Tiebreak sì, “Occhio di Falco” no.
35 punti di fila di Federer sul servizio!
Davydenko nei quarti in incognito.
Pare un impiegato del catasto.
Wawrinka butta un’occasione con Chela

 
4 Settembre 2007 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

di RINO TOMMASI
NEW YORK - Gli americani hanno perso per strada uno dei due giocatori di punta, con i quali speravano di ottenere almeno un buon piazzamento visto che i due posti per la finale sembrano prenotati da Roger Federer e dal vincitore del previsto duello in semifinale tra il serbo Djokovic e lo spagnolo Nadal.
Infatti James Blake (leggi l’art.di Clerici su mini-rassegna stampa; n.di UBS) che aveva appena sfatato contro il francese Santoro una tradizione negativa che lo vedeva sempre battuto al quinto set (nove sconfitte consecutive) è ricaduto nella sua vecchia abitudine in un modo che giustifica molti rimpianti.
Opposto al tedesco Tommy Haas, al quale è mancato qualcosa per diventare l’erede di Becker e di Stich, Blake ha sciupato tre match pointn sul 5 a 4 del quinto set prima di farci uccellare nel tie-break decisivo da un ace che ha avuto la ratifica del falco.
Al riguardo conferma la mia opinione che è favorevole all’uso del tie-break anche nel set decisivo ma che rimane decisamente contraria sull’impiego della tecnologia soprattutto perché viene usata solo sui campi principali mentre su quelli periferici i giudici di linea possono continuare a sbagliare senza appello.
Semmai il falco potrebbe essere usato con profitto negli incontri di Coppa Davis o Federation Cup dove i giudici hanno la tendenza a favorire i giocatori di casa e dove soprattutto si gioca su un solo campo.
Agli americani rimangono comunque le sorelle Williams (Serena ha giocato la scorsa notte contro la Henin nel più interessante dei quarti di finale femminili) e quel Roddick che tenterà di sfatare contro Federer una tradizione molto negativa che si riassume in un bilancio di una sola vittoria di fronte a ben 13 sconfitte.
Federer, dal canto suo, ha perso il secondo set di questo torneo contro un attaccante di caratteristiche diverse dall’americano Isner, il gigante che gli aveva sottratto il primo tie-break a colpi di servizio. Feliciano Lopez è l’unico spagnolo che smentendo il proprio passaporto e la tradizione pallettara del suo paese, segue il proprio servizio mancino a rete e preferisce la volee al passante. Federer che lo conosce bene non lo ha preso all’avvio molto seriamente salvo preoccuparsi quando l’altro gli ha strappato il primo set e gli è rimasto a ruota fino al 4 a 4, 30 pari del secondo set.
Poi inevitabilmente la partita è rientrata nella norma anche perché’ ad un certo punto Federer ha conquistato qualcosa come 35 punti consecutivi sulla propria battuta mettendo le cose a posto assicurandosi quindi l’ingresso nei quarti dove, come detto, troverà Roddick.
Come sempre trascurato dal pubblico, dagli organizzatori e dai pronostici si è qualificato per i quarti, senza cedere nemmeno un set il russo Nikolay Davydenko, alla cui popolarità non giova un aspetto da impiegato del catasto ma che ha consolidato le sue geometrie che lo rendono imbattibile ai giocatori di seconda fascia.
Pur confermando i propri progressi lo svizzero Stanislas Wawrinka ha ceduto in cinque set alll’argentino Chela. Bloccato da un’operazione al ginocchio Wawrinka è stato costretto a riposare ed ora gioca con un nuovo entusiasmo. Qualora Federer decidesse di dedicare un po’ di tempo alla Davis, la Svizzera potrebbe diventare competitiva.

Rino Tommasi

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9 Commenti a “Tiebreak sì, “Occhio di Falco” no.
35 punti di fila di Federer sul servizio!
Davydenko nei quarti in incognito.
Pare un impiegato del catasto.
Wawrinka butta un’occasione con Chela”

  1. Alberto83 scrive:

    Sono quasi sempre d’accordo con il mitico Rino, ma il suo scetticismo sull’uso dell’Occhio di Falco non mi ha convinto.
    Sono d’accordo sul fatto che sarebbe meglio che ci fosse su tutti i campi… ma tra il non averlo per niente e l’averlo solo sui campi principali trovo che sia preferibile la seconda ipotesi. O no?

  2. simon scrive:

    Su occhio di falco la penso come Tommasi, io non lo applicherei se non si può dare la possibilità a tutti di usufruirne, senza tirare in ballo poi la sua presunta infallibilità.
    Sono d’accordo sull’uniformare tutti i tornei dello Slam e la Davis, ma non inserendo il tiebreak al quinto, ma riportando il quinto ad oltranza allo US Open.Le emozioni che trasmettono i lughi, meglio se lunghissimi, quinti set di una partita non sono paragonabili al freddo e spietato tiebreak.

  3. Enzo Cherici scrive:

    Sull’utilizzo del “falco” nei tornei vago tra sensazioni controverse. In principio direi che non sarebbe giusto per i motivi spiegati da Tommasi. Poi però penso che il mancato utilizzo potrebbe in determinate circostanze determinare ingiustizie e favoritismi, e allora mi dico “meglio poco che niente”. Non saprei veramente.
    Invece sono d’accordissimo - anzi lo renderei obbligatorio - per l’utilizzo in Davi e Fed Cup: se ne sono viste troppe nella storia di queste competizioni per non giustificarne l’utilizzo.
    Sul tie-break sono molto più deciso: tie-break anche al quinto tutta la vita. Adrenalina a mille!

  4. stefan scrive:

    occhio di falco è una grande invenzione che + prima che poi arriverà ad essere proposta su ogni campo,anche l’airbag una volta l’aveva solo la Mercedes

    tommasi si rassegni

  5. stefan scrive:

    35 di seguito e record? è da pazzi!

  6. thomas yancey scrive:

    Nikolaj Davydenko è una figura estremamente interessante. In un mondo fatto sostanzialmente di parole ed immagini, lui è silenzioso e invisibile. In una realtà che richiede talento e robustezza, Davidenko è un uomo mingherlino che non mostra qualità particolari. Parrebbe un essere anonimo, votato ad una esistenza desolata e disperante.
    Eppure questa persona così insignificante vive e agisce con profonda umiltà e ferrea tenacia, che gli consentono di essere un professionista di grande rilievo nel suo ambito. Ma nessuno sembra mai accorgersi della sua esistenza.
    Davidenko è la dimostrazione che giustificare la propria abiezione dichiarandosi vittime delle circostanze è una teoria assolutamente falsa, nonostante sia la filosofia di vita più diffusa.
    Non ci si può accorgere dunque di Nikolaj Davidenko. Quest’uomo è come il tempo: non uccide, smaschera.

  7. Paolo scrive:

    Sono d’accordo con chi dice che Hawk Eye sia una grande invenzione, però o tutti i campi vengono coperti o diventa un lusso solo per pochi, cioè coloro che si trovano a giocare le proprie partite nei campi principali (che tra l’altro ovviamente sono sempre e solo alcuni giocatori).

  8. Stefano Grazia scrive:

    Davidenko sembra un po’ Paul Bettany,l’attore di Wimbledon (ma anche di A Beautiful Mind e Master and Commander…e Storia di un Cavaliere-quello di Ulrich of Liechtenstein con la musica dei Queen alle giostre dei cavalieri medievali!)

  9. costanza scrive:

    serena forza non ti arrendere mai sei la migliore con una grinta da vendere!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!forza serena williams forever!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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