Russia favorita, se non viene Yeltsin
Il cattivo gusto di Tarpishev

 
30 Novembre 2006 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

MOSCA _ Fa meno freddo del previsto a Mosca, zero di minima e otto di massima, per la finale di Coppa Davis fra la Russia di Safin, Davydenko, Tursunov e Youzhny e l’Argentina di Nalbandian, Calleri, Acasuso e Chela. Niente a che vedere con il gelo e la neve che trovai ai primi di dicembre per le finali Russia-Svezia del ’94 (1-4) e Russia-Stati Uniti (2-3) del ’95.
La prima persa dai padroni di casa anche per colpa del loro più grande tifoso, Boris Yeltsin, che arrivando allo stadio Olimpico con tutti i notabili del partito proprio quando Alexander Volkov stava servendo per il match contro Stefan Edberg provocò un’interruzione (e una deconcentrazione) fatale. La seconda vinta quasi da solo (tre punti) da un Pete Sampras straordinario e…stremato. Pete mise a segno il matchpoint del 6-4 al quinto con Chesnokov e crollò a terra in preda ai crampi, tanto che il ritorno negli spogliatoi lo dovette fare steso su una barella.
David Nalbandian, (n.8 Atp) pur essendo tennista di sicuro talento, non è Sampras e il n.2 russo è più forte di quel Chesnokov. Ragion per cui la Russia stavolta dovrebbe farcela a sfatare la tradizione avversa nelle finali casalinghe. Dubito che contribuirà a rasserenare l’ambiente l’annunciata presenza di Diego Maradona, che nel match di primo turno vinto dagli argentini sugli svedesi, perse la testa fino ad insultare pesantemente Soderling. Mentre Safin ci ha scherzato su: “Speriamo che stavolta il Pibe de Oro si comporti bene”, il capitano Shamil Tarpishev si è lasciato sfuggire una battuta di dubbio gusto: “Maradona è il miglior amico dei tennisti argentini, il nostro miglior amico invece è il kalashnikov…” . L’avesse detto quando aveva in squadra Yevgeny Kafelnikov, soprannominato appunto “Kalashnikov”, sarebbe suonata meno brutta. Il giudice arbitro inglese Mike Morrissey si è sentito in dovere di parlare con il capitano Alberto Mancini (il campione di Montecarlo e Roma nel 1989) perché “educasse” Maradona prima dell’incontro. “E’ ancora il più grande atleta del nostro Paese, per noi sarebbe fantastico averlo qui domani” dice Mancini. I russi risponderanno con la presenza dell’habitué Yeltsin e forse perfino del premier Putin.
L’Argentina la Coppa non l’ha mai vinta e terrebbe a farlo forse ancora più dei russi che la conquistarono a Parigi nel 2002. Le sue chances sono legate soprattutto ai due singolari di Nalbandian e al doppio, sebbene il n.2 argentino Chela non sia uno sprovveduto. Quando nel ’95, in semifinale i Russi incontrarono la Germania di Becker e Stich, annaffiarono il campo fino ad allagarlo. Becker, con le sue gambone, quasi ci affondava. Stavolta invece “il campo è molto veloce”, lamenta Nalbandian. In Davis chi gioca in casa non si è mai fatto troppi scrupoli, altro che de Coubertin. Davydenko ha perso cinque match su cinque con Chela (ma non sul tappeto indoor), e Safin ha vinto sei volte su otto contro Nalbandian (ma ha perso l’ultima a Madrid). E le classifiche parlano a favore dei tennisti che hanno il peggior record…

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2 Commenti a “Russia favorita, se non viene Yeltsin
Il cattivo gusto di Tarpishev”

  1. marcos scrive:

    quanto all’improvvida comparsata di eltsin allo stadio: possiamo anche gentilmente riferire che volkov perse perchè si deconcentrò, a causa del trambusto che quell’importante entrata provocò.

    io preferisco credere che il tifo di alcuni capi di governo appesantisca in tal modo l’aere, anche quando si gioca fuori, che i loro rappresentanti sportivi cileccano per asfissia.

    l’unico che per sempre con emozione ricorderò brindare alla vittoria tra gli spalti, fu il vecchio e straordinario presidente sandro pertini.

    cordialmente,
    marcos

  2. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Personalmente idffido sempre dei “politici” che si presentano per saltare sul carro dei vincitori e/o per farsi la nomea dei “portafortuna”. Eppure succede ad ogni Olimpiade, ad ogni evento importante (tant’è che agli ultimi mondiali di calcio tutti ironizzavano su quanto doveva aver sofferto Berlusconi per non poter essere lì al posto di Romano Prodi….)
    Secondo me il presidente Pertini non fece eccezione. Chi lo ha conosciuto bene, me lo ha descritto come molto meno…spontaneo di quella che era la sua immagine pubblica. Lo dico senza certezze, magari mi sbaglio, e comunque a me stava simpatico.
    A contrario, anche se certo ad ispirare Yeltsin può essere stato anche il fatto che Volkov sembrava avviato alla vittoria, non si può negare che Yeltsin fosse allora, e si sia dimostrato poi, un vero, sincero tifoso del tennis e dei suoi protagonisti, al punto da seguire i russi in Francia quando non erano affatti sicuri di vincere…Anzi perdevano 2-1. Concluso dicendo che ero presente quando arrivò Yeltsin e provocò tanto trambusto da deconcentrare Volkov…e anche quando Kafelnikov, senza tanti mezzi termini, disse che il Presidente avrebbe fatto meglio a ricordarsi che in un match di tennis non si cerca posto altro che durante i cambi di campo…

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