Commenti a: Davis: una sfida a colpi di mutande.Nadal e qualche tic a cui rinunciare http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2456 Il blog ufficiale di Ubaldo Scanagatta (tennis, calcio, vela e altri sport) Fri, 10 May 2013 17:32:38 +0000 http://wordpress.org/?v=2.3.3 Di: Marcelus Edberg Wallace http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2456#comment-90424 Marcelus Edberg Wallace Fri, 28 Nov 2008 14:43:18 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2456#comment-90424 Beh, certo che un libro su Edberg sarebbe bianco...... Vile, Stefano Grazia, vile! Tutte in diretta me le sono viste, anche Edberg-Chang 1989, ed è stata durissima; pure tutto US Open 1992, detto il torneo delle rimonte impossibili (oppure, da me, semplicemente IL TORNEO), e lì ho finito le batterie. Anche Edberg, per la verità. Beh, certo che un libro su Edberg sarebbe bianco……
Vile, Stefano Grazia, vile! Tutte in diretta me le sono viste, anche Edberg-Chang 1989, ed è stata durissima; pure tutto US Open 1992, detto il torneo delle rimonte impossibili (oppure, da me, semplicemente IL TORNEO), e lì ho finito le batterie.
Anche Edberg, per la verità.

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Di: stefano grazia http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2456#comment-90377 stefano grazia Fri, 28 Nov 2008 08:58:49 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2456#comment-90377 zio tony (e Jan): siccome io da tifoso sono convinto di portare "sfiga" ai miei beniamini e in particolare ad Agassi, mi registravo le partite e me le guardavo SOLO dopo che aveva vinto SE aveva vinto...Inqualificabile lo so ma ho potuto accettare l'ineluttabilita' del fato solo dopo che Andre' aveva messo qualche Slam in saccoccia perche' altrimenti subivo troppo le avversita' del destino come una somma ingiustizia o la sconfitta di Agassi al RG per due volte di seguito da giocatori come Gomez e Courier come,se vogliamo, la dimostrazione che dio non esiste. C'e' voluta la vittoria in 5 sets su Medvedev... Mi ricordo d'aver visto in differita con mia moglie a MAUI (!!!) la vittoria a W nel 92...io mi ero svegliato nella notte e avevo visto un trafiletto sulla CNN che diceva che Agassi aveva vinto al quinto...Non l'ho detto a mia moglie e insieme ci siam visti il match e io soffrivo e piangevo come se fossi in diretta...solo dopo molti anni ho trovato il coraggio di dirle la verita'...(Poi me l'ero fatrta registrare anche in Italia da mia sorella: mitica la battuta di Tommasi alla vista di Agassi piangente dopo la vittoria: Guada Agassi...Poveraccio! Da far vedere per anni e anni ai propri figli...) E comunque se mai dovranno scrivere un libro e fare un film su un tennista, su chi mai lo faranno? Su Sampras? Su Federer? Dove la trovate una storia come quella di Andre Agassi, dal padre pugile e croupier a Steffi Graf passando per la Brooks ... zio tony (e Jan): siccome io da tifoso sono convinto di portare “sfiga” ai miei beniamini e in particolare ad Agassi, mi registravo le partite e me le guardavo SOLO dopo che aveva vinto SE aveva vinto…Inqualificabile lo so ma ho potuto accettare l’ineluttabilita’ del fato solo dopo che Andre’ aveva messo qualche Slam in saccoccia perche’ altrimenti subivo troppo le avversita’ del destino come una somma ingiustizia o la sconfitta di Agassi al RG per due volte di seguito da giocatori come Gomez e Courier come,se vogliamo, la dimostrazione che dio non esiste. C’e’ voluta la vittoria in 5 sets su Medvedev…
Mi ricordo d’aver visto in differita con mia moglie a MAUI (!!!) la vittoria a W nel 92…io mi ero svegliato nella notte e avevo visto un trafiletto sulla CNN che diceva che Agassi aveva vinto al quinto…Non l’ho detto a mia moglie e insieme ci siam visti il match e io soffrivo e piangevo come se fossi in diretta…solo dopo molti anni ho trovato il coraggio di dirle la verita’…(Poi me l’ero fatrta registrare anche in Italia da mia sorella: mitica la battuta di Tommasi alla vista di Agassi piangente dopo la vittoria: Guada Agassi…Poveraccio! Da far vedere per anni e anni ai propri figli…)
E comunque se mai dovranno scrivere un libro e fare un film su un tennista, su chi mai lo faranno? Su Sampras? Su Federer? Dove la trovate una storia come quella di Andre Agassi, dal padre pugile e croupier a Steffi Graf passando per la Brooks …

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Di: zio tony http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2456#comment-90344 zio tony Thu, 27 Nov 2008 23:00:32 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2456#comment-90344 Incredibile!... cose da non credere...perfino dalle ceneri delle mutande di nadal è nata una discussione molto gradevole e profonda :-o ... complimenti sinceri a cloeh e jan, leggervi é stato un piacere! P.s.x jan: guardare una partita registrata pur sapendo che il proprio eroe ha perso è uno dei suplizi + duri da sopportare x un tifoso...io non mi sono mai tirato indietro ma è veramente terribile! Incredibile!… cose da non credere…perfino dalle ceneri delle mutande di nadal è nata una discussione molto gradevole e profonda :-o … complimenti sinceri a cloeh e jan, leggervi é stato un piacere!
P.s.x jan: guardare una partita registrata pur sapendo che il proprio eroe ha perso è uno dei suplizi + duri da sopportare x un tifoso…io non mi sono mai tirato indietro ma è veramente terribile!

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Di: jan http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2456#comment-90267 jan Thu, 27 Nov 2008 14:48:13 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2456#comment-90267 Caro Stefano, fin quando sparo sentenze su Federer e Nadal, in fondo faccio un po' di speculazione innocua. Voi invece fate sul serio. Avete obiettivi pratici da raggiungere, sia se ambite a fare di vostro figlio un campione, sia se semplicemente, come alcuni di voi, mirate a dare al bambino-ragazzo un'educazione completa, solida, generosa. Ho la sensazione che commentando da voi la mia tentazione sarebbe quella di "moraleggiare", dato che ciascuno è bravissimo a sapere come allevare i figli degli altri. Partendo da questa "consapevolezza", accetto il tuo invito. Caro Stefano, fin quando sparo sentenze su Federer e Nadal, in fondo faccio un po’ di speculazione innocua.
Voi invece fate sul serio. Avete obiettivi pratici da raggiungere, sia se ambite a fare di vostro figlio un campione, sia se semplicemente, come alcuni di voi, mirate a dare al bambino-ragazzo un’educazione completa, solida, generosa.
Ho la sensazione che commentando da voi la mia tentazione sarebbe quella di “moraleggiare”, dato che ciascuno è bravissimo a sapere come allevare i figli degli altri. Partendo da questa “consapevolezza”, accetto il tuo invito.

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Di: stefano grazia http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2456#comment-90240 stefano grazia Thu, 27 Nov 2008 09:48:53 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2456#comment-90240 chloe & jan: "orpo!" No, scherzi a parte: bellissimo scambio ... suddai, venite a scribacchiare qualche cosa (una frase, un cenno, un rigo appena) anche da noi, a G&F...non vi meritiamo, siamo un'accozzaglia di lamentosi e un po' bifolchi, ma e' proprio per questo che abbiamo tanto bisogno di gente come voi... chloe & jan:
“orpo!”

No, scherzi a parte: bellissimo scambio … suddai, venite a scribacchiare qualche cosa (una frase, un cenno, un rigo appena) anche da noi, a G&F…non vi meritiamo, siamo un’accozzaglia di lamentosi e un po’ bifolchi, ma e’ proprio per questo che abbiamo tanto bisogno di gente come voi…

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Di: chloe de lissier http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2456#comment-90170 chloe de lissier Wed, 26 Nov 2008 15:17:10 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2456#comment-90170 d'accordo, jan. mi pare di capire, in sostanza, che, seppure identificate le ragioni del tifo, le conseguenze di questa nostra febbre sono molto meno gestibili. di qui l'irrazionalità di cui parli. a me sembra inevitabile che ogni scelta comporti una conseguenza. se tengo per federer e nadal lo batte è naturale che ci stia male (e prima che qualche gigione lo dica, lo anticipo io: è capitato troppe volte). ma in ciò non c'è nulla d'illogico o irrazionale: il dolore appartiene alla stessa famiglia del piacere. se non voglio soffrire mi distacco, come gli asceti. non posso pretendere di gioire senza rischiare il dolore. che poi noi si sia un coacervo impressionante e inconoscibile di fattori è fuor di dubbio. a noi essere umani piace l'illusione che il nostro "cuore" (altri parlano di coscienza) non sia vincolato alla fine da nulla, perché questo presupposto ci garantisce paradossalmente l'idea di possedere il libero arbitrio. in questo modo torniamo a farci sedurre dal concetto di avere una coscienza immateriale, un nucleo di sostanza impalpabile che vive dentro di noi ed è fonte misteriosissima di libertà. un fantasma nella macchina, come dice dennett. è impossibile comprendere pur solo parzialmente la complessità di fattori che ci ha prodotti. Certamente ciascuno è il risultato di qualche milione d'anni di interrelazioni fra un numero spropositato di esseri viventi. aggiungiamo a questo regole sociali introiettate, consuetudini familiari, complicità con gli altri appartenenti al nostro gruppo: insomma, un ventaglio smisurato di predisposizioni innate e di orientamenti culturali. come si può parlare allora di consapevolezza compiuta? dal mio punto di vista personale il vero grande problema è imparare ad adattarsi, comprendere che non possiamo sfuggire al gioco dell'esistenza e accettarlo di buon grado. altrimenti il conto sarà assai salato. d’accordo, jan. mi pare di capire, in sostanza, che, seppure identificate le ragioni del tifo, le conseguenze di questa nostra febbre sono molto meno gestibili. di qui l’irrazionalità di cui parli. a me sembra inevitabile che ogni scelta comporti una conseguenza. se tengo per federer e nadal lo batte è naturale che ci stia male (e prima che qualche gigione lo dica, lo anticipo io: è capitato troppe volte). ma in ciò non c’è nulla d’illogico o irrazionale: il dolore appartiene alla stessa famiglia del piacere. se non voglio soffrire mi distacco, come gli asceti. non posso pretendere di gioire senza rischiare il dolore.
che poi noi si sia un coacervo impressionante e inconoscibile di fattori è fuor di dubbio. a noi essere umani piace l’illusione che il nostro “cuore” (altri parlano di coscienza) non sia vincolato alla fine da nulla, perché questo presupposto ci garantisce paradossalmente l’idea di possedere il libero arbitrio. in questo modo torniamo a farci sedurre dal concetto di avere una coscienza immateriale, un nucleo di sostanza impalpabile che vive dentro di noi ed è fonte misteriosissima di libertà. un fantasma nella macchina, come dice dennett. è impossibile comprendere pur solo parzialmente la complessità di fattori che ci ha prodotti. Certamente ciascuno è il risultato di qualche milione d’anni di interrelazioni fra un numero spropositato di esseri viventi. aggiungiamo a questo regole sociali introiettate, consuetudini familiari, complicità con gli altri appartenenti al nostro gruppo: insomma, un ventaglio smisurato di predisposizioni innate e di orientamenti culturali.
come si può parlare allora di consapevolezza compiuta? dal mio punto di vista personale il vero grande problema è imparare ad adattarsi, comprendere che non possiamo sfuggire al gioco dell’esistenza e accettarlo di buon grado. altrimenti il conto sarà assai salato.

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Di: jan http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2456#comment-90163 jan Wed, 26 Nov 2008 14:12:03 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2456#comment-90163 Chloe, l'essere umano è sempre ben dispoto alle lodi, quindi cercherò di non evitare la tentazione dell'autocompiacimento. Comunque sì, era uno spazio bello quello del Civico 2175. Mi rassegno all'idea che il titolo Le mutande di Nadal non acchiappi tanto consenso da parte tua. Arriviamo all'irrazionalità del tifo. Se si è riusciti a comprendere il processo della fotosintesi clorofilliana, a maggior ragione non dovrebbe essere complicatissimo capire il perché ciascuno scelga un particolare atleta o una particolare squadra da tifare (o scelga proprio di non tifare). Ma quando parlo di irrazionalità del tifo, non intendo solo le motivazioni che mi portano a preferire Federer invece di Nadal o la Roma invece della Lazio. Parlo del perché poi il tifo generi una serie di conseguenze che nulla hanno a che fare con la logica. Una volta appurato che mi piace di più Federer perché in lui io proietto meglio i miei ideali di sportività, agonismo, armonia, completezza, rigore, limpidezza, poi tutto il resto non appartiene più alla mia ragione. Con la mia ragione io non vorrei soffrire se lui perde e invece soffro, con la mia ragione non vorrei far dipendere la mia giornata da un suo risultato e invece accade, non vorrei arrivare ad odiare i suoi più diretti rivali e invece odio, non vorrei privarmi di vedere in diretta i suoi match più incerti e invece registro per vedere dopo (in caso di vittoria), non vorrei tifare Svizzera alle Olimpiadi (perfino nelle gare di mountain bike)e invece tifo Svizzera. Il tutto per dire che il tifo, vocabolo che deriva dal greco typhos, febbre, è appunto una di quelle febbri strane da Dottor House. E, per quanto possa io darmi molte spegazioni logiche, poi alla prova dei fatti, mi trovo a tifare Acasuso dato che, tifando Federer, non sopporto Nadal e di conseguenza la Spagna. Insomma la strada da Federer ad Acasuso non è la più breve e la meno tortuosa, posso esserne consapevole, ma non posso evitarla. La consapevolezza non è sufficiente a evitare comportamenti, atteggiamenti, emozioni in un certo senso negativi. Chloe, l’essere umano è sempre ben dispoto alle lodi, quindi cercherò di non evitare la tentazione dell’autocompiacimento.
Comunque sì, era uno spazio bello quello del Civico 2175.

Mi rassegno all’idea che il titolo Le mutande di Nadal non acchiappi tanto consenso da parte tua.

Arriviamo all’irrazionalità del tifo. Se si è riusciti a comprendere il processo della fotosintesi clorofilliana, a maggior ragione non dovrebbe essere complicatissimo capire il perché ciascuno scelga un particolare atleta o una particolare squadra da tifare (o scelga proprio di non tifare).
Ma quando parlo di irrazionalità del tifo, non intendo solo le motivazioni che mi portano a preferire Federer invece di Nadal o la Roma invece della Lazio. Parlo del perché poi il tifo generi una serie di conseguenze che nulla hanno a che fare con la logica.
Una volta appurato che mi piace di più Federer perché in lui io proietto meglio i miei ideali di sportività, agonismo, armonia, completezza, rigore, limpidezza, poi tutto il resto non appartiene più alla mia ragione. Con la mia ragione io non vorrei soffrire se lui perde e invece soffro, con la mia ragione non vorrei far dipendere la mia giornata da un suo risultato e invece accade, non vorrei arrivare ad odiare i suoi più diretti rivali e invece odio, non vorrei privarmi di vedere in diretta i suoi match più incerti e invece registro per vedere dopo (in caso di vittoria), non vorrei tifare Svizzera alle Olimpiadi (perfino nelle gare di mountain bike)e invece tifo Svizzera. Il tutto per dire che il tifo, vocabolo che deriva dal greco typhos, febbre, è appunto una di quelle febbri strane da Dottor House. E, per quanto possa io darmi molte spegazioni logiche, poi alla prova dei fatti, mi trovo a tifare Acasuso dato che, tifando Federer, non sopporto Nadal e di conseguenza la Spagna. Insomma la strada da Federer ad Acasuso non è la più breve e la meno tortuosa, posso esserne consapevole, ma non posso evitarla. La consapevolezza non è sufficiente a evitare comportamenti, atteggiamenti, emozioni in un certo senso negativi.

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Di: chloe de lissier http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2456#comment-90129 chloe de lissier Wed, 26 Nov 2008 07:24:31 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2456#comment-90129 "sarebbero titoli", ovviamente. “sarebbero titoli”, ovviamente.

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Di: chloe de lissier http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2456#comment-90128 chloe de lissier Wed, 26 Nov 2008 07:16:05 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2456#comment-90128 jan scrive bene, è vero. possiede anche una pacatezza di giudizio e una profondità di osservazione ragguardevoli. io ho seguito tutti i suoi scambi epistolari con +pstn+ (in quel luogo che io stessa avevo battezzato "civico 2175" proprio per la sua peculiarità rispetto alle altre parti del blog). mi piace dunque approfondire gli argomenti con interlocutori del suo spessore. il tifo. ma è davvero così irrazionale, o forse è la complessità degli elementi che lo determinano a farlo apparire tale? io tifo per federer perché riconosco nei suoi comportamenti e nella sua cifra stilistica molte somiglianze con la mia struttura emotiva e con la mia visione esistenziale. tifando per lui è come se tifassi per me stessa. forse quella che chiamiamo irrazionalità è in fondo una conoscenza poco approfondita di noi stessi (e degli altri). per me l'irrazionalità è la non consapevolezza di un modo di essere o di agire apparentemente irragionevole. ma io so bene perché tifo per uno sportivo o per una squadra. tutte le tue considerazioni sul titolo "le mutande di nadal" sono formalmente ineccepibili e anche fondate su qualche argomento logico. ma le mutande di un uomo rimandano a qualcosa di stonato, almeno sotto il profilo letterario. a meno che non si tratti di un'opera assai trasgressiva e originale. "il sudore di roddick" oppure "grazia petulante" (qui c'è un'ambiguità di interpretazione interessante) sarebbe titoli di maggiore coinvolgimento e richiamo. jan scrive bene, è vero. possiede anche una pacatezza di giudizio e una profondità di osservazione ragguardevoli. io ho seguito tutti i suoi scambi epistolari con +pstn+ (in quel luogo che io stessa avevo battezzato “civico 2175″ proprio per la sua peculiarità rispetto alle altre parti del blog).
mi piace dunque approfondire gli argomenti con interlocutori del suo spessore.
il tifo. ma è davvero così irrazionale, o forse è la complessità degli elementi che lo determinano a farlo apparire tale? io tifo per federer perché riconosco nei suoi comportamenti e nella sua cifra stilistica molte somiglianze con la mia struttura emotiva e con la mia visione esistenziale. tifando per lui è come se tifassi per me stessa. forse quella che chiamiamo irrazionalità è in fondo una conoscenza poco approfondita di noi stessi (e degli altri). per me l’irrazionalità è la non consapevolezza di un modo di essere o di agire apparentemente irragionevole. ma io so bene perché tifo per uno sportivo o per una squadra.
tutte le tue considerazioni sul titolo “le mutande di nadal” sono formalmente ineccepibili e anche fondate su qualche argomento logico. ma le mutande di un uomo rimandano a qualcosa di stonato, almeno sotto il profilo letterario. a meno che non si tratti di un’opera assai trasgressiva e originale.
“il sudore di roddick” oppure “grazia petulante” (qui c’è un’ambiguità di interpretazione interessante) sarebbe titoli di maggiore coinvolgimento e richiamo.

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Di: Giovanni da Roussillon http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2456#comment-90116 Giovanni da Roussillon Tue, 25 Nov 2008 23:45:11 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2456#comment-90116 Errata corrige. Sono incorso in un lapsus interessante: "E' però vero che i secondi...". Confuso e divertito, credo appartenere alla frangia di popolo pronta a consolarsi con la citazione sulla beatitudine degli ultimi che saranno i primi (vedi anche, a riprova, il successo recente del duo Lopez-Verdasco). Errata corrige.
Sono incorso in un lapsus interessante: “E’ però vero che i secondi…”. Confuso e divertito, credo appartenere alla frangia di popolo pronta a consolarsi con la citazione sulla beatitudine degli ultimi che saranno i primi (vedi anche, a riprova, il successo recente del duo Lopez-Verdasco).

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