Roger Federer rincorre Sampras
Gli altri, Roddick e &, rincorrono lui
Ma lui sembra aver più chances di loro
Nadal si ritirò al Queen’s ma a Wimbledon…

 
14 Gennaio 2007 Articolo di Gianluca Comuniello
Author mug

Sono appena arrivato a Melbourne, dove campeggiano i poster di Federer, della Sharapova e di…Baghdatis (in omaggio ai 300.000 greci di Melbourne che l’hanno adottato, lui greco cipriota) Un assiduo interlocutore di questo blog mi ha mandato questo pezzo mentre ero in viaggio e io, ringraziandolo, glielo pubblico, in attesa di scriverne uno mio. Devo però fare prima quello per i miei giornali .

Gianluca Comuniello
Che Australian Open sarà?
Il primo grande torneo dell’anno si porta dietro questo interrogativo in maniera differente dagli altri tre, tradizionalmente. Gli altri tre sono calati nel bel mezzo della stagione. Ne sono parte integrante, pur avendo la forza di eventi a sé e che hanno spesso quindi una storia a sé.
A Melbourne è diverso, manca l’abbrivio. Perché sono proprio gli Aussie Open ad essere l’abbrivio. Il primo grande botto dopo la pausa. I giocatori con i loro vestitini nuovi. Qualcuno ha cambiato la racchetta. E poi c’è lo spirito nuovo, è una nuova stagione. Si può rilanciare o vedere il gioco degli altri. Ma. C’è un ma.
Nel senso che quanto sopra descritto è vero, ma sempre meno nelle ultime stagioni. La pausa è troppo corta, è questa la vera questione. Troppo corte le sei settimane (4 per chi ha fatto la finale di Coppa Davis) se relazionata a quanto i giocatori sono costretti a fare nelle 46 precedenti.
Prendete Davydenko, il più stakanovista di tutti. A Doha aveva già la faccia di Edward Norton in “Fight Club”, quella di quando ha problemi di insonnia. Sembrava già stanco.
Così un vero riassestamento di inizio stagione è sempre più raro. Ciò rende più facile la vita ai pronosticatori di professione. E accettabile la vita dei drogati di tennis (me compreso), che già boccheggiavano per le sei settimane di assenza (visto che in Italia, come ben descritto da Riccardo Bisti, a contenitori tennistici siamo messi maluccio).
Il fatto che molti top players quest’anno abbiano sentito il dovere di precisare che gradirebbero una pausa più lunga non va preso sotto gamba, ma trattato come un grido, se non di allarme, quanto meno di seria preoccupazione.
Lo scorso anno, in fondo, il clima di novità dell’inizio stagione è stato garantito dal fatto che molti hanno finito il 2005 sfasciati. Basta pensare alla moria del Master 2005. Nadal, Roddick e Agassi avevano rinunciato. Federer c’era andato zoppo. La nuova stagione partiva con un sacco di giocatori appena usciti dai box. Era nuova davvero, ma a causa degli incidenti che avevano allungato l’assenza dal circuito di alcuni protagonisti.
Quest’anno sembrano stare tutti benino. A parte, forse, Nadal. Quindi è lecito pronosticare un Australian Open in linea con i valori espressi nel 2006. Federer favoritissimo, impegnato nella sua splendida corsa verso Sampras e oltre. Roddick, Blake e Ljubicic come principali outsiders.
Si spera che gli squilli di tromba di alcuni giovani (Berdych, Gasquet, Baghdatis che qui si gioca molti punti) diventino più strutturali, ma questo lo si vedrà e giudicherà su tutta la stagione e non sul singolo torneo. E poi Nadal. Ritirato a Sidney, è vero. Ma anche al Queens 2006 si era ritirato e poi a Wimbledon è arrivato in finale. Anche se è proprio da quell’occasione che non riesce a farlo, rimane un potenziale finalista. Tutto dipende, come si dice in questi casi, dal tabellone. E lo spagnolo, da un po’ di tempo a questa parte è uno specialista di tabelloni fortunati.
Il Main Draw, da questo punto di vista, è difficilmente decifrabile. Nadal infatti ha pescato nel solito quarto la sua bestia nera, Blake. Ma al di là di questo non gli è andata proprio malaccio. Non è male neanche il tabellone di Federer, mentre Roddick e Ljubicic sono in rotta di collisione. A dare un’occhiata d’insieme, sembra l’occasione giusta per Berdych per centrare la semifinale. E’ infatti nel quarto di Nalbandian e Davydenko, ma se davvero il Rebound Ace australiano è più veloce degli scorsi anni come si dice, il ceko ha sicuramente la sua occasione.
Infine gli italiani. Non stanno messi benissimo. Seppi avrà un qualificato e vediamo se sfrutta l’occasione. Bracciali, se Monfils sta bene, è cascato maluccio. Per non parlare di Volandri. In questo mio “pezzo” sono trattati un po’ come una nota a margine. Se venerdì o sabato della prima settimana si potrà ancora parlare di loro, vorrà dire che lo saranno stati un po’ meno nel torneo. Ma sarebbe onestamente contro pronostico

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