La data di Roma fa gola a tutti
La guerra del calendario 2009
Paperon Tiriac e Madrid all’attacco

 
21 Novembre 2006 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

SHANGHAI _ Non c’è da fidarsi dei manager dell’ATP e della Wta. Lanciano innovazioni discutibili , vedi gironi all’italiana a tre nei primi turni al posto della tradizionale eliminazione diretta per 17 tornei del 2007, ignorando i problemi di credibilità tecnica ed agonistica che le classifiche avulse (insulse?) comportano. Cancellano tradizioni secolari, vedi le finali 3 set su 5 a Roma, Montecarlo, Amburgo. Consentono ai coach di consigliare le tenniste, come se il tennis non fosse sport individuale. Sposano sempre di più i soldi _ li chiamano “i nuovi mercati” _ nel decidere sedi, calendario, livello del torneo trincerandosi dietro alibi spesso ipocriti. Se così non fosse la Masters Cup non sarebbe finita a Shanghai per 4 anni (2005-2008) trascurando la modesta copertura mediatica causata dal fuso orario infelice.
Se così non fosse, e non fossero le agenzie americane di management sportivo (IMG, Octagon, ProServ) _ e aziende tipo Nike _ a suonare la musica, perché mai l’anonimo torneo di Cincinnati resterebbe nell’elite dei tornei più prestigiosi subito dopo i quattro Slam, e cioè fra i Masters Serie (come Miami, Montecarlo, Roma, open del Canada…)?
Quando nel 2009 la Masters Cup si trasferirà probabilmente a Londra (scelta discutibile: Wimbledon e Queen’s esclusi a Londra i tornei sono sempre stati flop, Wimbledon non è solo tennis), Shanghai diventerà tappa di un evento “misto”, uomini e donne insieme.
L’Atp vorrebbe ridurre gli attuali Masters Series da 9 a 8, quattro dei quali “misti”, Indian Wells, Miami, Shanghai e un altro. Ma quali sarebbero i due tornei europei declassati dagli attuali cinque (Montecarlo, Roma, Amburgo su terra, Madrid e Parigi Bercy indoor) se i quattro del Nord America sono intoccabili?
Il più a rischio è Amburgo (data infelice, strizzato fra Roma e Roland Garros, scarsa presenza di star e pubblico), poi Montecarlo (i non europei lo disertano, 3 mesi nel Vecchio Continente sono lunghi per loro). Roma, dei tre su terra è il più solido, grazie anche alla posizione nel calendario. Ma Ion Tiriac che propone Madrid per un torneo “misto” vorrebbe proprio la data di Roma e mette sul piatto tanti, tanti soldi. Perchè Tiriac in questo momento può sfruttare la grande popolarità del tennis (grazie a Nadal soprattutto), come a suo tempo la sfruttò in Germania quando c’erano i Becker, gli Stcih, la Graf…Tanto se domani il tennis in Spagna fosse in calo lui porterebbe il suo torneo da qualche altra parte.
Nel frattempo Bercy lo appoggia per restare il solo indoor europeo dell’autunno (anche se ad essere l’ultimo Masters ci si rimette sempre: i già qualificati, quasi sempre giocatori molto affermati e ancor più ricchi, preferiscono riposarsi in vista della Masters Cup.
Insomma la posizione della federazione francese è abbastanza ambigua. Per questo il presidente della federazione francese Christian Bimes non si è fatto trovare quando i tre presidenti delle federazioni italiana, tedesca e monegasca, gli avevano chiesto un incontro a Bercy.
Roma non è favorevole al torneo misto, anche se non esclude di poterlo fare (con l’aiuto di Coni Servizi) perchè teme di perdere il treno. Però è consapevole che il torneo “misto” significherebbe dissanguarsi finanziariamente. Si incassa più in 2 settimane e con 4 giorni di tv in chiaro per i 2 weekend che con 8/9 giorni di gare miste e 3 max di tv.
Nel frattempo Amburgo, conscio d’essere il vaso di coccio fra quelli di ferro, ha fatto sapere a Montecarlo e Roma di essere disponibile ad una rotazione da compiersi nell’arco di ogni biennio, sempre che almeno due dei tre tornei (Montecarlo, Roma e Amburgo) restino con lo status d Masters Series. Pur di non venire relegato ad una categoria inferiore, cioè, Amburgo (indebolito anche dal fatto che ci sia una presenza finanziaria araba al 15 per cento nel proprio capitale sociale) accetterebbe di saltare un anno ogni tre, ma chiede che la stessa cosa facciano Montecarlo e Roma. Al momento il Principato e Roma hanno risposto picche. E Amburgo teme di dover slittare a luglio. Contro l’ipotesi di Madrid a maggio si batte con forza anche Barcellona e i motivi sono sicuramente intuibili.
Si sprecano le alleanze, è vera guerra di bande. E alla fine i sicuri vincitori, quelli che si arrichiranno saranno gli avvocati anche se in Europa non si ha l’abitudine di chiedere risarcimenti milionari come nei Paesi dove vige l’Antitrust. Quando il torneo di Washington è stato costretto a slittare di appena una settimana nel calendario, i legali del torneo hanno fatto causa all’Atp e hanno ottenuto una sentenza favorevole che ha comportato un risarcimento di 3 milioni di dollari da parte dell’Atp.
Per questo motivo Etienne de Villiers cerca di arrivare a una soluzione diplomatica, molto soft. E prima di calare il torneo misto di Madrid fra aprile e maggio (subito dopo Roma con gli Internazionali d’Italia che dovrebbero in tal caso cominciare una o due settimane prima, de Villiers vuol sentirsi al riparo da cause multimilionarie da parte di federazioni e direttori di tornei proprietari del torneo eventualmente danneggiato.
Quale scenario pensate sia il più realistico per il 2009? Secondo voi quale sarebbe il calendario ideale? Ricordate che l’ITF con Davis e Fed Cup fa come gli pare e sono Atp e Wta a dover giostrare al meglio le settimane che restano.

Collegamenti sponsorizzati


9 Commenti a “La data di Roma fa gola a tutti
La guerra del calendario 2009
Paperon Tiriac e Madrid all’attacco”

  1. alessio scrive:

    Credo che se Roma perde lo status di Master Series possa essere un colpo durissimo quasi fatale per il tennis italiano.
    Non capisco, ma purtroppo vale anche per gli altri sport il ruolo dell’Italia.Abbiamo un dirigente internazionale di primo livello, Ricci Bitti, abbiamo appena vinto la Coppa Davis femminile; le giocatrici italiane sono a ridosso delle prime.Certo gli uomini sono in difficolta quasi storica, ma l’Italia è anche un paese di un certo peso economico.
    Se perdiamo Roma, dopo il torneo di Milano che ci resta?Le alleanze con altre Federazioni sono necessarie ma starei attento; l’ipotesi di rotazioni di tornei proposte da Amburgo è pericolosa ; mi pare che già Roma sia stata danneggiata per avere accettato un cambio di data.
    Mi permetto di citare un illustre personaggio pubblico; Roma deve resistere,restitere e tutti in primis il Ministro Melandri,oltre a sollevare la Coppa del Mondo di calcio, deve difendere uno degli ultimi baluardi del nostro tennis.Certo bisogna confrontarsi e trovare un accordo con gli altri paesi.La Spagna e non solo a livello tennisitico e un paese in grande crescita e in fase di affermazione
    Ma se perdiamo o accettiamo un declassamento di Roma, non risaliremo mai e non solo dalla serie B della Coppa Davis maschile.Spero che qualcuno di dovere questo la capisca e perori la causa.

  2. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Alessio non credo che Roma perderà lo status. Come scrivo è più solida la sua posizione sia rispetto ad Amburgo (di molto) sia rispetto a Montecarlo. Fra gli 8 insomma rimane di sicuro, almeno questa è la sensazione che avevano il direttore del torneo Sergio Palmieri a Shanghai. La decisione finale riguardo al calendario 2009 però verrà presa o in Australia durante l’Open o a Miami. Il problema è semmai la sua collocazione, ed è legata al risultato delle mosse di Madrid. Tiriac ambirebbe ad occupare la posizione di Roma, cioè a inserirsi con una settimana, max due prima del Roland Garros e vorrebbe spingere all’indietro (tipo verso fine aprile). Roma. Palmieri osservava che mentre in Italia tutti avevano sottolineato come il cambio di date fra Roma e Amburgo fosse stato negativo (perchè di fatto aveva costretto a posporre il torneo femminile a quello maschile a Roma, quando per anni aveva fatto invece da traino) per altri versi era stato invece positivo perchè la settimana di Roma uomini è decisamente migliore di quella di Amburgo che ha fin qui raccolto soltanto… gli avanzi di Roma.

  3. Alessandro Albiero scrive:

    Ciao Ubaldo
    Il problema di Roma sono gli spazi. Non so’ se puo’ avere abbastanza spazio per gestir eil torneo maschile e femminile contemporaneamente.
    Secondo me, come pubblico sarebbe meglio avere il torneo misto. il torneo maschile ha avuto grandissimo successo sin dal primo turno, quello femminile raccoglie pubblico solo negli ultimi 2 giorni.
    credo ci sarebbe pubblico tutti i 9 giorni e con il centrale e il N.1 con l’alternanza di uomini e domme, ci sarebbe spazio per vendere molti biglietti “Ground”.
    Peccato per le finali 2/3, si rischi adi vedere un’oretta di partita e chiude cosi’.

  4. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Ciao Alessandro, certo gli spazi sono necessari, maper la verità Roma potrebbe in teoria aggiungere almeno un paio di campi di tennis al Foro Italico laddove durante il torneo ci sono tavole calde, pizzerie etc, cioè fra il campo intitolato a Nicola Pietrangeli (quello delle statue) e la palazzina del bar.
    Il problema, da quel che mi ha detto Palmieri a Shanghai è un altro. Lo scorso anno il Foro ha venduto tutti i biglietti dal mercoledì del maschile ed è andato complessivamente benissimo. Se il torneo fosse combined in quei giorni non potrebbe fare di più. E non è che i primi due giorni sia stato deserto.
    Non è che con i primi turni del torneo femminile contemporaneo si sarebbe venduto molto di più. Inoltre tieni presente che con le qualificazioni del maschile oggi come oggi il torneo copre tre weekend e dura in pratica 15 gg (il discorso vale anche per gli stand commerciali, il villaggio che ha due transport sponsor diversi,Mercedes e Peugeot). Recuperare quegli incassi, quegli spettatori in soli 9 gg, più di 2 di qualificazioni, è dura. hai quattro giorni in meno e meno copertura televisiva. Addirittura poi, si prospettava fino a poco tempo fa la necessità di dover acquistare una settimana del calendario femminile e una settimana di quello maschile da tornei esistenti e per evitare questo l’ATP ha proposto di fare i combined events di 8 giorni anzichè di 9 (mentre la WTA ha suggerito 9…i due organismi sindacali potrebbero almeno coordinarsi fra loro!). Insomma un giorno ancora in meno…Come se non bastasse per dar modo ai giocatori-star di arrivare un po’ più tardi, per recuperare dalle fatiche della settimana precedente, l’Atp propone tabelloni di 56 giocatori. Così i primi due giorni i vari Federer e Nadal non giocherebbero nemmeno, così coem la Henin e la Sharapova…Insomma vogliono tanti soldi, chiedono montepremi più elevati e danno indietro pochissimo
    Per questo Palmieri è contrario al combined event, ma il presidente Binaghi è preoccupato di perdere in prospettiva una posizione leader e allora si attende di conoscere le prossime mosse dell’ATP.

  5. angelica scrive:

    Praticamente da quello che ci descrivi, sembra una partita a Risiko e Monopoli messi insieme.
    Al Foro Italico lo spazio ci sarebbe per altri 2 campi, anche dopo il Centrale dove oggi c’e’ un parcheggio riservato.
    A me gli Internazionali d’Italia piacciono cosi’ come sono con le 2 settimane maschile e femminile in fila.
    Il combinaded event sembra solo il tentativo di una brutta copia di un torneo del Grande Slam senza averne lo stesso fascino ne’ per gli spettatori ne’ per i giocatori.

  6. flinders scrive:

    Mi permetto di essere un pò in disaccordo con quanto scritto finora da tutti voi attirando probabilmente su di me le antipatie di qualcuno.
    A mio parere il discorso sulla mancanza di spazio al Foro è assai delicato, e non si risolverebbe semplicemente aggiungendo due campi.
    Inoltre c’è il fatto della modernità e della qualità degli impianti tennistici.
    Amburgo ha un impianto molto moderno con un campo centrale con tetto di chiusura in caso di cattivo tempo; Montecarlo ha un fascino straordinario, e non credo che i dirigenti ATP arrivino a penalizzare quel torneo, vuoi per il fatto che moltissimi tennisti hanno la residenza proprio nel Principato, e vuoi perchè lo stesso Principe Alberto è un grande appassionato.
    A Roma siamo rimasti un pò con le mani in mano, mentre altrove si lavorava modernizzando le strutture. Per moltissimi anni siamo dovuti ricorrere ai tubolari montati in fretta e furia pochi giorni prima dell’inizio del torneo, per aumentare la capienza. Ora abbiamo un centrale semplicemente ridicolo, scomodo sotto tutti gli aspetti, giustamente ribattezzato da Clerici stadio dei crampi, e abbiamo dovuto aspettare 15 anni per questa struttura che sembra essere messa lì per sbaglio. Il campo delle Statue architettonicamente è splendido, ma non ci sono neanche i seggiolini per sedersi, dopo 20 minuti viene voglia di alzarsi e guardare in piedi il resto del match.
    Sinceramente se i dirigenti ATP arrivassero a togliere lo status di Master Series al torneo di Roma non sarei mica tanto sorpreso: e soprattutto ce lo siamo voluto noi!!!!!

  7. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Flinders ha molte ragioni, però il tetto di Amburgo in realtà non chiude granchè, c’è un umido che ti porta via e comunque i giocatori ci vanno molot meno volentieri che a Roma, te l’assicuro. I giocatori residenti a Montecarlo, invece, saranno probabilmente “costretti” a giocare quel torneo a qualunque categoria appartenga, Masters o no. Il principe Alberto conta abbastanza poco in sede internazionale…Sono d’accordo con te che Montecarlo ha grande fascino _ tant’è che le scolaresche italiane vanno quasi più volentieri a Montecarlo che a Roma _ ma è un fatto che americani e australiani non ci sono quasi mai andati e adesso Blake e Roddick sono top-5 (mentre Hewitt è un po’ giù) e l’ATP deve poter garantire (pena sanzioni che stanno studiando) la partecipazione di tutti i top-ten ad un Masters almeno come principio. Per quanto riguarda Roma sottoscrivo pienamente le tue critiche allo stadio dei crampi e anche ad altre disfunzioni, ma è vero anche che per anni la FIT ha perso soldi con il torneo e quindi non ne aveva da investire per migliorare le strutture. Speriamo che con l’avvento di Coni Servizi e un bilancio un po’ migliorato quei soldi vengano fuori e siano investiti al meglio.
    Ubs

  8. angelica scrive:

    ad Amburgo lo scorso anno si congelava !! Tetto o non tetto, tutti non vedevano l’ora di andarsene. Altro che Maggio sembrava inverno.
    Il Centrale non e’ un gran impianto, anzi!
    Il Pallacorda si puo’ migliorare con poco e comunque se non e’ il piu’ bel campo di tennis al mondo ci manca poco.
    Pero’ per gli spettatori, i campi ground sono fatti benissimo. Non c’e’ paragone con gli altri tornei, almeno per quelli dove sono stata.

  9. Alberto Preziuso scrive:

    Ho letto il primo articolo e ritengo che sia molto giusto. Anche io credo che Cincinnati non possa essere allo stesso livello di altri tornei ben superiori e che l’ ATP ed il WTA siano oramai strumenti per far soldi nelle mani di pochi eletti che già li possiedono e vogliono incrementare il loro potere. Secondo me il circuito sta perdendo di credibilità. C’ è una soluzione sola: fare come Montezemolo e Briatore quando Bernie ( cosiddetto patron della formula uno) cominciò a dettare leggi irrazionali: Si fa un nuovo circuito solo europeo: L’ ETP! Tanto le migliori atlete ed i migliori atleti del mondo sono europei, i soldi ci sono , non vedo perchè debbano dettare legge questi della IMG e lobbies varie

Scrivi un commento