Andre e Lindsay, lacrime e indifferenza
Chi è personaggio e chi no
L’inciviltà mediatica

 
19 Dicembre 2006 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

Quella mediatica è civiltà o inciviltà? Chi scrive, soprattutto nello sport, propende per la seconda ipotesi. Troppo spesso i “media” finiscono per privilegiare i cosiddetti “personaggi” a spese dei campioni semplici che fanno parlare di sé (meno…) per i loro risultati piuttosto che per lo show-business “procurato” dai manager, le foto glamour, la presenza agli avvenimenti “trendy”, l’aspetto fisico. Ieri ho trovato nel Web che Maria Sharapova è nella lista delle donne meglio vestite secondo Vogue, ma anche che un’Accademia di Dentisti Accademici l’ha premiata, con Halle Berry e Tiger Woods, fra i migliori sorrisi delle “celebrities”.
Il punto. In questi giorni Lindsay Davenport ha annunciato di essere incinta. “Ho 30 anni, mille acciacchi alle spalle. Detesto la parola ritiro, ma non riesco neanche ad immaginare di poter giocare di nuovo dopo la nascita del bambino”. La ragazzona californiana, ribattezzata al suo primo apparire Giunone per via del suo metro e 89 cm e gli 80 kg, giocando un tennis dei più classici ed eleganti, colpi piatti e anticipati a compensare la mobilità ridotta (anche dopo i 10 chili persi), ha vinto 51 tornei in singolare (e 36 in doppio). Fra essi tre Slam (Us Open 1998, Wimbledon 1999, Australian Open 2000). E’ stata n.1 del mondo per 95 settimane, cioè più di due anni (non consecutivi). Per quattro volte ha chiuso l’anno da n.1 (1998, 2001, 2004 e 2005) e ha guadagnato 22 milioni di dollari. Quest’anno, spesso infortunata, è scivolata a n.25.
Maria Sharapova è stata n.1 del mondo per 7 settimane (nemmeno due mesi) e ha vinto 15 tornei (non 51) ma, a differenza di Lindsay, è molto bella. L’inciviltà mediatica l’ha trasformata in un’icona del tennis: milionate di click su Internet, milionate di foto per lei. Pochissime invece per Lindsay.
Non è solo un fatto estetico. C’è chi è personaggio e chi non lo è, per i media. Dieci anni fa ai Giochi Olimpici di Atlanta le medaglie d’oro andarono a Andre Agassi e a Lindsay Davenport. Dieci anni dopo si sono ritirati entrambi. Ma mentre per l’addio di Agassi ci sono state paginate su tutti i giornali del mondo, servizi celebrativi su tutte le tv, lacrime e commozione, per quello di Lindsay _ la ragazza di cui otto anni fa Pam Shriver ebbe a dire: “E’ la prima campionessa americana di cui io non abbia mai visto o sentito parlare i genitori a bordo-campo…” _ i giornali hanno sì e no trovato spazio fra le notizie flash. Che colossale ingiustizia nei confronti di una campionessa di tennis e fair-play, capace di sorridere e abbracciare Venus Williams che l’aveva appena battuta (4-6,7-6,9-7) nella splendida finale di Wimbledon 2005, quasi che lei non avesse fallito un matchpoint.

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8 Commenti a “Andre e Lindsay, lacrime e indifferenza
Chi è personaggio e chi no
L’inciviltà mediatica”

  1. marcos scrive:

    per chi come me apprezza più il gesto tecnico delle particolarità caratteriali e come me apprezza più la correttezza sportiva ed umana di mille premi corollari e mille prime pagine scandalistiche, giunone rimarrà una delle più grandi campionesse di tutti i tempi.

    è riuscita a sopperire alle difficoltà di movimento grazie a geometrie di gioco ed accelerazioni inusitate per il gioco femminile. forse solo seles giunse ai suoi livelli, quanto a queste caratteristiche.

    anche a lei, come a silvia, invio i miei più sentiti auguri per il futuro da mamma che verrà…e, come silvia, sarà una buona mamma, veramente buona.

    ciao,

    marcos

  2. flinders scrive:

    Mi trovo in sintonia con quello che scrivi tu Ubaldo, ma mi permetto di aggiungere alcune considerazioni: é perfettamente vero che i media creano e amplificano la notorietà del personaggio, ma penso anche che sia il personaggio a creare intorno a se l’aureola del grande comunicatore, e del grande idolo.
    In sintesi penso che la Davenport in qualche modo con il suo carattere semplice e schivo mostrato in tutta la sua carriera, abbia contributo al fatto di non voler diventare un’icona dei media e del pubblico, come è succede per la Sharapova (avvenenza a parte).
    Anche recentemente per P. Sampras: a differenza di Agassi non ricordo paginate per il suo ritiro come è avvenuto per Andre. Agassi con il suo abbigliamento stravagante ha fatto vendere milioni di completi e scarpe, Sampras sicuramente meno, per il fatto di non avere lo stesso tipò di abilità caratteriale del Kid di Las Vegas.
    Per concludere: il matrimonio di F. Totti è stato trasmesso in diretta TV da Sky, per quello di A. Del Piero io non ricordo di aver visto un solo scatto fotografico. L’inciviltà dei media è certamente determinante, ma la volontà del personaggio stesso, di non voler esagerare con la mania di celebrità, a mio parere è assai concreta.

  3. alessio scrive:

    Condivido in pieno il giudizio sulla Davenport.Certo non è colpa della Sharapova essere tra le più belle ( non la più bella peraltro).Tuttavia la Davenport è stata una grandissima tennista che a tratti ha giocato, specie quando è stato giustamente n.1, un tennis inavvicinabile anche e bisogna ricordarlo quando le sorelle Williams erano 2 macchine da tennis, non la copia purtroppo sbiadita di oggi.Ma il tempo le darà ragione; ha vinto 3 Slam,meno di quello che meritava e alla fine tra un paio di anni ci si ricorderà dei risultati ; quelli non mentono ed è certo che le sarà certo riservato un posto nell’Olimpo del tennis

  4. giampiero scrive:

    Condivido in pieno quello che ha scritto Flinders. Penso che la Danveport sia contenta così, e ora ancora di più perché aspetta un bambino ed è la cosa più bella del mondo e vale di più di infinità di foto, interviste ecc..

  5. Gio scrive:

    Off topic ma non sapevo dove altro scriverlo ;
    Tanti cari auguri di Buone Feste a Ubaldo ed ai lettori di questo bellissimo blog. Grazie per l’iniziativa che spero abbia sempre più successo !!

  6. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Auguri a tutti voi, vi ringrazio dei vostri commenti, sempre pertinenti, finora mai banali. Crescete e moltiplicatevi! Scherzi a parte mi fa piacere constatare un imprevedibile aumento di visitatori e di pagine lette e mi stupisco, ad esempio, che mi sia arrivato un commento anche da Nagoya, Giappone _ e che lungo commento in un italiano apprezzabile (avete mai provato a scrivere in giapponese)! _ sull’argomento “perchè le donne italiane vincono e gli uomini no”. Continuano ad arrivare commenti anche su “genitori-Figli. scuola”( e le difficoltà di chi vorrebbe conciliare sport e scuola). Vedrete presto un commento a sorpresa di un finalista di Wimbledon…sullo stesso tema.

  7. mcflame scrive:

    Ho letto l’articolo avidamente in quanto mai si è parlato tanto della Davenport come un’ icona del tennis, e sopratutto del suo privato.
    Con chi è fidanzata? è incinta? non sapevo neanche quello .
    Questo a dimostrare che essendo un appassionato di questo sport non sapevo della dolce attesa.
    Che dire di piu’ di quello che stato già scritto, che i media e la pubblicità impongono i loro personaggi? , sicuramente Lindsay non lo era e forse non lo avrebbe voluto essere neanche se madre natura l’avesse dotata di un appeal importante, lei era una giocatrice di tennis in tutto e per tutto e fino in fondo ci ha regalato un ottimo tennis,questo è quello che ricordero’.

  8. andrea scrive:

    egregio sig. Ubaldo

    si puo’ piangere a trent’anni per una partita di tennis ???

    è la domanda che la mia compagna mi ha rivolto trovandomi in lacrime dinnanzi alla telecronaca degli ultimi US open, alla fine dell’ultimo match di Agassi.

    all’ultimo punto di B. Becker ed alle successive lacrime e singhiozzi di Andreino non ho resistito e anche io mi sono commosso e lasciato in un pianto…la tristezza di assistere alla fine della carriera di quello che oltre ad un campione è stato quasi un amico, un compagno di gioco mi ha profondamento toccato.

    mi rivolgo ad Agassi in questi termini in quanto sin dai suoi esordi nel circuito ATP ho provato simpatia e tifato x lui, per quel ragazzo quasi mio coetaneo dall’aspetto diverso e rivoluzionario, quel tennis “flipper” tutto anticipo e rapidità…
    da predestinato del tennis Andre è poi stato un bel perdente, con 3 slam andati a vuoto sino a compiere il miracolo di andare a vincere tutto vestito di bianco nel tempio di Wimbledon…che impresa !!!
    e da lì piu’ nulla x un paio di anni, una storia di gossip con la signora Stresand…x poi tornare e rivincere i tornei che contano.
    quindi altra crisi, dato x finito col tennis, sposo della “vergine” Shield, precipitato oltre al numero 400 al mondo…x tornare col suo look pirata e vincere, rivincere, convincere…che begli anni , che rivalità con Sampras , che partite.
    già… Sampras…se non ci fosse stato quel fenomeno quanti slam avrebbe in piu’ Andreino, quante volte si è arreso al taciturno Pete???

    ora vederlo smettere mi ha commosso…è,sono,siamo diventati grandi…il mio affetto verso di lui nasce dal fatto che a differenza degli altri lui l’ho trovato umano, vicino…
    ha avuto alti e bassi, ha sofferto, ha smesso, ha trovato forza ed equilibrio, ha messo su famiglia…è stato campione, ma prima uomo…
    Sampras, ma anche lo stesso Federer ora, sono tutti presi ed immersi nel tennis, alla vittoria, ai record…meno poesia in loro…
    lui invece ha vinto ed ha vissuto…

    è per la sua dimensione umana, vicina alla vita normale in una sua vita che normale non è che mi ha fatto provare questi sentimenti oltre lo sport…

    magari ha ragione la mia ragazza…come si fa a piangere x il tennis…???

    un affettuoso saluto a Lei che,con Tommasi e Clerici, mi ha divertito e fatto conoscere questo splendido sport e questo magico personaggio…

    andrea

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