Commenti a: Nadal batte DjokovicE David domina Gasquet 6-1,6-1.Le cronache del dominio spagnolo. http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1133 Il blog ufficiale di Ubaldo Scanagatta (tennis, calcio, vela e altri sport) Fri, 10 May 2013 16:22:31 +0000 http://wordpress.org/?v=2.3.3 Di: marco.napo http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1133#comment-33360 marco.napo Thu, 15 Nov 2007 20:18:26 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1133#comment-33360 ma sto sentendo questa litania su gasquet da un bel po. vedremo ......per il momento è tutto apparenza e di poca sostanza. per fortuna il tennis è uno sport quindi lasciamo stare le sfilate ,i balli,le moine o movenze e pensiamo al gioco al sudato gioco. nadal è un talento puro ,che se non avra probelmi fisici raggiungera a breve il numero uno in classifica.(sulla terrra lo è gia gli manca solo un servizio veramente conclusivo). ferrer fa il modesto ma a mio modesto parere si avvicina molto a chang lo ricordate che pur essendo forte sul rosso in realta giocava a meraviglia anche sul cemento a mo di agassi. super velocita e anticipo ,mega risposta il tutto mescolato bene ed voila il gioco è servito. i nostri sono lontani e non solo perche giocano solo sulla terra mancano le doti punto……. un saludos ma sto sentendo questa litania su gasquet da un bel po.
vedremo ……per il momento è tutto apparenza e di poca sostanza.
per fortuna il tennis è uno sport quindi lasciamo stare le sfilate ,i balli,le moine o movenze e pensiamo al gioco al sudato gioco.
nadal è un talento puro ,che se non avra probelmi fisici raggiungera a breve il numero uno in classifica.(sulla terrra lo è gia gli manca solo un servizio veramente conclusivo).
ferrer fa il modesto ma a mio modesto parere si avvicina molto a chang lo ricordate che pur essendo forte sul rosso in realta giocava a meraviglia anche sul cemento a mo di agassi.
super velocita e anticipo ,mega risposta il tutto mescolato bene ed voila il gioco è servito.
i nostri sono lontani e non solo perche giocano solo sulla terra mancano le doti punto…….

un saludos

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Di: nicola farina http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1133#comment-33327 nicola farina Thu, 15 Nov 2007 16:53:26 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1133#comment-33327 La storia del tennis ha mostrato ampiamente che i risultati non sono diretta conseguenza del talento posseduto da un giocatore. Un giocatore come Borg, che rientra comodamente tra i 3 tennisti piu' grandi dell'era open, in una virtuale classifica dei tennisti piu' dotati nello stesso periodo probabilmente non figurerebbe tra i primi dieci. Viceversa tennisti come Korda, Safin, Leconte, dal talento cristallino, non hanno ottenuto nemmeno lontanamente risultati all'altezza delle loro capacita'. Ferrer e Gasquet, in campo stamane, rappresentano altri due esempi. Il primo sta raccogliendo dei risultati fenomenali e del tutti inaspettati. Il suo tennis solido cresce di giorno in giorno e diventa sempre piu' difficile da battere per chiunque. Gasquet meriterebbe un discorso piu' approfondito. Ci sono giocatori che arrivano ad esprimere il loro livello massimo di tennis piu' velocemente di altri. Secondo me un fattore decisivo e' rappresentato dalla "complessita'" del proprio gioco. Chi ha un gioco molto complesso fatica a trovare la propria maturita'. Chi invece "gia' sa cosa deve fare in campo", esplode giovanissimo. Tennisti come Wilander, Chang, Nadal, Becker sono, per cosi' dire, nati con uno stile di gioco preciso. Non hanno dovuto faticare per trovare la propria strada. Dall'altra parte ci sono talenti completi come Sampras, Federer e Gasquet. Il primo ottenne di forza una vittoria giovane di talento grezzo, ma per arrivare a compimento, per diventare Sampras, gli ci vollero altri tre anni. Anche se adesso puo' apparire inverosimile, Federer stesso, all'inizio della carriera, destava non poche preoccupazioni. I risultati, specialmente nei tornei maggiori, del giovane Federer erano pessimi. Si facevano discorsi analoghi a quelli che oggi si fanno per Gasquet. Se andiamo a vedere l'anagrafe, vediamo che Federer e' dell'81, Gasquet dell'86. Il numero 1 vinse il suo primo slam nel 2003. Questo vuol dire che, nel 2008, Gasquet e' chiamato a qualcosa di molto molto importante. Al termine della prossima stagione sapremo se il francese dovra' essere nominato insieme ai Leconte, Korda ecc. oppure insieme a Sampras e Federer, gruppo nel quale Gasquet, per talento, non sfigura affatto. La storia del tennis ha mostrato ampiamente che i risultati non sono diretta conseguenza del talento posseduto da un giocatore. Un giocatore come Borg, che rientra comodamente tra i 3 tennisti piu’ grandi dell’era open, in una virtuale classifica dei tennisti piu’ dotati nello stesso periodo probabilmente non figurerebbe tra i primi dieci. Viceversa tennisti come Korda, Safin, Leconte, dal talento cristallino, non hanno ottenuto nemmeno lontanamente risultati all’altezza delle loro capacita’. Ferrer e Gasquet, in campo stamane, rappresentano altri due esempi. Il primo sta raccogliendo dei risultati fenomenali e del tutti inaspettati. Il suo tennis solido cresce di giorno in giorno e diventa sempre piu’ difficile da battere per chiunque. Gasquet meriterebbe un discorso piu’ approfondito. Ci sono giocatori che arrivano ad esprimere il loro livello massimo di tennis piu’ velocemente di altri. Secondo me un fattore decisivo e’ rappresentato dalla “complessita’” del proprio gioco. Chi ha un gioco molto complesso fatica a trovare la propria maturita’. Chi invece “gia’ sa cosa deve fare in campo”, esplode giovanissimo. Tennisti come Wilander, Chang, Nadal, Becker sono, per cosi’ dire, nati con uno stile di gioco preciso. Non hanno dovuto faticare per trovare la propria strada. Dall’altra parte ci sono talenti completi come Sampras, Federer e Gasquet. Il primo ottenne di forza una vittoria giovane di talento grezzo, ma per arrivare a compimento, per diventare Sampras, gli ci vollero altri tre anni. Anche se adesso puo’ apparire inverosimile, Federer stesso, all’inizio della carriera, destava non poche preoccupazioni. I risultati, specialmente nei tornei maggiori, del giovane Federer erano pessimi. Si facevano discorsi analoghi a quelli che oggi si fanno per Gasquet. Se andiamo a vedere l’anagrafe, vediamo che Federer e’ dell’81, Gasquet dell’86. Il numero 1 vinse il suo primo slam nel 2003. Questo vuol dire che, nel 2008, Gasquet e’ chiamato a qualcosa di molto molto importante. Al termine della prossima stagione sapremo se il francese dovra’ essere nominato insieme ai Leconte, Korda ecc. oppure insieme a Sampras e Federer, gruppo nel quale Gasquet, per talento, non sfigura affatto.

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Di: Mario http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1133#comment-33325 Mario Thu, 15 Nov 2007 16:30:01 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1133#comment-33325 con il termine "terraioli" non intendevo sminuire nadal e ferrer, anzi sottolineavo come la loro preparazione nel corso degli anni li abbia portati a fare bene su ogni terreno, nonostante le loro caratteristiche siano più adatte alla terra che ad altro. quando sento i commenti negativi su nadal ogni volta che perde su una superficie che non sia la terra mi girano un po': sembra che essere il più forte sulla terra sia una colpa. sono d'accordo che stilisticamente non sia molto bello da vedere, ma se si confrontano i progressi soprattutto sul rovescio si può capire quali margini di miglioramento abbia ancora. ha solo 21 anni, non ha ancora finito la sua corsa! con il termine “terraioli” non intendevo sminuire nadal e ferrer, anzi sottolineavo come la loro preparazione nel corso degli anni li abbia portati a fare bene su ogni terreno, nonostante le loro caratteristiche siano più adatte alla terra che ad altro.

quando sento i commenti negativi su nadal ogni volta che perde su una superficie che non sia la terra mi girano un po’: sembra che essere il più forte sulla terra sia una colpa. sono d’accordo che stilisticamente non sia molto bello da vedere, ma se si confrontano i progressi soprattutto sul rovescio si può capire quali margini di miglioramento abbia ancora. ha solo 21 anni, non ha ancora finito la sua corsa!

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Di: marcos http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1133#comment-33324 marcos Thu, 15 Nov 2007 16:26:27 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1133#comment-33324 gran bel lavoro, giorgio! com'è la situazione del gruppo rosso? gran bel lavoro, giorgio!

com’è la situazione del gruppo rosso?

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Di: Avec Double Cordage http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1133#comment-33313 Avec Double Cordage Thu, 15 Nov 2007 14:43:21 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1133#comment-33313 @mark infatti è proprio vincere l'importante e ferrer ne ha una voglia da matti. djokovic oggi ci ha provato un pò di piu nel terzo, in uno degli ultimi game quando stava per strappare il servizio a un certo punto era veramente convinto, e si è subito visto che punti ne sono scaturiti con nadal che non ci stava per niente a perdere. purtroppo solo quei 4 punti poi nadal ha dinuovo tolto il morale a djokovic. lo sapete secondo me è la formula che partorisce queste cose, se uno non è capace di vincere una partita per via del serbatoio vuoto perchè ostinarsi a fargliene giocare 3, che esca al primo turno. Gasquet ha giocato un gran primo game ma ha finito tutto li, poi ha subito un 12 a 1, l'unica giustificazione è che ferrer non sbagliava veramente nulla, giocava con tattica e saggezza e in più tirava delle bordate condite di un overdose di topspin secondo me non c'è nessun problema a far giocare il masters best of five ad eliminazione, uno si programma meglio e vince chi ha più benzina nel serbatoio, qual è il problema nel arrivare stanchi, fanno quello che gli piace di più se sono stanchi significa che meglio hanno giocato nei grand slam e più soldi hanno intascato e intasceranno e meno anni dovranno lavorare, e come è stato detto gia da Umberto prima, molto ma molto meglio che lavorare in miniera. @mark
infatti è proprio vincere l’importante e ferrer ne ha una voglia da matti.

djokovic oggi ci ha provato un pò di piu nel terzo, in uno degli ultimi game quando stava per strappare il servizio a un certo punto era veramente convinto, e si è subito visto che punti ne sono scaturiti con nadal che non ci stava per niente a perdere. purtroppo solo quei 4 punti poi nadal ha dinuovo tolto il morale a djokovic. lo sapete secondo me è la formula che partorisce queste cose, se uno non è capace di vincere una partita per via del serbatoio vuoto perchè ostinarsi a fargliene giocare 3, che esca al primo turno.

Gasquet ha giocato un gran primo game ma ha finito tutto li, poi ha subito un 12 a 1, l’unica giustificazione è che ferrer non sbagliava veramente nulla, giocava con tattica e saggezza e in più tirava delle bordate condite di un overdose di topspin

secondo me non c’è nessun problema a far giocare il masters best of five ad eliminazione, uno si programma meglio e vince chi ha più benzina nel serbatoio, qual è il problema nel arrivare stanchi, fanno quello che gli piace di più se sono stanchi significa che meglio hanno giocato nei grand slam e più soldi hanno intascato e intasceranno e meno anni dovranno lavorare, e come è stato detto gia da Umberto prima, molto ma molto meglio che lavorare in miniera.

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Di: roberto http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1133#comment-33306 roberto Thu, 15 Nov 2007 14:13:13 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1133#comment-33306 Io sono molto più portato ad apprezzare i giocatori "costruiti", che i giocatori di talento. Il giocatore di talento, sul campo, con la racchetta in mano, non fa altro che esprimere se stesso, è in armonia con il cosmo e con il proprio essere. Tutto è fluido, tutto è facile. La fatica è spesso minima, c'è solo il tedio di restare concentrati finché il pelotaro, il muscolare che si agita dall'altra parte della rete, non avrà alzato bandiera bianca, esausto, sfinito. I giocatori costruiti devono invece faticare, pensare, sforzarsi, ogni santo giorno, ogni ora che trascorrono sul campo, ogni singolo punto che disputano all'avversario. Essi devono far fruttare al massimo ciò che madre natura, avara, gli ha concesso. Devono abituare il loro fisico a sforzi eccezionali per colmare il gap di talento con i baciati dalla sorte. Devono essere motivatissimi in allenamento, avere voglia di ripetere un singolo gesto all'infinito, per perfezionarlo sempre più, limitando al massimo il numero degli errori e massimizzando il rendimento dei loro punti di forza. Devono avere la freschezza mentale che serve per superare i propri limiti, per imparare a fare cose nuove, che non apparterrebbero al loro bagaglio tecnico, alla loro natura, come un rovescio in back, o una volee, o una palla corta. Devono imparare i tempi di gioco, che per loro non sono innati, spontanei, come per i talentuosi. Devono imparare ad adoperare le nuove armi, le variazioni, nel modo giusto e al momento giusto, e avere il coraggio di farlo magari sui 2-3 punti che decidono i match, andare a rete sulla palla break, fare una smorzata sul set point. Devono essere professionisti impeccabili, devono dormire giusto, mangiare giusto, bere giusto. Non avere distrazioni, stay focused, sempre e comunque. Non stare lì a prendersela se li programmano sempre su un campo secondario, sempre in un orario scomodo, se non ricevono le attenzioni delle star, se le aziende non chiedono loro di indossare la maglietta all'ultimo grido. E a loro non resta altra scelta, per andare avanti: devono alimentare la loro feroce determinazione, nutrire quell'ansia di rivincita con la quale guardano, rapiti, i gesti fatati dei loro colleghi più fortunati, i predestinati. E quando uno di loro fa il miracolo, quando un giocatore operaio riesce ad emergere dalle sabbie della mediocrità, e si avvicina al tetto del mondo, io sono felice. Perché ciò costituisce un esempio luminoso per tutti coloro che, nel tennis e nella vita, credono in se stessi e si ritengono gli unici artefici del proprio destino. Per tutti quelli che non si costruiscono i facili alibi, per i forti che hanno la costanza di perseverare. Per i ragazzini agonisti, per tutti quelli che sgomitano, magari ancora minorenni, nell'inferno dei futures, con un pieno di sogni nella sacca. Che diamine, se ce l'ha fatta Ferrer, significa che lavorando duro, senza lamentarmi, ce la potrò fare anch'io. Grazie, David. Ti ammiro. Io sono molto più portato ad apprezzare i giocatori “costruiti”, che i giocatori di talento.
Il giocatore di talento, sul campo, con la racchetta in mano, non fa altro che esprimere se stesso, è in armonia con il cosmo e con il proprio essere. Tutto è fluido, tutto è facile. La fatica è spesso minima, c’è solo il tedio di restare concentrati finché il pelotaro, il muscolare che si agita dall’altra parte della rete, non avrà alzato bandiera bianca, esausto, sfinito.
I giocatori costruiti devono invece faticare, pensare, sforzarsi, ogni santo giorno, ogni ora che trascorrono sul campo, ogni singolo punto che disputano all’avversario. Essi devono far fruttare al massimo ciò che madre natura, avara, gli ha concesso.
Devono abituare il loro fisico a sforzi eccezionali per colmare il gap di talento con i baciati dalla sorte.
Devono essere motivatissimi in allenamento, avere voglia di ripetere un singolo gesto all’infinito, per perfezionarlo sempre più, limitando al massimo il numero degli errori e massimizzando il rendimento dei loro punti di forza.
Devono avere la freschezza mentale che serve per superare i propri limiti, per imparare a fare cose nuove, che non apparterrebbero al loro bagaglio tecnico, alla loro natura, come un rovescio in back, o una volee, o una palla corta. Devono imparare i tempi di gioco, che per loro non sono innati, spontanei, come per i talentuosi.
Devono imparare ad adoperare le nuove armi, le variazioni, nel modo giusto e al momento giusto, e avere il coraggio di farlo magari sui 2-3 punti che decidono i match, andare a rete sulla palla break, fare una smorzata sul set point.
Devono essere professionisti impeccabili, devono dormire giusto, mangiare giusto, bere giusto. Non avere distrazioni, stay focused, sempre e comunque.
Non stare lì a prendersela se li programmano sempre su un campo secondario, sempre in un orario scomodo, se non ricevono le attenzioni delle star, se le aziende non chiedono loro di indossare la maglietta all’ultimo grido.
E a loro non resta altra scelta, per andare avanti: devono alimentare la loro feroce determinazione, nutrire quell’ansia di rivincita con la quale guardano, rapiti, i gesti fatati dei loro colleghi più fortunati, i predestinati.
E quando uno di loro fa il miracolo, quando un giocatore operaio riesce ad emergere dalle sabbie della mediocrità, e si avvicina al tetto del mondo, io sono felice.
Perché ciò costituisce un esempio luminoso per tutti coloro che, nel tennis e nella vita, credono in se stessi e si ritengono gli unici artefici del proprio destino. Per tutti quelli che non si costruiscono i facili alibi, per i forti che hanno la costanza di perseverare. Per i ragazzini agonisti, per tutti quelli che sgomitano, magari ancora minorenni, nell’inferno dei futures, con un pieno di sogni nella sacca.
Che diamine, se ce l’ha fatta Ferrer, significa che lavorando duro, senza lamentarmi, ce la potrò fare anch’io.
Grazie, David. Ti ammiro.

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Di: Fabio http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1133#comment-33304 Fabio Thu, 15 Nov 2007 14:01:48 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1133#comment-33304 I 2 semifinalisti spagnoli di Shangai non sono esattamente dei terraioli, soprattutto nei confronti di Nadal, sarebbe termine riduttivo. Sono due agonisti eccezionali che hanno curato particolarmente fisico, reattività muscolare e velocità esplosiva, anche se dal punto di vista tecnico tra i due Nadal è nettamente superiore. Certo che per la terra hanno caratteristiche perfette, ma in un tennis così muscolare e veloce possono essere competitivi benissimo anche sul veloce, soprattutto quando si trovano a che fare con giocatori come Gasquet, talento puro ma fisico leggerino e poca potenza. Per il bene del tennis io spero che Gasquet non insegua trasformazioni fisiche che ne snaturino le qualità, che non si metta ad inseguire Ferrer sulla sua stessa strada insomma, anche se ovviamente dovrà cambiare qualcosa nel suo gioco per potersi giocare alla pari i grandi tornei. Per quanto riguarda il confronto con i terraioli italiani, che sul veloce fanno solo comparsa, si fa presto a raffrontare il loro fisico e la loro intensità di gioco con quella di Ferrer e Nadal, ma dovremmo chiederci cosa si vuole dal tennis come sport, e senza spargere malizia, credo si possa dire che certe prestazioni sono solo in parte figlie del talento naturale. I 2 semifinalisti spagnoli di Shangai non sono esattamente dei terraioli, soprattutto nei confronti di Nadal, sarebbe termine riduttivo.
Sono due agonisti eccezionali che hanno curato particolarmente fisico, reattività muscolare e velocità esplosiva, anche se dal punto di vista tecnico tra i due Nadal è nettamente superiore.
Certo che per la terra hanno caratteristiche perfette, ma in un tennis così muscolare e veloce possono essere competitivi benissimo anche sul veloce, soprattutto quando si trovano a che fare con giocatori come Gasquet, talento puro ma fisico leggerino e poca potenza.
Per il bene del tennis io spero che Gasquet non insegua trasformazioni fisiche che ne snaturino le qualità, che non si metta ad inseguire Ferrer sulla sua stessa strada insomma, anche se ovviamente dovrà cambiare qualcosa nel suo gioco per potersi giocare alla pari i grandi tornei.
Per quanto riguarda il confronto con i terraioli italiani, che sul veloce fanno solo comparsa, si fa presto a raffrontare il loro fisico e la loro intensità di gioco con quella di Ferrer e Nadal, ma dovremmo chiederci cosa si vuole dal tennis come sport, e senza spargere malizia, credo si possa dire che certe prestazioni sono solo in parte figlie del talento naturale.

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Di: francesco http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1133#comment-33302 francesco Thu, 15 Nov 2007 13:48:50 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1133#comment-33302 Il solito Gasquet. Il solito Gasquet.

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Di: Marcello http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1133#comment-33299 Marcello Thu, 15 Nov 2007 13:32:07 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1133#comment-33299 a me il dritto di Ferrer non sembra poi così tanto diverso da quello di Nadal con quelle noiose parabole alte...anzi in prospettiva superfici veloci è anche meglio perchè è assai più penetrante. Diciamolo i due spagnoli non brillano certo per bellezza estetica, li apprezziamo per altre doti non meno importanti Gasquet si rivela il solito "abatino" quando c'è da far partita è assente... a me il dritto di Ferrer non sembra poi così tanto diverso da quello di Nadal con quelle noiose parabole alte…anzi in prospettiva superfici veloci è anche meglio perchè è assai più penetrante.

Diciamolo i due spagnoli non brillano certo per bellezza estetica, li apprezziamo per altre doti non meno importanti

Gasquet si rivela il solito “abatino” quando c’è da far partita è assente…

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Di: Mark http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1133#comment-33292 Mark Thu, 15 Nov 2007 13:12:09 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1133#comment-33292 Finalmente Nadal mi è piaciuto, a differenza degli ultimi due match. La più grande delusione di oggi è purtroppo Gasquet, umiliato da un Ferrer che non sbagliava nulla e che era pure aiutato da errori inspiegabili del francese. Richard pecca come sempre di concentrazione, non ci sta con la testa quando i match contano. Resta un grandissimo talento, ma che deve fare ancora tanta strada per aggiudicarsi uno slam, ma anche un masters series, riconoscimenti che lui per qualità e talento meriterebbe assolutamente. Ferrer è un diavolo in campo, ma ha un gioco inguardabile, a mio parere. Tommasi diceva bene in telecronaca a proposito delle "vangate" dello spagnolo; tanta potenza ma movimenti sgraziati a non finire. Non è certo l'unico nel circuito, ma qui si tratta dei top8. In ogni caso complimenti a Ferrer, che, se l'importante è vincere, merita appieno la semifinale. Finalmente Nadal mi è piaciuto, a differenza degli ultimi due match.
La più grande delusione di oggi è purtroppo Gasquet, umiliato da un Ferrer che non sbagliava nulla e che era pure aiutato da errori inspiegabili del francese. Richard pecca come sempre di concentrazione, non ci sta con la testa quando i match contano. Resta un grandissimo talento, ma che deve fare ancora tanta strada per aggiudicarsi uno slam, ma anche un masters series, riconoscimenti che lui per qualità e talento meriterebbe assolutamente.
Ferrer è un diavolo in campo, ma ha un gioco inguardabile, a mio parere. Tommasi diceva bene in telecronaca a proposito delle “vangate” dello spagnolo; tanta potenza ma movimenti sgraziati a non finire. Non è certo l’unico nel circuito, ma qui si tratta dei top8. In ogni caso complimenti a Ferrer, che, se l’importante è vincere, merita appieno la semifinale.

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