Commenti a: Ricordate il centro di Riano? Ma lavorò bene oppure no?Pillole di TV http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1189 Il blog ufficiale di Ubaldo Scanagatta (tennis, calcio, vela e altri sport) Fri, 10 May 2013 18:08:44 +0000 http://wordpress.org/?v=2.3.3 Di: marcos http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1189#comment-36330 marcos Mon, 17 Dec 2007 00:20:39 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1189#comment-36330 certo scipione! sono interessato dal punto di vista storico: dal passato s'apprende sempre qualcosa. nel nostro caso nulla di tecnico, forse, ma molto di umano. certo scipione!

sono interessato dal punto di vista storico: dal passato s’apprende sempre qualcosa. nel nostro caso nulla di tecnico, forse, ma molto di umano.

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Di: max http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1189#comment-36324 max Sun, 16 Dec 2007 21:40:01 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1189#comment-36324 esatto stefano, quello che hanno fatto a 10/12 anni i giocatori che vincono oggi potrebbe nn essere il meglio per chi giocherà tra 10 anni....parlando proprio con l'ex maestro di mia figlia (tecnico nazionale, attuale 2.4 (molto talentuoso) e quindi giovane moderno e motivato (forse un po' comodo per il fatto che il circolo lo manda avanti insieme ai genitori) mi ribadiva la difficoltà (soprattutto x il tempo che ci vorrebbe ) a fare tutto e bene oltre al fatto che essere sempre super aggiornati costa tempo e denaro (mi diceva che di tutti quelli che conosce quelli che lo fanno ad un certo livello si contano sulle dita di una mano, anche perchè si dovrebbe partecipare a tutti gli aggiornamenti apprendendo magari una novità su dieci relazioni). questo la dice lunga sulla situazione...e cmq mi ha confermato che mai un circolo potrà dare gli stessi servizi che può dare un'accademia soprattutto allo stesso prezzo. ed anche in accademia ora che mi conoscono la mia figura è vista positivamente vedendo che dò il meglio possibile x mia figlia ed anzi mi incoraggiano a continuare eventualmente consigliandomi ed esprimendomi le loro opinioni sulle idee e scelte che voglio fare, dandomi anzi utilissimi informazioni in base a quello che vedono in giro x il mondo seguendo i ragazzi o in base a esperienze fatte all'estero dai vari coach . credo che la fortuna di per noi genitori è quando incontriamo tecnici aperti e senza preclusioni che ci vedano come facenti parte di un team che deve remare unito nella stessa direzione oltre che siamo sempre lo sponsor (e da nessuna parte in nessuna attività ho visto gli sponsorizzati andare contro gli sponsor!!!). quindi quello che si faceva a formia deve servire solo a far si che nn sia quello che faranno nel futuro...anche se poi in realtà è importante cosa si fa (oggi tra dvd aggiornamenti coach che girano il mondo nn è impossibile fare bene) ma molto + importante è COME SI FA E SE SI HA VOGLIA DI FARLO esatto stefano, quello che hanno fatto a 10/12 anni i giocatori che vincono oggi potrebbe nn essere il meglio per chi giocherà tra 10 anni….parlando proprio con l’ex maestro di mia figlia (tecnico nazionale, attuale 2.4 (molto talentuoso) e quindi giovane moderno e motivato (forse un po’ comodo per il fatto che il circolo lo manda avanti insieme ai genitori) mi ribadiva la difficoltà (soprattutto x il tempo che ci vorrebbe ) a fare tutto e bene oltre al fatto che essere sempre super aggiornati costa tempo e denaro (mi diceva che di tutti quelli che conosce quelli che lo fanno ad un certo livello si contano sulle dita di una mano, anche perchè si dovrebbe partecipare a tutti gli aggiornamenti apprendendo magari una novità su dieci relazioni). questo la dice lunga sulla situazione…e cmq mi ha confermato che mai un circolo potrà dare gli stessi servizi che può dare un’accademia soprattutto allo stesso prezzo. ed anche in accademia ora che mi conoscono la mia figura è vista positivamente vedendo che dò il meglio possibile x mia figlia ed anzi mi incoraggiano a continuare eventualmente consigliandomi ed esprimendomi le loro opinioni sulle idee e scelte che voglio fare, dandomi anzi utilissimi informazioni in base a quello che vedono in giro x il mondo seguendo i ragazzi o in base a esperienze fatte all’estero dai vari coach . credo che la fortuna di per noi genitori è quando incontriamo tecnici aperti e senza preclusioni che ci vedano come facenti parte di un team che deve remare unito nella stessa direzione oltre che siamo sempre lo sponsor (e da nessuna parte in nessuna attività ho visto gli sponsorizzati andare contro gli sponsor!!!). quindi quello che si faceva a formia deve servire solo a far si che nn sia quello che faranno nel futuro…anche se poi in realtà è importante cosa si fa (oggi tra dvd aggiornamenti coach che girano il mondo nn è impossibile fare bene) ma molto + importante è COME SI FA E SE SI HA VOGLIA DI FARLO

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Di: Stefano Grazia detto anche L'Africano http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1189#comment-36299 Stefano Grazia detto anche L'Africano Sun, 16 Dec 2007 13:22:22 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1189#comment-36299 si,marcos,sapere cosa si faceva a formia puo' essere interessante per lo storico ma una cosa deve essere ben chiara e l'ha gia' ben individuata roberto: che quello che si faceva una volta solo pochi anni dopo,anzi pochissimi, non andava piu' bene... io che ho cominciato a giocare tardi me lo ricordo bene,quel periodo:anche ad un altro livello, a livello tristonazzo insomma, da una parte avevi le Videocassette della FIT col Maestro Rasicci che al ralenting si metteva di lato,apriva e colpiva in close stance e boia chi aveva il rovescio a due mani e dall'altra c'era gente,Bollettieri in testa, che proclamava che non esiste un solo modo giusto per giocare a tennis e si vedevano ragazzini che colpivano in aria, a sventaglio,a due mani e, SAXCRILEGIO!!!,schiaffeggiavano al volo con le swing volley...tutte cose per cui ti avrebbero cacciato da una SAT... Il difetto fu proprio quello:di non aver capito che le cose stavano cambiando, lo sport stava cambiando, i gesti bianchi si stavano colorando di nero e rosso,i colori della rabbia,del sudore e della fatica.... Ma ad essere onesti in qualche circolo c'e' ancora gente che di questo cambiamento non se n'e' ancora accorta e continua a vagheggiare che quello non e' il vero tennis e questa e' forse la ragione per cui a volte tecnici improvvisati (come certi genitori) ottengono risultati superiori a quelli di nomi magari illustri ma legati a troppi schemi considerati fissi e inamovibili...Mi chiedo infatti come mai tutti dicono peste e corna di Yuri Sharapov o di Walter Bartoli ma per esempio Della Vida e Piatti nella loro rubrica su Tennis Italiano ne hanno invece parlato piu' che bene...Non sara' dunque anche nell'incapacita' di accettare un Mad Max*** qualunque (e lo dice uno che comunque lo ha anche criticato) il problema del nostro tennis? Vabbe', magari non l'unico problema ... ***Per chi non conoscesse Mad Max, cfr il Sub Blog Genitori & Figli ... si,marcos,sapere cosa si faceva a formia puo’ essere interessante per lo storico ma una cosa deve essere ben chiara e l’ha gia’ ben individuata roberto: che quello che si faceva una volta solo pochi anni dopo,anzi pochissimi, non andava piu’ bene… io che ho cominciato a giocare tardi me lo ricordo bene,quel periodo:anche ad un altro livello, a livello tristonazzo insomma, da una parte avevi le Videocassette della FIT col Maestro Rasicci che al ralenting si metteva di lato,apriva e colpiva in close stance e boia chi aveva il rovescio a due mani e dall’altra c’era gente,Bollettieri in testa, che proclamava che non esiste un solo modo giusto per giocare a tennis e si vedevano ragazzini che colpivano in aria, a sventaglio,a due mani e, SAXCRILEGIO!!!,schiaffeggiavano al volo con le swing volley…tutte cose per cui ti avrebbero cacciato da una SAT… Il difetto fu proprio quello:di non aver capito che le cose stavano cambiando, lo sport stava cambiando, i gesti bianchi si stavano colorando di nero e rosso,i colori della rabbia,del sudore e della fatica…. Ma ad essere onesti in qualche circolo c’e’ ancora gente che di questo cambiamento non se n’e’ ancora accorta e continua a vagheggiare che quello non e’ il vero tennis e questa e’ forse la ragione per cui a volte tecnici improvvisati (come certi genitori) ottengono risultati superiori a quelli di nomi magari illustri ma legati a troppi schemi considerati fissi e inamovibili…Mi chiedo infatti come mai tutti dicono peste e corna di Yuri Sharapov o di Walter Bartoli ma per esempio Della Vida e Piatti nella loro rubrica su Tennis Italiano ne hanno invece parlato piu’ che bene…Non sara’ dunque anche nell’incapacita’ di accettare un Mad Max*** qualunque (e lo dice uno che comunque lo ha anche criticato) il problema del nostro tennis? Vabbe’, magari non l’unico problema …
***Per chi non conoscesse Mad Max, cfr il Sub Blog Genitori & Figli …

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Di: Fabio P. http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1189#comment-36293 Fabio P. Sun, 16 Dec 2007 11:20:14 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1189#comment-36293 Invece io penso che l'aver avuto Panatta, Barazzutti, Bertolucci e Zugarelli nello stesso periodo sia stata solo fortuna .... Invece io penso che l’aver avuto Panatta, Barazzutti, Bertolucci e Zugarelli nello stesso periodo sia stata solo fortuna ….

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Di: marcos http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1189#comment-36273 marcos Sat, 15 Dec 2007 23:03:16 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1189#comment-36273 bravo riccardo! affiderei al commento finale di roberto le impressioni sul cesenatico di smid, ma sarei lietissimo se adriano, paolo, corrado o tonino (ubaldo...fai uno squillo?) volessero raccontarci quel che si faceva a formia, quando mario belardinelli impartiva le magiche lezioni che resero famosi, grazie anche al loro talento, i quattro moschettieri. bravo riccardo!

affiderei al commento finale di roberto le impressioni sul cesenatico di smid, ma sarei lietissimo se adriano, paolo, corrado o tonino (ubaldo…fai uno squillo?) volessero raccontarci quel che si faceva a formia, quando mario belardinelli impartiva le magiche lezioni che resero famosi, grazie anche al loro talento, i quattro moschettieri.

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Di: roberto commentucci http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1189#comment-36261 roberto commentucci Sat, 15 Dec 2007 18:35:09 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1189#comment-36261 L'articolo di Riccardo è molto interessante, e credo che meriti un plauso anche per l'attenta ricerca delle fonti. Effettivamente, i provvedimenti citati da D'Adamo, la creazione delle scuole prototipo e il settore over 18, erano sicuramente due buone iniziative organizzative, tanto è vero che assomigliano molto, come idea di base, ai piani integrati d'area e al club italia della gestione Binaghi. Ma avere buone idee sul piano organizzativo non vuol dire necessariamente insegnare tennis di qualità. Il mio parere è che il settore tecnico della FIT sotto Galgani abbia sofferto di una progressiva obsolescenza sul piano dell'aggiornamento tecnico. Negli anni '80 e '90, il nostro sport è cambiato profondamente. La tecnica di gioco è stata completamente rivoluzionata, sono stati introdotti gesti e impugnature nuovi, che hanno stravolto il modo giocare e di insegnare. Dappertutto, tranne che da noi. Ancora nella prima metà degli anni '90, fra Riano e Cesenatico, noi ci baloccavamo con la vecchia tecnica, quella dei gesti bianchi, mentre all'estero si insegnava il dritto open stance, le impugnature semiwestern, e la biomeccanica la faceva da padrona. Quindi il problema non è stato l'organizzazione, ma la mancanza di aggiornamento dei contenuti tecnici, per l’inettitudine e per l’ignoranza, condita anche con una certa supponenza e presunzione. Io ricordo quando al Foro, all'inizio degli anni '90, arrivò la generazione spagnola dei Corretja, dei Bruguera, dei Berasategui. Ricordo alcuni dei nostri tecnici di allora, sulla terrazza del Foro Italico, che guardavano con una punta di disgusto e di disprezzo quei gesti strappati, violenti, quei dritti frontali, con impugnature estreme, come la Hawaii di Alberto Berasategui, che però consentivano a quei giocatori di imprimere ai loro colpi una pesantezza e una rotazione sconosciuta alla gran parte dei nostri, perennemente condannati, contro quella gente, a perdere terreno e partita nello scambio da fondo. L'unico che aveva idee moderne, Piatti, preferì andare via con i suoi quattro ragazzi, cacciati da Riano. Poi fu Cesenatico, e fu Thomas Smid, e fu anche peggio. E poi finirono i soldi del totocalcio, e fu la fine. L’articolo di Riccardo è molto interessante, e credo che meriti un plauso anche per l’attenta ricerca delle fonti.
Effettivamente, i provvedimenti citati da D’Adamo, la creazione delle scuole prototipo e il settore over 18, erano sicuramente due buone iniziative organizzative, tanto è vero che assomigliano molto, come idea di base, ai piani integrati d’area e al club italia della gestione Binaghi. Ma avere buone idee sul piano organizzativo non vuol dire necessariamente insegnare tennis di qualità.
Il mio parere è che il settore tecnico della FIT sotto Galgani abbia sofferto di una progressiva obsolescenza sul piano dell’aggiornamento tecnico. Negli anni ‘80 e ‘90, il nostro sport è cambiato profondamente. La tecnica di gioco è stata completamente rivoluzionata, sono stati introdotti gesti e impugnature nuovi, che hanno stravolto il modo giocare e di insegnare. Dappertutto, tranne che da noi.
Ancora nella prima metà degli anni ‘90, fra Riano e Cesenatico, noi ci baloccavamo con la vecchia tecnica, quella dei gesti bianchi, mentre all’estero si insegnava il dritto open stance, le impugnature semiwestern, e la biomeccanica la faceva da padrona.
Quindi il problema non è stato l’organizzazione, ma la mancanza di aggiornamento dei contenuti tecnici, per l’inettitudine e per l’ignoranza, condita anche con una certa supponenza e presunzione.
Io ricordo quando al Foro, all’inizio degli anni ‘90, arrivò la generazione spagnola dei Corretja, dei Bruguera, dei Berasategui. Ricordo alcuni dei nostri tecnici di allora, sulla terrazza del Foro Italico, che guardavano con una punta di disgusto e di disprezzo quei gesti strappati, violenti, quei dritti frontali, con impugnature estreme, come la Hawaii di Alberto Berasategui, che però consentivano a quei giocatori di imprimere ai loro colpi una pesantezza e una rotazione sconosciuta alla gran parte dei nostri, perennemente condannati, contro quella gente, a perdere terreno e partita nello scambio da fondo. L’unico che aveva idee moderne, Piatti, preferì andare via con i suoi quattro ragazzi, cacciati da Riano.
Poi fu Cesenatico, e fu Thomas Smid, e fu anche peggio.
E poi finirono i soldi del totocalcio, e fu la fine.

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Di: Stefano http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1189#comment-36245 Stefano Sat, 15 Dec 2007 14:47:55 +0000 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1189#comment-36245 Ognuno tenta di tirare acqua al proprio mulino, questo mi pare un atteggiamento normale. Ma alla fine se si vanno a guardare i risultati cosa abbiamo ottenuto? Zero, o poco più di zero. E allora Galgani, Panatta, D'adamo, possono raccontare quello che gli pare, possono anche inventarsi che eravamo lì lì per arrivare sulla luna e non ce l'abbiamo fatta, ma la storia rimane la stessa, e ci dice che sono tutte baggianate. Ognuno tenta di tirare acqua al proprio mulino, questo mi pare un atteggiamento normale. Ma alla fine se si vanno a guardare i risultati cosa abbiamo ottenuto? Zero, o poco più di zero. E allora Galgani, Panatta, D’adamo, possono raccontare quello che gli pare, possono anche inventarsi che eravamo lì lì per arrivare sulla luna e non ce l’abbiamo fatta, ma la storia rimane la stessa, e ci dice che sono tutte baggianate.

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