Federer? Così non può essere the best!
Rafter lottò con Bruguera fino allo stremo
Roger si è invece arreso troppo presto

 
13 Giugno 2007 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

di MIGUEL SEABRA Nota di UBS: Mi pareva assai interessante il contributo del collega e amico Miguel Seabra, eccone la traduzione.Due anni fa, dopo aver commentato per Eurosport la partita che Federer aveva perso da Nadal in quattro sets (ed era sopra di un break nel quarto game!) alle semifinali del Roland Garros dopo più di quaranta unforced errors di dritto, ho continuato a pensare a quale sarebbe stato il risultato del match per ore, tanto ero confuso. Ho provato a confrontare lui a Wimbledon, ma si smentiva. . L’anno scorso, dopo un’altra sconfitta in quattro set (Roger è riuscito a portare Rafa ad un tie-break al quarto set), ho scrito una colonna in cui ho dichiarato: “Sono stato uno di quelli che dice che Roger Federer è il migliore di sempre, ma devo fare un passo avanti e dire che il migliore di sempre non avrebbe mai e poi mai giocato una finale quel modo„.

Questo anno, nonostante tutti i risultati di Federer ed in più i tre Slams vinti dopo il Roland Garros dell’anno scorso, dico ancora che Roger non può essere proclamato il migliore di sempre. Non con quella manifestazione così zoppicante.

Sono stanco di essere filosofico e sono stato superanalitico nel passato a questo proposito. Ora, dico solo: non è la dimensione minore della testa della sua racchetta rispetto a quella di Rafa (benchè un telaio più grande come una 95 lo aiuterebbe a sbagliare meno colpi ), non è la superficie (benchè Rafa sia decisamente migliore sulla terra), non è la tattica (che era sospetta in quella finale, di nuovo) né la tecnica (influenzata dagli spins mancini di Rafa) o l’aspetto fisico (comunque Rodge manca di adrenalina)… è semplicemente una questione di avere, al momento di stringere, un Rafa che converte quei break-points e Federer che non li converte, non solo perché l’intensità di Rafa è sempre lì e sempre costante laddove Roger è sempre su e giù, ma anche perché lo spagnolo non esita e si impegna al massimo sui suoi colpi mentre lo svizzero mostra sempre un’ombra di dubbio mentre agisce contro il suo arcirivale.

E’ stata un’altra manifestazione di sottomissione.

E pensate a questo esempio: nel 1997, Pat Rafter perse in quattro sets contro Sergi Bruguera nelle semifinali. Contro un maestro dello spin e un campione sulla terra , è andato a rete tutto il tempo, il suo sforzo era monumentale, lui ha tirato fuori gli attributi, sangue e sudore sul campo; ha avuto set-points negli ultimi due sets che ha perso, ma si vedeva che ce la stava mettendo tutta — forse ancora di più. Osava talmente tanto ed era così coraggioso che il suo tremendo sforzo mi ha davvero commosso.

Ho forse visto qualcosa di vagamente simile in Federer nel suo appuntamento col destino e la storia alla finale del Roland Garros questo anno — o l’anno scorso, o l’anno precedente?

NO.

E Mats Wilander ha ragione. Non ha ancora mai mostrato ‘le palle’.

In ogni modo, siamo tutti in questo dibattito perché (la maggior parte di noi) pensiamo che Roger abbia il gioco per battere Rafa — e sulla terra. Siamo inoltre in questo dibattito perché Rafa continua a battere Roger sulla terra.

Sono entrambi enormi campioni. Sono così bravi che, quando si affrontano, sono su un plateau tutto loro. È solo che, per Roger, quel plateau è una sorta di zona in penombra dove non può trovare il suo gioco migliore per una serie di motivi e per come la vedo io, lo svizzero non dovrebbe continuare a fare quasi sempre la stessa cosa che ha sempre fatto perché tutti sanno il risultato.

Io capisco che Roger ha bisogno di una sorta di diversa liberazione mentre gioca contro Rafa. Pete Sampras era più emotivo di quello che pensa la maggior parte della gente. John McEnroe gli ha insegnato come usare le emozioni a suo favore in quella finale di Coppa Davis nel 1992, quando gli Stati Uniti recuperarono deficit di due set nel doppio fino a concludere con una grande vittoria contro la Svizzera e quindi vinvere la coppa il giorno seguente a Fort Worth (dov’eri, Ubaldo? Ho giocato una partita di calcio organizzata da Diadora ed Enrico Schiavina era là).
Giocando i doppi con Johnny Mac contro Marc Rosset e Jakob Hlasek, Sampras gridava e mostrava il pugno e da quella finale di Coppa Davis in poi è diventato il grande campione che ognuno conosce… mentre nella finale di Coppa Davis dell’anno precedente, in Francia, ha avuto delle prestazioni sottomesse mentre Guy Forget (che era inoltre un tipo calmo ma ha usato allora le sue emozioni, stimolato dal capitano Yannick Noah) e il fantastico Henri Leconte lo confuse con una dimostrazione di autorità e un gioco audace. E Sampras aveva appena vinto la Master Cup, essendo già allora (fine 1991) il miglior giocatore sul veloce al m omento in circolazione. Ma la finale di Coppa Davis era un momento speciale,un pianeta molto diverso; e gli uomini di Yannick Noah sapevano come destreggiarsi.

Non sto dicendo che Roger dovrebbe perdere il controllo. Sono dicendo che dovrebbe usare meglio le sue emozioni a suo favore ogni volta che gioca contro Rafa. Il motivo può solo portaci a questo punto; la fede (e qui non si tratta di religione, è un’altra specie di fede) e l’emozione ben controllata possono portare più lontano di così — in quella specie del trance dove i giocatori sono “nella zona„ e superano se stessi. Rafa sa come arrivare là! C’è nessuno qui che pensa che Roger superi se stesso mentre gioca con Rafa? Io no.

Prendi José Mourinho ad allenare Federer!

Anche Mats Wilander era un tipo calmo che ha dovuto mostrare di avere il fuoco dentro per regalare in quel anno 1988, una delle stagioni professionali migliori nella storia del tennis — gridava, mostrava il pugno, facendo quel segno del vichingo Vischt (successivamente adottato da Hewitt) sulla strada verso un mini-Slam + Miami ed il posto di numero uno; era il baseliner che vinse gli US Open col serve and volley contro un Ivan Lendl estremamente più forte (proprio come vinse il Roland Garros giocando serve and volley contro Lendl nel 1985 !perchè,pur sentendosi goffo a giocare serve and volley, sapeva che il suo opponent era più potente negli scambi da fondo campo e si sarebbe sentito a disagio ad avere qualcuno dall’altra parte che costantemente veniva a rete. Ecco perchè Mats pensa che Roger dovrebbe fare lo stesso, usare di più le sue emozioni per elevarlo alla giusta dimensione mentale….

In ogni modo, dovrei sottolineare quanto difficile sia affrontare Rafa sulla terra. Roger può esercitarsi quanto vuole con il mancino Jonathan Eysseric, giovane promessa, ma le rotazioni del junior mancino francese semplicemente non possono emulare quelle di Nadal. Nessuno può! Quando i tiri di Nadal colpiscono il campo, il suo avversario sta guardando il punto dove la palla rimbalza e quando lo realizza, ha già ha la palla sopra di lui, enorme come palla da basket e pesante come un sasso — ed è molto peggio sulla terra. Lascia i suoi avversari senza la sincronizzazione perfetta necessari per eseguire bene i colpi,in più Rafa è là tutto il tempo, non batte ciglio (è una questione di impegno al 100 per cento in ogni movimento che fa sul campo; semplicemente non esita come fa Federer perché lo svizzero ha tante più soluzioni nel suo gioco ) ed i suoi avversari sanno che combatterà meglio di chiunque ed ha quel fisico d’acciaio inossidabile.

Gli spins di Nadal lasciano Federer in uno stato di perenne disagio e lo ammette. Forse quella è la ragione vera per la quale “non libera„ se stesso, se non raramente, contro Nadal. Nadal è unico. Ecco perché Roger non può trattare con lui (almeno sulla terra) nello stesso stato mentale che adotta con altri avversari, proprio lo stesso stato mentale che gli ha fatto vincere 10 slams e tutti quei tornei. Ecco perché penso che dovrebbe affrontarlo in un diverso stato emotivo. Più aggressivo – una prestazione alla Gattuso!

Ho sviluppato una teoria per quanto riguarda il modo in cui Federer ha usato il suo dritto e l’anno scorso era ancor più evidente: molte volte, Roger ha avuto il tempo di colpire il suo dritto molto di più e solo non lo ha fatto abbastanza frequentemente. E quando Roger funziona corre intorno al suo rovescio per colpire di dritto, forza i suoi piedi a muoversi meglio ed essendo in movimento, ottiene più ritmo generale – si percepisce che è più nel gioco, più nel punto, più dinamico, più intraprendente: movimento genera movimento! Naturalmente è un po’ più noioso, ma hey, forse potrebbe finire che fa fuori Rafa almeno in quattro sets giocando in quel modo (ha giocato in quel modo nel secondo set) — e un’altra cosa: Roger è il ‘mile runner’, Rafa il maratoneta. E i risultati di Roger nei match a cinque set non sono molto buoni…

(traduzione della signora Grazia).

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24 Commenti a “Federer? Così non può essere the best!
Rafter lottò con Bruguera fino allo stremo
Roger si è invece arreso troppo presto”

  1. anto scrive:

    Credo che la cosa possa interessare a tutti i fan del tamagogi argentino: El Mago Coria.

    TRENTON, N.J. (AP) -Guillermo Coria, once the No. 3-ranked tennis player in the world, is suing a New Jersey supplement manufacturer, claiming its steroid-contaminated vitamins led to a positive drug test and a suspension that cost him millions.

    In a trial set to begin Monday in New Jersey Superior Court in New Brunswick, N.J., Coria will seek to clear his name and will ask a jury to award him in excess of $10 million for lost prize money and endorsements, his lawyers said.

    “Guillermo was suspended at the time when he was rising to the top of the world in tennis … when he was really most valuable,” attorney Will Nystrom said Tuesday.

    He said Coria was 19 when he was suspended in July 2001 after he had a positive urine test for steroids while playing at a tournament in Barcelona, Spain.

    Nystrom said the only supplement Coria was taking then was a multivitamin made by Universal Nutrition of New Brunswick.

    The Argentine player’s family had the multivitamins tested by a lab, which found them to be contaminated with steroids. That led the governing authority for men’s tennis, the Association of Tennis Professionals, to reduce his suspension from two years to the seven months that had already passed.

    Coria then had to battle back in the rankings.

    “He grew up in a village in Argentina. He was named after (tennis great) Guillermo Villas. His father was a tennis coach and he’s been playing tennis all his life,” Nystrom said.

    Now 25, Coria worked his way back up in the sport and was ranked in the Top 10 in 2003, 2004 and 2005, his lawyer said. Injuries have since kept Coria out of the Top 100, and he didn’t play in the just-concluded French Open.

    Since the lawsuit was filed in 2003, Universal Nutrition has admitted in court that it made steroid-containing products and multivitamins on the same machines on the same day at its factory, Nystrom said.

    A spokesman for Universal Nutrition did not immediately return calls seeking comment. The company also does business under the name Universal Protein Supplement Corp., according to Coria’s lawyers.

    As a result of his suspension, his lawyer said Coria lost bonuses he could have earned based on his ranking and tournament performances under endorsement contracts he had with Prince, a maker of tennis rackets, and Adidas, the sneaker and apparel manufacturer.

    Nystrom said Coria also missed out on endorsements from companies outside the sports world, including ones that pay hundreds of thousands of dollars a year to have tennis players wear patches with corporate logos on their shirts.

    Coria, who is from Venado Tuerto, about 200 miles west of Buenos Aires, plans to attend the trial with his wife and parents. It should last about 10 days.

  2. ROBO scrive:

    Sono d’accordo quando Seabra dice che Roger, sulla terra, non può continuare a giocare con Rafa come gioca con tutti gli altri tennisti del mondo. Se vuole provare a vincere non deve, paradossalmente, fare il suo gioco perché non gli basta… Ormai se ne sarà accorto o no? Deve inventarsi qualcosa. Ma, dico, avete visto come ha giocato di rovescio in top in finale Federer? Fantastico! Eppure… questi sono i risultati. Io cito sempre la finale di Roma 2006, il match sulla lunga distanza in cui Roger è certamente andato più vicino a battere Rafa. VARIARE. Questa è la parola d’ordine. Roger è diventato molto, molto solido, ma sarà sempre meno solido di Nadal quindi non può competere su quel terreno con lo spagnolo. Ci vuole “champagne”: deve attaccare molto di più, provare a giocare molte più smorzate (anche se controllare quei pallettoni…), fare di più servizio e volée… Il fatto è che questo gioco Roger lo attua poco di solito. Perché non gli serve, quasi sempre gli basta fare “il suo”. L’UMILTA’ di Roger, in questo caso, consiste, paradossalmente, nel non fare il suo solito gioco, ma “snaturarsi” essendo molto più aggressivo e variando di più. Non è così che Panatta batteva Borg (altri tempi, certo)? Deve provarci. Tanto al limite perde come al solito… ahimé… Ma il fatto che finora non l’abbia mai fatto tranne che in alcune lunghe fasi della finale di Roma e ad Amburgo, mi fa chiedere perché… Forse Rafa non glielo permette?

  3. Umberto scrive:

    Buon giorno a tutti, non resisto più. Devo esternare. Chiedo già fin d’ora venia a tutti gli amanti del mattone triturato: meno male che è finita la stagione sulla terra, meno male! Soffro la stagione sulla terra quasi tanto quanto Fed (o forse Rod); vedete, oggi sono andato a casa a pranzo e, gustando uno squisito pomodoro, ho acceso la televisione; mi è subito apparso il rilassantissimo, seppur vivacissimo, verde smeraldo dei prati: aperture accorciate, volee colpite secche in avanzamento, slice, chip and charge; e, badate bene, non importa un fico (quasi) chi stava giocando; è la superficie che è naturalmente “high demanding” dal punto di vista tecnico. Se fossi un satrapo, un satrapo democratico, s’intende, obligherei l’ ATP ad avere in calendario almeno pari numero di tornei sull’erba rispetto alla terra. Perdonerete il mio farneticare, ma lo dovevo dire perchè ero veramente nauseato dai top spin esasperati.
    Buon “the championship” (cosiddetto mica a caso) a tutti.
    Umberto

  4. Miguel Seabra scrive:

    Che sorpresa, grazie Ubaldo.

    Si puó dire tante tante altre cose (tactiche ed tecniche) su questo fascinante match-up fra Federer e il mancino Nadal. Puó darse un’altro giorno…

  5. tilden scrive:

    Perché mentre é alle porte Wimbledon i nostri giocatori sono tutti a Lugano a giocare sulla terra rossa?
    E le nostre giocatrici a Barcellona a fare altrettanto?
    Cambierà mai questa mentalità?
    Mi ricordo di Volandri che la domenica giocava a beach tennis sulla spiaggia di Rimini ed il giorno seguente prese una stesa clamorosa da Wayne Arthurs al primo turno dei Campionships.

  6. Barto scrive:

    Il nostro grandissimo Roger parrebbe proprio soffrire, ahilui, di nadalofobia apatica! Non credete?

  7. DARTAGNAN scrive:

    Concordo pienamente con MIGUEL.
    Sono anche d’accordo sulla interessante osservazione relativa alla dimensione della racchetta racchetta. Un piatto corde più grande farebbe sbagliare meno Roger. L’osservazione è stata più volte offerta anche da un caro amico appassionato sfegatato di tennis, a cui dò la paternità dell’intuizione, per cui lo cito, senza citarne il nome per ovvie ragioni di privacy…
    Forse l’unica volta che Roger ha tirato fuori “le palle” contro Nadal è stato nella finale di Roma 2006, quando riuscì a giungere lottando e qualche volta urlicchiando al match point. Poi pensò bene di tirar fuori anche due drittacci consecutivi…e perdere…nuovamente!
    Un numero 1 che soffre incredibilmente il numero 2 quando gioca sul rosso…vedremo nel prossimo futuro.

    Concordo anche con ROBO.
    Variare il gioco per impedire di creare l’effetto muro nell’avversario. Avete mai provato a giocare col muro? Rimanda tutto. Federer fornisce a Nadal un muro allenante. Ma è poi Nadal a diventare un muro insormontabile.

    Bel post UMBERTO. Quel tappeto verde “lindo” ha il potere di rendere il tennis ancor più affascinante. Wimbledon è pur sempre il sogno d’ogni tennista.

  8. pibla scrive:

    Fosse per me, un pò meno cemento e un pò più erba, la terra mi pare giusta così, se la riducono sbagliano.

  9. Gianluca scrive:

    Grande Umberto, hai esternato una sensazione che ho anch’io fin da piccolo, quando il queen’s apriva quello che è per me il periodo più bello del tennis (contribuiva certo all’epoca anche il fatto che l’inizio del queens coincideva con la fine della scuola e il fatto che il mio idolo di gioventù fosse Boris Becker… lui sì uno che soffriva la terra!).
    Quanto al post di Tilden, ha ragione: d’altronde solo noi italiani diamo questa importanza stratosferica alla terra battuta e prendiamo stese su qualsiasi altro terreno. Certo anche gli spagnoli lo fanno… ma cavoli, loro hanno i risultati che parlano, noi no!
    Quanto all’articolo, uno può dire tutto (a parte che questo processo ad uno che vinto già dieci slam e ha fatto otto finali di fila sembra ridicolo) ma prendere ad esempio Wilander proprio non regge:
    1. Si cita il fuoco sacro che wilander aveva dentro nel 1988. Me lo ricordo, perchè all’epoca tifavo per lui. Fece tre quarti di slam, ok: Federer li ha già fatti due volte negli ultimi tre anni, più master entrambe le volte.
    2. Wilander, nello slam mai vinto, al massimo ha fatto quarti. Federer due finali. Dire che comunque Wilander due slam sull’erba li ha vinti non vale: quegli Australian Open erano tornei minori.
    3. Ancora ’sta storia delle palle. Qualcuno ha idea di quante palle ci vogliono per rimanere più di tre anni ininterrottamente in testa alla classifica? Quante palle per vincere 10 slam? Sampras diceva che negli anni in cui era numero 1 si svegliava ogni santa mattina con la preoccupazione di tenere il primato. Non è avere palle riuscire a farlo? Lo stesso wilander mi sembra sia allegramente sparito subito dopo aver raggiunto il top.
    4. Le emozioni… di Edberg si diceva che non aveva la grinta per vincere lo Us Open… oplà: 1991 e 1992 di fila.
    Sono d’accordo con tutte le osservazioni tecniche di Miguel. Quelle psicologiche danno la stura ad una serie di considerazioni da bar che non fanno giustizia né a Roger, né alla prestazione straordinaria di Rafa.
    Gianluca

  10. giancarlo liucci scrive:

    Concordo pienamente con Gianluca che trova errata tutta la letteratura delle palle e cojones varie, unite alla labilità caratteriale.
    Ho sempre cercato di esprimere che i risultati che ha raggiunto e raggiunge mr Federer sono frutto dell’essere così, freddo negli atteggiamenti esteriori, tumultuoso nel cogitare. Snaturarsi che senso avrebbe? Sarebbe proficuo? Non vince Parigi perchè ha incrociato Nadal 3 volte sulla sua strada ma, chi disserta è disposto a scommettere cospicue somme che l’ esito finale sarà sempre questo? Ha 26 anni non 36.
    Si cita l’ esempio Rafter come esempio di grinta ma, non si considera che per lui era forse l’unica occasione. Per Roger è diverso, smaltita la delusione sa già che l’ anno prossimo in finale ci sarà e legittimamente se la giocherà.
    Confesso di apprezzare l’atmosfera dei campi in erba, anche se il gioco pur gradevole non mi entusiasma ma, concordo con pibla che auspicherebbe un aumento dei M.S. su erba a scapito di qualcuno in cemento che a mio avviso robotizzano troppo il gioco e troppo uguali a se stessi.

  11. Tizio scrive:

    Federer è il migliore della sua generazione e ha già superato Wilander, ma non ha vinto Slam su tutte le superfici come seppe fare lo svedese. Gli Australian Open vinti nell’83 e nell’84 non furono certo edizioni minori: sconfisse rispettivamente Lendl e McEnroe …

  12. Marcello scrive:

    Chi conosce Kooyong…(e io se permettete lo conosco bene essendo sposato da ormai 20 anni ad una italo-aussie il cui fratello a Kooyong ci lavora dagli anni ‘70) sa che il paragone dell’erba australiana non regge assolutamente il confronto con quella inglese..sono due superfici quasi diverse, (lo stesso Laver non ne faceva mistero e considerava l’erba di casa sua solo leggermente superiore a quella di Forest Hills, dicendo che quest’ultima non era buona nemmeno per le pecore), l’erba australiana era sensibilmente più lenta con un rimbalzo più alto rispetto a quella di Wimbledon di allora. Wilander per stile di gioco e tecnica sull’erba inglese non si srebbe mai riuscito a imporre.

    Le esternazioni dello svedese su Federer secondo me sono dettate più dal cattivo gusto (per non dire invidia) che dal buon senso, A wilander deve aver scocciato un bel po’ che nel 2004 Federer abbia battuto il suo record di 3/4 di Slam, e deve avergli ancor più dato fastidio che abbia bissato nel 2006, ha ben donde Wilander a rifugiarsi nel fenomeno Nadal, altrimenti non saprebbe cosa dire. Pur essendo allergico ai paragoni tra giocatori di epoche diverse, non mi pare di dire un’eresia affermando che nel complesso Roger è meglio di Mats, il quale secondo me in un ipotetico podio svedese sta dietro ad Edberg e soprattutto a Borg…
    Quindi se evitasse alcune affermazioni molto discutibili, farebbe a parer mio una più bella figura.

  13. luca scrive:

    Ci voleva un ennesimo articolo per constatare che Federer non è nemmeno lontanamente il più forte giocatore della storia ? sarà pure un grandissimo giocatore, ma di più forti ce ne sono stati; e più di uno

  14. luca scrive:

    Nadal ha perso al Queen’s. Mi auguro che a Wimbledon vada fino in fondo e si misuri con Federer: e giochi sempre alto sul rovescio del “il più forte di tutti i tempi” (????). E’ la prova del nove

  15. Andrea Bistarelli scrive:

    Tutte le osservazioni tecniche del tipo che Federer doveva giocare più serve & volley o comunque non interstadirsi a giocare come Nadal sono vere.
    Però, bisogna anche dire un cosa: Sampras, che aveva colpi più potenti di Federer, non solo il servizio che era fenomenale, a Parigi non è mai arrivato in finale, neanche ci è andato vicino. E’ vero che aveva più concorrenza, e non solo sulla terra rossa, però questo non va dimenticato.

    C’è un’altra osservazione da fare: probabilmente l’uso di sostanze illicite è generalizzato ma a me sembra evidente che Nadal sia super dopato, sopratutto il suo gioco è molto basato sulla forza dei suoi bicipiti, specialmente per il suo swing. Certamente non ne ho le prove ma anche Vialli e Del Piero 10 anni fa mi facevano la stessa impressione: vi ricordate che cosce avevano , quanto correvano…!

  16. Andrea Bistarelli scrive:

    Anch’io penso che ci siano stati giocatori più forti di Roger. Anche sei paragoni sono difficili e quello che sto per scrivere farà inorridere U. Scannagatta, io credo che i campioni del passato, intendo i Rosewall e i Laver, nel loro periodo migliore, con qualche ora di palestra in più magari, con un breve periodo di adattamento, con le racchette di oggi, forse non sulla terra, dominerebbero i tennisti di oggi. Power Tennis ok, ma saranno tutti veri quei muscoli?

  17. luca scrive:

    Il prossimo n. 1 sarà osannato come “il più forte di tutti i tempi”. E così sarà per il successivo. Al cui confronto, Federer e Nadal sono da SAT !!!
    Un modo come un altro per tenere alto l’interesse per il tennis.
    E’ un vero peccato che durante il periodo di transizione degli attrezzi, non si sia normato oportunamente la tipologia di materiale e - soprattutto - la dimensione degli attrezzi e dei relativi piatti corde.
    Potrò sbagliare di brutto, sarò fazioso all’estremo, ma a parer mio c’è stato un solo alieno nella storia del tennis

  18. giancarlo liucci scrive:

    Chiedo ad Andrea Bistarelli: Del Piero e Vialli le hanno mai confermato l’ uso di sostanze illegali?
    Se le avessero fatto qualche rivelazione ok!!! diversamente trovo questa cultura del sospetto odiosa e di cattivo gusto. Letto così questo post pare che Vialli e Del Piero si dopassero, mi chiedo se non sia il caso che lei prenda qualcosa (lecita o no) per non farneticare?

  19. stefano grazia in trasferta scrive:

    Andrea bistarelli:sul doping non mi pronuncio:i sospetti sono molti, ne abbiamo pasrlato spesso ma è vero quel che dice Giancarlo, che probabilmente è juventino (cuta infatti solo Vialli e Del Piero ma non dice nulla su Nadal…): se uno non è stato trovato positivo, non è lecito chiamarlo dopato
    Invece vorrei dire una cosa su Laver & Co…Sulla diatriba del The Greatest Ever l’unica cosa inconfutabile l’ha scritta (e ripetuta) Carlo qualche tempo fa: aqndiamo a misurare in cm campionissimi e scopriremo che Laver, un fenomeno certo, era alto 170 cm…Qualche slam l’avrebbe forse vinto anche oggi ma forse neanche tanti…Per dire che i paragoni si possono fare e sono divertenti ma solo sulla carta e rimangono chiacchere da bar: se Borg,trasportato di peso, giocasse oggi perderebbe sia da Federer che da Nadal…e anche da Volandri e starace…allenato come si allenano oggi e giocando coi materiali di oggi, sarebbe un grande campione…Più difficile per Laver che in un discorso sulla carta è sicuramente uno dei 4 a contendersi il titolo (con Sampras,Borg e Federer) ma trasportato ai nostri tempi pagherebbe dazio dal punto di vista fisico…

  20. Andrea Bistarelli scrive:

    Gentile Giancarlo,

    c’è una sentenza della cassazione che ha confermato l’uso di farmaci a mò di doping della Juve di Agricola e Giraudo. Il motivo per cui la Juventus e i giocatori dell’epoca non sono condannati è per prescrizione: in tempo utile la prescrizione di antidepressivi, per esempio, a persone sane, non poteva essere sanzionato per un buco di legislazione. Non è mai stato dimostrato, per altri motivi, ovviamente, che Florence Griffith prendesse steroidi ma quando si migliora il primato del mondo alle Olimpiadi (della Ashford, credo) dei cento di 27/100 con quelle fasce muscolari dopo un solo bronzo in tutta la carriera, non mi sembra che ci sia bisogno di molte altre “prove”.

  21. luca scrive:

    Rispondo a Stefano Grazia. E’ il caso che vada a rivederti qualche filmato del 1980 sul veloce, ad esempio la finale degli Us Open 1980, la finale del Master ‘80, Salisbury WCT 1980, Gold Challenge 1981.
    La velocità di palla era considerevole; te lo assicuro.
    Al Gold Challenge ‘81, su un servizio da sinistra a destra di Mac scagliato a 200 Km / h, Borg rispose di rovescio incrociato all’incrocio delle righe del rettangolo di servizio a 160 Km /h, lasciando il commentatore Gerulaitis a dire:”Solo Lui è capace di una cosa del genere”. Borg umiliò Mac 6/0 - 6/2. Era già il febbraio 1981, subito dopo il Master ‘80. Borg rivinse anche nel 1982 sempre su Mac, anche se era già in calo.
    Guarda che Borg ai suoi massimi livelli era veramente inumano; perdipiù era un superatleta. Era una macchina da tennis. 35 battiti al minuto; tempi da olimpionico in alcune discipline della corsa.
    Al termine del primo set della finale del Master ‘80 - con la pallina che viaggiava molto veloce negli scambi da fondo - Lendl era già stravolto; IceBorg sembrava uscito dalla doccia. Fu un’esecuzione : 6/4 - 6/2 - 6/2.
    A tutt’oggi, se dovessi scommettere qualcosa su ipotetici incontri con Federer o Nadal, punterei su di Lui. E con me, tantissimi altri.

  22. stefano grazia IN TRANSFERT scrive:

    luca, ok…borg è un grande, un grandissimo e sarebbe stato un grande anche ora…NESSUNO TI TOGLIE QUESTO e infatti anche nel post precedente semmai contestavo il fatto che Laver potesse essere un grANDE ANCHE ADESSO (SENZA L’ERBA SU TRE SLAM SU 4 E CON 170 CM D’ALTEZZA…CITAVO cARLO E I SUOI STUDI COMPARATIVI ANTROPOMORFICI…)…se sia stato il più grande ho i dubbi che solo un tifoso COME TE, può non avere…io lo metto nella ristretta rosa dei 4-5 fra cui discutere (al bar) su chi avrebbe potuto essere il più grande…Di più non si può fare o dire, si scade nella parodia dell’ultras, divertente e che mi fa sorridere ma non molto obiettiva

  23. Andrea Bistarelli scrive:

    I vostri commenti sui 170 centimetri di Laver sono, come direbbe lui, “besides the point”: vogliamo mettere, allora, i 188 della Sharapova contro i 167 della Henin? Chi colpisce meglio, più forte e preciso, spesso anche nel servizio? Ah, già, il paragone non regge, sono solo ragazze…!

  24. Andrea Bistarelli scrive:

    UN’ULTIMA OSSERVAZIONE SUL TENNIS DEL RECENTE PASSATO, fino ai primi anni 80, non si vedeva più gioco, più tecnica, non era più divertente, non ci voleva più abilità (eccetto, dei nostri tempi, Pietrino Sampras, Edberg e Roger, naturalmente?)

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