, se gli torna gradito, a Dnepropetrovsk; e, magari, che i giornalisti di un Paese dimentichino un attimo almeno di essere cittadini di quel solo Paese. In questa prospettiva/atmosfera, forse anche buoni tennisti come Bolelli, Seppi e Fognini raggiungerebbero i campi con meno gravami (sono poi loro a portarli?), coglierebbero risultati consistenti, divertendosi e divertendoci maggiormente. Insomma: meno dramma ed ansie, e più piacere per l'esistente ad ogni latitudine. In vena di relativizzare, ti invito a ritenere che un posto tra i migliori dieci, cento o mille del pianeta in qualsivoglia ambito è di per sé successo raggiunto da pochi pochi. Stante che alle spalle dell' 'Uno' vi è l'abisso (dal 'due', parimenti dal 'mille'), è la Bellezza a felicizzarci, a farci volare ben sopra le classifiche. Flavia Pennetta è sull'onda della bellezza, dove le bandiere delle parrocchie curate da papi e veline non saranno mai. Apprezziamola dunque, com è. Con un augurio vivo alla magnifica, un grazie e un saluto amichevole a te, caro Roberto. Lo spirito trasparente dai tuoi articoli è sempre possibilista e costruttivo. Sostieni tesi interessanti, le dimostri con buona didattica, e ci trasmetti conoscenze tecniche preziose (ne disponi proprio da… vendere. Forza Roberto!).
Mi pare però che, in questo caso, confrontare angustiati il proprio orto con quello del vicino sia un pochetto sintomatico di arretratezza e conduca fatalmente all’implosione temuta. I cofattori di campioni del tennis saranno miliardi, tra i quali le strutture, organizzazioni e movimenti prossimi agli atleti in età giovanissima e probabilmente in seguito (salvo venire vissute come un peso). Flavia Pennetta, che prediligo tra le tenniste, dà un esempio tangibile. Ciò che le serve e non trova sull’uscio se lo va a cercare un po’ più lontano. Se i tennisti, come tutti gli esseri umani del resto, si aprissero oltre il giardinetto d’origine, il guaio non sarebbe tanto acuto, anzi, sparirebbe. La necessità di portare un vessillo lascerebbe spazio all’ambizione di eccellere come individui del mondo, per il godimento di tutti, conterranei e non.
L’auspicio è che donna Flavia continui a “correre nel vento” come sta appunto correndo; che il Kasakho si alleni nelle Langhe Piemontesi (pure ciò già avviene!) e si misuri proficuamente dove meglio gli parrà in futuro; Roger Federer giochi il suo tennis del fuoriclasse divenuto adulto per la gioia di chi sarà tra non molto a Genova; Richard Gasquet vinca un masters asiatico in autunno; Michele Youzhny faccia bene all’US Open oppure, se gli torna gradito, a Dnepropetrovsk; e, magari, che i giornalisti di un Paese dimentichino un attimo almeno di essere cittadini di quel solo Paese. In questa prospettiva/atmosfera, forse anche buoni tennisti come Bolelli, Seppi e Fognini raggiungerebbero i campi con meno gravami (sono poi loro a portarli?), coglierebbero risultati consistenti, divertendosi e divertendoci maggiormente. Insomma: meno dramma ed ansie, e più piacere per l’esistente ad ogni latitudine.
In vena di relativizzare, ti invito a ritenere che un posto tra i migliori dieci, cento o mille del pianeta in qualsivoglia ambito è di per sé successo raggiunto da pochi pochi. Stante che alle spalle dell’ ‘Uno’ vi è l’abisso (dal ‘due’, parimenti dal ‘mille’), è la Bellezza a felicizzarci, a farci volare ben sopra le classifiche. Flavia Pennetta è sull’onda della bellezza, dove le bandiere delle parrocchie curate da papi e veline non saranno mai. Apprezziamola dunque, com è.

Con un augurio vivo alla magnifica, un grazie e un saluto amichevole a te, caro Roberto.

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Di: Fabio http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2564#comment-124638 Fabio Wed, 12 Aug 2009 08:53:35 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2564#comment-124638 Non penso proprio che la presenza di un giocatore nei top 10 innescherebbe un esempio da imitare così come viene presentato nell'articolo di Roberto. Abbiamo avuto due giocatori, da quando il nostro è diventato un sport professionistico, nei top 10 quasi contemporaneamente (1976 e 1978) e non mi pare proprio che abbiano fatto da traino per la generazione successiva. La verità è che non abbiamo mai avuto una tradizione vincente nel tennis. E il successo di Panatta e Barazzutti è lo stesso, fatte le debite proporzioni, che sta avendo adesso la Svizzera di Federer e Wawrinka, quella che ha avuto la Germania di Becker e la Graf o la Svezia di Borg. Non penso proprio che la presenza di un giocatore nei top 10 innescherebbe un esempio da imitare così come viene presentato nell’articolo di Roberto.
Abbiamo avuto due giocatori, da quando il nostro è diventato un sport professionistico, nei top 10 quasi contemporaneamente (1976 e 1978) e non mi pare proprio che abbiano fatto da traino per la generazione successiva.
La verità è che non abbiamo mai avuto una tradizione vincente nel tennis.
E il successo di Panatta e Barazzutti è lo stesso, fatte le debite proporzioni, che sta avendo adesso la Svizzera di Federer e Wawrinka, quella che ha avuto la Germania di Becker e la Graf o la Svezia di Borg.

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Di: Ubaldo Scanagatta http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2564#comment-124593 Ubaldo Scanagatta Wed, 12 Aug 2009 00:48:09 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2564#comment-124593 @john doe: sottoscrivo quanto dici " Ieri, dopo la bellissima vittoria a L.A., tutti i tg hanno parlato di tennis ( cosa che non accadeva da anni )". I processi di comunicazione ormai funzionano così. In teoria aveva ragione Tommasi quando diceva "essere n.10 o n.11 non ci cambia granchè", ma in pratica a volte basta dare uno spunto al tuo caporedattore che di tennis non sa nulla _ del tipo : la pennetta ha vinto il torneo più importante della storia del tennis italiano (me l'hanno copiato tutti quelli che non si erano premurati di far la ricerca nel 42 tornei vinti in precedenza...)i...oppure del tipo: nessun italiano è stato topten dal dicembre '78, Barazzutti _ per conquistare spazio e titoli sui giornali e sui telegiornali. Quindi, all'atto pratico, invece cambia eccome. Essere n.10 (magari come è stato tra gli uomini il francese Tulasne e non a lungo: ma ancora glielo ricordano e ogni volta che lo citano, alla tv francese, dicono l'ex top-ten...mentre non direbbero tutte le volte l'ex n.11....e poi dicendo top-ten non vuol dire necessariamente n.10, no?) consente di sviluppare argomenti inerenti al tennis, di sviluppare interviste (se Flavia lo diventerà vedrete...), di stimolare interventi di sostegno degli sponsor (Sergio Tacchini se ci sei batti un colpo!), di interessare al personaggio top-ten _"Che soddisfazione sarebbe passare alla storia come la prima tennista italiana capace di tanto" ha detto comprensibilmente Flavia _ anche un sacco di gente che solitamente al tennis si disinteressa. Inoltre la bellezza, la simpatia, le storie personali non sempre felici di Flavia (peraltro ben distinte, da quella di Carlos Moya a quella di Federico Luzzi, a quella di Potito Starace) aiutano a destare intorno a lei, e di riflesso al tennis, curiosità mediatica e non. In conclusione, premesso che leggo qui a volte commenti che non condivido (qualcuno considera la Petrova una...pippa, ma è stata n.3 del mondo!, altri adesso danno per finita la Ivanovic che è ancora giovanissima e oltre ad aver già vinto uno Slam è stata anche finalista in altri due...un po' preesto no?), io spero proprio che Flavia ce la faccia a centrare il sospirato obiettivo. E ho titolato il mio articolo su ubitennis "tre tornei decisivi", perchè a mio avviso è soprattutto fra Cincinnati, Toronto e New Haven _ prima dell'US open dove scade la sua cambiale dei quarti raggiunti un anno fa _ che Flavia potrebbe farcela. E sarebbe così importante farcela perchè ogni posizione scalata prima di New Haven, potrebbe consentirle di avere un numero di testa di serie più favorevole e quindi un cammino più facilitato (o meglio, forse meno difficile) all'US open. Ai danni delle dirette concorrenti. Ciò ho voluto spiegare perchè oggi unì'addetta ai lavori, per solito assai perspicace, mi ha detto che non capiva bene quel titolo sui tre tornei decisivi. E' evidente che non mi ero spiegato bene. Ora spero di averlo fatto. @john doe: sottoscrivo quanto dici ” Ieri, dopo la bellissima vittoria a L.A., tutti i tg hanno parlato di tennis ( cosa che non accadeva da anni )”.
I processi di comunicazione ormai funzionano così. In teoria aveva ragione Tommasi quando diceva “essere n.10 o n.11 non ci cambia granchè”, ma in pratica a volte basta dare uno spunto al tuo caporedattore che di tennis non sa nulla _ del tipo : la pennetta ha vinto il torneo più importante della storia del tennis italiano (me l’hanno copiato tutti quelli che non si erano premurati di far la ricerca nel 42 tornei vinti in precedenza…)i…oppure del tipo: nessun italiano è stato topten dal dicembre ‘78, Barazzutti _ per conquistare spazio e titoli sui giornali e sui telegiornali.
Quindi, all’atto pratico, invece cambia eccome. Essere n.10 (magari come è stato tra gli uomini il francese Tulasne e non a lungo: ma ancora glielo ricordano e ogni volta che lo citano, alla tv francese, dicono l’ex top-ten…mentre non direbbero tutte le volte l’ex n.11….e poi dicendo top-ten non vuol dire necessariamente n.10, no?) consente di sviluppare argomenti inerenti al tennis, di sviluppare interviste (se Flavia lo diventerà vedrete…), di stimolare interventi di sostegno degli sponsor (Sergio Tacchini se ci sei batti un colpo!), di interessare al personaggio top-ten _”Che soddisfazione sarebbe passare alla storia come la prima tennista italiana capace di tanto” ha detto comprensibilmente Flavia _ anche un sacco di gente che solitamente al tennis si disinteressa. Inoltre la bellezza, la simpatia, le storie personali non sempre felici di Flavia (peraltro ben distinte, da quella di Carlos Moya a quella di Federico Luzzi, a quella di Potito Starace) aiutano a destare intorno a lei, e di riflesso al tennis, curiosità mediatica e non. In conclusione, premesso che leggo qui a volte commenti che non condivido (qualcuno considera la Petrova una…pippa, ma è stata n.3 del mondo!, altri adesso danno per finita la Ivanovic che è ancora giovanissima e oltre ad aver già vinto uno Slam è stata anche finalista in altri due…un po’ preesto no?), io spero proprio che Flavia ce la faccia a centrare il sospirato obiettivo. E ho titolato il mio articolo su ubitennis “tre tornei decisivi”, perchè a mio avviso è soprattutto fra Cincinnati, Toronto e New Haven _ prima dell’US open dove scade la sua cambiale dei quarti raggiunti un anno fa _ che Flavia potrebbe farcela. E sarebbe così importante farcela perchè ogni posizione scalata prima di New Haven, potrebbe consentirle di avere un numero di testa di serie più favorevole e quindi un cammino più facilitato (o meglio, forse meno difficile) all’US open. Ai danni delle dirette concorrenti. Ciò ho voluto spiegare perchè oggi unì’addetta ai lavori, per solito assai perspicace, mi ha detto che non capiva bene quel titolo sui tre tornei decisivi. E’ evidente che non mi ero spiegato bene. Ora spero di averlo fatto.

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Di: PIPPO http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2564#comment-124576 PIPPO Tue, 11 Aug 2009 21:49:07 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2564#comment-124576 Intanto speriamo che questo avvenga.....ma non credo che questo sia un punto positivo per il tennis nostrano.Intanto perchè Flavia è una donna e già sento che non ha la stessa valenza di un maschio: la verità è che l'Italia è provinciale e non si capisce che se uno nasce femmina non può competere in ATP...o no? Certo io preferirei avere un giovane ( di qualunque sesso) abbia una classifica da top per un certo periodo e non per una settimana. Questo significherebbe che un nostro tennista è arrivato a quel dato livello non per buona fortuna, buona programmazione, momento storico favorevole per infortuni e problemi degli avversari.Insomma il numero dieci vale a seconda di come lo si conquista, in quale momento epocale ecc.Certo oggi Flavia può e deve approfittare della opportunità, ma pensiamo anche che mancano tanti nomi dalle classifiche: non c'è tanto in giro....però sarei comunque molto felice se questo avvenisse agli U.S. perchè significherebbe che centrerebbe l'obiettivo con una prestazioni assolutamente importante( SEMIFINALE A N.Y:) e scusate se voglio poco Intanto speriamo che questo avvenga…..ma non credo che questo sia un punto positivo per il tennis nostrano.Intanto perchè Flavia è una donna e già sento che non ha la stessa valenza di un maschio: la verità è che l’Italia è provinciale e non si capisce che se uno nasce femmina non può competere in ATP…o no? Certo io preferirei avere un giovane ( di qualunque sesso) abbia una classifica da top per un certo periodo e non per una settimana. Questo significherebbe che un nostro tennista è arrivato a quel dato livello non per buona fortuna, buona programmazione, momento storico favorevole per infortuni e problemi degli avversari.Insomma il numero dieci vale a seconda di come lo si conquista, in quale momento epocale ecc.Certo oggi Flavia può e deve approfittare della opportunità, ma pensiamo anche che mancano tanti nomi dalle classifiche: non c’è tanto in giro….però sarei comunque molto felice se questo avvenisse agli U.S. perchè significherebbe che centrerebbe l’obiettivo con una prestazioni assolutamente importante( SEMIFINALE A N.Y:) e scusate se voglio poco

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Di: gisva http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2564#comment-124575 gisva Tue, 11 Aug 2009 21:44:18 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2564#comment-124575 Complimenti per la disamina. Visto che i tre migliori azzurri attuali sono sotto l'ala di Piatti, l'avere vicino Ljubicic sarà senz'altro utile. Complimenti per la disamina.

Visto che i tre migliori azzurri attuali sono sotto l’ala di Piatti, l’avere vicino Ljubicic sarà senz’altro utile.

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