“Filo” e la miglior partita di una carriera.

 
22 Settembre 2006 Articolo di Ubaldo Scanagatta
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di Ubaldo Scanagtta
22 settembre 2006

SANTANDER. Con quel vento avrebbero annullato qualsiasi regata di Coppa America. L’hanno certo più apprezzato surfisti e amanti del parasailing nella baia di Santander che i tennisti di Davis che han chiuso sull’1 a 1 la prima giornata dello spareggio per evitare la B. Ma non c’era soltanto per Tommy Robredo, n.7 del mondo che Filippo Volandri, n.38, marinaretto labronico da diporto ai Bagni Pancaldi, ha dominato non meno delle brezze.
Tre set nei quali “Filo” è sempre stato in vantaggio, giocando per sua stessa ammissione la miglior partita d’una carriera non priva di vittime illustri (Davydenko n.5 a Doha 2006, Moya n.4 a Umago 2004) e regalando all’ItalDavis un successo su un top-ten che non avevamo più visto da Pesaro 1997 (Camporese b.Moya).
“Con questa vittoria abbiamo tappato la bocca a chi ha parlato fin troppo…” sbotta subito il livornese _ conoscete un toscano che non sia polemico? _salvo non specificare se ce l’abbia più con gli spagnoli, giocatori e media (“Dovevamo essere le vittime sacrificali, invece fino a domenica saremo in ballo…”), o con il presidente federale Binaghi che nell’elogiare l’exploit delle ragazze in Fed Cup si era lasciato sfuggire apprezzamenti meno positivi per i Davis-boys (“I loro clan a volte si comportano come i furbetti del quartiere…”).
“Beh sì, quando l’ho saputo ci sono rimasto molto male…ma ora prevale la grande soddisfazione. Ho giocato tre set a livelli altissimi, trovandogli il rovescio senza pause anche se nel secondo set ho ceduto due volte il servizio (2-1 e 3-2) dopo averlo strappato a Robredo”.
Non è stato un anno facile per “Filo”. La fine della love-story con l’ex letterina Michela Coppa (“Dopo un anno e mezzo…), il tonfo in classifica (“Ho temuto di uscire dai 100, ho toccato il fondo quando ho perso da Junquera a Stoccarda…”), la scomparsa la settimana scorsa della sua psicologa Martina Ramagli (“Un tumore… le dedico questa vittoria”), l’infelice “battaglia del grano” perduta un anno fa con la Fit (che lo lasciò fuori a Torre del Greco).
“Battere il n.7 del mondo così, mi restituisce la fiducia in me stesso, l’obiettivo non è superare il mio miglior Atp ranking (n.28), ma salire più in alto”.
Fiducia anche per il match con Nadal domani?
“A Roma mi ha dato 6-2,6-1, con i mancini non mi trovo tanto bene!. Sul doppio odierno, con gli spagnoli che non hanno ufficializzato la formazione (Verdasco-Robredo era l’originale, ma Robredo, sotto choc per la batosta è schierabile?) “Filo” dice: “Io Nadal lo metterei anche nel misto!”. E Barazzutti: “E io tutta la vita”. Capitan Sanchez obietta: “I favoriti sono Galimberti e Bracciali, molto più affiatati dei nostri. L’anno scorso fummo criticati perché Nadal giocò tre giorni di fila e alla terza giornata era stanco…”.
Qui Rafa non è nè stanco nè al cento per cento: “Gli mancano gare sulla terra battuta” spiega Sanchez. “Seppi, avanti 4-1 nel secondo, l’ha messo al muro, fosse stato meno discontinuo _ osserva Barazzutti _ il Volandri di oggi con Nadal se la gioca”.
E Seppi con Robredo? “L’ha già battuto”.
Sanchez: “Spero che non si riveda il Robredo di oggi…”. Noi sì.
Volandri b.Robredo 6-3,7-5,6-3 (2h e 40m), Nadal b.Seppi 6-0,6-4,6-3 (2h e 32m).

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