Commenti a: Lettera aperta a Roger Federer.Da Kafka a Giacopini, da cacciatore a preda http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1999 Il blog ufficiale di Ubaldo Scanagatta (tennis, calcio, vela e altri sport) Fri, 10 May 2013 17:49:15 +0000 http://wordpress.org/?v=2.3.3 Di: daniela http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1999#comment-56561 daniela Sat, 03 May 2008 19:05:01 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1999#comment-56561 Thomas, se è vero che tutti gli esseri umani apprendono prima o poi a controllarsi, è anche vero che Federer a 16 anni era un tipo alla Safin, che spaccava racchette, insofferente, e con un look simil punk: una vera trasformazione, un duro esercizio di disciplina. Si è perso qualcosa in tutto questo, pur nel guadagno altissimo, nella costruzione di uno dei più completi campioni di ogni tempo? lo scopriremo vivendo. Sì, concordo, come già avevo scritto, con la tua analisi della malattia: spesso ci si ammala per cercare attenzione, per esprimere ad un malessere interiore, ma anche quando si è felici aggiungo io, e sarei un po' più cauta a giudicare le malattie virali come qualcosa che abbia origine nella psiche della persona. Nell'articolo da me citato della dott. ssa Marconi, si avanzava anche l'ipotesi (che mi affascina, anche perchè è un po' di tempo che butto lì la frase che Sampras mandi Federer fuori palla) che affrontare Sampras potrebbe aver messo in moto delle cose profonde nel campione svizzero, che abbiano a che fare con il suo rapporto con la figura paterna, e che non sia sempre facile sconfiggere e superare. Continuo a pensare che Federer possa imparare molto dalla coppa Davis: in passato la giocava, e vinceva anche quando non aveva ancora vinto tornei.Provi l'impresa impossibile, che poi non lo è più di tanto, Borg, Becker e altri ce l'hanno fatta, provi a non aver paura di estenuarsi, di giocare 5 set ogni giorno per 3 giorni, provi a non aver paura di morire, la vinca, o per lo meno porti la squadra in finale, e questo gli potrebbe dare una sicurezza ben più tangibile di ogni discorso di un buon motivatore. Thomas, se è vero che tutti gli esseri umani apprendono prima o poi a controllarsi, è anche vero che Federer a 16 anni era un tipo alla Safin, che spaccava racchette, insofferente, e con un look simil punk: una vera trasformazione, un duro esercizio di disciplina. Si è perso qualcosa in tutto questo, pur nel guadagno altissimo, nella costruzione di uno dei più completi campioni di ogni tempo? lo scopriremo vivendo.
Sì, concordo, come già avevo scritto, con la tua analisi della malattia: spesso ci si ammala per cercare attenzione, per esprimere ad un malessere interiore, ma anche quando si è felici aggiungo io, e sarei un po’ più cauta a giudicare le malattie virali come qualcosa che abbia origine nella psiche della persona.
Nell’articolo da me citato della dott. ssa Marconi, si avanzava anche l’ipotesi (che mi affascina, anche perchè è un po’ di tempo che butto lì la frase che Sampras mandi Federer fuori palla) che affrontare Sampras potrebbe aver messo in moto delle cose profonde nel campione svizzero, che abbiano a che fare con il suo rapporto con la figura paterna, e che non sia sempre facile sconfiggere e superare.
Continuo a pensare che Federer possa imparare molto dalla coppa Davis: in passato la giocava, e vinceva anche quando non aveva ancora vinto tornei.Provi l’impresa impossibile, che poi non lo è più di tanto, Borg, Becker e altri ce l’hanno fatta, provi a non aver paura di estenuarsi, di giocare 5 set ogni giorno per 3 giorni, provi a non aver paura di morire, la vinca, o per lo meno porti la squadra in finale, e questo gli potrebbe dare una sicurezza ben più tangibile di ogni discorso di un buon motivatore.

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Di: thomas yancey http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1999#comment-56306 thomas yancey Fri, 02 May 2008 08:44:47 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1999#comment-56306 Gentile Daniela, tutti gli esseri umani, apprendono giorno dopo giorno un certo controllo sul proprio carattere e sul proprio corpo. Altrimenti non potrebbero ovviamente acquisire alcuna autonomia. Il mio intento era anzitutto un invito alla riflessione sul significato della malattia. Che nasce comunque da un profondo malessere della persona. Mi pareva che tutto il dibattito intorno all'attuale condizione di Federer tenesse in poco conto questo aspetto, che invece a mio parere è centrale. Federer non è privo di punti deboli. Sotto l'aspetto della conoscenza tecnica, strategica e tattica della sua arte (nel senso di professione) non mi pare esista alcuno in grado di insegnargli alcunché. Il fatto che non abbia ancora raggiunto risultati già alla sua portata (Grande Slam, per esempio) dimostra invece che sul piano caratteriale ha tuttora lacune che lo limitano. Le sue sconfitte con Nadal sono essenzialmente frutto di insicurezza e di inadeguatezza dello spirito agonistico di fronte ad un avversario particolarmente duro e pugnace. Federer è consapevole di ciò. Tony Roche è conosciuto nell'ambiente tennistico per essere soprattutto un duro veterano del tennis eminentemente agonistico. Per questa ragione fu assunto da Roger. Non è servito, perché Roche non possedeva il carisma emotivo necessario per incidere in modo significativo su un uomo della caratura complessiva di Federer. Un tipo umano, Roche, che non destava in Roger la particolare sensazione di trovarsi di fronte a un vero maestro. Non so se nel mondo del tennis esistano uomini in grado in grado di farsi ascoltare sul piano dei comportamenti da Roger Federer. Non mi pare, altrimenti a questo punto sarebbe emerso. La mia sensazione è che Federer non raggiungerà tutti gli obiettivi che sarebbe in grado di ottenere se la sua sicurezza resterà quella di un ragazzo ribelle che ha sicuramente imparato a controllare i suoi impulsi e a convogliarli utilmente, ma che ormai è troppo convinto di sapere amministrare completamente l'enorme potere raggiunto. Quello che manca non verrà da solo: occorre qualcosa in più ogni volta perché si ottenga. Ciò che Federer non ha ancora è la capacità di sapere davvero che può raggiungere qualsiasi risultato e che nessuno è in grado di impedirglielo. E' un uomo molto fortunato, Federer, ma non ne è ancora pienamente consapevole. Gli servirebbe qualcuno che sapesse spiegarglielo adeguatamente e a cui Federer credesse veramente. Impresa purtroppo ormai titanica, perché il tempo non gioca più a favore. Penso che Federer avverta fortemente l'angoscia di una percezione ancora confusa di tutto ciò. E, soprattutto, la sua incapacità di proporre a sé stesso risposte esaurienti. Gentile Daniela, tutti gli esseri umani, apprendono giorno dopo giorno un certo controllo sul proprio carattere e sul proprio corpo. Altrimenti non potrebbero ovviamente acquisire alcuna autonomia.
Il mio intento era anzitutto un invito alla riflessione sul significato della malattia. Che nasce comunque da un profondo malessere della persona. Mi pareva che tutto il dibattito intorno all’attuale condizione di Federer tenesse in poco conto questo aspetto, che invece a mio parere è centrale.
Federer non è privo di punti deboli. Sotto l’aspetto della conoscenza tecnica, strategica e tattica della sua arte (nel senso di professione) non mi pare esista alcuno in grado di insegnargli alcunché. Il fatto che non abbia ancora raggiunto risultati già alla sua portata (Grande Slam, per esempio) dimostra invece che sul piano caratteriale ha tuttora lacune che lo limitano. Le sue sconfitte con Nadal sono essenzialmente frutto di insicurezza e di inadeguatezza dello spirito agonistico di fronte ad un avversario particolarmente duro e pugnace.
Federer è consapevole di ciò. Tony Roche è conosciuto nell’ambiente tennistico per essere soprattutto un duro veterano del tennis eminentemente agonistico. Per questa ragione fu assunto da Roger. Non è servito, perché Roche non possedeva il carisma emotivo necessario per incidere in modo significativo su un uomo della caratura complessiva di Federer. Un tipo umano, Roche, che non destava in Roger la particolare sensazione di trovarsi di fronte a un vero maestro.
Non so se nel mondo del tennis esistano uomini in grado in grado di farsi ascoltare sul piano dei comportamenti da Roger Federer. Non mi pare, altrimenti a questo punto sarebbe emerso.
La mia sensazione è che Federer non raggiungerà tutti gli obiettivi che sarebbe in grado di ottenere se la sua sicurezza resterà quella di un ragazzo ribelle che ha sicuramente imparato a controllare i suoi impulsi e a convogliarli utilmente, ma che ormai è troppo convinto di sapere amministrare completamente l’enorme potere raggiunto. Quello che manca non verrà da solo: occorre qualcosa in più ogni volta perché si ottenga. Ciò che Federer non ha ancora è la capacità di sapere davvero che può raggiungere qualsiasi risultato e che nessuno è in grado di impedirglielo. E’ un uomo molto fortunato, Federer, ma non ne è ancora pienamente consapevole. Gli servirebbe qualcuno che sapesse spiegarglielo adeguatamente e a cui Federer credesse veramente. Impresa purtroppo ormai titanica, perché il tempo non gioca più a favore.
Penso che Federer avverta fortemente l’angoscia di una percezione ancora confusa di tutto ciò. E, soprattutto, la sua incapacità di proporre a sé stesso risposte esaurienti.

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Di: daniela http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1999#comment-56294 daniela Fri, 02 May 2008 05:22:12 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1999#comment-56294 Non sono d'accordo che l'ultimo periodo della lettera di Giacopini possa applicarsi a Federer; non è un tennista che sia arrivato dov'è quasi esclusivamente con il suo talento, ma una diciplina del controllo sul suo carattere e sul suo corpo l'ha appresa, anzi gliel'hanno fatta apprendere da tempo. Sulla malattia di Federer come risposta ad un malessere interiore, ad un desiderio di cambiamento, ecc, segnalo il bellissimo articolo, che credo non sia on line, però, della psicologa Marconi sulla rivista 0-15. Non sono d’accordo che l’ultimo periodo della lettera di Giacopini possa applicarsi a Federer; non è un tennista che sia arrivato dov’è quasi esclusivamente con il suo talento, ma una diciplina del controllo sul suo carattere e sul suo corpo l’ha appresa, anzi gliel’hanno fatta apprendere da tempo. Sulla malattia di Federer come risposta ad un malessere interiore, ad un desiderio di cambiamento, ecc, segnalo il bellissimo articolo, che credo non sia on line, però, della psicologa Marconi sulla rivista 0-15.

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Di: Voortrekker Boer http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1999#comment-55147 Voortrekker Boer Fri, 25 Apr 2008 11:00:23 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1999#comment-55147 Djokovic parla, e fa bene finchè è confortato dai risultati, io lo aspetto all'Australian Open 2009, Federer quando fu chiamato a riconfermare il suo primo slam, ne aveva già uno in più e un Masters, vedremo Djokovic. Io aspetto. Djokovic parla, e fa bene finchè è confortato dai risultati, io lo aspetto all’Australian Open 2009, Federer quando fu chiamato a riconfermare il suo primo slam, ne aveva già uno in più e un Masters, vedremo Djokovic. Io aspetto.

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Di: daniela 51 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1999#comment-55051 daniela 51 Thu, 24 Apr 2008 17:31:57 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1999#comment-55051 Io ammiro il gioco di tutti , anche di quelli che non mi sono troppo simpatici per gli atteggiamenti..... Ma l'umiltà che ha Federer, il prossimo, come dice lui, numero 1 Diokovic, non sa neanche dove sta di casa.Io lo aspetto al varco per controllarne soprattutto la continuità. Saluti a tutti. Io ammiro il gioco di tutti , anche di quelli che non mi sono troppo simpatici per gli atteggiamenti…..
Ma l’umiltà che ha Federer, il prossimo, come dice lui, numero 1 Diokovic, non
sa neanche dove sta di casa.Io lo aspetto al varco per controllarne soprattutto la continuità.
Saluti a tutti.

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Di: daniela 51 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1999#comment-55050 daniela 51 Thu, 24 Apr 2008 17:23:54 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1999#comment-55050 Grazie Giuseppe!!!!! Hai detto ciò che io penso da sempre.Forza Roger e soprattutto grazie Roger per i momenti indimenticabili che ci hai regalato!!!!!! Grazie Giuseppe!!!!! Hai detto ciò che io penso da sempre.Forza Roger e soprattutto grazie Roger per i momenti indimenticabili che ci hai regalato!!!!!!

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Di: manlio http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1999#comment-55048 manlio Thu, 24 Apr 2008 17:12:41 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1999#comment-55048 bellissime tutte queste letterarie ipotesi sulla crisi di Federer. Ma io vorrei sapere, che cosa è quel bozzo che ha sullo zigomo e non guarisce da due settimane? e le borse sotto gli occhi e lo sguardo spento? Sicuramente ci saranno dei motivi psicologici e forse anche sentimentali ma per me il problema purtroppo è che Roger non sta bene e avrebbe bisogno forse di fermarsi un po e di curarsi, ma naturalmente non se lo può permettere se non vuole scivolare al terzo posto in breve tempo. Speriamo guarisca presto, mi manca molto il suo tennis elegante e fascinoso e la sua classe. bellissime tutte queste letterarie ipotesi sulla crisi di Federer.
Ma io vorrei sapere, che cosa è quel bozzo che ha sullo zigomo e non guarisce da due settimane? e le borse sotto gli occhi e lo sguardo spento?
Sicuramente ci saranno dei motivi psicologici e forse anche sentimentali
ma per me il problema purtroppo è che Roger non sta bene e avrebbe bisogno forse di fermarsi un po e di curarsi, ma naturalmente non se lo può permettere se non vuole scivolare al terzo posto in breve tempo.
Speriamo guarisca presto, mi manca molto il suo tennis elegante e fascinoso e la sua classe.

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Di: marcos http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1999#comment-55045 marcos Thu, 24 Apr 2008 17:05:11 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1999#comment-55045 lietissimo del ritorno di thomas, notavo proprio nei giorni scorsi sul campo ciò che l'autore trova nel carattere di roger. non è che in campo voglia accontentare i rivali, ma, spesso, da un annetto a questa parte, al loro gioco si adegua, quasi non fosse più in possesso degli straordinari colpi che l'han condotto in cima. forse, la condizione mentale e/o fisica non gli consentono più le certezze d'un tempo; forse, le trova ormai saltuariamente; forse, più semplicemente, è il tramonto d'un sole che per anni ci ha voluto scaldare. ogni volta che scende in campo, m'aspetto da lui quel che mi regalava: non riuscirò mai ad abituarmi a vederlo giocare ad un livello al di sotto delle mie aspettative...mai, però, potrà in me mancare l'ammirazione per un campione tra i più amati. lietissimo del ritorno di thomas, notavo proprio nei giorni scorsi sul campo ciò che l’autore trova nel carattere di roger.

non è che in campo voglia accontentare i rivali, ma, spesso, da un annetto a questa parte, al loro gioco si adegua, quasi non fosse più in possesso degli straordinari colpi che l’han condotto in cima. forse, la condizione mentale e/o fisica non gli consentono più le certezze d’un tempo; forse, le trova ormai saltuariamente; forse, più semplicemente, è il tramonto d’un sole che per anni ci ha voluto scaldare.

ogni volta che scende in campo, m’aspetto da lui quel che mi regalava: non riuscirò mai ad abituarmi a vederlo giocare ad un livello al di sotto delle mie aspettative…mai, però, potrà in me mancare l’ammirazione per un campione tra i più amati.

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Di: Voortrekker Boer http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1999#comment-55044 Voortrekker Boer Thu, 24 Apr 2008 16:54:32 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1999#comment-55044 Bellissimo scritto.. Bellissimo scritto..

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Di: Nikolik http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1999#comment-55040 Nikolik Thu, 24 Apr 2008 15:50:45 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1999#comment-55040 Ben fatto, ben detto, ben scritto, Thomas. Ma, per favore, non dare troppi suggerimenti a Federer. Se perderà qualche partita, infatti, non potrà altro che diventare una persona migliore. Non sopporto, veramente, chi vince sempre. Ma, in generale, non sopporto chi vince. Ben fatto, ben detto, ben scritto, Thomas.
Ma, per favore, non dare troppi suggerimenti a Federer.
Se perderà qualche partita, infatti, non potrà altro che diventare una persona migliore.
Non sopporto, veramente, chi vince sempre.
Ma, in generale, non sopporto chi vince.

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