Toh, chi si rivede, Michael Chang!
Ora allena Shuai Peng
E lui si chiama…Zhang Depei
Sorpasso Garbin (n.1 d’Italia)-Schiavone
Presto 8 italiani fra i primi 100?
Nuova pagina sul blog: tennis in libreria

 
24 Marzo 2007 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

N.B. di UBS: Mi ha scritto una e.mail Bob Brett, ex coach di Becker, Ivanisevic, Medvedev… a proposito del Round Robin. L’ho riportata nel post: “Esultate, è morto il Round Robin“.
Molto interessante e tutto da leggere anche il commento di Daniele Azzolini, direttore di Match-Point, sul “caso Barazzutti“… o meglio “Panatta”. Volandri ha perso netto (6-3,6-2)da Ljubicic e non è una sorpresa (lo sarebbe stata sulla terra rossa). Mentre Tati Garbin ha battuto la Harkleroad, la Schiavone ha ceduto alla Vakulenko (3-6,7-6,6-4…ma aver perso il tiebreak 7 punti a 0 è un brutto segno…) confermandosi in crisi. Poichè non giocherà a Amelia Island dove aveva raggiunto la finale Francesca uscirà dalle top-30. Insomma Tax Garbin diventerà, a 30 anni, la prima tennista italiana. Peraltro lo era già stata, ai tempi in cui era stata Silvia Farina a entrare in crisi (ma poi si riprese…). Galvani ha vinto il torneo di Rabat, complimenti! Anche lui, come Bolelli, dovrebbe riuscire a entrare nei 100. E’ un peccato che ne sia uscito Sanguinetti, perchè otto italiani nei primi 100 secondo me sarebbe un record e forse lo sono già sette (sul giornale non lo scriverei, prima andrei a verificare…sul blog si è più disinvolti e magari c’è qualcuno, sollecito e documentato, che ci mette meno di me a controllare). Approfitto per dire che dopo aver letto 90 commenti arrivati in 24 ore sono al contempo, elettrizzato più che felice di riceverli, stravolto dall’impegno, orgoglioso della eccellente qualità di parecchi di essi, preoccupato (riusciremo a mantenere questa qualità in mezzo alla quantità? Stiamo aumentando i contatti in modo vertiginoso e per Montecarlo e soprattutto Roma mi aspetto un boom (anche perchè vi saranno interessanti novità che per ora non posso anticipare non essendo definite), imbarazzato perchè vorrei rispondere a tutti, almeno ai commenti più interessanti, intriganti, impegnati…e invece non ce la faccio proprio (e anche questo, alla lunga, diventerebbe un problema). Non è solo un problema organizzativo…è umano, sono uno e non trino (bello eh?), sono Ubi…ma non ubiquo (Montecarlo e Fed Cup si giocano lo stesso weekend), non riesco a trovare un fiorentino che venga a casa mia per aiutarmi a riorganizzare un archivio monstre, ho due libri da fare con ricerca bibliografica da compiere (idem) e, non ci crederete…ma ho anche una famiglia con dei ragazzi giovani (e al Matchball a vedere mio figlio ci sono andato due volte in un anno…questo per la categoria Genitori-figli etc cara a me e ancor più all’apprezzatissimo “chairman” Stefano Grazia…)

N.B. Segnalo nuova rubrica aperta a tutti “fra le pagine” qui a fianco. Si chiama: Tennis in libreria, cosa leggere e cosa non leggere. Nasce da uno spunto, apprezzabilissimo, di Stefano Grazia. Conto sulla vostra partecipazione

di UBALDO SCANAGATTA
Non male questa: Michael Chang è diventato l’allenatore di Shuai Peng (o di Peng Shuai? Ancora devo capire come funziona con i nomi e cognomi cinesi…per certo so che è n.40 nelle classifiche Wta). In Cina, Chang non è Chang (forse perchè di Chang ce ne sono troppi…), non lo chiamano Michael Chang ma Zhang Depei. Si, questo è il suo nome…cinese. Lo sapevate?
L’incontro fra i due, non fra Chang e Depei che sono la stessa persona (uffa!), ma fra Chang e la Peng, c’è stato a Indian Wells, dieci giorni fa. Il vicedirettore del Centro Tennis Federale Cinese, Gao Shenyang, aveva ammesso che “sono in corso negoziazioni. Le vogliono …i dirigenti di Tianjin che hanno contattato Michael a gennaio” era stato il sintetico (ma non criptico) messaggio.
Così nessuna grande sorpresa se a Miami Chang, che giovedì si è allenato con lei a Key Colony, a un km da Crandon Park dove si gioca il torneo sulla Key, ha fatto i primi allenamenti con la Peng. E nemmeno che la Peng abbia subito dato un terrificante 6-0,6-0 alla Vesnina, tennista a ridosso delle prime 50 del mondo! Non male come inizio. Chang ha vinto una volta il torneo di Key Biscayne (e tre quello di Indian Wells…)
Ed io, conoscendo Chang, sua madre Betty, il fratello Carl _ tutti attaccati al denaro come pochi _ non vorrei essere nei panni dei cinesi, cui però non mancano i soldi e pur di far bene alle prossime Olimpiadi farebbero di tutto. Incluso svenarsi. E’ anche vero che Michelino ha guadagnato più di 19 milioni di dollari di soli premi ufficiali (e ha sempre speso poco…risparmiando anche sul management e il coach, perfino l’accordatore, figurarsi il p.r….facendo insomma tutto in famiglia), ma chi accumula punti e e soldi come una formichina non cambia nemmeno quando ha messo su una banca o un… granaio.
“Siamo rimasti in contatto con Chang negli ultimi mesi, il suo arrivo ci gioverebbe sicuramente” ha detto Gao all’agenzia di stampa cinese.
Chang è tutt’altro che un fesso fuori dal campo. E in campo è sempre stato anche un gran tattico. Domandare informazioni a Lendl…Michael non ha mai fatto mistero di voler lavorare con la Cina (ora che non è più così comunista…) e in un primo momento aveva pensato a lavorare anche con la Li Na (che però preferisce…vedi, nella categoria personaggi, l’intervista alla Li Na scritta da Angelo Mancuso).
“Non sono sicuro che un gran giocatore debba essere anche un grande coach _ disse Sin Jinfang all’epoca _ prima bisognerebbe constatare se le ragazze si troverebbero bene con l’idolo della loro gioventù…noi cinesi siamo una squadra, non una o due tenniste individuali….”
Mah, concetti tipicamente cinesi che mi sfuggono.
Comunque sia , forse qualcuno poteva dubitare forse della determinazione di Michelino nel farsi avanti con le carte in regole? Figurarsi. Si è trasferito a Pechino (Beijng) per cinque settimane per migliorare il suo “putonghua”, la lingua più parlata e più comprensibile a tutte le tenniste cinesi. poi ogni volta che giocava una cinese, a Indian Wells, procurava sempre di essere presente in tribuna e di prendere appunti. Ci sono i Giochi Olimpici a Pechino fra un anno, Chang potrebbe esserne il testimonial n.1 e avere un ruolo anche in seno alla squadra cinese.
Dietro alla Li Na forse la Peng è la tennista con più avvenire. Il suo discreto potenziale lo aveva messo in mostra nel 2005 , battendo Myskina, Petrova, Clijsters, Dementieva. Era salita a n.32 del mondo in agosto. Poi però ha avuto vari problemi, ha perso 7 volte al primo turno in 13 tornei, ha perso al secondo turno all’open d’Australia quest’anno e il suo miglior risultato è stata poi la semifinale raggiunta a Pattaya.
Chang in cuor suo (e nel portafogli) con la Peng spera di aver lo stesso effetto che Connors ha avuto con Roddick…fino a qualche tempo fa. Voi ci credete in Chang coach oppure no? E sarebbe stato più adatto a far da coach a un uomo oppure o a una ragazza? La Peng gioca bene, picchia forte, e quei risultati del 2005 dimostrano che non è il talento a mancarle, semmai l’esperienza. Se Chang riuscisse a trasferirle un po’ della sua, visto che lei non deve battere nemmeno Lendl…chi sa che la Peng non diventi una top-20. Anche se con la Jankovic ha beccato 6-2,6-4…

Collegamenti sponsorizzati


17 Commenti a “Toh, chi si rivede, Michael Chang!
Ora allena Shuai Peng
E lui si chiama…Zhang Depei
Sorpasso Garbin (n.1 d’Italia)-Schiavone
Presto 8 italiani fra i primi 100?
Nuova pagina sul blog: tennis in libreria”

  1. marcos scrive:

    credo molto in chang come allenatore: era già un allenatore in campo a diciottanni, quindi, non credo che avrà problemi in questo nuovo ruolo.
    è di sensibilità abbastanza elastica per poter gestire un rapporto sia con femmine, sia con maschi. anche se, da quel poco che so, non credo abbia nella sua vita trovato tanto spazio da dedicare al gentil sesso!
    ma di gentil sesso, in queste supertenniste, se ne trova ancora un pò?
    gisela dulko, in lei sì, ritrovo senza fatica il gentil sesso: anche mano de piedra, credo…

  2. Fabio F. scrive:

    non solo Gisela. a me piace da impazzire la benesova,per dirne una.
    Poi,ovviamente, dementieva ed hantuchova.

  3. Vieri Peroncini scrive:

    Da un lato, Micheal Chang non fa altro che capitalizzare, come molti, un’esperienza in campo tennistico che indubbiamente non è da tutti, per durata della carriera e risultati conseguiti. Dalle mie parti, fanno lo stesso e passano per profeti del tennis ex giocatori che sono arrivati ad una classifica “B” o dei 2.7 – magari non dei vate, ma buoni giocatori che fanno rendere al massimo la loro esperienza. E’ chiaro che un Micheal Chang ha tutti i numeri per riuscire, anche perché sin qui ha dimostrato che oltre alle doti caratteriali e tecniche non difetta neppure di intelligenza. A dimostrarlo, peraltro, sta proprio la scelta dell’atleta “d’esordio” come allenatore. Puntare su Shuai Peng gli porta dei vantaggi strategici paragonabili solo alla banana ed alla battuta in sottomano con cui sconfisse Lendl al Roland Garros. La 40^ posizione mondiale di cui su può fregiare la Peng lo mette al riparo da una possibile penuria di risultati (purtroppo noi sappiamo bene che anche giocatrici dalla classifica più alta possono non vincere i tornei…), giustificabili con la mancanza di talento ulteriore dell’atleta; ma qualora i risultati dovessero giungere, Chang potrebbe fregiarsene appieno. Secondo e più importante aspetto di cui tenere presente, Michelino ha scelto una “connazionale”, scelta che potrebbe apparire scontata ma che non lo è affatto. Anzi, è molto connotata politicamente. In uno sport multietnico e globalizzato come il tennis, una prima scelta di Chang come allenatore avrebbe potuto non essere giocoforza vincolata a legami, appunto, etnici, considerato poi che Chang a quanto consta il mandarino lo parla approssimativamente. Il fatto è che la Cina è una potenza emergente in tutti i sensi, si traguarda alle future Olimpiadi, punta molto sul tennis e sulle atlete in rosa in particolar modo. E Chang, in occasione dello scorso Masters di Shangai, ha provato sulla sua pelle il fatto di essere considerato con una certa diffidenza dalla Madre Cina, che non lo ha certo trattato né da figliol prodigo né da propheta in patria. Da qui evidentemente anche la scelta di rinunciare nei rapporti con la patria d’origine in favore di quello cinese, Zang Depei, al proprio nome statunitense: il quale avrebbe forse potuto essere trattato alla stregua di un vero e proprio brand, ma che non sarebbe stato di certo sufficiente a garantirgli ad esempio scalate e posizioni di prestigio nella Federazione a stelle e strisce. La scelta di Shuai Peng, insomma, dimostra bene che Michael Chang, anzi Zang Depei, sia un ex giocatore di tennis con molte ambizioni politiche che potrebbero, grazie ad una serie di mosse azzeccate e un pizzico di fortuna, portarlo assai in alto nel regno da fondare di uno sport cinese globalizzato ed aperto al mercato (anche in questo senso si orienta ad hoc la scelta di allenare una ragazza). E Zang Depei ha dimostrato ad oggi di essere sempre quel piccolo grande stratega che vinse Parigi.

  4. Giovanni Di Natale scrive:

    Torniamo al discorso di qualche post fa… alle donne più che un tecnico serve un motivatore. Personalmente non ho mai conosciuto Chang. In campo era uno con grande personalità, uno stratega, quasi un giocatore di scacchi. Dall’esterno mi è sempre sembrato un giocatore sereno, dotato di infinita pazienza (anche perchè il suo lo obbligava a lunghi scambi). Dunque sì, potrebbe essere un buon coach.
    Uomini o donne? Penso che abbia scelto la strada più facile. In Cina in questo momento è più produttivo il settore in rosa. Tra gli uomini, invece, dovrebbe faticare, creare un movimento tennistico, e poi aspirare a guidare un campione.

  5. Riccardo B. scrive:

    Non c’entra con l’argomento-Chang, ma penso sia il caso di sottolineare la bella vittoria di Stefano Galvani al challenger di Rabat (che era visibile in TV, mi son scordato di segnalarlo…pardon). Opposto al francese Patience, Stefano gli ha lasciato 2 giochi mostrado un ottimo tennis d’anticipo.
    Con i piedi sempre sulla riga di fondo, il nostro ha soffocato il gioco del francese (che lo aiutava, stando 4 metri oltre il campo) con colpi semplici, puliti e lineari.
    Galvani ricorda un pò Sanguinetti sul piano tecnico-tattico: forse ha qualcosa in meno nel fisico, ma è un pelino più sicuro nel dritto.
    A Giugno (nello stesso giorno di Nadal) compirà 30 anni, sarebbe bello riuscisse ad emulare lo spezzino.
    Intanto prima del torneo era numero 104, a un passo dal suo best-ranking (fissato al numero 103): lo batterà, e probabilmente entrerà nei 100.
    Ora è in corso una pomposa premiazione: bravo Stefano, bella rivincita contro la sfortuna (ricordate l’operazione all’occhio?).

  6. marcos scrive:

    ringrazio riccardo e mi accodo ai complimenti…stefano ha avuto una carriera particolarmente travagliata: questa è una delle sue più grandi soddisfazioni.

    siamo felicissimi per lui!

    marcos

  7. vincenzo torzillo scrive:

    bravissimo Stefano…e cmq vorrei sottolineare la crisi irreversibile nella qualke sembra caduta la schiavone che ormai perde da tutte…ed è diventata gattino da leonessa che era

  8. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Approfittando di quanto ha scritto Riccardo (e che ho letto colpevolmente in ritardo) ho messo nella nota da’pertura id questo post la bella notizia di Galvani…lo scrivo qui per far capire che a volte sono i vostri tempestivi commenti (e notizie) a farmi modificare in un secondo momento i titoli originari di un post, arrivando anche a stravolgerne in corso d’opera l’impostazione iniziale. Credo, peraltro,che sia meglio far così, piuttosto che aggiungere di continuo nuovi post che farebbero scivolare post ancora freschi fuori dalla home-page o dalla memoria della loro esistenza. Sorry, però, se ciò ogni tanto causa qualche disorientamento in chi legge

  9. Stefano Grazia scrive:

    Ubaldo, chiedi a Marcos di trasferirsi a Firenze a casa tua..tanto sembra che passi la giornata 24/24 davanti alla tivù! sarebbe il tuo Collaboratore Ideale!

  10. anto scrive:

    Era prevedibile che il giocattolino ti scoppiasse nelle mani, quando uno confeziona un prodotto godibile, innovativo, accattivamente gossipparo, il successo è assicurato.Credo che nemmeno tu ti aspettassi un successo del genere. Sei stato intelligente perchè hai capito che mancava uno spazio del genere. Pensa che alcuni miei amici hanno come apertura internet la tua pagina, così quando si collegano sanno subito se ci sono novità. L’unico appunto che ti posso fare carissimo Ubaldo è il nome del blog, blogquotidiani non è troppo cool, il tuo blog l’avrei chiamato Inside Scanagatta, è più easy.

  11. marcos scrive:

    eheheh…stefanaccio!

    faccio una fatica a gestire questa mia passione… che nemmeno t’immagini!
    registrazioni a manetta, supervisione dei match in tutti gli orari utili, alcuni match visti a doppia velocità per guadagnare tempo (anche se mi perdo il commento); consultazione di numerose pagine dedicate al tennis; livescores, interventi…qualche oretta di tennis me la concedo ancora…non so quanto potrò durare così!

    una vita di stenti e sacrifici, insomma!

    se non dovessi dedicare qualche ora quotidiana al lavoro mio, un salto a firenze l’avrei già fatto!

  12. Stefano Grazia scrive:

    Macchè Gabri la bibliofila, son sempre io, il Famigerato Stefano Grazia… Il qui pro quo nasce dal fatto che ho scritto dal computer di casa, ma in effetti, quello che legge libri e sul di tennis, sono ahimè sempre io…Non mi offendo se ad usurpare la firma è mia moglie, ma l’esperto in casa su qusto argomento son io (lei magari ha il dritto migliore…)

  13. Stefano Grazia scrive:

    Dimenticavo: manca la possibilità di cliccare sui commenti…

  14. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Credo che nelle pagine non vi possiate inserire con i commenti. Potete però scrivere al mio indirizzo ubaldoscanagatta@yahoo.it e poi vi inserirò io (prennunciandolo). D’altra parte in genere il discorso libri non è pura attualità…

  15. roberto scrive:

    Torno un attimo all’argomento Cina. Certo che in chiave Fed Cup, adesso ci mancava solo lo stratega oriundo…
    La difesa del titolo si fa veramente dura per le campionesse in carica, ragazzi!
    Oltre agli strepitosi risultati recenti della Li (che ha un rovescio lungolinea paragonabile a quello di Serena Williams…), alla forza assoluta della formazione cinese di doppio, adesso arriva una ulteriore fonte di preoccupazione: l’effetto Chang sulla Shuai Peng, che in termini di livello assoluto è la seconda giocatrice del paese asiatico. Il tutto mentre le nostre più forti sulla terra sono in crisi di risultati e di fiducia (Schiavone) o ancora alla ricerca della migliore condizione dopo i noti guai fisici (Pennetta).
    Credo che a questo punto non resti che aggrapparci allo sfruttamento massimo del fattore campo: che gli organizzatori di Castellaneta Marina aggungano tanta e tanta e poi ancora tanta polvere di mattone sul campo fino a trasformarlo in una risaia, in modo da disorientare le nostre rivali, che se si gioca di ritmo e di incontro ci prendono a pallate…

  16. Sergio Ramirez scrive:

    Caro Ubaldo,
    ci conosciamo soltanto grazie alle tue cronache di tennis insieme agli altri tre moschettieri di SKY;
    Ti invio questa e-mail in quanto purtroppo devo vendere, con tristezza, il libro di Gianni Clerici 500 anni di tennis, ma ho bisogno di realizzare un pò di soldini.
    E’ la prima edizione (1974) ed è in ottimo stato; l’ho cercata per tanti anni fino a quando circa quattro anni fa sono riuscito a trovarla e comprarla; l’ho pagata 280 euro e sono disponibile a rivenderla allo stesso prezzo, in quanto come ti ho scritto prima, ne ho necessità.
    Se conosci qualcuno che può essere interessato all’acquisto del libro può contattarmi a questo indirizzo di posta elettronica oppure al seguente telefono cellulare 3476300026.
    So che mi aiuterai.
    Cordiali saluti
    Sergio Ramirez

  17. stefano grazia scrive:

    x Sergio: mi sembri Borg quando voleva vendere i suoi Trofei a Wimbledon! Io ne ho giá due edizioni e quindi non te la posso comprare m,a posso farti pubblicitá: se uno é un avido lettore ed é pure un tennista e dovesse portarsi su un isola deserta solo un libro, credo che 500 anni di tennis di Gianni Clerici potrebbe essere la scelta ideale…
    x Ubaldo: lascia stare sto cavolo di blog e vai a veder giocare tuo figlio! Io e Marcos ce ne faremo una ragione…

Scrivi un commento